Skip to main content

Lettera aperta delle imprese di ANITA
al Ministro dei Trasporti Paola De Micheli

Roma, 15 luglio 2020.

Riceviamo e pubblichiamo la Lettera delle cento imprese di trasporto associate ad ANITA che hanno deciso di scrivere al Ministro dei Trasporti, onorevole Paola De Micheli, per testimoniare in prima persona il difficile momento che stanno vivendo a causa del COVID-19.

“Abbiamo accolto una richiesta più che legittima, frutto di una profonda preoccupazione che le imprese di autotrasporto merci e logistica avvertono di fronte a un Governo che sembra aver dimenticato le esigenze specifiche del settore nell’impostare il rilancio economico del Paese” – dichiara il Presidente di ANITA, Thomas Baumgartner.

Continua a leggere

19.7.1992 e 14.8.2018: “2 Tragedie” …. Paolo Borsellino e il Ponte Morandi

IN MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO
…. E NEL  RICORDO DELLA TRAGEDIA DI GENOVA 

IN UNA DOMENICA DI 28 ANNI OR SONO, il 19 luglio 1992 veniva assassinato in una terribile strage il Giudice Paolo Borsellino, con i 5 componenti della sua scorta. In un sabato di quasi 2 anni or sono, il 14.8.2018 crollava il Ponte Morandi a Genova, con 43 vittime
In un venerdì di questa settimana, il 17 luglio, in un brillante e dotto intervento a firma dell’Ambasciatore Torquato Cardilli, con rievocazioni anche shakespiriane, è stata rammentata la tragedia di Genova, dopo il  raggiunto accordo tra Stato (o Governo ?) e la Società Atlantia del “Feudo Benetton”.

Continua a leggere

La Scienza Italiana da Volta a Marconi

L’INNOVAZIONE E I PRIMATI 
TRA OTTOCENTO E NOVECENTO

Il 20 Luglio 1937 si spegneva a Roma il geniale scienziato e inventore Guglielmo Marconi. Figura straordinaria capace di coniugare Pensiero e Azione, trasformando le sue scoperte scientifiche e teoriche in tecnologia applicata, volta al miglioramento della qualità della nostra vita.
Questo principio rappresenta il comun denominatore che sta alla base di un periodo di tempo che va da Alessandro Volta a Guglielmo Marconi, arco di tempo molto fecondo per la Scienza Italiana.

Continua a leggere

Un’ Economia in crescita: quella della “Pornografia”

La Pornografia fattura oltre 100 miliardi di dollari

L’industria pornografica è all’apice del successo, pornoattori e pornoattrici vivono in crisi. La pornografia si sta sviluppando con grandi cambiamenti.

 

Il mercato pornografico ha superato i 100 miliardi di dollari. Non conosce assolutamente crisi. Un mercato in grado di mobilitare un vero e proprio traffico, quasi il 4,5%  degli utenti complessivi su Internet finiscono per dare visibilità a tali contenuti, arricchendo gli incassi, anche nei gettonati siti gratuiti. Sebbene il 30% degli utenti che clicca su banner pubblicitari finisce per alimentare siti di scommesse, il porno ha un’importanza notevole nel traffico di internet, il 3% dei banner li conduce a questi siti. Se internet fosse una rappresentazione del mondo, il porno sarebbe la quarta potenza mondiale.

Continua a leggere

IL CROLLO DEL PONTE DI GENOVA ….. molto rumore per nulla

“MUCH ADO ABOUT NOTHING “

Torquato Cardilli

Con questo titolo (“Molto rumore per nulla”) alla fine del XVI secolo William Shakespeare, conoscitore del carattere italico, scrisse una tragicommedia, ambientata a Messina, nella quale gli aspetti tragici si mescolano agli accenni farseschi, agli equivoci, agli inganni, con il personaggio Benedetto da Padova che, dal punto di vista onomatopeico, ci ricorda il padovano Benetton
Da questo nesso del tutto casuale il discorso cade sulla vicenda autostrade, la cui tragedia occorsa due anni fa con il crollo del ponte Morandi che ha inghiottito per sempre 43 vite umane non potrà mai essere dimenticata.

Continua a leggere

Emergenza sanitaria, sovraffollamento in terapia intensiva

l tallone d’Achille era negli ospedali. Già a gennaio si presume che l’emergere di un nuovo coronavirus che causa una grave polmonite renderà inevitabile un certo aumento della mortalità, ma la capacità delle unità di terapia intensiva di affrontare i casi più gravi sarà il fattore determinante per prevenire la morte da sparatoria. Wuhan aveva già dimostrato che questi servizi sono il collo di bottiglia con cui il sistema può iniziare a collassare dall’alto verso il basso. Senza letti gratuiti in terapia intensiva, i pazienti che richiedono ventilazione meccanica vengono ammessi senza di essa sul pavimento. I letti di ricovero sono pieni, le emergenze diventano sature e il flusso di infetti alle strutture sanitarie da case di cura e residenze viene interrotto.

Le piccole previsioni iniziali sull’impatto del coronavirus in in Europa non portano a pensare alla fine di gennaio che sia necessario acquistare più respiratori. Né test diagnostici né più dispositivi di protezione (DPI) per proteggere gli operatori sanitari. Anche se il denominatore cresce fino a poche centinaia o migliaia di casi diagnosticati, il numeratore non rappresenterà mai una minaccia per il sistema sanitario. O così credeva.

Questo scenario salta in aria a Codogno, un piccolo paese situato a 60 chilometri a sud-ovest di Milano. Lì, il 21 febbraio, diventa chiaro che il virus scorre silenziosamente sul suolo europeo da alcune settimane. La definizione ristretta di casi utilizzati fino ad allora, che consente solo test per coloro che hanno viaggiato a Wuhan, impedisce prima l’individuazione dell’epidemia incombente. Non si sapeva ancora che si sarebbe trattata di una vera e propria pandemia. La maggior parte delle persone, inizialmente, era incredula. La mascherina veniva indossata solamente da poche persone, le quali venivano viste di bieco. Poi, come un fulmine a ciel sereno, l’Italia e l’Europa entrano in lockdown

Chiudono negozi, ristoranti, la gente deve rimanere. Si può uscire solamente in caso di necessità, ad esempio recarsi in ospedale o andare a fare la spesa. Non si ha una vera e propria conoscenza di cosa sia il coronavirus e, altrettanto meno, si è consapevoli dell’aria che si respira nei meandri della terapia intensiva. Insorgono movimenti di negazionisti, i quali, informandosi da fonti poco attendibili quali i social network, iniziano a fare una brodaglia tra covid e 5G. Attualmente la situazione è tesa e il letti di terapia intensiva sono affollati. E’ necessario aprire nuove strutture, soprattutto in quelle regioni dove la sanità non è decisamente un ponto di forza o creare delle strutture mobili dove accogliere quelle persone gravemente malate.