Di questi tempi, con il dilagare dell’antieuropeismo, gli accresciuti timori di un forte squilibrio economico capace, sotto la spinta sovranista, di sconvolgere l’attuale ordine – disordine europeo, è giunto il momento di correggere le incongruenze e le debolezze di un organismo imperfetto.
Il giorno 10 gennaio, alle ore 16,30, Francesca di Castro e Sandro Bari, con la partecipazione dello studioso di argomenti romani, Renato Mammuccari, presentano una singolare esposizione: Pascarella pittore, un evento insolito ed interessante.
Associazione culturale Roma Tiberina
Salotto Romano
Cari amici, nell’augurarvi un felice Nuovo Anno, vi comunichiamo che il prossimo Salotto Romanostavolta, a causa delle festività, non si svolgerà il primo Giovedì del mese, ma il secondo, cioè Giovedì 10 gennaio dalle ore 16,30, come sempre nellaSala Capitolare delConvento dei Do menicani alla Minerva, in piazza della Minerva 42 (Pantheon).
Il Salotto si aprirà con la consueta rubrica di precisazioni storico-letterarie a cura del prof. Romolo Augusto Staccioli, Presidente dell’ArcheoClub, sede di Roma.
Seguirà la conferenza della d.ssa Daniela Armocida, che ci presenterà un Cesare Pascarellapoco conosciuto dai più, nelle sue opere grafiche e pittoriche, catalogate dal Fondo esistente presso l’Accademia dei Lincei, con proiezione di immagini esclusive e inedite. Interverrà il prof. Renato Mammucari, noto collezionista e studioso dell’Ottocento e della Campagna Romana.
In conclusione sarà dato spazio alla poesia con l’intervento dei poeti presenti in sala.
Prosegue, nella Budapest di oggi, la “purga delle statue” voluta da Orban: colpito anche Imre Nagy, eroe della Rivoluzione del ’56
All’alba del 30 dicembre, alla chetichella, a Budapest il governo populista di Viktor Orban ha fatto rimuovere dalla piazza del Parlamento la statua di Imre Nagy, eroe della rivolta ungherese del 1956: il Primo ministro che, pur comunista (formatosi nell’ “apparatchik” staliniano moscovita negli anni 30), aveva avuto il coraggio, nell’ autunno del 1956, di avviare in Ungheria un “Nuovo corso” (precursore diretto di quello, di 12 anni dopo, di Dubcek a Praga), finendo poi impiccato, a giugno del ’58, dal nuovo governo filosovietico di Janos Kadar.
Il Comitato Pro Centenario il giorno 1° Dicembre 2018, ricorrendo la Celebrazione della Vittoria della Grande Guerra, ha realizzato un incontro di studio e di ricerca al Vittoriano a Roma. Obiettivo: La Propaganda come Arma per la Vittoria.
Katarzyna Beata Marciszuk è una saggista e studiosa biscegliese di origine polacca che ha pubblicato recentemente una interessante raccolta di saggi dal titolo “I quaderni per una responsabilità pedagogica”, edita da Monetti Editore. Con la prefazione del filosofo Fabio Squeo, il libro raccoglie gli interventi di Jean Baudrillard, Derek Parfit, Wojciech Chudy e Witold Gombrowicz.
La ricerca pedagogica dell’autrice è una teoresi dai toni semplici, efficaci e denunciatari, dove il nucleo problematico è da rintracciare proprio nella costellazione delle osservazioni che ruotano intorno alla incapacità dell’uomo di cogliere i pericoli derivati dalla società del consumo, della multimedialità e del bieco formalismo.
L’essere umano è la pietra miliare della sua esistenza; è altresì il fondamento morale di una realtà in cui non vi è spazio per una identità rimediata e acquisibile mediante lo schermo delle convenzioni.
La raccolta “I quaderni per una responsabilità pedagogica” intende dunque recuperare un essere umano il quale non si riconosce più nella facoltà di gestire le proprie aspettative di vita associativa e personale.
L’uomo della multidisciplinarietà, della multimedialità, ha ceduto le proprie realtà, le proprie aspirazioni: più che agente si sente agito ed incapace di cogliere in sé ciò che veramente lo salva e lo realizza.
Resta tuttavia una profonda fiducia nell’Uomo nuovo e nella sua sempre rinascente possibilità di progettare il proprio destino contro ogni sorta di condizioni e di situazioni alienanti e disabilitanti.