Che si attacchi, scandalizzati e con la puzza sotto al naso, il commento di DEBORAH SERRACCHIANI sull’immigrato che ha tentato di stuprare una giovane donna fa semplicemente sganasciare: si è ahimè tornati, grazie ai governi buonisti d’Oltreoceano, alle preziose ridicole del tardo Settecento, quelle che, sussiegose, profferivano :”non si dice coscia, si dice parte grossa della gamba!”, ed altre piacevolezze del genere.
Nella splendida cornice di Palazzo Baldassini, opera architettonica di Antonio da Sangallo detto “il Giovane”, situato nel cuore del centro storico di Roma, in via delle Coppelle – ove ha sede l’ISTITUTO STURZO – mercoledì 10 maggio ha avuto luogo, presente un vasto auditorio, la presentazione della fatica letteraria di Maria Antonietta Spadorcia, nota giornalista parlamentare del TG2.
Nel 1935 il regime fascista fu allarmato dai dati sulle importazioni della couture francese in Italia e per questo decise di nazionalizzare la produzione dell’abbigliamento dando vita all’Ente Nazionale della Moda. Un’istituzione che gettò poi le basi per l’affermazione dell’industria della moda italiana nel mondo.
Grazie ai documenti superstiti dell’Ente Nazionale della Moda ed alle riviste femminili dell’epoca, Sofia Gnoli ha creato un nuovo volume intitolato Eleganza fascista, La moda dagli anni venti alla fine della guerra ed edito da Carrocci. Il testo vuole far luce sulle scelte delle donne italiane, sull’estetica e sull’industria della moda nel periodo prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La Tunisia, quella piccola porzione d’Africa sottocasa, unico paese della costa nordafricana che ha potuto raggiungere, nella breve stagione della “Primavera araba”, un risultato di stabilità democratica, rappresenta, oggi, un esempio per tutto il sud del Mediterraneo.
Il Convegno Internazionale, promosso il 4 ultimo scorso, dalla Fondazione Craxi presso la sede della Rappresentanza della Commissione Europea a Roma, ha messo a fuoco i valori, tanti, e le altrettante problematiche che la Tunisia esprime ed affronta con determinazione. Gli interventi degli ambasciatori di Tunisi e di Roma, del Presidente della Camera di Commercio Tuniso-Italiana e di numerosi docenti di ambedue i Paesi, hanno, nelle loro relazioni, sottolineato, oltre alle differenze, la medesima appartenenza culturale e lo scambio di lavoro e di commercio da sempre attivo fra Italia e Tunisia.