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Italicum – 2022: “Futuribili Orizzonti”
…è necessaria una “Sinergia”

È uscito il nuovo numero di Italicum
2022: Futuribili orizzonti di crisi e di conflitti

Il Centro Culturale Italicum è stato ideato nel 1985 come associazione no-profit a carattere culturale. Fin dagli esordi, oltre all’organizzazione di conferenze e dibattiti di carattere culturale, può registrare tra le sue attività di maggior rilievo la pubblicazione del periodico ITALICUM, giunto senza interruzioni al XXVIII Anno di pubblicazione, oramai da più tempo diretto da Luigi Tedeschi a sua volta coadiuvato da una squadra di validi Collaboratori e Redattori. 
ITALICUM è da sempre una voce libera, da sempre lontana dai partiti politici e dai centri di potere di vario genere, lontana anche da ogni omologazione e condizionamento, sia morale che politico, imposto dalla società della massificazione globale.

Italicum si dichiara ben consapevole e cosciente della obsolescenza delle categorie politiche ottocentesche di destra e sinistra, ritenendo ormai superate le ideologie novecentesche e le loro soluzioni miracolistiche; ritiene auspicabile e possibile un loro superamento con la formazione di nuovi movimenti politici che si affermino sulla base delle problematiche sociali del nostro tempo.
Italicum non si riconosce nell’Europa dell’euro e dei poteri finanziari, ma auspica l’unità di una Europa sovrana e liberata dalla schiavitù finanziaria del capitalismo globale e basata invece sulla cultura dell’umanesimo, del comunitarismo, dell’identità dei popoli, quali elementi fondanti della civiltà europea.
Italicum vuole riaffermare il primato del lavoro inteso come attività umana libera, creatrice, trasformatrice della società, rifiutando la “teologia” del libero mercato globale, che vuole l’asservimento dell’uomo al capitale e alla mercificazione di ogni attività umana.
La nostra è una istanza di libertà, aperta a tutti coloro che abbiano coscienza che la nostra libertà si identifica con la nostra cultura e la nostra storia: è questo riappropriarci delle nostre radici storiche e culturali che costituisce il filo conduttore di ITALICUM.

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NOTE A MARGINE – Tutti Coloro che seguono la Consul Press possono scaricare il nuovo fascicolo cartaceo che ci è pervenuto in Redazione tramite il Link qui di seguito indicato: 

https://www.centroitalicum.com/wp-content/uploads/2022/01/italicum_novembre-dicembre-2021_Focus_2022_futuribili-orizzonti_crisi_conflitti-1.pdf

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In base ai miei personali ricordi, ritengo che “ITALICUM” – sorto nel 1994 come pubblicazione del Centro Culturale Italicum, già operativo fin dal 1985 – abbia proseguito a percorrere un solco tracciato precedentemente da un’altra iniziativa politico-culturale, scandita dalle lancette de “L’OROLOGIO”.
Mi riferisco ad un periodico apparso, se ben rammento, a metà degli anni ’60 e diretto da Luciano Lucci Chiarissi, – coagulando in tale impegno parte delle più vivaci intelligenze e professionalità – per analizzare una serie di tematiche, ipotizzando ed indicando scelte e soluzioni decisamente innovative per quegli anni …come ad esempio, per l’Italia, la riappropriazione delle “Chiavi della Propria Casa”, una “battaglia per il vocabolario”, il primato della Politica sull’Economia, la rivendicazione di una propria scelta autonoma in campo energetico e nucleare, la visione di una  Europa non asservita alla Nato, ecc.  
Più volte L’Orologio è stato doverosamente ed ampiamente citato su questa Testata e. al riguardo, potrebbe essere interessante rammentare come anche la Consul Press sia sorta nel 1996 (2 anni dopo Italicum) e diretta da Massimo Uffreduzzi dal N./Zero sino al 2003 (anno della sua scomparsa), che lo stesso Massimo Uffreduzzi è stato direttore responsabile di Italicum per alcuni anni, così come Luigi Tedeschi ha rivestito successivamente lo stesso ruolo nella Consul Press dal 2004 al 2006.       
Con quanto sovra esposto, credo – senza alcuna presunzione – di aver ricordato alcuni dati ed episodi per riavviare sia una serie di iniziative in sinergia, sia per realizzare una nuova “rete”; personalmente ritengo che sia necessario confederare realtà e strutture già esistenti per raggiungere tutti quegli obiettivi condivisi o condivisibili, conservando comunque le proprie specifiche individualità con le relative autonomie gestionali e redazionali. 
Al riguardo desidero citare la “Federazione Revolvere”, costituitasi in Roma da circa due anni, che raggruppa numerose piccole e valide Case Editrici, geograficamente ubicate in molte Regioni d’Italia ed impegnate nel rilancio di testi non assoggettati al “pensiero unico dominante”.  “Revolvere” è altresì anche la testata di una pubblicazione periodica di notevole spessore culturale e di valenza accademica, diretta da Marina Simeone. ( > Clicca qui)
Sempre a Roma opera la “Casa della Romanità”, sorta su input di Sandro Bari, aggregando una serie di Associazioni culturali con loro relative pubblicazioni ed attività territoriali. Inoltre esistono sia a Roma, sia in tutta Italia, una serie di ottime testate cartacee ed online, nonché di numerose ed interessanti realtà operative,  per le quali sarebbe opportuno ipotizzare un “centro di collegamento”, qualora non ancora realizzato. 
A solo titolo di esempio, tra le tante realtà, sono da citare il periodico “Cultura c Identità” con sede a  Roma ed operativo anche con rappresentazioni teatrali, grazie ad Edoardo Sylos Labini, autore/mattatore del  notevole successo sul palco de “Il Sistema”, libro/inchiesta a firma scritto da Luca Palamara e Alessandro Sallusti. ( > Clicca qui) 
Così come osservando Firenze, è d’obbligo citare la pubblicazione “Il Tazebao” curata da Lorenzo Somigli, così come partendo da Genova è d’obbligo citare la rivista periodica “Storia & Verità”, anch’essa di indiscutibile valenza accademica, collegata a numerose altre iniziative culturali, editoriali e politiche messe in campo da Alberto Rosselli, giornalista, saggista e raffinato editore, di cui spesso sulla Consul Press sono stati pubblicati suoi interventi.
E, ricollegandomi al discorso sovra accennato su in merito a reti e sinergie, desidero segnalare come Alberto Rosselli sia tra i curatori o promotori, insieme ad un “Cenacolo di Eccellenti”– tra cui Vittorio Sgarbi, Rodolfo Vivaldi e Miriam Pastorino – di una importante rassegna su “I Profeti Inascoltati del Novecento” (> Clicca qui) svolgimento a Genova.
Tale rassegna – ubicata nella prestigiosa sede del Palazzo Imperiale in Piazza Campetto, gentilmente concesso dalla “Domus Cultura” di Genova – iniziata il 17 dicembre con previsto termine al 16 gennaio, a seguito del forte successo riscontrato, è stata prorogata sino a fine mese.
Sempre con riferimento a reti e sinergie, tra i curatori e promotori della rassegna, giustamente deve essere segnalata la partecipazione di Andrea Lombardi che, come responsabile delle Casa Editrice “Italia Storica”, è presente anche nella Federazione Revolvere. 
E’ quindi ora allo studio, proprio su input di Vittorio Sgarbi,  un progetto per trasformare tale manifestazione in una rassegna itinerante in numerose città italiane, ampliando anche numericamente i 48 ritratti di quelle personalità che sono riuscite a conquistare meritoriamente un posto nel Pantheon della cultura, dell’arte, della scienza e dell’arte del buon governo, per le personali posizioni e scelte di vita, a volte anche sofferte, proprie di una aristocrazia spirituale.
E al riguardo, ritengo doveroso ed opportuno ricollegare “I Profeti Inascoltati del Novecento” a “Le Intelligenze  Scomode del ‘900”, una precedente iniziativa a suo tempo ideata dall’indimenticabile Giano Accame su 24 personalità controcorrente e politicamente scorrette nel 2000/2, con la regia di Sergio Tau, per Rai Educational e trasmessa in rete in orari notturni ed impossibili.  Grazie a Dio o agli Dei, questi filmati – pur se censurati dal pensiero unico dominante – vengono periodicamente riproposti da Maurizio Messina in visione presso il Caffè Letterario Hora-Felix in Roma, sede permanente di dibattiti e “Tavole Rotonde” sui vari ambiti del sapere _______________________Giuliano Marchetti   

 

 

 

 

 

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