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Servizi Segreti mondiali
Nuove sfide e prospettive future

Autrice: Antonella Colonna Vilasi

VIAGGIO NEL PIANETA DELL ‘INTELLIGENCE 
 – NUOVE SFIDE E PROSPETTIVE NEI SERVIZI SEGRETI

Antonella Colonna Vilasi,  docente e scrittrice, ha aggiunto un nuovo libro alla sua produzione dedicata all’Intelligence, ove sono presenti – salvo nostro errore – ben oltre 15 trattati.
Il titolo è: “I Servizi Segreti mondiali. Nuove sfide e prospettive future” e delinea la struttura, l’organizzazione e la storia delle agenzie di Intelligence dei principali paesi dei cinque continenti. Il testo è pubblicato da Youcanprint edizioni in collaborazione con il Centro studi UNI.

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I ministri degli Esteri di Russia e Cina si incontrano

Si è svolto a Tunxi, provincia orientale cinese dello Anhui, l’incontro tra Russia e Cina. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e il suo omologo cinese, Wang Yi, durante il colloquio hanno rafforzato la cooperazione tra i Paesi e condannato le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia. I due si sono visti a margine della della terza riunione ministeriale dei Paesi confinanti con l’Afghanistan. Nazione governata dai talebani.

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Trattati di Roma

I Trattati di Roma vennero firmati il 25 marzo del 1975 e diedero inizio alla Comunità europea, ma entrarono in vigore il primo gennaio 1958. Nacquero così la Comunità economica europea e la Comunità dell’energia atomica, Euratom. 

La prima sessione dell’Assemblea parlamentare europea si tenne il 19 marzo 1958, e venne fatta una disposizione specifica per l’elezione diretta dei membri che venne attuata nel 1979. Oggi i Trattati di Roma si chiamano Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

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O.N.U. – Organizzazione Nazioni Unite
governato da una “Banda di Cinque Bulli”

CINQUE  “STATI BULLI DOMINANO L’ONU,   SIN DAL MCMXLV 

una analisi  a cura di Guglielmo di Burra

Nel 1945, dopo la seconda guerra mondiale, quando i vincitori del conflitto fondarono le Nazioni Unite, a cui aderirono 51 Stati, decisero che solo cinque tra loro avrebbero potuto mettere un veto alle risoluzioni dell’ONU. Agli altri 46 sembrò assurdo, antidemocratico, e indubbiamente tale era, ma così fu e lo è tuttora.
Solo 5 Stati su 51, che in seguito sarebbero diventati addirittura 5 su 193.
Ma il motivo pratico che stava dietro questa scelta di realpolitik presto fu ben chiaro per quello che si apprestava ad essere il maggior Organismo internazionale, una strutturazione oligarchica che allora poteva apparire “temporanea”. Quei cinque Stati in poco tempo, infatti, avrebbero avuto tutti la disponibilità dell’arma atomica ed erano rispettivamente: Stati Uniti (1945), URSS (1949), Regno Unito (1952), Francia (1960), Cina (1964), tutti aderenti al Trattato di non proliferazione nucleare (TNP*1)

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La  “Russofobia” … A.D. 2022

NON PIU’ Dalla RUSSIA con AMORE, dai tempi di James Bond
….. MA OGGI SOLO “RUSSOFOBIA con FURORE
(una coproduzione NATO-USA) 

un’analisi di  GUGLIELMO di BURRA

Putin, quale nuovo Zar della Russia, che gli occidentali hanno ribattezzato “Stato canaglia”, è il nuovo nemico assoluto!
Il leader russo è l’ultimo di una lunga serie che, secondo una tattica oratoria americana mirante a screditare gli avversari politici,  viene comparato a Hitler. Inoltre, per l’Occidente, Putin è anche pazzo, alla pari di tutti i capi di Stato che si sono contrapposti agli USA, non accettando il ruolo di suddito nel “nuovo ordine mondiale”. La condanna biblica e la demonizzazione del nemico, vanno di pari passo con la pazzia del criminale di turno, sempre riscontrata, peraltro, da studi privi di ogni valore scientifico, ma che producono nell’opinione generale, comunque,  gli effetti mediatici desiderati dagli americani e supportati dalle lobby europee.

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ROMA: un ponte tra Mosca e Kiev
per un dialogo tra Russia ed Ucraina

UN APPELLO DEL PONTEFICE CATTOLICO ANCHE AL PATRIARCA ORTODOSSO
PER UN INCONTRO TRA LO ZAR DI MOSCA ED IL  PRESIDENTE DI KIEV   

Tra le voci che gridano allo scandalo di una guerra nel cuore del vecchio continente si leva, alta su tutte le altre, quella di Papa Francesco.
Non passa giorno che, da Roma, il Pontefice non invochi la pace su quelle terre martoriate, pronunciando parole pesanti come macigni: “la guerra è disumana, è sacrilega perché è contro la sacralità della vita umana che va sempre rispettata”.
E numerose si susseguono le sue suppliche a tutti gli Uomini di Governo ed ai Responsabili della comunità internazionale affinché facciano cessare questa guerra assurda e ripugnante.

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In Veneto, in campo l’Api-NordEst per intensificare
i rapporti tra Italia e Macedonia del Nord

A Treviso, nell’ultima decade di febbraio, si è svolto un incontro tra  Stojan Vitanov –  Console Generale della Macedonia del Nord e Mario Pozza – Presidente dell’Associazione Regionale C.c.i.a. del Veneto ed attuale Presidente C.c.i.a.a. di Treviso–Belluno, V.Presidente di Unioncamere e Consigliere di Assocamerestero.
Con il Console Macedone erano presenti: Munir Semsi – imprenditore macedone, Presidente di API NordEst / Mattia Carlin –  V.Presidente  UCOI – Unione dei Consoli Onorari in Italia.

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Nel “Palazzo sulla Fredericiagade” a Copenaghen
la Rappresentanza d’Italia in Danimarca

LA RESIDENZA dell’ AMBASCIATORE d’ITALIA a COPENAGHEN 

Nella Collana delle “Ambasciate Italiane nel Mondo”, pubblicata dalle Edizioni Colombo in Roma e curata dall’Ambasciatore Gaetano Cortese (*1), è recentemente apparso, ad inizio marzo 2022, il nuovo volume “Il Palazzo sulla Fredericiagade – La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Copenaghen”, in occasione del CLX anniversario dell’Unità d’Italia e delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Danimarca. 
La suddetta Collana è composta attualmente da volumi di gran pregio, le cui pubblicazioni sono esclusivamente a titolo d’onore e non commerciali.

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Russia e Ucraina: il sentiment dei popoli coinvolti nella guerra

Abbiamo gli occhi pieni di immagini provenienti dall’Ucraina, ma la questione è (anche) russa. Certamente – inutile nascondersi dietro paraventi ormai lisi e trasparenti, l’attenzione prestata alla guerra che sta sconvolgendo due Paesi del nostro continente scombussola la pancia ben più di altre operazioni militari. Le ragioni sono molteplici, una tra queste è, terribile a dirsi, questione di pelle.

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Roma candidata all’Expo 2030

Presentata ufficialmente nel Padiglione Italia la candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030, avviata dal Governo e portata avanti dal Comitato promotore e da Roma Capitale.

A illustrarla il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio e quello delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, intervenuti in collegamento. Il presidente del comitato di candidatura Giampiero Massolo, l’assessore alle Attività produttive e alle Pari Opportunità di Roma Capitale Monica Lucarelli. L’architetto Carlo Ratti, Paolo Glisenti, commissario generale per l’Italia a Expo 2020 e la pattinatrice di short track e vincitrice di 11 medaglie Olimpiche Arianna Fontana. Mentre l’ex sindaco Virginia Raggi è stata nominata presidente della Commissione speciale Expo 2030.

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COME COMINCIA UNA GUERRA MONDIALE

Quando si incomincia a parlare di guerra con superficialità da salotto, sottostimando il pericolo incombente di perdita di vite umane, di beni, di libertà, sovrastimando le proprie capacità militari, e ignorando il possibile coinvolgimento “obtorto collo” di altri popoli originariamente estranei alla contesa, l’accettazione dello scontro incomincia a penetrare piano piano nella testa delle persone, che vi si abituano, come se fosse una tappa inevitabile della storia.

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Eroe dei nostri giorni salva sette profughi dalla guerra in Ucraina

Nelle scorse ore un imprenditore alessandrino di 39 anni, Ricky Favale, con un viaggio avventuroso dall’Italia, da Serravalle, all’Ucraina e ritorno, ha tratto in salvo dalle zone di guerra, sette profughi di cui due bambini, uno di appena 4 mesi e uno di sette anni.

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Myanmar, Aung San Suu Kyi rischia 100 anni di carcere

Il portavoce della giunta militare, il maggiore generale Zaw Min Tun ha dichiarato al quotidiano Nikkei che “il Governo militare del Myanmar non intende sciogliere la Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito della consigliera di Stato deposta Aung San Suu Kyi, Nonostante nei mesi scorsi numerosi esponenti di spicco di tale forza politica siano stati arrestati e processati. Non abbiamo alcun piano per lo scioglimento della Nld sino alle elezioni di agosto 2023. Sarà lo stesso partito a decidere se prendere parte o meno alle prossime elezioni”. 

Aung San Suu Kyi è condannata a sei anni di detenzione. Stando ai media ufficiali è incolpata della provocazione di una perdita finanziaria allo Stato birmano per la violazione delle regole relative al noleggio e acquisto di elicotteri. Anche l’ex presidente della Repubblica, Win Myint, è stato colpito dalle stesse accuse. A queste si aggiungono 5 nuovi capi d’accusa.

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La Francia dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 detiene la presidenza del Consiglio Ue

La Presidenza del Consiglio dell’Unione europea è esercitata a turno dagli Stati membri dell’Unione Europea per una durata di sei mesi. Il Paese che detiene la Presidenza guida le diverse formazioni in cui si riunisce il Consiglio dell’Unione europea presiede le riunioni a tutti i livelli nell’ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei lavori.

Gli Stati membri che esercitano la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre, chiamati “trio”. A introdurre questo sistema è stato il Trattato di Lisbona nel 2009. Il trio fissa obiettivi a lungo termine e prepara un programma comune che stabilisce i temi e le questioni principali che saranno trattati dal Consiglio Ue in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma, ciascuno dei tre Paesi prepara un proprio programma semestrale più dettagliato.

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Il Colle del Quirinale e la “Diplomazia Italo – Francese”

IL “TRATTATO del QUIRINALE  tra ITALIA e FRANCIA 

di TORUATO CARDILLI 

Per i romani il “Quirinale”, non è solo uno dei sette colli di Roma, ma è il “Colle” per antonomasia, su cui sorge il più prestigioso palazzo d’Italia, opera degli architetti Bernini, Mascherino, Maderno, Fontana. Per tre secoli palazzo apostolico, sede del potere del Papa, poi per settanta anni reggia sabauda e negli ultimi settanta anni residenza repubblicana. 
Da un po’ di tempo si parla del Colle in ufficio, al bar, all’edicola, in taxi e nei talk show popolari per sondare l’umore degli italiani sulla scelta del suo prossimo inquilino, mentre i grandi elettori restano abbottonati o fanno melina con intento di depistaggio.

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Al via l’International Autumn School 2021, corso UNETCHAC per proteggere i minori dalle guerre

“Oggi ho la grande opportunità di frequentare un corso che fa riflettere sui bambini in situazioni di conflitto armato, su come possiamo lavorare insieme per proteggerli. Non c’è un giorno che vivo senza il ricordo degli spari, del pianto, delle urla e della violenza che ho subito in Afghanistan. Mi sento ‘malata’ per i disagi mentali che mi porto dentro dall’infanzia. Disagi che ancora tormentano i bambini afghani”.
 
Zakira Amiri, nata a Kabul e rifugiata in Pakistan, è solo una degli oltre 80 studenti che partecipano alla Prima Scuola Internazionale sui Bambini e i Conflitti Armati organizzata, dal 4 al 19 ottobre, dall’Universities Network for Children in Armed Conflict (UNETCHAC), col supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Quella che avete letto è la sua diretta testimonianza. 
 

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Per la Sede dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, “Serata d’Onore” al Circolo Ministero degli Esteri

A Madrid il Palazzo dei Marchesi di Amboage
– Sede dell’Ambasciata  d’Italia –
un
gioiello di Architettura, d’Arte e di Cultura

________Alessandro Publio Benini

Nella suggestiva cornice del Circolo del Ministero degli Esteri, alla presenza di numerosi invitati, è stato presentato il nuovo volume dedicato alle Sedi Diplomatiche Italiane attive nel mondo: “Il Palazzo de Marchesi di Amboage – L’Ambasciata d’Italia a Madrid“, che fa seguito che agli altri libri curati dall’Ambasciatore Gaetano  Cortese.

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Nel 2021 nell’Unione europea c’è ancora un Muro

Roma, 28 Settembre 2021 – L’isola di Cipro venne divisa da un muro, denominato Linea verde, dopo l’invasione turca. Ciò accadde il 20 luglio del 1974 e ne fu occupata circa il 40%. Inoltre comportò la separazione delle due comunità in Nord e Sud. Nel 2021, Cipro, è l’unico Stato dell’Unione europea diviso

Il movimento per l’annessione alla Grecia (ènosis), sviluppatosi fra i greco-ciprioti a partire dagli anni 1930, si intensificò dopo la Seconda guerra mondiale. Entrarono, così, in conflitto da un lato con gli Inglesi, dall’altro con la minoranza turco-cipriota e la Turchia. Furono vari i negoziati tentati dai Governi di Regno Unito, Grecia e Turchia e i rappresentanti delle due comunità cipriote. Nel 1959 fu raggiunto un compromesso, che prevedeva l’indipendenza di Cipro e una serie di garanzie per la minoranza turca. L’indipendenza fu proclamata il 16 agosto 1960 ed entrò in vigore la Costituzione, che assicurava la rappresentanza di ambedue le comunità nei principali organi politici.

Nel 1960 Cipro entrò a far parte dell’Onu e nel 1961 del Commonwealth. Ma il compromesso non fu di facile applicazione e nel 1963 i turco-ciprioti si ritirarono dal Governo e dagli altri organi, dando vita nel 1967 a una propria amministrazione autonoma.

Nonostante l’invio a Cipro, fin dal marzo 1964, di una forza di pace dell’Onu (Unficyp), la tensione e gli scontri proseguirono. L’avvento della dittatura militare in Grecia (1967) aggravò ulteriormente la situazione. Nel 1974 un Golpe appoggiato da Atene rovesciò Makàrios, arcivescovo ortodosso e primo presidente della Repubblica di Cipro dopo l’indipendenza politica, e tentò di insediare un Governo che procedesse all’annessione alla Grecia. La Turchia reagì immediatamente occupando la parte settentrionale dell’isola, dove nel 1975 fu proclamato unilateralmente uno Stato federato turco di Cipro con una propria Costituzione, un presidente della Repubblica, Rauf Denktaș, e un’Assemblea legislativa. Vari furono i tentativi di appianare le divergenze. Ma nel 1983 proclamò l’indipendenza della Repubblica turca di Cipro del Nord, riconosciuta soltanto dalla Turchia.

Neppure la mediazione condotta dall’Onu a partire dal 1985 portò a una conclusione pacifica. Il progetto era quello di uno Stato bifederale che prevedeva una larga autonomia per i turco-ciprioti. Ma tutto si arenò per il persistere di profondi contrasti fra le due comunità e il rifiuto della Turchia di ritirare le proprie truppe.

Nel 2004, il progetto di unificazione promosso dall’Onu, che prospettava la costituzione di uno Stato federale con la presidenza spettante a rotazione alle due comunità, fu bocciato per referendum dalla popolazione greco-cipriota. Lo stesso anno, la sola parte greco-cipriota, corrispondente alla Repubblica di Cipro, è entrata a far parte dell’Unione europea (dal 2008 anche nell’area euro).

Quindi Cipro risulta essere divisa tra Sud e Nord. Con “Sud” si indica la parte grecocipriota controllata dalla Repubblica di Cipro. Mentre con “Nord” ci si riferisce alla Repubblica turca di Cipro Nord. La linea verde segna tuttora un confine perennemente in tensione per gli scontri interetnici fra cittadini di origine greca e quelli di origine turca.

 

Giorgia Iacuele

Foto © InsideOver, Osservatoriodiritti

Elezioni tedesche. Merkel rimette la palla al centro

La cancelliera uscente rivede lo schema di gioco per scongiurare una virata a sinistra

Angela Merkel, secondo Forbes la donna più potente del mondo, è ancora sotto i riflettori. Non solo della sua Germania – si ricordi che nacque e passò i suoi primi 35 anni nell’Est – ma anche dell’Ue.

Il 26 settembre gli elettori tedeschi saranno chiamati al voto per eleggere i membri del Bundestag. Merkel, che darà dimissioni spontanee, è riuscita a mantenere nel tempo il proprio potere. Spostando la sua Unione Cristiano Democratica – CDU, conservatrice, al centro dell’arena politica, ed entrando in coalizione sia con il Partito Democratico Libero – FDP di centrodestra che con il Partito Social Democratico di centrosinistra – SPD. Secondo The Guardian “la CDU di Merkel è diventata il sole su cui altri partiti potevano semplicemente orbitare”.

Angela Merkel in prima linea

Il lavoro di Angela Merkel, che in 16 anni ha portato la Germania in primo piano, rendendola ago della bilancia in più occasioni, ora è orientata a tenere compatto il centro. Il rischio è altrimenti quello di osservare, nel momento della sua uscita dallo scenario politico, alla scissione in centristi e conservatori estremisti.

A tale proposito Stefan Kornelius, giornalista e scrittore con due volumi dedicati alla cancelliera, di cui uno è la sua biografia autorizzata, nota che «Merkel ha due qualità fondamentali». «È avversa al rischio e centrista nel senso che vuole unire le persone piuttosto che allontanarle. Queste qualità si applicano alla politica interna così come all’Unione europea, che è una costellazione politica con una tendenza intrinseca ad allontanarsi».

Fondamentale il ruolo di Merkel anche nella mediazione economica e politica tra Regno Unito e Ue nel lungo percorso che ha portato alla Brexit. Il suo demone erano – e sono – le forze centrifughe. «La più grande eredità della Merkel è che è riuscita a tenere insieme l’Unione europea in un’era di intensa tensione, qualcosa che richiede forza di volontà politica e di solito un po’ di denaro tedesco».

 

Capacità di lettura

Josef Janning, senior associate fellow del German Council on Foreign Relations, ritiene che Merkel non abbia però «mai capito che le forze centrifughe possono essere contenute nel lungo periodo solo rafforzando la forza centripeta, per tirare più fortemente al centro i corpi di massa». 

La critica che le muove è questa: «la Germania sotto la Merkel non ha amplificato l’ambizione dell’Europa […]. Si è semplicemente messa a suo agio in un allestimento imperfetto».

In effetti pare le sia mancata una visione strategica per l’Unione. 

Elezioni

Si noti che, a causa della pandemia, quest’anno si prevede che il 40-50% dell’elettorato voterà per posta. Una novità che implica incertezze maggiori del consueto.

Qual è la posizione della cancelliera rispetto agli schieramenti in lizza? Lanciata nella mischia della campagna elettorale, Merkel si oppone al tentativo del suo vicecancelliere di centrosinistra di presentarsi come suo candidato di continuità, mentre la CDU fa suonare l’allarme circa il pericolo di un Governo di coalizione di sinistra.

Olaf Scholz – SPD, vice della Merkel nel suo quarto e ultimo Governo, intanto sta facendo un lavoro davvero efficace contro i due oppositori poco brillanti. Obiettivo: convincere gli elettori che vi sono maggiori possibilità che sia lui a portare avanti l’eredità centrista e razionale del cancelliere rispetto al candidato della CDU.

Preferenze di voto per candidato

YouGov ha fatto un sondaggio tra gli elettori circa il miglior candidato cui affidare la guida il Governo. Ecco i numeri: Scholz = 27%Lindner = 12%, ex aequo Laschet e Baerbock con l’8% di preferenze. Alla domanda su quale sia il candidato più competente il 55% degli intervistati dall’istituto Infratest dimap risponde Scholz. Il 15% promuove Laschet e il 7% opta per Baerbock. Christian Lindner, presidente federale del FDP, esce in qualche modo dagli schermi: per vincere risulta d’obbligo la proposta di coalizioni forti e credibili.

I sondaggi della scorsa settimana vedono il candidato SPD in decisiva rimonta. Complice anche una campagna elettorale ben fatta, un claim di immediata comprensione: “Scholz lo risolverà”. Scholz ha ripetutamente sottolineato – in un recente dibattito televisivo – gli accordi presi con Merkel su aree politiche chiave. La cancelliera glissa, sottolineando l’enorme differenza per il futuro della Germania tra Scholz premier e il suo successore designato, Armin Laschet.

Campagne elettorali a confronto: Scholz, SPD

La campagna elettorale di Scholz è serrata e ben gestita. Secondo Frank Stauss, esperto di comunicazione politica, «l‘SPD ha escogitato la campagna perfetta». Essa, avviata nel 2020 da un noto professionista di marketing sportivo, risulta infatti «in sintonia al 100% con il messaggio di Scholz». 

Incentrata interamente intorno all’uomo che vuole portare alla vittoria elettorale, ha usato le immagini per veicolare il messaggio politico. In diversi manifesti, l’ex sindaco di Amburgo, impassibile, appoggiato allo schienale della poltrona – il volto bene in vista – tiene in mano un biglietto con i suoi impegni elettorali.

Aumento del salario minimopensioni stabilicostruzione di 400.000 case all’anno.

Aggiungerà forse altri piani, quali quello per un’aliquota minima globale dell’imposta sulle società. E poi priorità alla lotta contro la povertà infantile e riduzione del costo della vita.

In quanto a influenza internazionale poi, quella che tutti riconoscono a mani basse ad Angela Merkel, Scholz può vantare rispetto agli altri il mandato come ministro delle finanze e vicecancelliere.

Ma sappiamo tutti che le competenze nella comunicazione aiutano, ma non sono – da sole – sufficienti a garantire il raggiungimento dell’obiettivo. Potrebbero aver aiutato sin qui il consenso nei suoi confronti anche le gaffes dei Verdi, divenuti impopolari.

Se Scholz dovesse sceglierli ora come parte della sua coalizione – insieme a Die Linke,  al 6-7% e vicini alla soglia di sbarramento del 5% – darebbe vantaggio ai conservatori, che già gridano al pericolo di una deriva verso sinistra

Campagne elettorali a confronto: Annalena Baerbock, Verdi

In calo i Verdi – Die Grünen, ora al 17%. In ascesa però le donazioni, che ne sosterranno la parte che resta di questa lunga campagna elettorale. Vincono difatti loro il testa o croce per la donazione più alta, che spiazza Frau Merkel. Il donatore è l’olandese Steven Schuurman, co-fondatore della società di software Elastic, il cui patrimonio netto secondo Forbes è stimato in 2 miliardi di dollari Usa.

Martedì l’imprenditore ha trasferito ai Verdi 1,25 milioni di euro, la più grande donazione una tantum a qualsiasi partito mai stata dichiarata al Bundestag, nonché la più grande donazione singola nella storia del partito. Il quale ad aprile aveva incassato un’altra importante somma: 1 milione di euro. 

Una curiosità: Schuurman all’inizio di quest’anno ha donato un milione di euro al partito social-liberale olandese D66 e 350.000 euro al Partito per gli Animali (PvdDnei Paesi Bassi. Le ragioni del suo cuore sono naturalmente verdi: «la crisi climatica è una sfida così immensa e internazionale che puoi affrontarla solo attraverso i Governi.

«La Germania è forse il Paese più influente dell’Ue e sono rimasto colpito dal programma del partito dei Verdi e dal fatto che abbiano un candidato che riconosca l’urgenza della situazione».

Il candidato, co-leader dei Verdi, Annalena Baerbockdovrebbe raddoppiare la sua presenza in Parlamento rispetto all’ultimo voto nazionale nel 2017 e potrebbe svolgere un ruolo chiave durante la fase di costruzione della coalizione successiva al voto.

Campagne elettorali a confronto: Armin Laschet, CDU

Il favore verso Laschet, ministro-presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, è crollato ulteriormente nelle ultime settimane. Un sondaggio pubblicato martedì prevede che la CDU scenda sotto il 20% per la prima volta nella storia dal dopoguerra. L’SPD con il candidato Olaf Scholz è invece in testa ai sondaggi con circa il 25%. 

Merkel non tergiversa, ci mette la faccia. E la sua intemerata fa sorridere quanti ne ricordano la consueta prudenza e l’aplomb. Senza possibilità di interpretazione è infatti il suo appello durante quello che potrebbe essere l’ultimo discorso al Parlamento tedesco. Con tono appassionato, ha esortato a votare per il suo candidato – Armin Laschet – e non il suo rivale di centrosinistra, ora in ascesa.

Rivale che attacca anche relativamente all’uso improprio del termine “cavie” in riferimento ai cittadini vaccinati contro il Covid19, virus la cui diffusione nel Paese è in aumento. Annotazione: la Germania ha vaccinato con doppia dose il 61,4% della popolazione, è in ritardo rispetto a grandi Nazioni del Vecchio Continente quali ItaliaSpagnaFrancia e Regno Unito.

Secondo Merkel, la vittoria del socialdemocratico Scholz aprirebbe il varco di apertura all’estrema sinistra Die Linke in una coalizione con i Verdi. Insomma, centro sì – virata a sinistra no. 

«La posta in gioco sono decisioni economiche e fiscali che determineranno il futuro del nostro Paese, il numero di posti di lavoro».

Per la cancellliera Armin Laschet rappresenta il solo candidato in grado di formare «un governo moderato che guiderà la Germania nel futuro».

Inizia il secondo tempo

La partita è ancora lunga, e lo schema di gioco almeno in parte segreto. Combattuta per la vittoria, con la cancelliera in carica ancora straordinariamente popolare, ha esito incerto.

I candidati che si propongono come continuità della Merkel dovranno impostare le prossime due settimane con strategia e tattica, e dosare con massima prudenza e attenzione sia i gesti che le parole.

 

Chiara Francesca Caraffa

Foto © Le Figaro (copertina), Omer Messinger/Getty Images, Huffington Post, Nietfeld/dpa/Picture Alliance, Informazione.it, Espresso

www.eurocomunicazione.com/2021/01/17/il-successore-di-angela-merkel/

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