L’orrore di un mondo privo di Dio: dalla cultura
del Narcisismo alla estremizzazione del Nichilismo
un approfondimento di Francesco Ricci*
Nella Nota che accompagna Sentimento del Tempo, Giuseppe Ungaretti fa delle considerazioni di estremo interesse su Roma e sull’arte del barocco. In nessun’altra città, secondo il poeta, è dato provare il sentimento del vuoto con pari forza, ad esempio quando ci si trova al cospetto del Colosseo, “enorme tamburo con orbite senz’occhi”, o davanti a certi ruderi. Tale sentimento del vuoto immediatamente si converte in orrore del vuoto – che in Michelangelo prima, nel barocco poi, viene a coincidere con “l’orrore di un mondo privo di Dio” –, al quale gli artisti reagiscono riempiendo lo spazio “per non lasciare nulla, nulla di libero”.