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Situazione del Nagorno-Karabakh….
Lettera Aperta di studiosi della Cultura Armena

“Lettera Aperta” di Studiosi della Cultura Armena
riguardante la situazione del Nagorno-Karabakh

Di fronte alla gravità della situazione che si è creata in questi giorni in Armenia e nel Nagorno-Karabakh, gli armenisti italiani hanno predisposto una dichiarazione – sotto forma di una lettera aperta – nella convinzione che l’Italia possa contribuire attivamente alla cessazione delle ostilità  e alla costruzione di una pace duratura nella regione.
Tale documento che proponiamo all’attenzione dei nostri Lettori – sia se assidui, sia se occasionali – è stata trasmessa alla Redazione della Consul Press da Alberto Rosselli, Direttore ed Editore della pubblicazione periodica trimestrale “Storia e Verità” (*)

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Shushi: bombe degli Azeri sulla Cattedrale Armena

BARBARIE IN NAGORNO KARABAKH (ARTSAKH):  
BOMBARDATA DAGLI AZERI ANCHE LA CATTEDRALE DI SHUSHI

Non contento di bombardare a tappeto gli insediamenti civili della repubblica dell’Artsakh, di lanciare razzi su Stepanakert e le altre città, di costringere la popolazione a vivere nelle cantine come accaduto durante la guerra degli anni Novanta, ora il dittatore Aliyev arriva a colpire anche i simboli religiosi. 
Questa mattina è infatti stata colpita da razzi la cattedrale di Ghazanchetsots (san Salvatore) nella cittadina di Shushi.

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“INVESTHOTEL CAPITAL PARTNERS”
una risposta alla crisi del comparto Alberghiero

 COMUNICATO STAMPA  di INVESTHOTEL CAPITAL PARTNERS
per una RISPOSTA ALLA CRISI DEL COMPARTO ALBERGHIERO

In un momento particolarmente delicato per tutto il comparto alberghiero italiano, Investhotel Capital Partners iniziativa nata dallo spin off della romana Necci Hotels si pone come realtà in grado di assistere investitori ed aziende alberghiere nelle varie fasi della loro vita aziendale assistendoli in operazioni di riorganizzazione societaria, ristrutturazione aziendale e debitoria ed in tutte quelle operazioni straordinarie necessarie per la continuità aziendale. 

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“Stop alla violenza a danno degli operatori della salute”, il primo libro della dott.ssa Marina Cannavò

Esce ufficialmente il  26.10.2020 “STOP ALLA VIOLENZA A DANNO DEGLI OPERATORI DELLA SALUTE”, Prevenire e gestire la violenza sul lavoro, il primo libro della Dr.ssa Marina Cannavò, medico psichiatra e psicoterapeuta, PhD, pubblicato dalla Società Editrice Universo. (Link: https://www.seu-roma.com/libri/novita/stop-alla-violenza-a-danno-degli-operatori-della-salute/).

Prefazione del Dr. Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri di Italia (FNOMCeO). Postfazione del Prof. Giuseppe La Torre, Sapienza Università di Roma. In Allegato il Disegno di Legge Antiviolenza e  il Documento di indirizzo della Regione Lazio sulla prevenzione e la gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari.

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Unità dell’Italia, e non solo Bellissima espressione geografica modellata dagli elementi della natura la Terra e il Mare

Napoli e i “napolitani”, pensiamo ai fratelli Imbriani citati al termine di questa presentazione dall’Autore, hanno sempre mostrato interesse per altre città d’Italia e per regioni fuori dallo Stato unitario. Fuori ma a vicende alterne dalla lontana prima unificazione di Cesare Ottaviano Augusto, poi con la grande estensione degli Stati regionali italiani ben oltre i confini geografici tanto lungo la catena alpina orientale che occidentale (pensiamo alla antica Casa Savoia dei primi re d’Italia, al Regno del Sud ricordato borbonico ma anche nei secoli Normanno, Svevo, Angioino… e alla Repubblica di Venezia)  nella storia bimillenaria dei confini della Madrepatria dai tempi della prima Unità, durante le fasi della formazione dell’Italia, non solo la Bellissima espressione geografica – non doveva ricordarcelo il Metternich ! – modellata dagli elementi della natura Terra e Mare, dalla catena delle Alpi fino alla dorsale degli Appennini e le grandi e piccole Isole. Formazione geopolitica in regioni già Augustee con il passaggio delle consegne istituzionali da formazione Repubblica a Roma imperiale.

Raffaele Panico

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Il Grande Vajont: cinquantasette anni dopo la tragedia che costò la vita di duemila persone

Il 9 ottobre 1963 il versante settentrionale del monte Toc franò nel bacino idroelettrico della diga del Vajont, sollevando un’onda che distrusse completamente Longarone e diverse frazioni del Comune di Erto e Casso.

La tragedia che si consumò nella valle del Vajont, al confine tra le province di Belluno e di Pordenone, scosse il Paese e il bilancio fu di quasi duemila morti.

La portata di questo disastro ambientale e umano ha spinto il Parlamento a scegliere la data del 9 ottobre per istituire la «Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri naturali e industriali causati dall’incuria dell’uomo».

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