Skip to main content

Ricordiamo Bernando Schiavuzzi che come Arturo Bianchini studiava la malaria

Almanacco del 10 febbraio. Studiosi illustri dell’epidemie e delle emergenze sanitarie

Raffaele Panico

Arturo Bianchini, nato a Terracina, è conosciuto come studioso della malaria nell’Agro pontino; a lui sono state dedicate molte scuole ed istituti scolastici in provincia di Latina. Sul Bianchini si può trovare molto nell’Archivio di Stato di Latina, nelle Biblioteche pontine, e anche in “La Storia della pianura pontina…” dove si riportano i suoi studi sulla malaria e spopolamento del territorio pontino.  Nell’attuale temperie e ricerca sulle epidemie nella storia, non ci si può non imbattere negli studi sul campo dei ricercatori del passato a noi prossimo. Ed è avvenuto per accostamento su voci e questi argomenti e temi ritrovare nella penisola istriana, geograficamente penisola della stessa penisola italiana, Bernardo Schiavuzzi, che era nato a Pirano, in Istria, l’11 Marzo 1849. Nato da una antica famiglia d’origine dalmata di Sebenico poi stabilitasi a Pirano nel sec. XIII.

Interessante la biografia di Schiavuzzi. Compie le scuole elementari a Pirano, frequenta il Ginnasio a Capodistria e infine si laurea in Medicina a Graz nel 1874. Dopo aver lì esercitato medicina da Graz torna in patria come medico di base a Pirano fino al 1883, poi a Monfalcone fino al 1885 e infine a Pola fino al 1887. Nel 1878 è medico riservista durante la campagna militare in Bosnia-Erzegovina.

Gli studi maggiori e oggetto d’interesse in questa attuale temperie, sono quelli sulle epidemie, l’igiene della popolazione, come abbiamo sopradetto del nostro recente passato, come ebbe modo di occuparsi di queste patologie il nostro Schiavuzzi a Monfalcone ad esempio indagando sulla malattia pellagra. A Pola ricercò con indagini sul campo i fattori incidenti della Malaria. A Parenzo, supportato da una ricca Biblioteca provinciale e numerosi documenti raccolti ma non sistematizzati, studiò le epidemie di pesti e le endemie malariche, quali ne erano le cause e lo spopolamento dei territori istriani. Raccolse tutto quanto poteva in tema di Istituzioni di arte Sanitaria istriana dei tempi passati. Da Parenzo ritornato a Pola di dedica agli studi etnografici e storici delle popolazioni istriane. E non solo! Si dedica anche agli scavi delle antiche memorie della sua provincia e promuove, nel 1899, come altri a fine Ottocento, in Italia come in Istria, portando così alla luce il sito della capitale preromana di Nesazio. Continuava a raccogliere fonti e ricerche sul campo e a scrivere diversi libri. È stato tra i fondatori del Museo Civico della città di Pola, inaugurato nel 1902, copre la carica di direttore dal 1902-06 e ancora dal 1912 fino alla sua morte nel 1929. Studioso anche di ornitologia, Bernardo Schiavuzzi compie questi studi nelle saline di Sicciole, di antica memoria, dobbiamo a lui i primi studi sulla fauna volatile del sito istriano. Le saline di Sicciole molto note ai romani da allora erano rimaste molto attive fornendo il sale alla Repubblica di Venezia, poi all’Impero di Vienna, al Regno d’Italia e infine alla Yugoslavia. Nell’archivio del Museo Archeologico dell’Istria di Pola si conservano gli scritti del prof. Bernardo Schiavuzzi, versioni manoscritte di alcuni suoi articoli poi pubblicati in alcuni periodici istriani. Molti i fogli con dati storici e toponomastici concernenti l’Istria meridionale e l’agro di Pola. Note ed appunti riportati su foglietti da taccuino dove lo Schiavuzzi riportava una mole di dati, in ordine alfabetico, alla maniera di schedario e tre voci: il toponimo, l’anno e la fonte. Secondo gli studi del tempo la classificazione delle sue ricerche veniva sistemata dall’autore stesso in ordine alfabetico e temporale. I suoi scritti ricordano la geografia descrittiva ampliata dalla passione delle nuove discipline nella seconda metà dell’800, le scienze naturali e tra queste l’ornitologia, argomento allora non ancora trattato in Istria. Occorreva anche dare il confine geografico all’Agro polese, tema presente anche nel basso Lazio tra i termini dell’Agro romano e l’Agro pontino. Bernardo Schiavuzzi è morto a Pola il 27 aprile 1929.

I lavori dello Schiavuzzi, oltre a moltissimi di minor mole pubblicati in parecchi periodici sono i principalmente i seguenti: “Materiali per un’avifauna dell’Istria” (in Bollettino della Società di scienze naturali, Trieste); “Materiali per un’avifauna dell’Istria e del territorio di Monfalcone” (ibid.); “Die Malaria in Istrien (scritto dallo Schiavuzzi italiano ma pubblicato in tedesco dal prof. Ferdinand de Cohn in “Beitrage der Biologie der Pflanzen”; “La malaria in Istria e cause che la produssero” (sta in Atti e memorie); “Le istituzioni sanitarie istriane nei tempi passati, Le epidemie di peste in Istria”.

———————————————————

Nella Biografia degli uomini illustri dell’Istria, notiamo e citiamo tra gli avi di Schiavuzzi: un abate Giacomo professore, e pro-rettore e sindaco de’ giuristi nell’Università di Padova nel 1714; un Padre Antonio, distinto latinista e prete, professore al collegio del Nazareno a Roma ed a Capodistria dove morì nel 1816. Queste le brevi note sul nostro oggi rievocato Bernardo Schiavuzzi morto a Pola il 27 aprile 1929.

Ad abundantiam su la Bibliografia e opere di Bernardo Schiavuzzi

Elenco degli uccelli viventi nell’Istria ed in specialità nell’agro piranese, 1880 e in 3 Suppementi, 1880–84; Osservazioni fenologiche e sui passaggi degli uccelli del litorale austriaco durante il 1884, 1885; La malaria in Istria, 1890; Le istituzioni sanitarie istriane nei tempi passati, 1892; Cenni storici sull’etnografia dell’istria, in: Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria 17-20, 1901-04; La popolazione del territorio di Pola prima della conquista romana, 1920; La popolazione della Polesana nel medio evo, 1922; Il duomo di Pola, 1924; Cenni storici sulle istituzioni e vicende sanitarie della città di Pola fino all’anno 1910, 1926; Toponomastica storica dell’antico agro polese.

Lascia un commento