POST 5 MARZO: il fallimento di una classe di incapaci
LA PROVA DEL NOVE
Un’analisi dell’Ambasciatore Torquato Cardilli
Nei giorni prima del voto i cittadini sono stati rimbambiti da un profluvio di promesse mendaci fatte da politici imbroglioni con tutti mezzi, per accalappiarne il consenso, e inondati da insulsi, inutili, e ripetitivi spot televisivi per analfabeti sull’età dei votanti, sul colore delle schede, sull’orario dei seggi, che non hanno mai spiegato le conseguenze pratiche di votare per Tizio e ritrovarsi eletto come parlamentare Caio, non votato.
Dovrebbe essere conferito ai primi il premio dell’ipocrisia e agli autori dei secondi, che si nascondono nella Presidenza del Consiglio e nel Ministero dell’interno, il premio dell’imbecillità per aver ripetuto fino alla noia, che la crescita si era consolidata, che la disoccupazione era scesa senza spiegare i trucchi e gli inganni di una legge mal fatta.