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Tullio Gregory

Università listate a nero

 

Sabato 2 marzo, quasi in punta di piedi sulla frenetica vita cittadina, si è spento Tullio Gregory, Docente universitario della migliore provenienza e della migliore cultura, apprezzato e celebrato anche negli States, per partire da Roma, sua città natale, fino all’Inghilterra e la Francia, che gli aveva donato la Laurea ad Honorem e la nomina di Chevalier Officier de l’Ordre des Arts et des Sciences.

Il mondo accademico si è fermato, contrastato da questo atto di guerra dell’ignoranza che spesso affligge anche gli ambienti della Cultura, addolorato per la perdita di un uomo che aveva dato del suo meglio nella vita, e con grande semplicità.

Innamorato della vita, del Medioevo che percorreva nella Filosofia come una sua personale tenuta, era però scettico di fronte a Wikipedia, che considerava “un coacervo di notizie senza sistemazione critica, insicuro nell’informazione” e fiducioso esploratore della Lingua e della sua spiritualità realistica e simbolica, considerata un punto di partenza irrinunciabile per la riflessione vuoi da ricercatore, vuoi da filosofo.

Non è esaustivo elencare i Dipartimenti e le Istituzioni Umanistiche e Scientifiche che diresse, ognuna con spirito, benevolenza e con la massima serietà, ma è più vicino raffigurarlo per ciò che era: un ineguagliabile professore anche nella gentilezza colloquiale con qualche studente disperso, come chi scrive, nel mare delle bibliografie e voglioso di trovare la sua accademica Itaca. Particolare soggetto senza confini, quasi, dello scibile, appassionato gourmet anche e goloso del pomodoro, ma sostenitore di quella ragione che non è fuori dai confini di una tranquilla umanità. Sua frase ripetuta era ” Chi invita alla ragione dovrebbe impegnarsi per essa, usandola nei confronti degli altri”.

Un rispettoso ed ammirato saluto, con la certezza filosofica di aver passato un confine permeabile, dal quale si ritorna.

Marilù Giannone

Adolescenza Futura…. Letcio Magistralis di Massimo Ammaniti

ALL’AULA MAGNA della SAPIENZA 

Giovedì 28 Febbraio nell’Aula Magna dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile della “Sapienza” di Roma si è svolto un Convegno sulle Riflessioni e Visioni sul Futuro dell’Adolescenza, con la “Lectio Magistralis” del Prof. Massimo Ammaniti, Onorario della Cattedra di Psicanalisi della stessa Sapienza di Roma.

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Il Vaticano apre un’indagine sul cardinale George Pell

Papa Francesco ha incontrato ieri mattina il cardinale spagnolo e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF), Luis Ladaria, per discutere la questione del cardinale ed ex ministro delle finanze vaticano, George Pell. La condanna era già nota, i dettagli dello stupro a cui il cardinale aveva sottoposto uno dei due ragazzi di cui aveva abusato nel 1996 e il suo prevedibile ingresso in carcere (entrato in vigore questo mercoledì). Così entrambi hanno convenuto che il dipartimento che si occupa dei processi canonici su questi crimini avrebbe avviato un’indagine che avrebbe consentito di perseguire il cardinale. La decisione è stata presa anni dopo che voci e accuse su Pell sono giunte al papa. 

La CDF non aveva mai aperto un’indagine su un membro di così alto livello nella gerarchia vaticana. Il problema è che in questo momento non potranno inviare i propri ufficiali in Australia per non interferire con il processo civile. Per il momento, le indagini si limiteranno a una raccolta di informazioni sulle notizie che compaiono con l’avanzare del ricorso. Quando il caso sarà chiuso, si potrà studiare l’opportunità di prendere una decisione radicale come l’espulsione dal sacerdozio, come è stato fatto due settimane fa con il cardinale americano Theodore McCarrick.

Il Vaticano ha sempre creduto che le accuse contro il cardinale, a cui il Papa ha affidato uno degli ambiti più importanti della sua riforma, sarebbero andate a vuoto. Il Papa lo ha tenuto in carica in ogni modo e fino alla scadenza del suo mandato domenica (esattamente cinque anni dopo la sua nomina), non ha cessato di essere il prefetto della Segreteria per l’Economia del Vaticano. La sua innocenza, in alcuni settori della curia, era data per scontata. Ma le notizie dall’Australia suggeriscono il contrario.

Il giudice questa mattina ha ordinato la prigione di Pell, 77 anni, senza cauzione. La sensazione è che il magistrato sia abbastanza chiaro sulla colpevolezza del cardinale. Soprattutto, dopo aver ascoltato la difesa, apparsa delirante, del suo avvocato, Robert Richter, il quale, secondo l’EFE, ha assicurato che i crimini del suo cliente “non sono altro che un semplice caso di penetrazione sessuale convenzionale a cui il bambino non partecipa volontariamente o attivamente “. Poi la stampa lo ha intervistato una volta uscito dal tribunale e l’avvocato ha dichiarato: “Non so di cosa stanno parlando“.

Richter ha anche sottolineato che l’evento è durato solo cinque minuti e non è stato premeditato, ma è stato dettato da un impulso, al quale il giudice ha risposto che si trattava di un “reato crudele e spudorato” e ha ricordato che non ci sono cartelle cliniche che dimostrano che Pell è un uomo con disturbi mentali. Il giudice ha spiegato che “c’era un elemento di brutalità in questo attacco, è stato un attacco. Questo implica una violazione della fiducia e un sentimento di impunità. pensi di poterla far franca? “.

Afghanistan: ritirarci al più presto

La spedizione italiana in Afghanistan, inviata laggiù senza un piano strategico, senza conseguire il minimo vantaggio politico per l’Italia, senza che ricorressero ragioni di minacce concrete per sventare minacce alla sicurezza nazionale, ma solo per appagare l’ego di vari primi ministri desiderosi di sedersi a tavola alla Casa Bianca, è stata spacciata al popolo italiano per missione di pace, ma ha fatto la guerra ed ha avuto i suoi caduti, feriti, mutilati, con vedove e orfani che si domandano ancor oggi per quale motivo nazionale siano caduti i loro cari.

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La REALPOLITIK: da Bismark ad oggi

Con questo termine il cancelliere Bismarck, continuatore della visione egemonica di Metternich, intese definire una politica concreta, realistica, che, tenuto conto della realtà sia interna che internazionale, mirasse esclusivamente a conseguire gli interessi supremi del paese, lasciando in disparte personalismi, sentimenti, risentimenti e ideologie.

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Venezuela: due pesi e due misure

 

In un paese che si definisce cattolico, per descrivere l’atteggiamento adottato da alcuni stati in politica estera, è necessario rifarsi ad un insegnamento di Cristo, riportato nel Vangelo secondo Matteo, dedicato agli scribi e ai farisei, il cui succo è il seguente: i fedeli debbono osservare tutto ciò che essi dicono, ma non debbono agire copiandone le opere perché essi sono ipocriti. Pongono sulle spalle del popolo pesi insopportabili e compiti difficili ma non muovono neppure un dito per alleviarne le fatiche. Tutto quello che fanno ha un solo fine cioè conseguire l’ammirazione del popolo, ottenere il posto di prima fila, il rispetto collegato all’autorità. Nell’intimo operano solo per il loro bene per l’autoaffermazione nella brama di autoglorificazione; nel rapporto con gli altri, verso chi si sottomette mostrano una comprensione paternalistica, ma verso chi resiste provano a schiacciarlo. Da cui il detto dei due pesi e due misure.

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