Nella ricorrenza del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci
la Fondazione Craxi è lieta di invitarti alla presentazione del libro
“Il viaggio di Falcone a Mosca”.
Roma | martedì 23 maggio | ore 18:00
Fondazione Craxi | Via Montevideo 2/a
Con l’autore Francesco Bigazzi ne discutono:
Massimo Bordin – Giornalista, già direttore di Radio Radicale Stefania Craxi – Presidente della Fondazione Craxi Maurizio Tortorella – Vicedirettore di Panorama
IL 28 maggio 2017 ricorrono 150 anni dalla nascita del drammaturgo e scrittore italiano Luigi Priandello. Questo libro ci propone la radicalità del suo pensiero analizzandone l’intera opera.
Lungi dall’esaurirsi in un relativismo di maniera, come ci lascia intendere un luogo comune diffuso sia nelle monografie specialistiche sia nei manuali scolastici, facilmente riassumibile nel frusto adagio “così è se vi pare”, il pensiero di Pirandello può essere letto come una drammatica battaglia con la radicale crisi di senso della sua (e della nostra) epoca.
“Il web? …. Niente di più opaco e pseudo-democratico” Nel suo pamphlet Danilo Breschi contrappone i valori della scuola alle insidie della Rete
Firenze, 15 maggio 2017 – “Il mondo della scuola e dell‟università deve dotarci degli strumenti utili ad esercitare un uso critico e pubblico della ragione, anche nei confronti del nuovo dogma, quello che vorrebbe la Rete sicuro veicolo di libertà e democrazia. Non c‟è niente di più opaco e pseudo-democratico della Rete”. Sono parole dello storico Danilo Breschi, che all‟educazione dei giovani dedica un capitolo del suo pamphlet Meglio di niente. Le fondamenta della civiltà europea (pp. 192, euro 12) pubblicato da Mauro Pagliai nella collana «Le ragioni dell‟Occidente».
Nella splendida cornice di Palazzo Baldassini, opera architettonica di Antonio da Sangallo detto “il Giovane”, situato nel cuore del centro storico di Roma, in via delle Coppelle – ove ha sede l’ISTITUTO STURZO – mercoledì 10 maggio ha avuto luogo, presente un vasto auditorio, la presentazione della fatica letteraria di Maria Antonietta Spadorcia, nota giornalista parlamentare del TG2.
Nel 1935 il regime fascista fu allarmato dai dati sulle importazioni della couture francese in Italia e per questo decise di nazionalizzare la produzione dell’abbigliamento dando vita all’Ente Nazionale della Moda. Un’istituzione che gettò poi le basi per l’affermazione dell’industria della moda italiana nel mondo.
Grazie ai documenti superstiti dell’Ente Nazionale della Moda ed alle riviste femminili dell’epoca, Sofia Gnoli ha creato un nuovo volume intitolato Eleganza fascista, La moda dagli anni venti alla fine della guerra ed edito da Carrocci. Il testo vuole far luce sulle scelte delle donne italiane, sull’estetica e sull’industria della moda nel periodo prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale.