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Dinamiche Quantistiche del Potere

A cura di Ottavia Scorpati

Un’analisi delle forze invisibili che modellano il nuovo ordine globale, dove l’intelligenza artificiale e gli algoritmi agiscono come particelle fondamentali in un sistema complesso, alterando equilibri economici e politici e ponendo nuove sfide per la stabilità e l’equità mondiale.

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“Nun me piace”

“Nun me piace” – anacronismi in croce
spettacolo scritto e diretto da Marzia Ercolani
al Teatro Spazio 18 bis fino al 3 Dicembre

Luigi Acunzo in un monologo interpreta Gesù che a distanza di 2000 anni parla con il Padre
Uno spettacolo che toccherà vari temi, facendo riflettere lo spettatore su ciò che di sacro era ieri e di ciò che è oggi.

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Danzaterapia 4

I Benefici

La danzaterapia, attraverso l’uso del movimento corporeo come strumento terapeutico, offre una vasta gamma di benefici psicologici, emotivi e fisici. Questi benefici si riflettono non solo nel miglioramento del benessere psicologico, ma anche nella promozione di una maggiore consapevolezza e connessione con il proprio corpo, migliorando nel contempo le capacità relazionali e sociali. Di seguito, esploreremo in dettaglio alcuni dei principali benefici che la danzaterapia può offrire.

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Mussolini e la “guerra parallela” dal ’40 al ’43,
nel quadro del 2° Conflitto Mondiale

Alcuni perché di una “Sconfitta” (*1)

considerazioni ed ipotesi di ERNESTO SIMINI  *

A ottant’anni  di distanza dalla fine del fascismo, avvenuta il 25 luglio 1943 dopo la riunione del Gran Consiglio in cui fu approvato l’ordine del giorno Grandi, che mise in minoranza  un Mussolini ormai sul viale del tramonto, non sono pochi a domandarsi come sia stato possibile che una guerra cominciata con le più rosee prospettive di vittoria, sia poi terminata con una disastrosa sconfitta , resa ancor più dura dalla sanguinosa guerra civile che ne seguì.

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La forma sospesa della Politica Italiana

a cura Agostino Agamben

In un tempo in cui la politica ha smarrito il senso della decisione e le istituzioni sembrano ridotte a cantiere permanente senza progetto, la formula “lavori in corso” non è più soltanto un’espressione di attesa, ma diventa cifra strutturale del presente: uno spazio sospeso dove il conflitto è evitato, le promesse evaporano, e la cittadinanza si trasforma da soggetto attivo a spettatore disilluso — ma proprio in questa frattura si apre la possibilità di un nuovo inizio, fondato sulla cura, sulla responsabilità minima e sulla riscoperta del comune.

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