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Autore: redazione di roma

Ricordando “La Capannina” a Forte dei Marmi

 Ancora un libro fantastico dell’Editore Pagliai  sui ricordi vivi e dinamici della celebre CAPANNINA

                    COSI’  HO  SEDOTTO  LA  NOTTE 

GHERARDO GUIDI, Grande Ufficiale ed imprenditore pisano verace (egli si dice pisese), con tutte le caratteristiche tipiche toscane della risposta pronta e della finissima intelligenza intuitiva, ha aperto giovedì 16 novembre alla Sala Nassirija del Senato un evento che lo ha visto protagonista insieme al suo libro “Così ho sedotto la notte” una particolarissima carrellata degli anni ’60 fino ad oggi presso i locali celebri della costa tirrenica, in particolare nel suo locale cult, La Capannina.

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Uno Studio sui Simboli Massonici

                                                                                             Piccoli passi per il grande segreto che è in noi  

               SIMBOLI  E  TRADIZIONE

 

 I Simboli Massonici Disvelati

presso la Libreria Aseq in Via dei Sediari 10 – ore 20,30

Relatori: Paolo Enrico de Faveri e Luciano Albanese

Un testo che spiega a tutti – in modo particolare agli stessi liberi Muratori – il significato dei simboli massonici e quindi il senso profondo e meno noto della Massoneria. Per i non iniziati alla Massoneria è, in ogni caso, un valido strumento per comprendere questa misconosciuta realtà, l’unico Ordine iniziatico rimasto in Occidente, anzi, per dirla con René Guénon, l’unico Ordine esistente che possa qualificarsi come realmente “tradizionale”.
L’autore fa emergere le “radici” della Massoneria che affondano nelle precedenti tradizioni iniziatiche – dall’antico Egitto al Pitagorismo, dal Mitraismo ai “Fedeli d’Amore”, dai Templari ai Rosacroce – e, in particolar modo, la stretta relazione tra Massoneria e Alchimia, con la quale condivide l’appellativo di “Arte Reale”. Lo fa con l’interpretazione dei simboli e il significato che riesce a estrapolare con l’intuizione, conservando comunque un rigore logico e storico.
Nonostante si tratti di un saggio sulla simbologia massonica, quindi per “addetti ai lavori”, il libro riesce a essere avvincente anche per chi è a digiuno della materia.

Paolo Enrico de Faveri, laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, esercita la professione forense a Padova. Ha pubblicato tre raccolte di poesie, il poemetto in endecasillabi Il mistico Connubio di contenuto ermetico alchemico e I dialoghi, due dialoghi sulla falsariga dei simposi, attribuiti fittiziamente a un filosofo del VII secolo dopo Cristo. Tutta la sua opera è influenzata dalla filosofia Ermetica e dall’Alchimia, nonché dalle Tradizioni iniziatiche mediterranee, alle quali è Iniziato e a cui dedica i suoi studi da venticinque anni.

Luciano Albanese è professore associato di filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Roma – La Sapienza. Opere principali: Stato moderno e democrazia politica (Roma 1979); Il concetto di alienazione. Origini e sviluppi (Roma 1984); Scienza e senso comune (Roma 1987); Saggi su Marx (Milano 1987); La tradizione platonica (Roma 1993); Il pensiero politico di Schmitt (Roma-Bari 1996); Popper e l’evoluzionismo (Roma 2002); La teurgia nel mondo antico, con Pietro Mander (Genova 2011); I Misteri egiziani di Giamblico. Guida alla lettura (Roma 2014).

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Sui passi di Plinio il Vecchio

  Il Progetto Acheloo alla ricerca di una città sepolta

L’infaticabile Sovrintendente per l’Etruria Meridionale Alfonsina Russo Tagliente ci aspetta per un lavoro che sarà una felice sorpresa per studiosi ed appassionati dell’antichità italiana.

 

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

Presentazione del  Progetto Acheloo:

la ripresa dell’indagine archeologica a Civitavecchia

Giovedì 30 novembre 2017, ore 16.00

Palazzo Patrizi Clementi, Roma

La città di Aquae Tauri, citata da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C., non è stata mai esaurientemente indagata. Le nuove tecnologie diagnostiche applicate alla ricerca archeologica permettono di affrontare il tema prendendo in esame una vasta area alle spalle dell’antica Centumcellae (odierna Civitavecchia), compreso tra le cosiddette Terme Taurine e l’Aurelia.

Le indagini condotte nel 2017 in località Ficoncella hanno evidenziato, intorno alla grande vasca-calidarium da sempre nota e frequentata, un edificio di grandi proporzioni e di notevole interesse finora completamente sconosciuto, che ha confermato le grandi potenzialità del sito e incoraggia ora la prosecuzione del cammino verso ulteriori scoperte.

Intervengono alla presentazione: il Soprintendente Alfonsina Russo, il Sindaco di Civitavecchia, ing. Antonio Cozzolino, la dott.ssa Rossella Zaccagnini, funzionario archeologo responsabile per il territorio di Civitavecchia, il prof. Massimiliano David, docente presso l’Università Alma Mater di Bologna e il dott. Enrico Ciancarini della Società Storica Civitavecchiese.

Per Informazioni: 06/67233020

 

 

 

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I nostri antenati attraverso linee e colori attuali

 IL PORTALE D’INGRESSO DELLA STORIA

 

 Martedì 5 dicembre alle ore 17,00 a Roma, si aprirà la mostra dell’artista Alessandro Morani, dal nome di Etruria, una carrellata di opere grafiche sulla nobile terra che ha visto una  delle prime civiltà d’Europa. L’artista riproduce luoghi e soggetti con la cura della maestria scelta e con una particolare dolcezza, quasi un desiderio di far resuscitare l’età dell’oro rievocata dai filosofi antichi.  La qualità dell’immediatezza, che non cela la conoscenza dei soggetti ritratti, è un’altra gemma alla corona italiana per l’Arte.

La mostra è curata dall’Accademia Svedese degli Studi Classici di Roma, curata da Cristian Goeransson, e sarà a via della Stamperia 6, e fino all’8 Febbraio prossimo.

Marilù Giannone

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Bruno Vespa: ” Soli al comando”

UOMINI AL COMANDO, senza mezze figure

Il lato del “Faccione” che nessuno, per i propri comodi, vuol riconoscere

L’ultima pubblicazione di Bruno Vespa, il facondo ricercatore della storia corrente della Penisola, è una vera e propria meraviglia, che espone con chiarezza fatti e misfatti di capi e conducatores vari, ma che costerà malpancismo a tanti finti partigiani (perchè quelli veri non sono  tutti di sinistra, essendo più che altro militari) perché  è anche  una chiara via che percorre tutti i lati sociali ed umani del Duce. E’ un insolito libro, controcorrente, veritiero, che raccomanderei, quanto a lettura, al nostro Ministro dell’Istruzione, che confonde saluto romano con l'”heil” nazista (perchè i tedeschi normali salutavano dicendo “ein Liter!”) e che spesso si perde nelle infarinature elementari confidando, anche lei, nel computer per rispondere a qualche domanda. Il libro, dal titolo “Soli al Comando” è un’interessante galleria di personaggi ritratti con la penna immediata e leggera di un conoscitore che vuole la verità senza inutili acidi di parte.  Si consiglia vivamente la sua lettura, per restituire il giusto peso e dare giuste notizie storiche a chiunque, in questo tempo buio e, quanto a preparazione storica, sommamente distorto.

Il quotidiano “Il Giornale” riporta ampi passi dello scritto, con opportuni commenti e stralci presi dai documenti originali che sono stati i passi di questa concreta rivisitazione di una figura storica significativa.  sperando che il poco onorevole Fiano e la presidente Boldrini ne tengano conto e non perseguitino il povero scrittore. Diamo di seguito alcuni stralci del volume:

Marilù Giannone

***

Oggi è difficile comprendere come mai Mussolini godesse di un
consenso così ampio, mentre la libertà di voto era inesistente e
quella di pensiero assai limitata, anche se personalità come Benedetto
Croce poterono vivere indisturbate per l’ intero ventennio. Forti
investimenti pubblici, un’ attenta politica sociale e culturale, e la
trasformazione delle infrastrutture finanziarie del Paese dotarono
il   fascismo di strumenti che gli sarebbero sopravvissuti per decenni
nel   dopoguerra.
L’ autorappresentazione del fascismo, diffusa dai cinegiornali dell’
epoca, offre l’ immagine di ridicoli gerarchi guidati da un ridicolo
Duce con il quale si scambiano sguardi marziali e saluti romani.
Quanti sanno, però, che il fascismo poté contare con pochissime,
coraggiose eccezioni sui migliori intellettuali italiani, gli stessi
che subito dopo il 25 luglio 1943, e comunque nell’ immediato
dopoguerra, passarono quasi tutti sotto le bandiere del Pci, grazie
all’ intelligente amnistia morale di Togliatti?

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Per amare la nostra Italia bisogna prendere atto della storia

                                                               Senza odio, rivendicazioni, d’accordo, ma dobbiamo sapere, e soprattutto istituire il reato di apologia del comunismo.

Fondazione di Storia

La tragedia dimenticata

GLI ITALIANI DI CRIMEA

Mostra fotografica: lunedì 13 – sabato 25 novembre

Inaugurazione lunedì 13 novembre alle ore 17.30 alla presenza del curatore, Stefano Mensurati, giornalista Rai e della ricercatrice Heloisa Rojas Gomez. Verrà presentata una ricerca su 18 vicentini e 49 veneti detenuti nei Gulag. Saranno proiettati, per la prima volta in Italia, alcuni filmati d’epoca inediti che mostrano i soldati italiani nei campi di prigionia sovietici.

Fa tappa a Vicenza la mostra fotografica itinerante “Italiani di Crimea” che tanto ha fatto finora parlare di sé. Ad ospitarla è la Fondazione di storia guidata da Paolo Scaroni, che fino al 25 novembre nel salone di Palazzo Giustiniani, in contrà S. Francesco, 41, darà spazio a fotografie e documenti testimonianza di questa misconosciuta tragedia.

L’inaugurazione, alla quale parteciperà il curatore Stefano Mensurati, giornalista della Rai, oltre alla ricercatrice Heloisa Rojas Gomez, avrà luogo lunedì 13 novembre alle 17.30, alla presenza del vice presidente della Fondazione di Storia, Luigi Menegatti.

La rassegna, che gode del patrocinio del Comune e dell’Associazione Cerkio, racconta degli italiani di Crimea emigrati nell’Ottocento soprattutto dalla Puglia, che a partire dagli Anni Venti del ‘900, furono perseguitati dal regime comunista, prima con il sequestro delle proprietà e poi con le purghe staliniane, con decine di loro ingiustamente accusati di attività controrivoluzionaria, processati e fucilati. Il 29 gennaio del 1942 avvenne il rastrellamento di tutte le famiglie di origine italiana e il loro trasferimento nei Gulag del Kazakhstan, dove i circa 1500 deportati furono decimati dal freddo, dalla fame, dalle malattie e dai lavori forzati.

Nel 2015 il presidente russo Putin ha riconosciuto agli italiani di Crimea lo status di minoranza perseguitata e deportata, un traguardo importantissimo, sia per ristabilire la verità storica su queste deportazioni ignorate dai libri di storia, sia per avere accesso a un indennizzo.

Lunedì vi sarà così l’occasione per presentare anche il risultato di una serie di clamorose ricerche che, per quanto riguarda Vicenza e provincia, hanno portato alla conta di 18 prigionieri di guerra (67 per l’intera regione Veneto). Sono stati invitati i sindaci dei paesi di origine (Asiago, Valdagno, Magrè, Monte di Malo, S.Vito di Leguzzano, Caltrano, Albettone, Crespadoro, Montecchio Precalcino, Solagna, Valstagna, Gambugliano e Vicenza) e i familiari di alcuni dei soldati ai quali verrà consegnata la scheda di prigionia del loro congiunto fotografata nell’archivio del più grande Gulag di tutta l’ex Unione Sovietica, quello di Karaganda, ora in territorio kazako. Una missione di tre ricercatori, infatti, con grande sorpresa accanto a decine di nominativi di italiani di Crimea, ha trovato traccia del passaggio di circa 900 militari italiani dell’Armir, creduti morti, ma in realtà catturati dall’Armata Rossa e, in spregio a tutte le convenzioni internazionali, mandati ai lavori forzati nelle miniere, nelle cave di pietra e in agricoltura.

Segue….

 Saranno inoltre proiettati per la prima volta in Italia, alcuni filmati d’epoca inediti che mostrano i soldati italiani nei campi di prigionia sovietici, materiale ora desecretato e rinvenuto ad agosto nella cineteca dell’Archivio storico-militare di Mosca.

“Il potenziale di questa ricerca è enorme, – ha dichiarato il curatore, Mensurati – considerato che finora è stata esaminata solo una piccola parte delle schede conservate nei Gulag: da un primo confronto coi diversi archivi sparsi in tutto il territorio dell’ex Unione Sovietica appare chiaro che almeno 20 mila dei circa 90 mila dispersi della Campagna di Russia non erano morti ma furono catturati e mandati ai lavori forzati. Molti di loro sono stati liberati e hanno potuto fare ritorno in Italia, ma molti altri sono morti nei Gulag e un’indagine capillare potrebbe sicuramente chiarire il loro destino e dare una risposta a tante famiglie che dopo anni di silenzio da parte delle istituzioni italiane hanno ormai perso ogni speranza”.

Negli Anni Cinquanta il mesto ritorno in Crimea di un’ottantina di sopravvissuti, che dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica hanno costituito l’associazione Cerkio, che sostiene questa iniziativa e alla quale vanno tutti i proventi di questa mostra itinerante.

 

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Per non cadere in preda dell’ignoranza politica arrembante

Corso di formazione

“Nuove prospettive storiografiche: ricerca e didattica”
a.s. 2017-2018

Il corso – riconosciuto dall’Ufficio Scolastico della Regione Lazio e giunto alla terza edizione – si propone di offrire ai docenti di Scuola Secondaria di I e II grado, in particolare di materie letterarie e di filosofia e storia, una vasta e approfondita panoramica delle più recenti letture storiografiche in merito alla storia contemporanea, spesso trascurata nello svolgimento dei programmi scolastici per mancanza di tempo.
Le lezioni proposte vanno dalla storia alla storiografia e alle questioni epistemologiche e metodologiche, in un intreccio che vuole arricchire le competenze professionali dei docenti e produrre una ricaduta positiva sulle pratiche didattiche.

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Accorrere, letteralmente, a PiùLibriPiùLiberi

                                  UNA  NOVITA’  DAL MEDIOEVO GUERRIERO

 

Nuovo articolo su Il blog di Penne & Papiri e della Libreria “L’Unicorno

Novità – “La balestra medievale”

di Penne & Papiri


Perché scrivere un libro sulla “balestra”? Classificata semplicemente come arma, porta con sé una lunga storia fatta di combattimenti, ma anche di storie di uomini che l’hanno usata e di altri che l’hanno costruita, modificata, aggiornata e resa più adatta alle novità che il tempo creava.

Sul piano della guerra c’è sempre stato un inseguimento tra i cavalieri che rinforzavano le proprie pezze difensive contro i fanti, spesso armati di balestra, che li dovevano contrastare. La balestra è però servita anche a sfamare le famiglie con la cacciagione che procurava, è servita a creare momenti di gioia con le gare in piazza, e con i premi molte volte forniva le doti alle ragazze. Importante è poi l’abilità artigiana che, iniziando dalle balestre con l’arco in solo legno, passando attraverso corno e tendine, è arrivata agli archi in acciaio, accompagnati da sofisticati meccanismi di caricamento più simili a prodotti da orologiai che da armaioli. (…)

In queste pagine gli autori hanno raccontato le loro esperienze di artigiani, cercando di fornire a chi legge utili consigli sulla ricostruzione delle balestre che, da prima del Mille al XVI secolo, hanno riempito la vita dei nostri predecessori. (…) Ancora oggi, nelle rievocazioni storiche, la balestra continua ad avere un importante posto nella storia. Anche chi non si occupa prettamente di questi argomenti ha sentito parlare delle gare di balestra a Gubbio o Assisi, per citarne solo alcune, e da molti anni ormai anche la balestra da braccio o manesca sta prendendo piede nelle rievocazioni. (…) Il libro propone l’analisi, per quanto possibile, delle tecniche costruttive della balestra adottate dai maestri artigiani armaioli nelle varie epoche, fino all’obsolescenza di quest’arma causata dall’avvento di quelle da fuoco, che presero il suo posto arrivando a loro volta con continue migliorie tecniche fino ai giorni nostri.

Carlo Natati e Nives Telleri vivono a Ferrara e fanno parte della Compagnia Arcieri del Trigabolo di Ferrara. Per le Edizioni Penne & Papiri hanno pubblicato la monografia dal titolo “Archi e Balestre nel medioevo” (Tuscania 2006). Per lungo tempo artigiano costruttore di archi, Carlo Natati è anche istruttore CONI-Fitarco di tiro con l’arco, nonché responsabile del settore “archi e balestre” del CERS (Consorzio Europeo di Rievocazioni Storiche).

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Un testo importante dell’ Editrice Aracne per gestire i rischi ambientali

 Comunicare bene vuol dire salvare vite

Martedì 7 novembre alle ore 10,30 nella sala Isma del Senato a Roma si è avuto un convegno su un attualissimo tema: come prevenire conseguenze non volute di fronte a situazioni di rischio provocate da fatti naturali: terremoti, alluvioni ed altro, che una comunicazione incontrollata può peggiorare.

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Discernimento ed Innamoramento

Santa Caterina guida i passi dei credenti

COMUNITÀ DEL CONVENTO DI SANTA MARIA SOPRA MINERVA

CHIOSTRO DEL CONVENTO
Piazza della Minerva, 42 – Roma –
“DISCERNIMENTO E INNAMORAMENTO”
Un itinerario di fede con Santa Caterina da Siena

Sabato 11 novembre 2017

“DISCERNIMENTO E INNAMORAMENTO”

Si terrà Sabato 11 novembre 2017 alle ore 18:30, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria
sopra Minerva, “Discernimento e Innamoramento – Un itinerario di fede con Santa Caterina da
Siena”, concerto con testi cateriniani organizzato dalla Comunità del Convento di Santa Maria sopra
Minerva.
In preparazione alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel
prossimo mese di ottobre 2018, tutta la Chiesa è chiamata ad accompagnare questo cammino di
riflessione e di preghiera su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Si inserisce in
questo cammino l’evento che si svolge nel Chiostro del Convento di S. Maria Sopra Minerva e che
prevede l’alternanza di parte musicale, eseguita da Celestino Dionisi (flauto dolce), Giuseppe Mulè,
(violoncello) e Massimiliano Faraci (clavicembalo) che accompagnano l’Ensemble Suavis, sotto la
guida direttiva tecnica ed artistica del Maestro Andrea Savo, e scritti di Santa Caterina da Siena letti
dall’attrice Paola Lambardi e dall’attore Patrizio Cigliano. Testi e introduzioni di Elena Malaspina

 

INGRESSO LIBERO

Info: Frate Angelo Di Marco – 340.1683048 – angelodimarco64@gmail.com
Ufficio Stampa: Federico Larosa – 331.5848360 – larosapurpureapress@gmail.com

Ensemble Suavis

L’Ensemble Suavis si costituisce nell’ottobre del 2016 grazie alla volontà di un piccolo gruppo di
coristi esperti desiderosi di intraprendere uno studio più approfondito dei vari repertori musicali dal
Rinascimento alla Polifonia Contemporanea. L’ensemble, riunendo le diverse esperienze dei suoi
coristi, si propone di raggiungere una virtuosa qualità esecutiva di gruppo e di raffinare l’amalgama
vocale. Predilige a tal fine, sotto la guida direttiva tecnica ed artistica del Maestro Andrea Savo, la
ricerca del repertorio più adatto alle caratteristiche di una piccola formazione corale. Attualmente il
gruppo è costituito da 9 cantori:
Soprani: Patrizia Boninfante e Germana Burchietti
Contralti: Cecilia Leccese e Silvia Trovarelli
Tenori: Fabio Bronzini e Giancarlo De Gironimo
Bassi: Marco Imperi, Giorgio Sciò e Francesco Stendardo

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Un Concerto per prepararsi allo spirito natalizio

 

 

COMUNICATO STAMPA

Concerto di musica sacra

con il Coro e l’Orchestra Filarmonica Kodály di Debrecen.

 

Luogo: Chiesa di S. Maria in Vallicella

(P.zza della Chiesa Nuova –Corso Vittorio Emanuele II)

Data: 11 novembre 2017, ore 20.00

Sabato 11 novembre p.v. alle ore 20.00 presso la Chiesa di S. Maria in Vallicella si terrà un

concerto di musica sacra offerto dalla città di Debrecen a favore delle opere del Circolo S. Pietro, con la partecipazione del Coro e l’Orchestra Filarmonica Kodály di Debrecen (Ungheria) diretti dal MDániel Somogyi-Tóth.

Solisti: Andrea Jőrös, Marianna Bódi, Tony Bardon, Lajos Wagner
Durante il concerto – organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Ungheria presso la Santa Sede, il Ministero degli Affari Esteri e del Commercio Estero Ungherese, il Ministero delle Risorse Umane Ungherese e il Circolo S. Pietro – verranno eseguiti Psalmus HungaricusGesù e i mercanti del tempioTe Deum di Buda di Zoltán Kodály.

I Filarmonici Kodály di Debrecen uniscono il lavoro dei due maggiori gruppi musicali della città. l’Orchestra Filarmonica ed il Coro Kodály. L’Orchestra pluripremiata attualmente è diretta dal Maestro Dániel Somogyi-Tóth e vanta un repertorio di opere prevalentemente ungheresi, in particolare musiche di Z.Kodály, F.Liszt, F. Erkel. Il coro ha al suo attivo un repertorio vastississimo di opere che vanno dai canti a cappella, oratori più importanti della musica europea alle composizioni contemporanee per coro.

Ingresso gratuito.

 

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La terra è sempre il futuro del mondo

 L’AGROCEPI  suggerisce una lobby di sistema

#AGROCEPI: PIÙ AGGREGAZIONE E UNA LOBBY DI SISTEMA PER L’AGROALIMENTARE ITALIANO

“Ci siamo cullati con l’idea della qualità, convinti che questa bastasse da sola per rendere competitivi i nostri prodotti. Sono necessari invece anche sistemi reali di aggregazione che rendano più forte la nostra agricoltura. Dobbiamo liberarci una volta per sempre dalla frammentazione che essa sia il prodotto di individualismi o di burocrazie. Chiediamo che per le aggregazioni per filiere ci siano misure fiscali incentivanti. Parafrasando il titolo di questo evento l’ agricoltura e l’agroalimentare devono smettere di giocare in difesa per ogni singolo settore ma creare una relazione intersettoriale per creare ricchezza per il Paese. Da una simile strategia troverebbero vantaggio non solo i produttori ma anche i consumatori.

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Per capire di più i “Millennials”

Da Meditare!

Vorrei segnalare un libro, edito da AR, che dà una amplissima visione sul tormento per il futuro dei giovani che ci vivono vicino, figli o sconosciuti passanti. Il titolo è: Un futuro senza avvenire? L’Autrice, un soggetto preparato e molto partecipe dei problemi dei “millennials” è Cristina Coccia.

Un breve estratto dall’intervista con lei è esaustivo , il seguente:  “Certe volte non ti senti una mosca bianca nello scrivere di questi argomenti? Di avere queste posizioni? Di essere una delle ultime luci accese nell’oscurità? Mancano mai il coraggio, la forza, la fede nel futuro? “

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Siamo dunque Nazione, ripensiamo a Caporetto

 

                               Il Centenario di Caporetto

 

Lo scrittore Gervaso ha detto chiaramente che una minoranza  sporca comanda la maggioranza pulita d’Italia, quella per chiarirci, silenziosa. E’ vero. Noi, gli Italiani, perchè gli altri che comandano sono uomini di fumo, ci ritroviamo nella nostra storia, quella senza bugie nè partigiani finti, e questa è una delle molteplici occasioni che abbiamo per guardarci negli occhi e sentirci veri, nè robot, nè progenitori che purtuttavia portiamo dentro. Caporetto fu una battaglia persa , una data che solo a citarla si sente dolore profondo, ma fu l’inizio eroico e straordinario della forza inestinguibile ed invincibile dei nostri padri dei quali noi, che non comandiamo, ma amiamo, siamo degni figli.

Marilù Giannone

Salotto Romano (a cura di Sandro Bari e Francesca Di Castro, Associazione culturale “Roma Tiberina”)

Giovedì 9 novembre 2017, Sala Capitolare del Chiostro della Minerva, ore 16,30

 

In allegato inviamo il programma del Salotto Romano di Giovedì 9 novembre p.v.

Il Centenario di Caporetto (ottobre-novembre 1917) sarà commemorato con una manifestazione organizzata nell’ambito del Programma ufficiale per le Celebrazioni del Centenario della I Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Generale di Brigata Rocco Viglietta e il Generale di Brigata Pierluigi Genta, rispettivamente Presidente e Vicepresidente Nazionale dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, presenteranno avvenimenti ed episodi bellici in una conferenza corredata da proiezioni di immagini d’epoca, dedicata in particolare a “Impiego e comportamento dell’Artiglieria nel corso della Prima Guerra Mondiale”.

La conferenza, introdotta dall’Art. Ten. Sandro Bari, Direttore della Rivista “Voce Romana”, sarà accompagnata dalle note della Prima Tromba Bers. Saverio Fabri e dalle letture dell’attore Angelo Blasetti, con l’intervento del Bers. Ten. Massimo Flumeri, Presidente della Sezione “Enrico Toti” dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

È prevista la presenza di alti rappresentanti delle FF.AA., delle Associazioni d’Arma e delle Pubbliche Istituzioni.

L’evento, patrocinato dal Municipio Roma I Centro, si svolgerà nella Sala Capitolare del Palazzo Domenicano, nel Chiostro di Santa Maria sopra Minerva (piazza della Minerva 42 – Pantheon), con inizio alla 16,30.

L’ingresso è libero.

Cordiali saluti,

Sandro Bari e Francesca Di Castro

 

 

 

 

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Convegno dei Frati Cappuccini sull’ “Architettura Religiosa”

Andare oltre la “Povertà delle Forme” 

 La Semplicità Luminosa di SAN BENEDETTO 

Giovedì 26 Ottobre, al Convento dei Cappuccini di via Veneto a Roma, si è aperto, alle ore 9 a.m. un convegno sull’architettura scelta dall’Ordine per la costruzione di luoghi religiosi. Si sono alternati, sulla cattedra da dove si illustrava un punto particolare dell’arte costruttiva dei Frati, sia diapositive che discorsi chiari confortati da piantine e disegni, ispirati ai consigli dei Religiosi che hanno spiegato o perfezionato le Regole seguite dai Frati.

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Una Abbazia preziosa come un gioiello, vicina a Roma

Dove la spiritualità rimane, limpida e splendente lontana dalla lutulenza cattolica dei luoghi sacerdotali

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale

“L’Abbazia di San Giovanni in Argentella e il territorio di Palombara Sabina negli studi filologici del XX secolo”

British School at Rome (3 novembre) # Abbazia di San Giovanni in Argentella a Palombara Sabina (5 novembre)

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Il Fil Rouge delle nazioni d’Europa

 

COMUNICATO STAMPA

VOICE CHECK

spoken word

Luogo: Teatro Studio Uno (Via Carlo della Rocca, 6)

Data: 27 ottobre 2017, ore 21.00

L’evento prevede una lettura di poesie polache, slovacche, ungheresi ed italiane, un dialogo tra lingue, suoni, ritmi sulle onde della musica, con la partecipazione di Weronika Lewandowska (Polonia),Vlado Janček (Slovacchia), Péter Závada (Ungheria), Giovan Bartolo Botta (Italia), Dj Kisszántó (Ungheria).

L’iniziativa promossa dall’Accademia d’Ungheria in Roma, dall’Istituto Slovacco e dall’Istituto Polacco, si inserisce nella serie di manifestazioni previste in occasione della presidenza di turno dell’Ungheria al Gruppo Visegrád.

 

Weronika Lewandowska      

Poetessa, slammer, performer polacca, laureata in studi culturali. Weronika sperimenta le forme interdisciplinarie e performative della poesia, è fortemente legata alla scena internazionale dello spoken word e del poetry slam partecipando ad eventi importanti in Polonia ed oltre. Tiene workshops su spoken word, su performance letterarie e su storytelling digitale di formati trans-mediali. Come guest teacher collabora con P.A.S.- Performace Art Studies in Oslo.

 

Vlado Janček

Poeta e performer slovacco. È autore di aforismi e poesie brevi e minimaliste che pubblica con intervalli di tempo molto lunghi. Come autore di prosa è stato due volte finalista del concorso letterario “Racconto“ (1997, 2000), mentre in ambito drammaturgico è autore invece di brevi opere radiofoniche e teatrali. Partecipa regolarmente alle competizioni di poetry slam ceche e slovacche e negli ultimi anni ha avuto successo anche come autore dei testi, cantante e chitarrista della band Saténové ruky.

 

Péter Závada

Poeta, drammaturgo e traduttore. Consegue la laurea in letteratura inglese ed italiana, per proseguire poi con gli studi teatrali. Ex membro del gruppo Akkezdet Phiai, gruppo mitico della scena hip-hop magiara, persona chiave della prima generazione del poetry -slam ungherese. Dal 2009 pubblica poesie su riviste di letteratura ungherese contemporanea, autore di due volumi di poesie con cui ha ormai un ruolo confermato anche nella letteratura contemporanea.

 

Giovan Bartolo Botta           

Nasce a Belo Horizonte (Brasile), cuneese di adozione, si trasferisce a Roma al conseguimento della maggiore età. Autore e attore teatrale, poeta, sceneggiatore, vanta moltissime esperienze professionali e riconoscimenti. Alcune menzioni: Vincitore assoluto del contest letterario “Il Club dei NarrAutori” (2013), Spettacolo vincitore “Antigone fotti la legge” alla prima edizione del Festivale Teatrale Confronti Creativi (2013), Premio miglior attore della terza edizione del NopS Festival con lo spettacolo “In principio fu D.M.” (2014).

 

Dj Kisszántó  

Collezionista appassionato di vinili, membro della comitiva dub székház. È alla continua ricerca di sound inusuali e di forme musicali particolari e nello stesso tempo segue con grande attenzione le ultime attualità – con l’intento di evitarle. La sua passione da collezionista lo spinge dai rumori sperimentali alle melodie teatrali di idm e ai acid severi.

 

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Una grande città ai piedi di Roma

 

Convegno Tracing Technology:

Celebrating 40 years of Archaeological Research at Satricum

25-26-27 Ottobre

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia / Reale Istituto Olandese di Roma

Per celebrare il quarantesimo anno delle ricerche archeologiche condotte dagli studiosi olandesi presso il sito di Satricum (odierno Borgo Le Ferriere, nei pressi di Latina), dal 25 al 28 ottobre 2017 avrà luogo a Roma un convegno internazionale, con la cura scientificadell’Università di Amsterdam e del Reale Istituto Olandese di Roma. All’importante iniziativa culturale ha aderito attivamente il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia che, sin dalla fine dell’800, epoca in cui ebbero inizio le prime esplorazioni scientifiche di questo importantissimo sito dell’Italia preromana, conserva una straordinaria raccolta di reperti provenienti dall’abitato e dalle necropoli, oggi in parte esposti nelle sale diVilla Poniatowski dedicate all’antica città latina.

Per dare valore ai diversi obiettivi di ricerca sviluppatisi in questo lungo periodo di tempo, verranno affrontati nel corso del convegno i molteplici aspetti connessi al concetto di tecnologia, non limitando l’attenzione ai soli aspetti pratici e applicativi, ma proponendo una chiave di lettura più ampia, volta a intendere tale termine come espressione di un fenomeno culturale complesso, calato nella dimensione sociale e comportamentale del quotidiano. 

Il convegno avrà inizio il pomeriggio di mercoledì 25 ottobre, presso la Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, strettamente legato alla storia della riscoperta archeologica di Satricum in età moderna, per poi proseguire il 26 e 27 ottobre presso la sede del Reale Istituto Olandese.

L’apertura del convegno sarà preceduta da un concerto inaugurale nel cortile centrale del Museo:

Ore 16.00: Concerto dell’Ensemble Allegro con Brio, con musiche di Tchaikovski, Grieg,Van Beethoven, Morricone, Piazzolla e Cellacchi (vedi programma allegato).

Ore  17.00:  Saluti di benvenuto da parte del Dr. Valentino Nizzo, Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Introduzione al Convegno da parte della Prof.ssa Marjike Gnade, Università di Amsterdam

Discorso di apertura da parte del Prof. Peter Van Dommelen, Brown University, Providence

Ore 19.00 Brindisi a Villa Giulia offerto dalla Azienda Agricola Casale del Giglio

La partecipazione al convegno è gratuita, fino ad esaurimento posti, previo invio di un email al seguente indirizzo: satricumconference@gmail.com Ai relatori e ai partecipanti al convegno regolarmente registrati sarà consentito accedere al Museo gratuitamente.

Per il programma e il booklet: https://www.knir.it/nl/events/tracing-technology-celebrating-40-yars-of-archaeological-research-at-satricum/

 

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Un singolare autore italiano

Le Opere e l’innovazione letteraria di Antonio Pizzuto

Martedì 7 Novembre, alle ore 18,00 uno dei più significativi autori della Letteratura italiana moderna, Antonio PIZZUTO, sarà presentato ed illustrato dal Dott. Pietro De Santis, suo colto estimatore e critico, alla Casa delle Letterature di Roma, a Piazza dell’Orologio.

Pizzuto è uno scrittore che usa termini, verbi, congiunzioni e tutto quanto fa bagaglio espressivo della lingua italiana come se componesse un affascinante e coloratissimo mosaico, dalla superficie del quale si staccano visibili situazioni, personaggi, luoghi, pensieri filosofici.

Un evento che vede anche la presenza di critici di vaglia come Alberto Colasanti, Walter Pedullà, Gualberto Albino, che aggiungeranno le loro opinioni alla interpretazione anche psicologica del curatore e presentatore di Antonio Pizzuto, Pietro de Santis. Pizzuto è uno scrittore che va assolutamente conosciuto e commentato, e pertanto questo evento vedrà una presenza notevole di pubblico. I volumi, come Signorina Rosina, Pagelle, Testamento, commentati da Antonio Pane che lo conobbe personalmente, sono editi da Pagliai/Polistampa di Firenze.

Marilù Giannone

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