#Fiumediciannove, presentazione di antares n15
Venerdì 21 febbraio 2020
presentazione di Antares n.15
#FIUMEDICIANNOVE
Fuoco Sacro della città di Vita
Caffè letterario Horafelix
Via Reggio Emilia, 89 – Roma
ore 18.30
Venerdì 21 febbraio 2020
presentazione di Antares n.15
#FIUMEDICIANNOVE
Fuoco Sacro della città di Vita
Caffè letterario Horafelix
Via Reggio Emilia, 89 – Roma
ore 18.30
“Giornata del Ricordo” della deportazione degli Italiani di Crimea
Raffaele Panico
Ho raggiunto, al telefono, il prof. Giulio Vignoli, di casa a Rapallo. Ormai siamo diventati amici, da ben oltre 20 anni, avendo in questo tempo sempre avuto – pur senza mai incontrarci di persona grazie alla tecnologia, occasione di trattare gli “Italiani nel Mondo”, ovvero italiani autoctoni, in opere e viaggi e contatti del prof. Vignoli, cui ho affiancato gli italiani all’Estero ossia gli emigrati e oggi oriundi nei 4 continenti Americhe, Africa del nord ed ex AOI (Africa orientale italiana). Europa e Australia. Vignoli già docente presso la facoltà di Scienze politiche, ha insegnato materie privatistiche ed insegnato anche come docente di Diritto e politica delle Comunità europee, poi diritto dell’Unione Europea, oltre a Diritto agrario comunitario, Organizzazione internazionale e Diritto pubblico comparato. Autore di centinaia di pubblicazioni monografiche, saggi, e articoli.
STRAFALCIONI CULTURALI
ed ERRORI POLITICI *
*Con questo titolo è pervenuto alla Redazione della Consul Press un intervento di Torquato Cardilli, come qui di seguito integralmente riportato. L’Autore da più tempo collabora con la nostra Testata (e di questo ne siamo lieti ed onorati) affrontando tematiche geo politiche, grazie ad una sua innegabile esperienza e conoscenza essendo stato per molti anni Ambasciatore d’Italia in Albania, Tanzania, Arabia Saudita ed Angola. Con lo stesso impegno l’Autore interviene anche su argomenti di politica interna, in quanto motivato da una propria passione manifestando accentuatamente il suo dissenso ed avversione verso determinati “partiti” o il suo plauso e compiacimento verso determinati “movimenti” e verso i loro rispettivi esponenti.
Da parte nostra non abbiamo mai esercitato alcuna censura od effettuato alcuna mutilazione sugli interventi dei vari Editorialisti e Collaboratori, ma abbiamo comunque ritenuto poter e dover esporre – quando necessario ed al termine di determinati articoli, tramite “Note a Margine” – la nostra ben diversa posizione…. [vds. ad esempio il caso di “Corruzione, Delinquenza, Droghe … Lega (ex Nord) e Movimento 5 Stelle” – un complesso articolo proprio a firma dell’Ambasciatore]. E, se a volte, qualche articolo non è stato pubblicato, il fatto non è derivato da alcuna forma di “oscuramento”, ma semplicemente per un sovra-affaticamento delle nostre esigue forze redazionali.
Ciò precisato, rinviamo i nostri commenti e/o puntualizzazioni in successive “Note” nei prossimi giorni, proprio per non ritardare – oltre il dovuto – la pubblicazione del presente articolo dell’Amico Torquato Cardilli.
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Dai documenti della Prefettura presso l’Archivio di Stato di Latina il capitano comandante della Compagnia di Latina, Ettore Bucciarelli, redige una pagina molto toccante dal punto di vista umano: il caso delle signore Nerina G. e Anna S.
Raffaele Panico
Il rapporto dei carabinieri redatto il 16 aprile 1947 al Prefetto di Latina[1 e 2] è molto toccante: “Le condizioni economiche e finanziarie delle sottonotate profughe, sono povere. Le medesime non dispongono di risorse e provvedono direttamente alle spese di vitto e alloggio con il ricavato della vendita delle masserizie, effettuate prima del loro esodo da Pola. A Cori non esplicano alcuna attività lavorativa. Sono in possesso del certificato di esodo da Pola” – seguono i dati anagrafici dell’intera famiglia. Nerina era vedova di Ghianda “grande invalido di guerra e da recente le è stata assegnata una pensione di £ 500 mensili, ma non ancora corrisposta. Ha a carico la figliola, Ghianda Giuliana, di anni 4. Il marito della Smerchar Anna, catturato dalla polizia di Tito, il 5/5/1945 e deportato in Jugoslavia, non ha dato più notizie di sé”.
Infine, dalle carte, è interessante notare che, i territori perduti col Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 annessi alla Jugoslavia, e il Territorio Libero di Trieste – la zona B – posti sotto l’amministrazione jugoslava in base al Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954 erano segnalati ancora nell’anno 1968 senza tener conto della mutata situazione. In alcuni casi enti italiani si rivolgevano ad enti ed uffici situati nei territori ceduti alla Repubblica federale popolare di Jugoslavia con indicazioni non aggiornate, ad esempio, si richiedevano notizie di Casellario al sindaco di Fiume, o recavano formule e procedure in uso tra uffici italiani come ad esempio “alla Procura della Repubblica di Pola, o anche al comune di “Postumia, provincia di Trieste”. Pertanto il prefetto di Latina, Pignataro, il 18 febbraio 1968, scrive al presidente della Giunta provinciale di Latina e ai sindaci e ai commissari di comuni, “al fine di ovviare a tali inconvenienti, si richiama l’attenzione delle SS LL sulla necessità di richiedere o di trasmettere, esclusivamente tramite il Ministero degli Affari Esteri – Servizio Affari Privati, atti o documenti diretti alle autorità jugoslave”[3]. Indicazione da seguire – precisa il dispaccio, per gli atti e documenti da richiedere o trasmettere tanto agli uffici o enti situati nei territori ceduti alla RFPJ dal 10 febbraio 1947, quanto a quelli situati nel territorio posto sotto l’amministrazione jugoslava col Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954.
Vigilanza Privata, i Sindacati a fianco dei Lavoratori SECUR
….al Mi.S.E i Dipendenti, fin da agosto senza stipendio, in presidio e in attesa
comunicato stampa di Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl
“I dipendentii e le loro famiglie sono allo stremo, chiediamo garanzie”
Discorsi di inizio anno.
Ricordo di Emilio Salgari, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
Raffaele Panico
Solo per caso, ascoltando un canale televisivo della Rai, che ormai per niente o solo per pochi secondi osservo nel tempo giusto del giro del telecomando, con decisione da parte mia metodica nell’esclusione, di quasi tutti i canali. Credo, se ricordo tale esclusione avveniva dai tempi della cosiddetta Primavera era il 2011 all’incirca? In Egitto, si ricordo c’era Mubarak e in Libia il Colonnello. L’esclusione del 98 per cento circa dei canali fa fatto sì che ne assolvo solo alcuni, tra i pochi veduti, RAI Scuola (146) che è estremamente interessante formativo educativo da vedere. E mi ricorda il canale della Televisione Svizzera italiana che, in bianco e nero, da bambino potevo vedere a Parabiago, a pochi chilometri da Legnano la cittadina famosa per il Carroccio e la statua di Alberto da Giussano. Educazione, anche i cartoni animati e i fumetti erano altra cosa da quelli che si vedono oggi che so, giapponesi o coreani totalmente lontani nell’animo dai monti delle Alpi italiane o Svizzere e del ritornello di Heidi ti sorridono i monti. Lungo preambolo! Eh sì. Perché sul canale succitato sul finire dello scorso anno ho appresso del suicidio di Emilio Salgari e la cosa mi ha toccato profondamente.