IL SOLSTIZIO DI ROMA Il Piano Urbano e il Monumentale Tra Etica ed Estetica
La Conferenza metterà in luce il processo di Modernizzazione che, nel solco della Tradizione, trasformò la Roma Pontificia in Capitale d’Italia. Attraverso una sequenza di immagini si darà prova del tentativo effettuato, di armonizzare l’elemento funzionale e l’aspetto monumentale, mostrando come la trasformazione materiale andava di pari passo con la formazione morale. Obiettivo. Individuare la presenza dello Stato Italiano nella nascente Capitale, nella consapevolezza politica che nel Mito di Roma era riposta la Potenza d’Italia.
L’INTEGRAZIONE DELLE DIFFERENZE, IL RISPETTO DELLE PERSONE
ED IL CONTRASTO VERSO LE DISCRIMINAZIONI
NON SONO UTOPIE MA OBIETTIVI DA PERSEGUIRE
una netta presa di posizione da parte di Alice Mignani Vinci*
Pensare che i diritti civili dei soggetti fragili e delle minoranze siano “affar loro” – e non nostro o di tutta la società – è un grande errore; è uno dei passaggi sbagliati che dominano sovente il pensiero collettivo, con abile manipolazione dei media e delle informazioni che ci arrivano. Noi e Loro. Pensare che la discriminazione verso le persone omosessuali, o verso uomini e donne trans, o il razzismo, siano problemi che non ci riguardano, è fallace convinzione.
E’ ritornata in libreria, fin dai primi giorni di giugno, una interessante biografia su Giorgio Almirante, a firma di Aldo Grandi ed ora ripubblicata dalle Edizioni DIARKOS. (*1)
Il libro, già in precedenza editato da Sperling e Kupfer nel 2014, era stato recensito sulla Consul Press da Maurizio Bergonzini, un indimenticabile amico e collaboratore di questa nostra Testata (clik su M.B.). La nuova edizione del 2021 contiene un inedito inserto fotografico proveniente direttamente dall’archivio di casa Almirante e un’intervista alla figlia Giuliana.
Grande ritorno sabato 12 giugno con la rassegna “Le mani raccontano storie”, progetto ideato e curato da Paola Valori, nell’ambito delle iniziative del Micro, per promuovere la manualità degli antichi mestieri. Novità di questa quinta edizione, l’unione tra design ed artigianalità con la collaborazione di Mustart Italy, vetrina online ideata da Valentina Galluzzo per diffondere la creatività e il genio italiano. Quattro le proposte selezionate da Micro Arti Visive per il design e l’arredo, e cinque quelle di Mustart per l’artigianato.
Un uomo con il pancione, un “uomo incinto” sulla copertina dell’Espresso di metà maggio a pochi giorni dalla giornata internazionale contro l’omofobia. La copertina ha fatto molto discutere, più che un uomo incinto si trattava di una donna transessuale che, nonostante la transizione, si è comunque ritrovata in stato interessante. Sul pancione della donna barbuta campeggiava lo slogan la diversità è ricchezza. Orgoglio della diversità e libertà di scelta durante il cammino travagliato della legge Zan, il caso della rivista diventa una scintilla sui social.
***** ***** *****
Su twitterMatteo Salvini ha commentato così la copertina de L’Espresso“Un uomo incinto. Basta con mamma e papà. Futuro e progresso? No. Egoismo e follia”. “Rispettare, non discriminare. Operare secondo uguaglianza significa anche non mortificare le differenze e le specificità. E questa copertina non è rispettosa della specificità femminile. Orgogliosa di essere donna e di poter scegliere se avere in grembo (o meno) un bimbo/a”. Afferma sempre su twitter la deputata Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari Opportunità della Lega. Fa seguito agli esponenti leghisti anche Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia.”Il principio per il quale essere omofobi significa essere contrari ad una gravidanza transgender rafforza la convinzione che il ddl Zan non possa essere approvato. L’immagine della copertina de L’Espresso in occasione del 17 maggio, giornata contro le omofobie, deve condurre a questa riflessione. L’Espresso, così come chiunque, deve essere libero di poter sostenere che quella situazione rappresentata nella copertina è una diversità che crea ricchezza.
Allo stesso tempo chi pensa come noi che sia non una libertà ma un atto di egoismo in violazione dei diritti dei bambini ed una condizione che non deve trovare una sua tutela nella legge deve essere libero di sostenere le proprie tesi senza essere tacciato di omofobia e quindi perseguito penalmente. Questo si chiama pluralismo e va difeso dicendo ancora una volta un secco no allo Zan”.
Di fronte al culto dell’ideologia gender officiato dall’Espresso, anche il Primato Nazionale ha deciso di rispondere a tono usando lo stesso stile grafico e lo stesso motto, ma mettendo in copertina una donna incinta ribaltando il senso del messaggio.
A spiegare i motivi di questa scelta provocatoria è Adriano Scianca, direttore del mensile sovranista: «L’impatto simbolico di quella copertina dell’Espresso, rispetto all’immaginario e alla sensibilità femminile, appare devastante. Se tutto è donna, niente è donna. La donna non esiste, è un’illusione, un miraggio». E, in quel contesto, la scritta «La diversità è ricchezza» non può che risultare grottesca, «uno schiaffo alla logica e una presa in giro, dato che il messaggio lanciato era esattamente l’opposto: nessuna diversità e nessuna ricchezza, ma solo una pappa fluida e indifferenziata in cui tutti possono essere tutto». «La vera diversità e la vera ricchezza – conclude Scianca – è semmai quella di uomini e donne che tornino a guardarsi negli occhi, che si rispecchiano gli uni nei corpi splendidamente diversi delle altre».
Il direttore de L’EspressoMarco Damilano difende la sua scelta legata proprio alla giornata del 17 maggio, che va oltre il disegno di legge Zan. “Una parte della destra italiana non riesce a liberarsi dei suoi fantasmi e non perde occasione per trasformare tutto in un incubo propagandistico. Questa destra è un’anomalia nel panorama europeo, è stata provocatoria? Certo, una copertina è uno strumento di dibattito su un tema che riguarda la vita di tante persone e non può stupire cheL’Espresso, che si occupa da 65 anni di battaglie civili, possa fare una scelta del genere”.