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INTERROTTO UN TRAFFICO DI FARMACI DOPANTI IN 14 REGIONI ITALIANE

30 gennaio 2020

Smantellata dall’Arma dei Carabinieri di Ascoli Piceno una rete dedita 

al traffico di farmaci dopanti in 14 regioni e nella Capitale d’Italia

COMUNICATO Ufficio Stampa Comando Generale Arma Carabinieri 

Arriva anche a Roma la vasta operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno e del nucleo N.A.S. di Ancona. I NAS, Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma, furono istituiti fin dal 15 ottobre 1962, nel momento in cui si era presa coscienza del fenomeno delle sofisticazioni alimentari, che già allora allarmava l’opinione pubblica italiana. La vasta operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, ha consentito di disarticolare una rete composta da decine di soggetti italiani, ritenuti, a vario titolo, responsabili di ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, nonché l’importazione illegale e la vendita di medicinali al pubblico, a distanza, mediante i servizi della società dell’informazione senza autorizzazione.

L’indagine, iniziata nel 2018 nelle Marche, si è presto allargata a tutta Italia, compresa la provincia di Roma, consentendo di individuare decine di persone, atleti di varie discipline sportive e frequentatori di palestre, avvezzi all’acquisto e alla commercializzazione di farmaci ad effetto dopante importati da paesi dell’Est Europa come la Bulgaria e la Polonia.

L’impegno sviluppato dagli investigatori dell’Arma anche con supporto di attività tecniche ha consentito di ricostruire i ruoli e le funzioni degli indagati, residenti oltre che in provincia di Roma, in altre 29 distinte province ed impegnati, con una struttura reticolare, a proporre tramite vari social in tutto il territorio nazionale, sia a consumatori che a rivenditori al dettaglio, ingenti quantitativi di farmaci ad effetto dopante;

di accertare che i soggetti importassero illecitamente i dopanti dalla Bulgaria e dalla Polonia, per poi rivenderli in tutta Italia attraverso la fitta rete dei co-indagati;

di quantificare, anche attraverso l’analisi di conti correnti, le transazioni avvenute sulle carte di pagamento e le spedizioni postali, un giro d’affari stimato in oltre 500 mila  euro all’anno;

di riscontrare l’utilizzo di ricette mediche falsificate, da parte di alcuni indagati, al fine di approvvigionare ulteriori prodotti, provenienti dal circuito regolare nazionale;

infine, di sequestrare, nel corso di 55 mirate perquisizioni disposte dalla Procura di Ascoli Piceno in 30 province (Ascoli Piceno, Bari, Barletta-Andria-Trani , Brescia, Cagliari, Cremona,  Ferrara, Foggia, Latina,  Lodi, Lucca,  Massa Carrara, Messina,  Milano, Padova,  Parma,  Perugia, Pesaro-Urbino, Reggio Calabria, Roma,  Savona, Siracusa, Taranto, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Trieste, Varese e Viterbo) migliaia di confezioni di farmaci ad effetto dopante, tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.

 

Il 1° febbraio a Policoro si terrà l’inaugurazione della mostra: “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”, presso il Museo Archeologico Nazionale della Siritide

Sabato 1 febbraio 2020, alle ore 18.00 al Museo Archeologico nazionale della Siritide, a Policoro [Mt], sarà inaugurata la mostra Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma ideata e organizzata dal Polo Museale della Basilicata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e promossa insieme al Comune di Policoro.

La mostra – che celebra il 50° anniversario della fondazione del Museo della Siritide – ruota attorno a un prestito straordinario: le Tavole di Eraclea, ritrovate nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservate al MANN, considerate tra i più importanti documenti epigrafici della Magna Grecia.

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Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni NISTRI, in visita al Gruppo Carabinieri Ostia e Stazione di Acilia

Nella mattinata di ieri, martedì 28 gennaio, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni NISTRI, ha visitato la sede del Gruppo Carabinieri di Ostia. Al suo arrivo, il Generale NISTRI è stato ricevuto dal Generale di Brigata Francesco GARGARO e dal Colonnello Pasqualino TOSCANI, rispettivamente Comandante Provinciale di Roma e Comandante del Gruppo di Ostia; successivamente ha incontrato i comandanti di Compagnia e di Stazione nonché i delegati della Rappresentanza militare ed il personale in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Il Comandante Generale ha ringraziato tutti i militari presenti per gli eccellenti risultati giornalmente conseguiti nella lotta alla criminalità ed alla mafia e nel soccorso ed aiuto alla gente più bisognosa, ha posto l’accento sui valori propri degli uomini dell’Arma che, tutti i giorni, sul territorio, contribuiscono – silenziosamente – a fare più importante e prestigiosa l’Istituzione, impegnandosi nella quotidiana azione di contrasto ad ogni forma di criminalità, ma anche garantendo il sostegno e la vicinanza alla cittadinanza.
La sua visita è poi continuata nel pomeriggio presso la sede della Stazione Comando Carabinieri di Roma Acilia dove, nell’incontrare i militari, ha ricordato le più recenti operazioni di servizio concluse con successo dai Carabinieri della Stazione, ponendo particolare risalto a quella che, nel decorso anno, ha consentito di prestare soccorso ad un anziano del posto praticamente ridotto in schiavitù dai propri vicini di casa. Il Generale NISTRI ha infine sottolineato l’importanza dei presidi locali dell’Arma, oltre che per la prevenzione e repressione dei reati, come punto di contatto e riferimento per le grandi e piccole problematiche dei cittadini.

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Per le italiane, e gli italiani e la cittadinanza intera, l’Arma ha  La presenza sul territorio del Belpaese vanta oltre due secoli di storia, con la duplice funzione, di Militari e di Polizia, il corpo d’élite dei  Carabinieri è un primato dell’Italia nel Mondo intero

di Raffaele Panico

Un corpo di soldati d’élite, chiamati Carabinieri, perché armati di carabina facenti parte del Corpo dell’Armata Sarda, di fatto l’esercito piemontese del Regno sabaudo. Allora come oggi, presente con compagnie e stazioni era, ed è, diffuso su tutto il territorio nazionale, sempre attenti alle esigenze dei cittadini o, allora dei sudditi del Regno. Invidiati nel Mondo intero i Carabinieri italiani nascono e mantengono la duplice funzione e carattere di Forza di polizia come altre forze dipendenti dal Ministero dell’Interno, e Forza militare di Difesa, così presenti tanto in Italia con il successo che i Carabinieri trovano nel contatto quotidiano attraverso le loro attività al servizio dei cittadini, quanto in unità militari presenti in missioni all’estero in tutti i continenti… https://www.consulpress.eu/ccv-annuale-di-fondazione-dell-arma-dei-carabinieri/

Global warming: le sue ripercussioni

Il riscaldamento globale potrebbe arrecare problemi con pesanti ripercussioni economiche, lavorative e sanitarie, fino al provocare malnutrizioni e l’abbassamento della soglia della speranza di vita.

Il ruolo del Sole in passato ha apportato variazioni climatiche significative. L’Optimum climatico medievale, quel piccolo aumento delle temperature di 500 anni, dal IX secolo al XIV secolo, seguito poi dalla piccola era glaciale dal XIV secolo alla metà del XIX secolo, erano variazioni non preoccupanti perché dovute alla natura.

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Italia – Qatar: legal working in progress

Convegno Giuridico “Legal Working in Progress”

Roma Palazzo di Giustizia 4 Febbraio 2020  Convegno Giuridico “Legal Working in Progress” organizzato dall’Ordine Avvocati di Roma  a cura dell’Avv. Eleonora Di Prisco Componente della Commissione Diritto Europeo e  Diritto Internazionale, delegata per i  Paesi di Lingua Araba, con il Patrocinio Ministero Affari Esteri Italiano, il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri Qatarino e  il Patrocinio Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. 
Il Convegno è stato volutamente scadenzato dopo il recente  felice esito del viaggio del Presidente della nostra Repubblica a Doha e vedrà gli interventi oltre che dell’Ambasciatore del Qatar a Roma S.E. Abdulaziz Ahmed Almalki anche di un componente della Famiglia Reale del Qatar  S.E. la Sceicco Thani bin Ali Al Thani.

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Kobe Bryant, ricostruzione dell’ultimo volo

Kobe Bryant, gli Eroi vanno e vengono, ma le Leggende rimangono

Domenica mattina, Los Angeles si è svegliata coperta da una nebbia assai fitta. Le forze dell’ordine locali, a causa della densità della nebbia, hanno deciso di non portare i propri elicotteri per pattugliare la zona interessata, dato il pericolo.

Nonostante questo, Kobe Bryant, ha deciso di portare sua figlia e un amico a vedere una partita di basket dall’altra parte della contea in elicottero. Bryant ha optato per questo mezzo, che usava frequentemente, soprattutto quando giocava nei Los Angeles Lakers per evitare il traffico. Il volo è durato circa 41 minuti. Le persone presenti all’interno dell’elicottero erano nove, morti quando l’elicottero si è schiantato in una zona montuosa molto vicino alla loro destinazione per ragioni ancora sconosciute.

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L’elicottero era un Sikorsky S-76B con targa N72EX, di proprietà della compagnia Island Express  e non è ancora emerso se Kobe Bryant lo avesse noleggiato. I dati del controllo aereo mostrano che l’aereo ha iniziato il decollo alle 9.06 (ora locale) dall’aeroporto John Wayne di Santa Ana, nella contea di Orange, il tratto di costa più ricco a sud di Los Angeles, dove vive la famiglia Bryant. Il radar mostra come l’elicottero fosse diretto a nord-est di Los Angeles.

Quando l’elicottero sorvola l’area dello zoo di Los Angeles, a Griffith Park, il pilota contatta la torre dell’aeroporto Bob Hope di Burbank. “Chiedi il permesso di passare”. Secondo la registrazione delle conversazioni con la torre pubblicate su LiveATC.net. L’elicottero rimane 15 minuti in area, sorvolando, in cerchio, sopra lo zoo di Los Angeles.

Alle 9.30, la torre di Burbank comunica al pilota l’autorizzazione a proseguire, seguendo l’autostrada 5 e continuando a volare in modalità visiva (VFR) a meno di 2.562 piedi d’altezza (762 metri) alto. Da lì, inizia il suo viaggio verso ovest, dove si trova Calabasas, contea di Los Angeles. Il pilota dell’elicottero comunica alla torre di Burbank il suo piano/volo di seguire l’autostrada 118 in direzione ovest e quindi proseguire verso l’autostrada 101 fino a destinazione. La comunicazione viene interrotta e l’elicottero contatta quindi l’aeroporto di competenza, ovvero Van Nuys, nel nord di Los Angeles.
Dalla torre di controllo di Van Nuys viene comunicato che il vento era calmo e la visibilità buona.

I dati del dispositivo aereo mostrano che l’elicottero, in procinto delle montagne, volava a 1.200 piedi. Improvvisamente, intorno alle 9:43 si alza bruscamente ed, in un solo minuto, raggiunge i 2.000 piedi (609 metri). Due minuti dopo il dispositivo scompare dal radar. Alle 9:47, il numero di telefono di emergenza dei pompieri di Los Angeles riceve la prima chiamata da un testimone che dice che un elicottero si è schiantato vicino al numero 4.200 di Las Virgenes Road, sulle colline di Calabasas.

I resti del dispositivo sono sparsi in un’area grande quanto un campo di calcio su una collina a cui è difficile accedere a piedi, ha spiegato lo sceriffo di Los Angeles Alex Villanueva. Alla chiamata hanno partecipato 56 membri delle squadre di emergenza tra pompieri e dottori. Lo sceriffo della contea ha anticipato che l’identificazione dei corpi richiederà giorni.

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Le indagini sulle cause dell’incidente sono appena iniziate. A condurre le indagini saranno le squadre della Federal Aviation Administration (FAA) e della National Transportation Safety Commission (NTSB).