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al Colosseo “Sangue e Arena” e…. lacrime di rabbia

Sangue e … Lacrime di Rabbia

Eravamo felici e contenti di andare al Colosseo, pronti

per assistere a uno spettacolo raro e curioso che ci avrebbe portato a ritroso

nel tempo degli antichi Romani tra gladiatori e animali africani.

Purtroppo, causa un acquazzone, lo spettacolo è stato annullato dalla organizzazione

che non si è degnata di avvertire gli utenti, italiani, romani e stranieri pazienti

…. neanche con un cartello scritto con un pennarello.

Il call center non rispondeva, l’ufficio casse non sapeva

e noi, rassegnati, ci siamo avvicinati

alla guardia di finanza che era di turno per la sorveglianza

e non per dare informazioni a noi poveri fresconi.

Noi i soldi versati per lo spettacolo, li recuperiamo senza ostacolo,

ma altri soldi sono certamente spariti, quelli dei turisti che l’indomani sarebbero partiti.

In questo modo l’amministrazione capitolina ha incassato l’ennesima figura barbina.

*** *** ***

Queste brevi righe riassumono, in chiave ironica, la vicenda indecorosa che alcune sere fa – esattamente giovedì 27 luglio – ho vissuto in prima persona:  lo spettacolo “Sangue e arena”, organizzato all’interno del Colosseo dalla Coopculture , è stato rinviato causa una forte pioggia improvvisa caduta in serata. Ho trovato la porta di ingresso sbarrata, senza alcun cartello od avviso, né alcun “addetto” che desse spiegazioni ai presenti; il call center era muto, c’era solo un’ autovettura con due militi della G.d.F. a bordo, per svolgere il servizio di sorveglianza …. i militari gentilmente hanno fatto qualche telefonata e così si è ufficialmente saputo che lo spettacolo era stato cancellato per la pioggia. Noi romani, probabilmente, riceveremo il rimborso per i soldi versati anticipatamente, …. ma i turisti, che sarebbero partiti il giorno successivo ?  Non so quale risposta dare a questa domanda, ma so per certo che Roma Capitale ha fatto una nuova ed ennesima brutta figura per la disorganizzazione e per la sciatteria che ogni giorno tocchiamo con mano in qualsiasi luogo della pubblica amministrazione.

Lidia D’ Angelo

Bergoglio, i Conciliari e le vergogne della Tradizione

Auspicando una “Nuova Folgorazione” sulla VIA di DAMASCO

________________di Matteo Castagna*

Per parte tradizionalista, oramai ridotta a coloro (chierici e laici) che non riconoscono la “gerarchia conciliare” come legittima, si scorge una certa ritrosia alla sguaiata contestazione di Bergoglio, rispetto ai predecessori, perché potrebbe sembrare che la crisi e i problemi nascano con lui, quasi ottenendo il risultato di “assolvere” tutti gli altri, per conseguenza.

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Intervento di Meluzzi sulla autenticità della Sacra Sindone

Per Sua Beatitudine ALESSANDRO I

– al secolo Alessandro Meluzzi –

LA SINDONE E’ MATERIA FEDE 

Il dogma dell’autenticità della Sindone di Torino è stato proclamato dalla Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala. Sua Beatitudine Alessandro I (al secolo Alessandro Meluzzi), di fronte al furibondo attacco nei confronti alla più grande testimonianza della risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, operato da alcuni “soloni” dell’Università di Liverpool, ha dichiarato con Editto Primaziale e Sinodale  che la Sindone è materia di Fede e rappresenta l’Icona acheropita (cioè non fatta da mano d’uomo) della testimonianza della resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, decretandone il culto e l’iscrizione nel calendario liturgico della Chiesa da festeggiare il 17 luglio.

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Viticoltori da generazioni, Russiz Superiore tra le colline del Nord- Est

Dalla terra nel calice, storia di un’eccellenza italiana

Stili di vite - So Wine So Food - sowinesofood.it
                          Stili di vite – So Wine So Food -immagine presa da sowinesofood.it

A Roma la festa per il novantesimo di Marco Felluga – patriarca dell’omonima azienda vinicola – e l’11 Giugno nella elegante cornice della Coffee House di Palazzo Colonna, per l’occasione, è stato presentato il volume “Una storia di intuizioni“, scritto da Walter Filiputti con le belle immagini fotografiche di Tiziano Scaffai. Un regalo che Roberto Felluga ha fatto a suo padre, una dedica per l’impegno ed i risultati ottenuti negli anni, più di 50, per raggiungere l’equilibrio tra i tanti fattori che hanno contribuito alla riuscita di un vino superiore come il Russiz.

Pazienza e dedizione premiate con lavoro costante ed impegno, la Cantina Felluga offre una selezione di vini importanti tra bianchi e rossi, valore aggiunto e non ultimo il Relais Russiz Superiore, ove è possibile pernottare e godere degli splendidi paesaggi per fine settimana indimenticabili tra natura e buon cibo il tutto “annaffiato” naturalmente da degustazioni DOC.

Il Collio

Siamo in Friuli Venezia Giulia, precisamente a 20 km dal mare, tra le colline del Collio, vigneti e clima ottimale, qui la viticultura è sapienza che  si fa arte; dal 1970 si afferma una forma di imprenditoria che a ragione viene battezzata “Il Rinascimento del Vino Italiano”. La zona presenta 1500 ettari di area vitata con un altitudine che varia tra gli 80 ed i 270 Metri slm; ci troviamo in provincia di Gorizia nella zona settentrionale dove la fascia collinare gode di un ambiente prezioso, situata tra i fiumi Isonzo ad est, Judrio ad ovest e l’influsso delle correnti montane, le Prealpi non sono lontane, risentono positivamente della brezza marina che soffia dall’Adriatico.

Generazioni a confronto

Di padre in figlio, una famiglia giunta alla quinta generazione di viticoltori che tramanda la propria esperienza e passione alla nipote di Marco, Ilaria giovanissima attenta ad apprendere tutti i segreti del successo famigliare.

Ben 60 vendemmie che li vedono protagonisti di questo paradiso in terra, in armonia con i tempi e i processi naturali perché questo significa ascoltare e cogliere i frutti per un risultato importante che tiene conto dell’ambiente.

Così, tra amici, famigliari e collaboratori tutti alla festa nel corso della quale è stato presentato il bellissimo libro, ottima e curata edizione con un package elegante e raffinato, sobrio, dai contenuti ricchi di storie ed aneddoti a raccontare l’amore per una terra così bella e generosa che ripaga di tutti i sacrifici richiesti tenendo conto anche dei momenti difficili che si incontrano lungo il percorso, a rendere ancora più importanti questi 90 anni di grande passione per il proprio mestiere.

Armando Diaz, Duca della Vittoria, al Museo dei Granatieri di Sardegna

L’Italia di Vittorio Veneto:
dal “Pensiero e Azione” al “Libro e Moschetto”

Per i Cento Anni dalla Grande Guerra è in corso al Museo Storico dei Granatieri di Sardegna una mostra dal titolo “Diaz – Una Stirpe di Militari, Mostra di Cimeli e Documenti Storici Inediti”, fino al 31 Luglio 2018, organizzata dai Granatieri, nella persona del Direttore del Museo, il Colonnello Bruno Camarota con il sostegno della Famiglia Diaz e del Ministero della Difesa.

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