Dai numeri all’emergenza, l’Europa si prepara a rispondere a una patologia che colpisce milioni di persone e mina la sostenibilità dei sistemi sanitari. Un’analisi delle politiche sanitarie, dell’innovazione tecnologica e della prevenzione nella lotta contro lo scompenso cardiaco.
UN APPELLO IN RICORDO DI BARBARA CAPOVANI E A FAVORE DI TUTTI GLI “OPERATORI DELLASALUTE – VITTIME DI VIOLENZA“ NEI LUOGHI DI LAVORO
Mercoledì 3 Maggio abbiamo sfilato – medici, psichiatri e operatori della salute – numerosi in corteo silenzioso a Pisa, a Roma e in tutta Italia per onorare il ricordo di Barbara Capovani, la collega psichiatra atrocemente uccisa a sprangate da un ex-paziente all’uscita dal lavoro all’ospedale Santa Chiara.
Sui nostri volti erano presenti espressioni di rabbia, tristezza, paura, miste ad angoscia, sgomento e ad una vaga sensazione di impotenza. Non si può morire di lavoro…
Oggi la scienza ha fatto dei passi da gigante permettendo all’essere umano di essere in grado di fronteggiare molte malattie, in alcuni casi debellarle completamente, o ancora ha permesso di comprendere molti aspetti dell’essere umano. Ma, per arrivare a questo incredibile progresso sono necessari, come in tutti i campi, gli esperimenti scientifici: unici metodi per attrubuire alle ipotesi della scienza un fondamento.
A seguito del feroce e rabbioso omicidio di Barbara Capovani – Medico Psichiatra, su questa nostra Testata è stato pubblicato in data 29 aprile un messaggio dell’AMAD – OdV.
In tutta Italia questo ennesimo atto di violenza, oltre alla commozione, dolore e rabbia dei Colleghi, del personale infermieristico ed ausiliario, dei Familiari ed Amici, nonché di una stragrande maggioranza delle persone, ha suscitato anche una giusta richiesta per una necessaria tutela a favore di tutte le categorie coinvolte.
E, questa volta, sembrerebbe che le Istituzioni abbiano finalmente risposto adeguatamente e sollecitamente.
L’Associazione AMAD–ODVvuole manifestare la sua vicinanza ai Familiari e agli Amici della collega psichiatra Barbara, atrocemente uccisa a sprangate, a tutte le colleghe e i colleghi che ogni giorno si dedicano con amore ai pazienti, mettendo a rischio il loro benessere, la loro salute e la loro stessa vita.
Siamo molto addolorati per la perdita della collega Barbara Capovani e vogliamo condannare ogni forma di violenza, che non va mai giustificata. Ma siamo altresì preoccupati che queste tragedie possano verificarsi di nuovo.