Skip to main content

una prece per i nostri martiri

“Preghiera per i Martiri delle Foibe composta nel 1959 da Mons. Antonio Santin, Arcivescovo di Trieste e Capodistria.

O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre, dalle profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te. Ascolta, o Signore, la nostra voce. De profundis clamo ad Te, Domine. Domine, audi vocem meam. Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto. E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche per apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti. 

Continua a leggere

Let’s make America great again?

Donald Trump ne ha fatto il suo slogan più popolare durante la sua compagna elettorale. Subito dopo il suo insediamento ha effettivamente messo in pratica quello che aveva detto alzando un muro tra Stati Uniti e Messico. Una risposta, o meglio un contrattacco, però c’è stato e proprio da un noto marchio di birra di proprietà della holding messicana Grupo Modelo. La Corona, con il suo spot, ha preso una posizione netta contro la volontà del tycoon di creare barriere invece di rinforzare l’unità.

Il video, che ha già avuto più di sei milioni di visualizzazioni in pochissimo tempo, ha come protagonista non la birra ma i volti di tutti colori, i paesaggi, le bellezze naturalistiche, i mestieri, gli usi ed i costumi e tutte le diversità riassunto di quel melting pot che ha reso grande l’America. Una serie di immagini che scorrono mentre la voce narrante è chiara:

“Basta usare il nostro nome per generare divisioni! Siamo la terra del mix culturale, siamo orgogliosi dei nostri colori, siamo il continente che tocca i due poli, siamo l’ombelico del mondo e anche i suoi polmoni. Abbiamo mani che resistono agli sforzi e piedi che fanno del calcio il ballo più bello di tutti. Siamo un continente che ruggisce, siamo il più grande contenitore di coppe, siamo sangue caldo con gusti piccanti. Siamo poesia, arte e musica, siamo i migliori inni cantati, siamo rivoluzione costante, celebrazione innegabile, siamo passione, siamo tutti, siamo 35 Stati uniti. E oggi ci vestiamo con un un solo stemma”.

Lo spot infine si conclude con un chiaro riferimento allo slogan del nuovo presidente Usa, quello di essere tutti americani siamo ed è per questo che l’America è sempre stata grande.

 Desfronterizate: esci dalla logica delle frontiere, supera le distanze, fai tesoro delle differenze.

https://www.youtube.com/watch?v=SuLEu-nwd50

Lo sport mondiale parla cinese

Alibaba sarà partner del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) fino al 2028. L’e-commerce cinese ha messo sul piatto 800 milioni di dollari per essere la prima azienda a stipulare un accordo a lungo termine con il Cio fino a tale data, e supporterà gli organizzatori di ciascuna edizione dei Giochi in tutto il mondo, godendo di diritti pubblicitari e promozionali dei marchi olimpici e delle immagini dei Giochi, nonché dei marchi dei comitati olimpici nazionali.

Continua a leggere

I Terremoti della Repubblica

JACCUSE

Queste parole comparvero a Parigi, più di un secolo fa, in apertura di un editoriale del giornale socialista l’Aurora, firmato dallo scrittore Emile Zola in forma di lettera aperta, diretta al Presidente della Repubblica francese, a proposito di una macroscopica ingiustizia giudiziaria: il caso Dreyfus. Da allora il “j’accuse” è entrato anche nella lingua italiana corrente per indicare un preciso riferimento ad una denuncia pubblica per una grave ingiustizia.

Continua a leggere

L’Italia che non muore

Il 22 gennaio, sfidando la discutibile iniziativa delle domeniche ecologiche di Roma, la via Cassia si è riempita di persone, per partecipare alla cerimonia in onore per i Caduti di Russia, celebrata tradizionalmente ogni anno dall’Associazione “Reduci di Nikolajewka”. Alle 10 del brumoso mattino, il ventaglio di grigi, dal cielo all’asfalto, si accendeva dei colori della Bandiera e dei Corpi Militari in perfetto ordine, giovani e meno giovani, diritti negli attenti, con lo sguardo ad un orizzonte inizialmente quasi angoscioso, ma che veniva tradotto da quegli sguardi diretti e sinceri come naturale e patriottico traguardo: Italia, libera e forte, stabile e splendente sopra mafie, inciuci, politica d’accatto.

Continua a leggere