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Due deputati FI in manette nell’inchiesta tangenti

Due deputati FI in manette nell’inchiesta tangenti. Un Blitz di carabinieri e Guardia di Finanza ha arrestato 43 persone, tra politici e imprenditori, per associazione a delinquere aggravata e, in alcuni casi, per aver contribuito a favorire un’associazione di matrice mafiosa, corruzione e reati di turbata libertà degli incanti al fine di aggiudicarsi appalti pubblici. Pietro Tatarella, consigliere comunale di Milano e candidato alle prossime Europee, Fabio Altitonante, sottosegretario della Regione Lombardia, Daniele D’Alfonso, imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali della Ecol-Service srl, risultano nella lista degli arrestati . La procura indaga anche su Diego Sozzani, deputato di Forza Italia, per finanziamento illecito.

Martedì 7 maggio i carabinieri con l’ausilio di militari della Guardia di Finanza, che operano tra la Lombardia e il Piemonte, hanno condotto in modo magistrale un’operazione di grande entità che ha portato alla condanna di ben 43 persone. Tra queste 12 sono finite in carcere, altrettante all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; tra questi compaiono imprenditori, funzionari pubblici e politici, accusati di diversi capi di accusa inerenti al favoreggiamento di associazione a stampo mafioso volta alla corruzione per l’aggiudicazione e spartizione di appalti pubblici. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, non risulta indagato, anche se a lui sembrerebbe legato un episodio di istigazione alla corruzione, in quanto non avrebbe denunciato l’episodio. Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, ha contestato il reato di istigazione alla corruzione nei confronti del Governatore.

Il gip Raffaella Mascarino ha emesso 43 ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, a seguito di una lunga e organizzata indagine coordinata da Alessandra Dolci, procuratore aggiunto della Dda e dai procuratori Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Una di queste ordinanze riguarda gli appalti AMSA, azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche.

 

Tatarella e Altitonante, due deputati Fi in manette

Il numero di militari dell’Arma e quelli delle Fiamme Gialle impegnati nell’operazione, che è scattata tra le province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti, ammonta a quasi 250 unità. Tra le 43 richieste di custodia cautelare ci sono Pietro Tatarella, il consigliere comunale di Milano di Forza Italia e candidato alle prossime europee e Fabio Altitonante, sottosegretario alla Regione Lombardia, anche lui deputato Forza Italia. Tatarella è accusato di associazione a delinquere, mentre Altitonante di corruzione. Personaggio che, secondo investigatori e inquirenti, sarebbe a capo dell’inchiesta è Daniele D’Alfonso che secondo le ricostruzioni, con la sua azienda Ecol-Service, avrebbe, con appalti ottenuti in cambio di tangenti, favorito l’ndrangheta, dando lavoro alla famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco.

Richiesto l’arresto per Diego Sozzani

Altro nome illustre finito nel registro degli indagati è quello di Diego Sozzani, deputato di Forza Italia di Novara e vicecoordinatore degli azzurri in Piemonte. Condanna che gli viene attribuita è quella di reato di finanziamento illecito, ancora da verificare. Indagate 95 persone e solamente a 9 è stata contestata l’associazione a delinquere aggravata che riguarda il favoreggiamento di un’associazione mafiosa, finalizzata a corrompere, finanziare illeciti ai partiti, reati di turbata libertà degli incanti, false ricevute per lavori mai messi in atto.

Nicola Zingaretti, Show a Quarta Repubblica

Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, ospite al programma Quarta Repubblica, condotto dal giornalista Antonio Porro, ha espresso un giudizio positivo sul reddito di cittadinanza, dichiarando “Io non abolirei il reddito di cittadinanza. Ma farei anche altre politiche per il lavoro. Il reddito di cittadinanza può essere corretto ma è una politica contro la povertà. Oggi in Italia mancano politiche per creare lavoro e sviluppo”. Sul Movimento 5 Stelle, invece, ha espresso un giudizio negativo “Dialogo con il M5S? Non finché ci sarò io come segretario. Innanzitutto perché non lo vogliono loro e poi perché se ci fosse una crisi di governo dovrebbero pronunciarsi gli italiani”.

Zingaretti, sul tema quota 100, appare molto sicuro affermando che la “quota 100 cadrà il prossimo anno perché la taglieranno loro, non ci sono i soldi per finanziarla”. Mentre alla domanda di Porro sulla possibilità di ripristinare l’articolo 18 risponde così “Così no, non è la priorità. Andrebbe riformato il mercato del lavoro”.

Non manca l’attacco al vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: “È molto bravo a raccontare i problemi. Peccato che non riesca a risolverli… Salvini pagherà un prezzo enorme, perché fa tante promesse ma in realtà sta portando l’economia di questo paese al disastro. Io non credo che bisogna chiedersi quanto ci metteranno gli italiani a rendersene conto. Io credo che saremo chiamati tutti tra qualche settimana a salvare l’Italia”.

L’ultima domanda di Porro riguarda ad una ipotetica crisi del governo e Zingaretti risponde facendo una stoccata al caso Siri “Se si dovesse arrivare alla crisi, convocato dal presidente della Repubblica chiederò che siano gli italiani a decidere chi deve guidare il Paese. Il governo si sostiene su una maggioranza di parlamentari. Se la maggioranza dei parlamentari Cinque Stelle dice che se ne deve andare, allora Siri se ne deve andare”.

E sei il governo dovesse cadere? “Convocato dal presidente della Repubblica chiederò che siano gli italiani a decidere chi deve guidare il Paese”.

 

“La Cerniera Europea” ….. sulla linea dell’Ucraina

Prima della I^ guerra mondiale, l’Ucraina era spartita fra due grandi imperi, quello austro-ungarico (Galizia e Lodomiria, con Leopoli) e quello zarista (Volinia e Podolia). Con la rivoluzione russa e la dissoluzione di questi imperi, l’Ucraina cercò di proclamarsi indipendente. Il Trattato di Riga (1921), che concluse la guerra polacco-sovietica, assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia e il resto del Paese all’Unione Sovietica. I territori di lingua rutena già facenti parte dell’impero austro-ungarico, dopo l’esperienza effimera di varie piccole repubbliche indipendenti, furono suddivisi fra Polonia, Cecoslovacchia e Romania (questi territori tornarono all’Ucraina e, quindi, all’Unione Sovietica, solo dopo la 2° guerra mondiale).

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Immigrazione. Le ragioni dei populisti L’immigrazione vista da Daniele Scalea

L’immigrazione è uno dei temi centrali dello scenario politico attuale e soprattutto futuro. Daniele Scalea nel suo saggio Immigrazione. Le ragioni dei populisti ha affrontato proprio questo problema, partendo dalla contrapposizione tra accoglienza assoluta ed egoismo razzista; si è venuto a creare una sorta di bipolarismo manicheo perché l’argomento “è stato declinato esclusivamente in chiave morale”.

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Il Maestro di Leonardo da Vinci: l’evento “Verrocchio, maestro di Leonardo” a Palazzo Strozzi

Il 9 marzo si è aperta a Firenze, a Palazzo Strozzi, un’ esposizione di quadri, sculture e disegni di Verrocchio, allo scopo di spiegare la genesi artistica di Leonardo da Vinci, suo allievo, che oggi, 2 maggio 2019, viene celebrato nel cinquecentesimo anno del suo transito.

La manifestazione è ricchissima di opere riguardanti anche altri frequentatori e studiosi del maestro  Andrea di Cioni Verrocchio, ma essa è soprattutto mirata a decantare le evidenze del magistero di questi sul suo eminente allievo: 120 opere offrono un excursus esaustivo del pensiero e delle espressioni del periodo, degli impegni sociali, della fiducia filiale di Leonardo verso chi seppe trarre alla luce le potenze del suo genio.

Dopo la rincorsa ad una Storia dell’Arte “alternativa” che andasse alla ricerca di artisti minori o poco conosciuti, accantonando i Grandi Maestri per non indulgere alla “poco democratica” esaltazione di un “leader”, l’equilibrio ritrovato nella cultura attuale ha focalizzato lo studio su altri  nomi dell’Arte Italiana ed ha così messo in evidenza Maestri che hanno dimostrato come l’eccellenza artistica e letteraria è un acme trovata da più voci, tutte diverse, tutte notevoli, tutte collegate, tutte madri di un Genio. Così è avvenuto per molti inarrivabili personaggi, soprattutto, ma non solo, in quel ricco e difficile momento sociale e storico che si chiama Rinascimento.

Se si guarda bene, sono diversi anni che le opere critiche di Vittorio Sgarbi lo esprimono, e recentemente il pensiero filosofico di Marcello Veneziani, quando spiega cosa è la “dea” Comunità. Si tratta infatti di idee e concetti che vengono condivisi, discussi, ma dimostrati univoci nei protagonisti di un percorso storico, e dunque scambiati, accettati o respinti, elaborati : attività non solo intellettuali che rivelano il Pensiero di un dato tempo.

Una delle più belle ed esaustive dimostrazioni della formazione creativa di un Genio come Leonardo da Vinci viene offerta per celebrare il miglior artista e scienziato italiano, per la cinquecentesima ricorrenza della sua morte, dal questa mostra ” Verrocchio, il Maestro di Leonardo”, esposizione ricca quel che basta di esempi e capolavori per chiarire come è impossibile separare o contrapporre, come voleva la cattiva critica artistica ottocentesca, diversi grandi artisti, inseparabili, invece, e lodevolmente attivi a perfezionarsi ed a perfezionare il loro linguaggio per raggiungere un’unità di alte opere. Nel corso di questo lavoro ben presto emergono le personalità eminenti, ma si leggono anche le matrici, come una genitorialità scritta o dipinta.

Andrea di Francesco Cioni, il Verrocchio, come si vede nell’esposizione,  forma nella sua scuola molti valenti artisti senza perdere nulla della sua indiscutibile grandezza. Nella sua bottega si  trovano pittori e scultori i quali, pur trascorrendo la loro vita spesso in luoghi lontani da essa, non hanno mai perso quel filo conduttore che li rende fratelli: la Madonna realizzata con gli occhi abbassati, presagio doloroso del trauma che la ferirà, lo studio realistico delle mani curato fino al più piccolo particolare, la sua posizione e la figura del Bambino, gli sfondi, la riproduzione di panneggi e paesaggi, la scelta dei colori. Sulla base degli insegnamenti di Verrocchio l’elaborazione differente nella resa materiale e nella maggiore o minore cura di altri corollari, come l’ornamento di alcune parti o alcune variazioni sul tema, si possono riconoscere gli allievi che, divenuti maestri e capiscuola, capillarizzano nell’unico corpo della Storia del Quattrocento i pensieri di questo scultore, architetto, pittore, uno dei numerosi gioielli italiani voluti dal Mecenate de’Medici.

Andrea di Cioni non dà nulla di stabilito; invece, sperimenta, creando una Madonna inquieta, o dà importanza alla presenza ed alla leggibilità dei simboli nelle sculture, come si può vedere da alcuni particolari degli elmi, arricchiti da citazioni del mondo classico come la Medusa, girali naturalistici, o dell’età medievale, come la presenza di un drago sull’armatura o sul cimiero, (fino al Monumento a Bartolomeo Colleoni) come di seguito gli allievi migliori, fra i quali Leonardo, rammentano nelle sculture. La preziosità dei particolari è data dalla lunga esperienza di orafo nella bottega di Verrocchio, dal quale Andrea di Cioni prende il secondo cognome, come prende la morbidezza della resa scultorea da Desiderio da Settignano: qui un’altra dimostrazione che nessuno è genio da solo, ma è figlio di altri maestri.

Le mani cesellate della Dama col Mazzolino sono ritrovabili nei disegni preparatori o di esercizio di Leonardo da Vinci, come gli sfondi di colline azzurre dei quadri che addirittura lasciano studiare anche scientificamente l’evanescenza di un colore di particolari lontani al Da Vinci, e così il serpeggiare di un fiume, che non ha soltanto il significato del percorso vitale contrastato, visto come accesso iniziatico a dimensioni superiori, ma è una nota di riconoscimento del luogo dove la figura ritratta ha vissuto o si è trovata. Realismo e voce dell’intelletto: la riga chiara porta la luce al piano di veduta: ciò che sarà unione di natura e storia qui è comunicazione fra di loro, contrappunto fra cielo e bambino nella Madonna di Volterra, conclusi in una intuibile losanga che richiama al grembo generatore, e, nelle sculture, la realizzazione di forme che facciano trascorrere la luce vitale su di esse, siano panni o arti, siano storie bibliche della Porta del Battistero, siano visi che essa vivifica nelle espressioni: tutto ciò è con certa frequenza ritrovabile in Leonardo, ma anche nell’allievo meno espanso Francesco Ferrucci. E’ arduo spesso riconoscere le varie mani in un’opera, cosa che denota l’assoluta stima degli apprendisti verso il maestro. Se Ferrucci rimane sempre con Verrocchio, Perugino, come Leonardo, porta l’arte del Maestro nella sua terra e, con il Pinturicchio, a Roma. Ma è Leonardo che, pur non oscurando mai la scuola del grande Andrea, finisce per risplendere nel mondo per le caratteristiche sue proprie impegnate ad unire scienza ed arte, fede e architettura militare, amore, come la Gioconda, e caricatura, accesa distorsione dei tratti di soggetti così ben incisi e perfezionati di Verrocchio fatta da uno spirito umano assai più acuto ed osservatore del proprio e dell’altrui “motus animi” mediante una profonda conoscenza . In tutto ciò, e con il massimo dell’ammirazione per il Verrocchio, Leonardo da Vinci ha esteso all’infinito il linguaggio umano scritto e figurato più vicino alla somma Divinità: l’arte.

Marilù Giannone