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Autore: Enrico Paniccia

Horeca: un settore in protesta per sopravvivere
….. a Roma manifestazione del 6 aprile

MIO ITALIAMovimento Imprese Ospitalità 
Una dichiarazione di Paolo Bianchini – Presidente di MIO Italia
sul DECRETO “SOSTEGNI”

Roma, 2 aprile 2021

«Nell’attesissimo decreto “Sostegni” di aprile, che dovrà concentrare l’erogazione di risorse importanti, il comparto dell’ospitalità a tavola –Horeca – (*1) attende risposte vere e reali su alcune problematiche impellenti. 
1)  La prima riguarda gli affitti che i piccoli imprenditori devono continuare a pagare nonostante siano stati costretti a chiudere.
2)  La seconda, il blocco della ripartenza dei mutui e dei finanziamenti.

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Con la Resurrezione di Nostro Signore, ….

L’illustrazione d’apertura è a cura di Alessandro Ricci  

RISORGI ITALIA !!!
ED INIZIA IL TUO CAMMINO VERSO UN  “NUOVO RINASCIMENTO” 

E’ TRASCORSO OLTRE UN ANNO DA QUANDO, A MARZO DEL 2020, NOI – GENTE D’ITALIA CON FIDUCA ED OTTIMISMO – SCRIVEVAMO SUI NOSTRI MESSAGGI “ANDRA’ TUTTO BENE !” ….PURTROPPO NON E’ ANDATA COSI’ !!   
Purtroppo abbiamo dovuto subire, per strane alchimie, l’ignavia di un Governo che non ci meritavamo, sorretto da una maggioranza parlamentare numericamente esistente solo sulla carta ma non nella realtà, una maggioranza ove – tranne rare eccezioni – il requisito di collegamento era l’incapacità, l’incompetenza e l’incultura.
Quest’anno, a partire dal 13 Febbraio, nonostante lo stesso squalificato Parlamento, c’è comunque un Nuovo Governo le cui capacità – molte ancora da  verificare – dovrebbero essere senz’altro più elevate di quello precedente, pur avendo mantenuto su certe poltrone, sempre per strane alchimie, almeno due ministri che meritavano di essere defenestrati. E per conoscere l’opinione della Consul Press sul Quirinale, Parlamento e Governo  basta soffermarsi sui Palazzi Gattopardeschi del Potere 
Ma ricolleghiamoci alla Pasqua del 2020, con la forte e nobile immagine notturna di un Pontefice solo in una Piazza deserta e battuta dalla pioggia, nonché  ad alcune Sue recenti frasi (nell’occasione pienamente condivisibili) e preghiamo affinché la Fede e la Scienza – con il massimo impegno di tutti gli “Uomini di Buona Volontà” e l’aiuto di Dante in occasione del 700° Anniversario – possano concorrere a farci “riveder le stelle”. 

_______Enrico  Paniccia 

 

Museo Cappella di San Severo

Il più misterioso mausoleo di famiglia del mondo,
pieno di arte, magia, spiritualità, simbolismi e scienza.

 

Nella città di Napoli, nelle vicinanze di Via dei Tribunali, nella parte più vicina alla famosa Piazza Dante sorge il misterioso museo chiamato Cappella di Sansevero, in passato chiamato Santa Maria della Pietà o Pietatella, oggi chiesa sconsacrata. La storia di tale luogo è avvolta nel mistero e nelle leggende.

La prima riferita al fatto che la chiesa sorgeva sopra un luogo che in passato fosse stato un Tempio a Iside. L’altra riguarda l’uomo che arrestato con ingiustizia soffermò il suo sguardo sulla chiesa, quando lo fece il muro crollò e rivelò una vergine invocata, una pietà. L’uomo venne scarcerato e per premiare la pietà la omaggiò facendo in modo che venisse accesa una lampada giorno e notte affianco a lei. Da allora si sparse la voce e la statua fu sommersa da un vero e proprio pellegrinaggio popolare.

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A Tarvisio, Monte Lussari in Zona Rossa:
….. “da cartolina” !

MONTE LUSSARI IN ZONA ROSSA: DA CARTOLINA
Una “Fotonotizia” da ammirare, bella come una narrazione
da leggere
 
     
 

Il Monte Lussari (1790 metri, Tarvisio Udine) in zona rossa, come non si era mai visto. Con una ancora consistente coltre di neve, si presenta vuoto di sciatori o amanti della nota sommità, con clima invernale. 
La telecabina che porta in quota è aperta solo per le squadre di atleti agonisti che devono allenarsi sulla ben nota pista Di Prampero. 

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Esplode il caso Astrazeneca
…..già anticipato dalla Consul Press

ASTRAZENECA… esplode un complotto
già preannunciato dalla Consul Press

nella foto gli stabilimenti IRBM e il Presidente Piero di Lorenzo  

Da alcuni giorni non si parla d’altro, se non della pericolosità del vaccino anglo-italo-svedese, dopo alcuni decessi …..e la psicosi è alle stelle.
Ma forse bisognerebbe “indagare” con più sangue freddo.  

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La ricerca della ricchezza

 

Abitudini salutari che attraggono l’abbondanza

Tratti comuni dei ricchi

 

 

A differenza del povero, sul ricco non si può generalizzare su come vive. Quando si dispone di patrimoni alti, sono innumerevoli i modi in cui si possono amministrare e vivere di conseguenza. Svariati anche i modi in cui ci si è diventati ricchi. Ci si può nascere ricchi e  rimanerci, magari si nasce poveri ma ricchi ci si diventa, o ci si nasce ricchi e si finisce poveri. Sono svariati modi di essere ricchi, per meriti, per demeriti o per fortuna.

L’elemento che fa la differenza però è come  si è diventati ricchi. Quello determina il modo in cui vivono i ricchi. In linea di massima l’articolo è basato sulle differenze di vita tra chi è ricco e chi non lo è. Su quelle abitudini salutari che hanno attratto abbondanza e se mantenute inalterate la manterranno a lungo. Non è una ricerca della felicità o della ricchezza, non sono determinanti, sono piccoli dettagli che aiutano. Molte ricerche hanno dimostrato che per migliorare la qualità della giornata di mattina, appena svegli, andrebbero fatte determinate cose, come ad esempio sistemare il letto. Qualcosa che allontana la pigrizia nella nostra mente. Anche la ricerca dell’abbondanza ha delle caratteristiche simili che iniziano proprio dal momento cruciale della giornata, appena ci si sveglia.

Il 44 % dei ricchi si sveglia almeno tre ore prima di iniziare un lavoro, ad esempio. Di conseguenza un’esigua maggioranza di ricchi crede che le cattive abitudini creino sfortuna. Si tiene in forma dalla mattina, mangia sano e salutare, ha l’abitudine di prefiggersi degli obiettivi e arriva persino a scriverli prima di realizzarli. I ricchi sfruttano il tempo libero ascoltando audiolibri sul miglioramento, amano fare telefonate di auguri, leggono minimo mezz’ora al giorno, vedono un’ora di televisione in meno rispetto alla media, solo il 6% di loro vede reality show. Tendono a fare crescere i propri figli senza social network, li fanno leggere e gli insegnano continuamente ciò che loro sanno sulla ricchezza e cercano di avere hobby che possano portare entrate economiche.

In linea di massima, i grandi manager provano a non avere tensioni nella vita, a fare incontri di lavoro mentre sono intenti a fare altro, rilassandosi al contempo. Spendono molto negli investimenti di qualità più che di quantità. Sono iperattivi ma senza sforzi, senza correre. Sembrano distaccati dal denaro, ma allo stesso tempo non si fanno mancare niente senza sperperarlo. Un autentico rispetto equilibrato.

Generalmente questo comportamento è della categoria del ricco che lavora. Coloro i quali hanno vinto al gioco cifre spropositate hanno speso di più di quello che hanno guadagnato, finendo ancora più poveri di come erano partiti. I famosi attori del cinema e i musicisti sono una via di mezzo tra il modello del ricco manager e del fortunato vincitore. Sperperano cifre sconsiderate e quando sono al lastrico riprendono il lavoro. Johnny Depp dichiarò che non poteva vivere con due milioni di dollari al mese e non è l’unico attore ma, forse uno dei pochi ad averlo ammesso.

I soldi non fanno la felicità ed è da crederlo perché a dirlo sono sempre stati i ricchi e non i poveri. Sembrerebbe che la ricerca dell’abbondanza quindi sia molto legata agli obiettivi, al creare le possibilità di guadagno. Ovviamente ci sono sempre dei vizi, delle brutte abitudini perpetrate dai ricchi. I ricchi non sono immuni alle malattie, ai fenomeni di depressione, alle droghe e ai suicidi. Per questo i soldi non fanno la felicità, ma tanti soldi possono curare meglio certi mali.

La ricerca dell’abbondanza è incentrata su una forza di volontà nel prefiggersi degli obiettivi e realizzarli. Ciò che ha determinato la ricchezza, oltre alla fortuna, è la capacità di immaginare vividamente nella propria mente i propri sogni realizzati prima ancora di iniziarli.

 

                                                                                                                                       om   Enrico Paniccia