Una mostra per ricordare gli 80 anni dell’inizio della costruzione dell’Acquedotto del Peschiera, dal titolo “1938-2018. Acquedotto del Peschiera”, promossa da ACEA, che festeggia anche i suoi 80 anni di attività nel campo idrico, è in corso a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, fino al 4 Novembre.
Il 4 novembre è alle porte! Il “Comitato Pro Centenario 1918-1922” ha divulgato il Manifesto della Vittoria che deve essere diffuso attraverso qualsiasi canale (social media, volantini ecc…). Riportiamo di seguito il Manifesto che costituirà la nostra bandiera fino al 4 novembre 2018. Per ogni ulteriore dettaglio clik su>https://comitatoprocentenario.wordpress.com/il-manifesto-della-vittoria
È l’aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende!
CENTENARIO della VITTORIA
Da Vittorio Veneto si dipartono i gagliardetti della Rivoluzione Nazionale e Popolare
Il 4 Novembre di cento anni fa l’Italia vinceva la Grande Guerra ed iniziava il percorso di rigenerazione. Noi non celebriamo la vittoria di un nazionalismo su un altro, né ci accodiamo al pietismo pacifista che ammorba l’etere. Celebriamo l’Italia delle trincee, l’Italia degli Arditi, l’Italia futurista, l’Italia della Rivoluzione.
L’Italia che si era cementata nel valore e nel cameratismo al di là delle classi, dei dialetti, delle provincie, l’Italia che si apprestava a marciare per rinnovare se stessa e per assurgere a guida nel mondo. L’Italia che inventò l’internazionale dei nazionalismi e diede una scossa salutare, virile, scanzonata, poetica, artistica, eroica, spregiudicata, ad una società in decadenza. Noi celebriamo nel Centenario di Vittorio Veneto e nei centenari che seguiranno per quattro anni ancora, l’Italia del futuro, quella che albeggiò allora e che non tramonterà.
Il SOMMO POETA ancora oggi può indicare la Retta VIA
E’ in corso una mostra dedicata a Dante Alighieri dal titolo “La fortuna di Dante. Manoscritti, Libri, Opere d’Arte”, allestita nella prestigiosa Sala della Lupa, all’interno del Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, visitabile fino al 4 Novembre 2018.
Si è detto presto: riguarda la condizione sociale delle donne, questo sostenere che il male già affliggesse le loro esistenze.
Infatti, se si legge qualche tomo pieno di prosopopea o qualche stringato reportage giornalistico o brano di qualche saggio di emeriti studiosi come Freud, Evola, Marx, Weininger e così via, la donna era stata creata solo per sfornare pargoli, cucire calzini e stare zitta, in un angolo di focolare, in assenza dei mariti comandata dai suoceri o dal maschio di casa, come avveniva in Cina, com’è nei paesi più culturalmente trogloditi. Quando la guerra tolse loro mariti e figli, padri e parenti, le donne tirarono su le maniche ed asciugarono le lacrime, stravolte dal cambiamento che avrebbero non già gestito, ma subito ancora: si trattava non di mutare attività, quella loro richiesta di sostituire gli uomini in fabbrica o nei campi o negli uffici, ma di accettare il lavoro degli uomini in aggiunta al loro. Alcune si angosciarono, altre si schiantarono dalla fatica, ma, al tempo della Grande Guerra, quella del 1915, le donne e gli uomini avevano un’unica, amata parità: la Patria, che adoravano entrambi, così come morirono entrambi nel servirla .
Giunto alla IX edizione, dal 18 al 26 ottobre 2018 si è svolto anche quest’anno il Festival della Diplomazia, che per 9 giorni ha reso Roma protagonista del dibattito sulla geopolitica e sull’attività diplomatica internazionale.
Organizzato con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e di Roma Capitale, può esere definito la proxecuzione annuale di un evento di grande rilievo che lo scorso anno ha registrato quasi 10.000 presenze, con il supporto di oltre 70 Ambasciate, 8 Università e numerosi partner scientifici.
Le sentenze prima di esser commentate andrebbero lette dal primo all’ultimo rigo. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con il suo provvedimento, non si è per nulla espressa contro l’articolo 41 bis, all’opposto ritiene abbia “finalità preventive e di sicurezza e non punitive”.