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Il caro-bollette e la guerra russo-ucraina

Dal 24 febbraio di quest’anno la guerra russo-ucraina ci sorprende col suo carico di atrocità e di morte. Oltre ai bollettini di guerra fatti di attacchi e controffensive sulle Città e gli obiettivi strategici, assistiamo anche allo scenario geopolitico globale che col passare dei mesi sta formando anch’esso due blocchi contrapposti. Inizialmente il Mondo ha condannato unanimemente questa nuova e pericolosa guerra in Europa ma dopo poco è emerso da un lato il compatto blocco occidentale NATO guidato da Stati Uniti e Comunità europea e un più frastagliato, ma via via più definito e solido, blocco di Paesi filorussi con una crescente presenza cinese, spinta anche dalla crisi di Taiwan.

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Sulla vittoria elettorale
e la classe dirigente di Fratelli d’Italia

XXV SETTEMBRE DDXXII,  …. IN ITALIA
E’ CROLLATO IL MURO DI BERLINO

_________________FRANCO D’EMILIO

Giusti la gioia, l’entusiasmo di Fratelli d’Italia per l’indiscutibile successo elettorale che ha decretato il partito di Giorgia Meloni come forza principale della coalizione di centrodestra con un apporto di voti e seggi, utile ad assicurare al futuro governo meloniano un’ampia, stabile maggioranza in Parlamento. Dunque, in ogni dove d’Italia una gran messe di consensi sulla quale, credo, sia però opportuno, per senso di responsabilità e per realismo politico, fare qualche considerazione. 

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La XXIX Giornata Mondiale dell’Alzheimer, per essere più consapevoli dell’epidemia silente del ventesimo secolo

Il 21 settembre in tutto il mondo si è celebrata la Giornata dell’Alzheimer istituita per la prima volta nel 1994 dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer‘s Disease International (ADI).

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L’Italia sorride con Giorgia Meloni

La Sorella d’Italia  de  La Pucelle d’Orléans

______________di FRANCO D’EMILIO

Davvero memorabile la scoppola, colpo secco e deciso, inflitta da Giorgia Meloni alla politica italiana con l’odierno successo elettorale del suo partito, Fratelli d’Italia. 
Una scoppola duplice perché sconfigge sonoramente il centrosinistra e perché annichilisce, umilia la spocchia del Partito Democratico, guidato dalla segreteria del saccente professorino Enrico Letta: in entrambe le scoppole è, infatti, innegabile il contributo essenziale a due cifre di Fratelli d’Italia, il 26% dei voti, nell’ambito della coesa e vincente coalizione di centrodestra con la Lega e Forza Italia.

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Franca Sozzani, come vestiva il direttore di Vogue Italia
la mostra di abiti che illustrano il suo stile unico

 
Franca Sozzani, aveva un gusto particolare, tutto suo, che nel scorso degli anni, anche per una maggiore esposizione mediatica, cambiò diventando meno sobrio e più colorato.
 
Fino al 30 ottobre una selezione unica di abiti e accessori, a lei appartenuti, saranno in mostra presso la Fondazione Sozzani, in via Tazzoli 3 a Milano. Un’altra parte del suo guardaroba sarà invece messo in vendita per far proseguire le sue attività di sensibilizzazione sulla moda circolare e sulla sostenibilità ma soprattutto il ricavato sarà interamente devoluto al The Franca Sozzani Fund for Preventive Genomics. L’obiettivo del fondo è raggiungere i migliori risultati nella ricerca e nella difesa della genomica preventiva.
 
Franca Sozzani fu direttore di Vogue Italia dal 1988 al 2016, anno in cui  è venuta a mancare. Come ha spiegato la sorella Carla Sozzani, non seguiva la moda ma la faceva. Il suo stile era basato su personalissimi abbinamenti, tra pezzi vintage e contemporanei, in modo da creare un mix unico.
Tra gli anni ’90 e  i Duemila vestiva spesso con pantaloni affusolati scuri, camicia bianca e friulane. Non portava borse. “Lo stile di Franca ha avuto due periodi: il primo era molto sobrio e un po’ androgino, caratterizzato da molti capi di Alberto Biani che erano diventati quasi una sua divisa. Anche se non è rimasto molto di quel periodo, a parte qualche giacca Caraceni, suo figlio Francesco Carrozzini ama ricordarla soprattutto così. Poi cambiò stile e verso il 2010, in coincidenza con una maggiore esposizione mediatica, iniziò ad indossare capi più femminili e variegati, colorati e a fiori. La pantofola fu sostituita da scarpe a mezzo tacco di Manolo. Voleva allontanarsi completamente da un look moda, mescolava vecchi Saint Laurent, bluse col fiocco, gonne a ruota sotto il ginocchio. In definitiva ha cambiato i vestiti ma non la personalità” spiega la sorella Carla.

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