QUESTO INTERVENTO di LEANDRO ABEILLE (*) È SENZ’ALTRO UN’APPROFONDITA ANALISI SUL VERO “RUOLO” DEI DOCENTI E SULLA “MISSIONE” CHE I MEDESIMI DOVREBBERO SVOLGERE, PURTROPPO OGGI INESISTENTE, SALVO RARE ECCEZIONI. UNA “INESISTENZA” ANALOGA A QUELLA DEL “RUOLO DELLO STATO”, COME DA EPITAFFIO CON CUI E’ STATO CONCLUSO UN PRECEDENTE ARTICOLO (“ITALIA: UNO STATO IN ESILIO”) SUI RECENTI EPISODI DI BULLISMO SCOLASTICO, PUBBLICATO SULLA CONSUL PRESS IL XXI APRILE
Il passo ritmato, non cadenzato, ma affatto privo di forza: un esercito attraversa la città. Ordinatamente separato fra legio e legio: L’Italica, la Fortis, la Victrix, la Partica, la Britannica…. ce n’è per tutti, anche per i sudditi della Console Merkel, che, in tunica bordata di beige, si danno da fare a dare spiegazioni, una volta all’arrivo dell’esercito al Circo Massimo, ai turisti del loro idioma.
La settimana scorsa tre paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, tradizionale alleata militare, e la Francia che aspira al ruolo di galletto nell’Europa continentale di un’Unione europea a pezzi, hanno fatto rullare i tamburi di guerra, quelli fatti con pelle d’asino dal suono più cupo, emesso per intimorire come preludio a nuove operazioni.
Rafforzare la rappresentanza associativa degli italiani nel mondo come condizione di cambiamento positivo, solidale e partecipato
ROMA – Il Consiglio Direttivo del Forum delle Associazioni degli italiani nel mondo (FAIM) si è riunito venerdì 6 aprile, a Roma. La discussione si è concentrata su una analisi del quadro sociale e politico e ha approvato le linee di sviluppo organizzativo e operativo proposte dal Comitato di Coordinamento (CD). Alla riunione hanno partecipato i componenti delle diverse federazioni associative italiane e regionali e quelli giunti da Francia, Argentina, Svezia, Australia e Spagna.
Razzismo, immigrazione,schiavitù sono termini che sembrano rimandarci ad un passato lontano, ma in realtà sono le parole più usate e abusate dai mass media negli ultimi tempi. Sono diventate le parole magiche urlate da “molti” per ricevere consensi, depistando così la gente dal loro vero significato e dal concetto di rispetto che tutti dovremmo avere nei confronti dell’altro senza distinzione di razza e di sesso.
La schiavitù e il razzismo, oltre ad essere parte integrante dell’odierna società, costituiscono il patrimonio storico-culturale-sociale di una fetta di mondo che urla ancora per i propri diritti. Esistono varie forme di schiavitù o di razzismo, e tanti modi di raccontarli attraverso il tempo.
Pertanto mi soffermerò in questo articolo sull’analisi letteraria delle radici di tale realtà che parte da uno studio dettagliato delle slave narratives, ovvero testi pubblicati prima della guerra civile in America , autobiografie scritte dagli ex schiavi generalmente fuggiti al nord, che sono all’origine della cultura e della letteratura afroamericana.