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Sulla Guerra tra Russia e Ucraina …..
Note “Fuori dal Coro” e in “Contro-corrente”

Sulla CONSUL PRESS viene riportata a mia cura – come altre volte già effettuata su diverse tematiche – una breve rassegna stampa riguardante, oggi e nei prossimi giorni, la guerra in corso tra Russia ed Ucraina, da una posizione non allineata, sia con la maggior parte dei Media, sia con gli interventi di altri redattori di questa stessa Testata.
Infatti – pur precisando come la Consul Press abbia una propria Linea Editoriale ben definita (tra l’altro coerentemente e doverosamente illustrata in homepage) – vanta nella propria Redazione anche “egregi collaboratori” liberi di esprimere le loro diversificate posizioni.   (G.M.)  
 
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I BOMBARDAMENTI SULL’UCRAINA
 
Certo che sono orribili le scene dei bombardamenti sull’Ucraina. Certo che il nostro dolore è grande nel pensare alle popolazioni civili, alle loro vite, alle loro case. Per un attimo siamo disposti ad accantonare anche le motivazioni che hanno indotto la Federazione Russa ad attaccare, quelle motivazioni che i canali d’informazione americani e dei loro collaborazionisti europei cercano di nascondere con i loro piagnistei retorici.
Ma questa rabbia e questo dolore sincero lo possiamo esprimere noi. Noi che lo scriviamo e lo gridiamo da decenni questo orrore; da quando l’Europa continentale fu colpita dai bombardamenti terroristici; quando due bombe atomiche annientarono la vita di due città giapponesi.
Lo gridavamo nelle manifestazioni contro gli USA che bombardavano il Vietnam. Una interminabile scia di sangue e di rovine dei bombardamenti dalla Corea alla Cambogia, al Libano, all’Iran, dall’Afghanistan alla Libia, dalla Somalia alla Siria.
Dov’erano quelli che si commuovono adesso e gridano al “genocidio” quando noi firmavamo, in quattro gatti, l’appello di Aleksandr Solgenicyn, Alain de Benoist, Mikis Teodorakis e Franco Cardini contro i bombardamenti della NATO sulla Jugoslavia, terra d’Europa (era il 1999 e per l’Italia i bombardieri li mandò il Governo D’Alema)? Dove erano i moralisti di oggi, i “giusti” a senso unico?
 
AMERINO GRIFFINI – 4 Marzo su fb
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UN INTERVENTO DI ALEXANDER DUGIN,
INOLTRATO ALLA CONSUL PRESS  DA ALESSANDRO MELUZZI  – 3 Marzo 
 
“…Questa non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli – geopolitico e ideologico. La Russia rifiuta tutto nel globalismo – unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-tradizione, tecnocrazia, Grande Reset in una parola, dall’altro.
È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell’élite liberale atlantista. E noi siamo in guerra esattamente con questo.
Da qui la loro legittima reazione. La Russia viene ormai esclusa dalle reti globaliste. Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire.
La Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà. E ora il primo passo è stato fatto. Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una civiltà-stato. Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione.
La Russia sta creando un campo di resistenza globale. La sua vittoria sarebbe una vittoria per tutte le forze alternative, sia di destra che di sinistra, e per tutti i popoli. Stiamo, come sempre, iniziando i processi più difficili e pericolosi. Ma quando vinciamo, tutti ne approfittano.
È così che deve essere. Stiamo creando i presupposti per una vera multipolarità. E quelli che sono pronti ad ucciderci ora saranno i primi ad approfittare della nostra impresa domani. Scrivo quasi sempre cose che poi si avverano. Anche questo si avvererà”
…………. E ancora: “ Cosa significa per la Russia rompere con l’Occidente? È la salvezza.
L’Occidente moderno, dove trionfano i Rothschild, Soros, Schwab, Bill Gates e Zuckerberg, è la cosa più disgustosa della storia del mondo.
Non è più l’Occidente della cultura mediterranea greco-romana, né il Medioevo cristiano, e nemmeno il ventesimo secolo violento e contraddittorio. È un cimitero di rifiuti tossici della civiltà, è anti-civilizzazione. E quanto prima e più completamente la Russia se ne stacca, tanto prima ritorna alle sue radici. A cosa? Cristiano, greco-romano, mediterraneo… – Europeo… Cioè, alle radici comuni al vero Occidente. Queste radici – le loro! – l’Occidente moderno le ha tagliati fuori. E sono rimaste in Russia.
Solo ora l’Eurasia sta alzando la testa. Solo ora il liberalismo in Russia sta perdendo il terreno sotto i piedi. La Russia non è l’Europa occidentale. La Russia ha seguito i greci, Bisanzio e il cristianesimo orientale. E sta ancora seguendo questa strada. Sì, con zigzag e deviazioni. A volte in vicoli ciechi. Ma si sta muovendo. La Russia è sorta per difendere i valori della Tradizione contro il mondo moderno. È proprio quella “rivolta contro il mondo moderno”. (*1)
Non hai imparato? E l’Europa deve rompere con l’Occidente, e anche gli Stati Uniti devono seguire coloro che rifiutano il globalismo.
E allora tutti capiranno il significato della moderna guerra in Ucraina. Molte persone in Ucraina lo capivano. Ma la terribile propaganda rabbiosa liberal-nazista non ha lasciato nulla di intentato nella mente degli ucraini. Torneranno in sé e combatteranno insieme a noi per il regno della luce, per la tradizione e una vera identità cristiana europea. Gli ucraini sono nostri fratelli. Lo erano, lo sono e lo saranno.
La rottura con l’Occidente non è una rottura con l’Europa. È una rottura con la morte, la degenerazione e il suicidio. È la chiave del recupero. E l’Europa stessa – i popoli europei – dovrebbero seguire il nostro esempio: rovesciare la giunta globalista antinazionale.
E costruire una vera casa europea, un palazzo europeo, una cattedrale europea”. (*2)
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*1 / *2  –  (ndr) …. non si può  non evidenziare qualche riferimento a Julius Evola, Drieu La Rochelle, Adriano Romualdi
 
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IL SINDACO  BEPPE SALA …. “IN UNA MILANO DA BERE” 
 
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto al maestro Valery Gergiev una condanna di Putin.
Sapete il perché?
PERCHE’ E’ COLPEVOLE DI ESSERE NATO A MOSCA !
Il russo Gergiev, a parere di Sala, dovrebbe condannare pubblicamente o prendere le distanze da Putin. Non essendosi pronunciato il celebre maestro non potrà dirigere alla Scala. A mio parere, ripeto a mio parere, questa decisione é deprecabile, odiosa, razzista.
Si dirà che altre persone del mondo dell’ arte, dello spettacolo, della cultura, dello sport, nate in Russia, hanno condannato l’ invasione dell’ Ucraina da parte di Putin, ma lo hanno fatto per libera scelta, non sotto la minaccia di un licenziamento, della perdita del lavoro.
Non conosco altri particolari. Ci aggiorniamo.
ADALBERTO BALDONI – 2 marzo su fb

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Agenda del Giornalista Edizione 2022

L’Agenda del Giornalista 2022 è disponibile sin da febbraio 

Il Centro di Documentazione Giornalistica presenta la 55esima edizione dell’Agenda del Giornalista, lo strumento professionale che da oltre mezzo secolo accompagna e supporta le attività di comunicazione di giornalisti, addetti stampa, esperti di relazioni pubbliche di aziende, enti e istituzioni in Italia.

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“I no che aiutano a crescere”: un saggio della psicoterapeuta infantile Asha Phillips da riscoprire

La psicoterapeuta londinese Asha Phillips spiega come le difficoltà di crescita possono avvenire anche per l’incapacità di un genitore di saper esprimere una negazione. Questa incapacità di dire no si può ripercuotere nel tempo; la negazione non espressa al momento giusto rischia di sottrarre possibilità e risorse al genitore stesso e agli altri familiari.

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Una reliquia che cambia il mondo e la scritta venuta dall’inferno. Barbara Frale racconta I Labirinti di Notre-Dame

di Sara Piccolella

La sapienza di Arnaldo da Villanova e la scure di Lanius. Una partita a scacchi per raccontare i segreti di Francia, lo straordinario romanzo della storica del Medioevo che intreccia nelle sue pagine umanità ed erbe magiche

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Il Libraccio apre la sua terza sede a Roma

Alla storica sede di via Nazionale e a quella di via Appia Nuova, lo scorso sabato, il Libraccio ha aperto la sua terza sede nel cuore del quartiere Trieste. 
A via Chiana, nei locali che fin dal 1986 hanno ospitato l’emporio Poli, la libreria occuperà uno spazio di ben 160 mq con un’esposizione di libri sia nuovi che usati. 

Già prima della pandemia avevamo un ambizioso piano di aperture in diverse città d’Italia e in zone in cui la libreria rappresenta un punto di riferimento per il quartiere. Appena è stato possibile ne abbiamo aperte diverse – spiega alla Dire Edoardo Scioscia, amministratore delegato del Gruppo Libraccio – A Roma era giunto il momento di allargare la nostra presenza e dopo l’apertura di via Appia Nuova, che sta andando molto bene, abbiamo deciso di raccogliere l’eredità di una bottega storica come l’emporio Poli, aprendo in una zona residenziale ma circondata di scuole, ristoranti, parchi. Già fin dall’inizio dei lavori i cittadini hanno risposto positivamente, felici di sapere che nel loro quartiere apriva una libreria”.

Sulle vetrine compare un rettangolo verde, il colore di Libraccio, insieme a un qr code. “È un modo per entrare nel nostro mondo, per creare curiosità, per segnalare la nostra capacità di agire anche sul versante online” aggiunge Scioscia, sottolineando che via Chiana porta a 56 il numero delle librerie indipendenti del gruppo Libraccio. “Nel Nord Italia prevediamo altre tre aperture, diciamo che l’obiettivo è arrivare a 60 librerie entro fine anno, al più tardi nel 2023″.

libraccio via chiana

Ma l’apertura di via Chiana non è l’unica novità per Roma. Anche la sede di via Nazionale si prepara a un restyling. “A marzo inizieremo a modificare gli arredi e a migliorare l’assortimento- spiega SciosciaEntro Pasqua la libreria potrà contare su un maggior numero di libri usati, introvabili, ci saranno più ‘chicche’ per gli appassionati. La nostra libreria storica rimarrà e sarà concentrata su quello che gli altri non hanno. Sarà una bella scoperta”.

Dal punto di vista delle vendite anche Via Nazionale, come molti negozi del centro di Roma, ha sofferto questi due anni di pandemia. Il 2020 è stato un anno difficile per le librerie fisiche a differenza dell’online che è andato molto bene. Nel 2021 c’è stata la riscoperta del libro, complice anche la chiusura di altri settori culturali, e il mercato ha registrato una crescita netta.  “La nostra forza è anche quella di offrire qualcosa in più, non bisogna dimenticare che siamo leader in Italia nella vendita di libri scolastici e abbiamo una nostra linea di prodotti di cartoleria. Insieme alle nuove aperture, il futuro è positivo” – conclude Scioscia.

 

Fonte Agenzia DiRE dire.it