Traiettoria minima e LICIACube
a cura Agostino Agamben
LICIACube un microsatellite italiano nell’abisso cosmico, tra l’etica dell’osservare e il senso nascosto del volo nello spazio profondo.
a cura Agostino Agamben
LICIACube un microsatellite italiano nell’abisso cosmico, tra l’etica dell’osservare e il senso nascosto del volo nello spazio profondo.
Grande Concerto:
GIANNI NOCENZI “MINIATURE”
Recital per Piano Solo
Sabato 16 settembre, nella splendida cornice della Sala Maestra di Palazzo Chigi, nella Città di Ariccia, alle ore 21.00, si svolgerà il recital ‘Miniature’, il lavoro per piano solo di Gianni Nocenzi. Il concerto sarà aperto da Mario Alberti e Franco Menichelli con un omaggio a Ennio Morricone. L’evento musicale è organizzato dall’Associazione Culturale ‘La Terzina’ in partenariato con il Comune di Ariccia.
a cura Davide Mengarelli
Un viaggio eterno tra tradizione, innovazione e valori universali della coscienza
A cura di Fulvio Muliere
Uno sguardo profondo alle radici sociali e politiche dei disordini in uno stato di contrasti estremi
a cura Agostino Agamben
Perché in Europa persistono termini coloniali che riducono i popoli originari del continente americano e del resto del mondo a etichette fisse e stereotipate, mentre dietro queste parole si nascondono dispositivi di potere e forme di esclusione che segnano la loro esistenza tra ghetti, riserve e marginalità sistematica.
Invito alla lettura, schivata laterale e montante
Sono lieto di aprire la rubrica “Letteratura e Pugilato”, un’idea modernissima, di gran voga nel 1920, già sulla bocca di tutti gli sportivi, i letterati e le possibili connessioni tra le due categorie. Eh lo so, lo so quello che state pensando: se ne è scritto e riscritto, si sono riempiti chilometri di carta con ettolitri di inchiostro sull’argomento, per colpa sua sì è rischiato il disboscamento giù in Amazzonia. E’ vero, ve lo concedo: se ne è discusso, si è analizzato, si è sviscerato, si è ribaltato, tanto che alla fine i pugilisti hanno preso la penna in mano e gli scrittori sono finiti per azzuffarsi. Perché allo scrittore piace lo scontro, ama il tafferuglio.