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Cinema negli ospedali e prevenzione dalla depressione per i malati cronici

PREVENZIONE DEI DISTURBI PSICOLOGICI NEI MALATI AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING PER I PERCORSI DI CURA
Due progetti da finanziare sulla piattaforma Eppela con Msd Crowdcaring


Corretta informazione sanitaria, salute digitale, semplificazione dei percorsi di cura, miglioramento della qualità della vita dei pazienti e prevenzione. Ha preso il via sulla piattaforma Eppela la seconda call dela campagna Msd CrowdCaring per cui sono stati selezionati per il finanziamento ‘dal basso’ due progetti che hanno come scopo migliorare la vita delle persone in cura.
I progetti selezionati che raggiungeranno il 50 per cento dell’obiettivo di finanziamento attraverso il crowdfunding accederanno ad un cofinanziamento da parte del mentor Msd Italia per un massimo di 5mila euro e fino ad un valore complessivo di 100mila euro.
Come di consueto nel meccanismo di crowdfunding reward based coloro che contribuiranno ai progetto otterranno in cambio una ricompensa.

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Appello degli scienziati a Theresa May per il clima

Londra – Un gruppo di esperti di cambiamento climatico ha scritto al Primo Ministro Theresa May, esortandola a sancire rapidamente, nella legislazione nazionale, l’obiettivo di ridurre a zero le emissioni di gas serra. Gli scienziati hanno esortato la May, descrivendo questo come un atto di leadership globale, oltre a essere un “degno retaggio” della sua premiership.

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Malattie croniche intestinali: l’intervista al dottor Diego Maria Nati

In vista del prossimo 19 maggio, Giornata Mondiale dedicata alle malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, abbiamo deciso di intervistare il dottor Diego Maria Nati, presidente della “Crohnonlus”, associazione con sede a Roma, che da quasi dieci anni si occupa della divulgazione e dell’informazione di queste malattie croniche fornendo diversi servizi sia ai pazienti che ai medici.  

 

 

1) Qual è il principale ruolo dell’associazione?

“L’associazione ha come obiettivo quello di informare e divulgare presso il pubblico, i pazienti e i medici, le nuove frontiere di diagnosi e terapia di questo tipo di malattie. Prima nelle diagnosi si facevano poche analisi, solo quelle del sangue ed esami radiologici abbastanza invasivi; oggi invece esistono colonscopie virtuali ed “entero risonanze magnetiche” che permettono di avere un quadro più preciso della malattia”.

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Il 10 maggio si celebra la Giornata Mondiale del Lupus, malattia cronica e autoimmune

Il 10 maggio, come da 16 anni a questa parte, ricorre il World Lupus Day. Sull’onda dello slogan internazionale “Let’s join together to fight Lupus – Uniamoci per combattere il Lupus”, si celebrerà la giornata mondiale di sensibilizzazione verso questa malattia cronica e autoimmune che colpisce bambini (5 su 1milione) e adulti di tutto il Pianeta, in prevalenza donne (il rapporto femmine/maschi è di 9 a 1), unendo in questa battaglia medici e pazienti.
 
Anche quest’anno, infatti, il Gruppo LES Italiano è presente all’appuntamento mondiale del 10 maggio con iniziative su tutto il territorio.
 
«L’obiettivo è quello di sensibilizzare tutta la popolazione e le istituzioni verso questa malattia, che interessa 60.000 persone solo in Italia, perché uno dei problemi che maggiormente viene riscontrato è la diagnosi tardiva», sostiene Augusta Canzona, Presidente del Gruppo LES: «Con i momenti di incontri medici-pazienti, i banchetti informativi sulla patologia nelle piazze, nelle farmacie e negli ospedali e anche attraverso i pranzi sociali, le feste, gli spettacoli musicali e teatrali, e gli eventi sportivi vogliamo far conoscere che cos’è il LES, raccogliere fondi per continuare nella ricerca e dire che se la malattia è diagnostica per tempo si può tenere a bada», aggiunge la Presidente del Gruppo LES.
 
Ma che cos’è il LES? «Si tratta di una malattia cronica autoimmune, sistemica – interessa più organi – che presenta una serie di anomalie immunologiche. Vale a dire che il sistema immunitario produce auto-anticorpi atti ad aggredire e distruggere l’organismo.
 
Questo provoca una serie di infiammazioni generalizzate. Non si conoscono le cause, ma si pensa siano implicati fattori genetici e ambientali», spiega Stefano Stisi, Direttore della Reumatologia dell’AO San Pio, Presidio Gaetano Rummo di Benevento e Past President del Collegio Reumatologi Italiano (CReI).
 
 
E come si manifesta? «Può presentarsi sia in età pediatrica che adulta. Ma, in genere, interessa le donne perlopiù tra la seconda e la quarta decade, in età fertile.
 
Di solito, il dolore che riferiscono i pazienti, la stanchezza generalizzata, l’inappetenza, la perdita di peso e le febbricole sono sintomi che fanno richiedere approfondimenti allo specialista reumatologo.
 
Altri segni che possono essere presenti si manifestano sulla cute con eritemi a farfalla o chiazze sul corpo, alopecia, o fenomeno di Raynaud. In genere, l’esposizione al sole può causare peggioramenti dei sintomi», continua Stefano Stisi, ricordando che dal 16 al 18 maggio si apriranno le porte del XXII Congresso Nazionale CReI presso l’NH Villa Carpegna di Roma e che il LES sarà uno degli argomenti di una delle tavole rotonde a cui si siederanno gli esperti reumatologi provenienti da tutta Italia.
 
Come mai molti pazienti riferiscono che servono anni per arrivare a una diagnosi? «Questa è una delle testimonianze che ascoltiamo più di frequente», fa notare Augusta Canzona. «Sappiamo che se non diagnosticato precocemente, il LES può condurre a esiti molto gravi e a volte a un coinvolgimento irreversibile degli organi.
 
A volte, ci sono aggravamenti improvvisi e la necessità di cure più intense, estese e costose sotto diversi profili. La qualità della vita, quindi, può decadere drasticamente», afferma la Presidente del Gruppo LES.
 
Ecco perché è importante parlare ancora di malattie reumatiche, tra cui il Lupus Erimatoso Sistemico, sfatando il mito che
interessino solo le persone avanti con gli anni e che la loro comparsa sia “normale”.
 
Non è così. «Spesso, l’esordio caratteristico della malattia non evidenzia moltissimi dei sintomi che fanno immediatamente pensare al LES. Di solito, l’evoluzione della patologia è lenta e graduale e può servire anche diverso tempo prima di arrivare agli esperti reumatologi e/o immunologi clinici che si faranno carico della persona malata. Molte volte, succede che il paziente viene inviato da altri specialisti per fare altri tipi di accertamento.

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Nasce Beyond Rheumatology, la rivista scientifica open access capitanata dal CReI, per documentare la Real Life della Reumatologia

E’ stata presentata da pochissimo Beyond Rheumatology, la nuova  rivista scientifica del CReI, il Collegio Reumatologi Italiani presieduto da Angela De Cata, responsabile della UOAS IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG), tenutasi nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato.

Beyond Rheumatology nasce con l’intento di colmare un vuoto nelle pubblicazioni scientifiche di settore, grazie alle firme di nomi illustri della Reumatologia e di altre branche mediche che si occupano, negli ambulatori e negli ospedali del territorio, della cura dei più dei 5 milioni di malati reumatici in Italia.

Perché le 150 patologie reumatiche a oggi conosciute coinvolgono più organi, e possono interessare gli occhi, i polmoni, il cuore, la pelle e non ultima la psiche. “L’obiettivo della nostra rivista scientifica è quello di intercettare la real life delle malattie reumatiche, quella vissuta dai pazienti ogni giorno”, spiega Angelo De Cata: “Andremo a colmare il gap che manca, quindi.

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“Entro il 2025 occorrono 60mila specialisti, bisogna investire sui giovani laureati italiani e stabilizzare i medici di origine straniera”

LA PREOCCUPANTE CARENZA DI MEDICI SPECIALISTI :
occorre investire sui giovani medici e stabilizzare i colleghi stranieri presenti in Italia

una sintesi di GIAN PAOLO MENEGHINI 

 
Questi sono i temi che verranno affrontati al Tavolo Tecnico di prossima istituzione presso il Ministero della Salute, che coinvolgerà la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) e l’Associazione Medici stranieri in Italia (Amsi), e che sarà dedicato a Sanità e Immigrazione
Ad annunciarlo, in un’intervista appena pubblicata sul Portale Fnomceo, il presidente della stessa Amsi, Foad Aodi, che ha incontrato venerdì scorso il Sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi
Sarà il 2025 l’anno nero per il Servizio sanitario nazionale: in quella data, infatti, la cosiddetta ‘gobba pensionistica’ toccherà il suo apice e, se non arriveranno nuovi specialisti a sostituirli. Il Servizio sanitario nazionale rimarrà senza chirurghi, anestesisti, ortopedici, ginecologi, medici di famiglia.
Ben 60/mila professionisti, tra specialisti impegnati negli ospedali e nelle strutture private e medici di medicina generale, mancheranno all’appello, secondo un’indagine recentemente effettuata proprio dall’Amsi
Eppure i medici, nel nostro paese, ci sono: sono più di 10/mila i giovani laureati e poi imprigionati nell’imbuto formativo, perché non vengono finanziate sufficienti borse per specializzarli. E, senza correttivi, diventeranno 19mila già nel 2021, quando si laureeranno gli studenti immatricolati in sovrannumero per ricorso al Tar. 
A loro si aggiungono i 19/mila medici, per lo più specialisti, di origine straniera, che lavorano con contratti a termine e, in mancanza della cittadinanza, non possono accedere ai concorsi. Ma anch’essi se ne stanno andando dall’Italia, attratti da offerte di lavoro più convenienti e più stabili in altri paesi, tra i quali quelli d’origine.

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