L’ECONOMIA DEL CINEMA ANALIZZATA CON UGO DI TULLIO:
UN DOCENTE AVVEZZO ALLA CONCRETEZZA
Conversazione con Massimiliano Serriello
La concretezza è una bestia nera solo per chi usa le scorciatoie del cervello nella convinzione di preservare il carattere d’ingegno creativo. È curioso che dietro la difesa a spada tratta della cultura con la “C” maiuscola si celi un tentativo di evitare dispendi di fosforo. Perché è certo più comodo fare distinzioni tra film d’autore e film commerciali che affinare il senso operativo di messa in opera ed erogazione in seno al cinema. Lo sa bene il Prof. Ugo Di Tullio, Docente di Organizzazione e legislazione dello spettacolo teatrale e cinematografico, all’Università di Pisa, ed esperto di Economia e gestione dei beni culturali, al punto da manifestare il suo dissenso nei riguardi delle sterili dottrine manichee col sorriso sulle labbra.
LA DISCIPLINA DELLA “7^ ARTE”, IN UNA INTERVISTA CON MARCO MARIA GAZZANO …… UN DOCENTE SEMPRE SUL “PEZZO”
una conversazione con Massimiliano Serriello
Stare sul pezzo non è solo indice di perseveranza ed ergo di carattere ma anche di passione. In conformità con l’ingresso della Settima Arte nelle Università italiane. La sottovalutazione della tecnica e dell’agire economico, considerati elementi blasfemi da chi cerca la purezza assoluta, è una bestia nera da cui lui sta bene alla larga. Gli interessa, piuttosto, apporre dei giusti ‘distinguo’… Un conto è il predominio storicista, che porta inoltre a tenere meno in considerazione la critica schiava dell’impressionismo soggettivo. Un altro è ripercorrere certe tappe fondamentali, dai primordi sino a oggi, per dare a Cesare quel che è di Cesare. Compiere questa sorta di amarcord per un critico cinematografico come il sottoscritto in compagnia di Marco Maria Gazzano, docente all’Università Roma Tre, è un piacere.
LA PASSIONE PER LA STORIA MILITARE DI MARCO LUCCHETTI:
UN ESPERTO DEL MESTIERE DELLE ARMI CHE AMA ROMA E LA ROMA
Una conversazione con Massimiliano Serriello
Consulente scientifico della rivista «FocusWars»,Marco Lucchettiama Roma, la città dove è venuto al mondo, e la sua Storia.Ufficiale della riserva e Benemerito dell’ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto, per lui il passaggio dalla teoria alla prassi non costituisce alcun tipo d’impasse. Anzi. Parla con cognizione di causa. Sulla scorta di un’autentica passione per i metodi critici applicati per scandagliare gli eventi epocali. E anche quelli meno noti lungi tuttavia dal fare contorno. In quanto legati ad aneddoti concernenti antefatti di episodi decisivi. Avvenuti sui campi di battaglia, quando i nemici si studiavano a distanza per individuare il punto debole l’uno dell’altro. Il nervo scoperto, come si suol dire, dove sferrare l’attacco risolutore.
LA CHIAREZZA ETICA DI GIANLUCA DI ASCENZO:
UN UOMO DI LEGGE CHE DIFENDE I DIRITTI DEI CONSUMATORI
UNA “CONVERSAZIONE” CON MASSIMILIANO SERRIELLO
È dalla parte dei consumatori. Ma l’aiuto che presta non è incondizionato. Occorre impegno e senso civico per meritarlo. Avvocato cassazionista del Foro di Roma,componente del Consiglio di Presidenza delCodacons, Gianluca Di Ascenzocrede in quello che fa.
Quando gli domandai presso il Caffè Letterario Horafelix, dove era relatore per la presentazione dell’ultimo libro del Professor Giulio Tarro, come scienziati e legali potessero cooperare, in merito alle prassi per ottenere l’indennizzo dei danni vaccinali dovuti all’obbligatorietà, la sua risposta fu garbata ed esaustiva. L’emergenza rifiuti, che attanaglia l’Urbe, non lo spaventa. Bensì lo esorta a ribadire la preminenza di dare all’insieme di specifiche informazioni un carattere di presa immediata.
L’AMICIZIA NEL GIOCO DEL CALCIO:
UNA COMBUTTA TRA POCHI CHE CONTA MOLTO
Chi fa informazione non può nascondersi dietro un dito: ci sono notizie con pesi divulgativi degni di rilievo e altre, riguardanti il mondo pur seguitissimo dello sport e dello spettacolo, certamente meno urgenti.
L’INGEGNO DI GILBERTO MARTINELLI:
UN REGISTA CHE RIESCE AD APPAIARE LA TECNICA ALL’AURA CONTEMPLATIVA
Una ‘chiacchierata’ con Massimiliano Serriello
L’aura contemplativa, secondo l’opinione viziata d’intellettualismo dei critici ostili all’egemonia dello spirito sulla materia, serve a distinguere l’oggetto poetico da quello che non lo è.
I convincimenti degli altezzosi seguaci di Guido Aristarco, persuasi d’instillare il materialismo storico e dialettico nel terreno della cosiddetta fabbrica dei sogni, non fanno né caldo né freddo al regista romano Gilberto Martinelli. L’approccio pudico, quasi in punta di piedi, nei riguardi della virtù trascendentale della musica, che per lui costituisce una medicina dello spirito, lo mette in riparo dalle ‘pinzillacchere’ di chi rende la Settima Arte uno stagno zeppo di contraddizioni. A tendere calappi ai falsi eruditi è però la duplice natura del cinema. Da una parte capace di assorbire nel carattere d’ingegno creativo delle ispirate tenute stilistiche il fuoco sacro delle sei arti maggiori. Dall’altra fedele ai dettami di uno spettacolo di presa immediata che, citando Hitchcock, depenna il tedio dall’esistenza.