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Andreotti e l’Europa

Il 5 febbraio è stato presentato al Circolo dell’Acqua Acetosa del Dopolavoro del Ministero per gli Affari Esteri il libro di Francesco Lefebvre d’Ovidio “Andreotti e l’Europa” , una rilettura dei rapporti delicati ed intricati insieme avuti fra il compianto Statista Giulio Andreotti ed i Paesi d’Europa, nel loro equilibrio spesso instabile e faticoso.

L’arguzia e la finezza politica di Andreotti sono state illustrate da tre eminenze dell’esperienza governativa attuale: il Ministro dello Sviluppo Economico Giovanni Tria, il Neopresidente della Consob Paolo Savona, già Ministro per gli Affari Europei, ed il Diplomatico ed esperto di Economia Umberto Vattani, con ampio successo ed interesse dell’uditorio che ha letteralmente colmato ogni centimetro disponibile.

Chiarissimi i riferimenti alle presenti scelte economiche ed ai loro rischi: recessione, non applicabilità di taluni scopi del programma, perdita di lavoro, angustianti orizzonti, dissestato futuro nazionale. Il Ministro Tria ha evidenziato, pur nella difficoltà presente, il cammino iniziato per risalire la china causata da governi precedenti miranti solo all’egoismo del proprio orticello. Savona è stato più circostanziato illustrando, invece, diversi passaggi economici che Andreotti aveva supposto e l’esito da funambolo che lo Statista democristiano aveva raggiunto più volte, sempre con il sorriso e la facezia. Più cauto ma profondamente padrone dei suoi assunti nel merito di visioni economiche dello Statista Umberto Vattani. Luigi Maria Vignali ha condotto l’evento intervenendo più volte con domande opportune sulla carriera politica ed il pensiero del soggetto descritto. Ottimo lo stile e la scorrevolezza della prosa usata da d’Ovidio, che rende accettabile anche a chi non è dell’arte la narrazione e le osservazioni sul momento storico passato. Andreotti si svela in ogni lato, ivi compreso quello delle sue oscurità, ma si cancella tutto quell’accumulo di falsità spesso fatte malamente aderire da calunniatori mirati a creare destabilizzazioni: viene ad evidenziarsi, così, per mano dell’Autore, un personaggio che vanta una genialità garbata, fissata su un notevole carattere così stabile da risultare talvolta odioso.

Ancora una serata al vertice dell’interesse e dell’attualità offerta in un luogo che non manca mai d’essere all’altezza ottimale per offrire conoscenza a chi lo frequenta.

Marilù Giannone

Capodanno cinese a Roma

Lunedì 4 febbraio, all’Hotel Plaza, ha avuto luogo il primo dei meeting aventi come scopo i festeggiamenti per il Capodanno cinese, ricorrenza che è ben poco paragonabile, quanto ad importanza e partecipazione, alle festività maggiori d’Europa. Con il favore totale del Campidoglio ed altre istituzioni italiane, che hanno pavesato di rosso via Condotti e tracciato in più luoghi notevoli richiami ed abbellimenti secondo l’abile stile e la raffinata arte d’Estremo Oriente, si è dato accesso ad una serie di iniziative che omaggeranno e faciliteranno agli ospiti e turisti del Sol Levante la conoscenza dei  fiori all’occhiello nazionali.

Si tratta, come è facile intuire, di programmi volti a far conoscere meglio i brand italiani, organizzando percorsi ad hoc, illustrando loro i migliori prodotti commerciali della moda, dell’alimentazione, e così via, in modo tale da renderli fruibili e facili nell’acquisto: uno di questi sistemi è la cura ed il perfezionamento dei pagamenti tramite POS, o quel bel numero di sistemi concordati con le banche nazionali, e sconti, ed uso del digitale, che eviteranno difficoltà o malcomprensione ai turisti, si può dire, d’elite, quali i cinesi sono. Si parla infatti, quanto a statistiche, di un incremento delle presenze calcolato in previsione del 200.000 più dell’anno in corso, e dell’aumento del turismo autonomo, vale a dire quello non legato a consistenti gruppi di soggetti condotti da una guida, pari al 50 % in più .

Una rapida indagine sul tipo di consumi e consumatori ha fatto sì che la moda nazionale si aprisse a fogge ed a stampe di tipo cinese, pur lasciando fattura, tessuti, alta sartorialità completamente nazionali: un bell’incontro di talenti che darà un’ ottima intesa ed una reciproca stima . I prossimi eventi saranno, ancora, ad alto livello: dal 7 febbraio alla Galleria Borghese si conosceranno dal vivo le opere d’arte di LiuBolin, artista cinese contemporaneo giunto ai vertici dell’apprezzamento, e degli altri eventi si darà opportuno annuncio a breve.

Il mondo, anche quello che sembra tanto lontano, come quello orientale, ha bisogno della ridente Nazione Italia.

Marilù Giannone

“Letizia va alla Guerra” al Teatro della Cometa

    Donne protagoniste della storia

   “Letizia va alla guerra” per la regidi Adriano Evangelista

Multiforme l’interpretazione dei due bravissimi interpreti :  Agnese Fallongo che ne è anche l’autrice e Tiziano Caputo che ha reso più incisivo lo spettacolo accompagnando la recitazione con brani di musica popolare.

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TODI: Giorno del Ricordo
“Dighe ai morti che no dimentichemo”

9 febbraio 2019 – h.10,00

“Dighe ai morti che no dimentichemo”

Giorno del Ricordo

TODI  – Sala del Consiglio – Palazzi Comunali

Il 10 febbraio del 1947, con la firma trattati di pace di Parigi, l’Italia perdeva l’Istria, la Dalmazia e gran parte della Venezia Giulia. La stessa Trieste tornò a essere italiana solo del 1954.

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