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25 luglio 1943, in un saggio di Emilio Gentile

“25 Luglio 1943”:

75 ANNI FA LA PRIMA CADUTA DEL FASCISMO

 un saggio di Emilio Gentile

una recensione di FABRIZIO FEDERICI 

“Rashomon a Palazzo Venezia”. Così, con la giusta dose d’ ironia, Emilio Gentile, tra i maggiori storici del fascismo, docente emerito alla “Sapienza” di Roma e socio dell’ Accademia dei Lincei, sintetizza gli avvenimenti del 25 luglio 1943 – di cui è ricorso da poco il 75° anniversario – e, soprattutto, le difficoltà che incontrano gli studiosi che vogliono ricostruirli nel dettaglio. Cosa che egli prova a fare nel documentatissimo saggio “25 Luglio 1943” (Bari, Laterza, 2018, pp. 288, €. 18,00).

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XXV Luglio …. Ei Fu

 Ei fu … l’essere umano e il manager

Venerdì 20 luglio, chiuse le borse, dall’ Universitätsspital, l’Ospedale Universitario svizzero, di Zurigo, una telefonata ha girato il mondo, ha raggiunto una persona che costantemente doveva essere informata su un degente, entrato il 27 giugno, per un’operazione alla spalla destra e che aveva detto agli amici: «starò via solo pochi giorni».

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Il Folkstudio vive e fa bella la sera d’estate

Lunedì 24 luglio il Folkstudio ha avuto un’edizione estiva eccezionale: per l’afflusso di pubblico, per il numero ed il livello dei personaggi invitati a partecipare, e soprattutto per l’organizzazione che ha fatto di un ritaglio di

Castel S. Angelo un’oasi incredibile e felice.

Sandro Bari, fondatore, curatore, direttore del FOLKSTUDIO insieme al celebre Harold Bradley, ha presentato il suo libro sulla storia di questo locale magistralmente servendosi dell’essenza stessa di esso: canzoni, brani celebri e meno noti, incanti virtuosistici di un genere musicale spesso erroneamente confuso con il genere “pop”, che ha attirato da moltissimo tempo, dal dopoguerra, chiunque fosse alla ricerca di una vera arte auditiva.

Vero artista, e vera persona eclettica, sincero in ognuna delle sue molteplici attività: dalla pittura alla musica, dall’arte di “annà pé Fiume” alla sua scoperta fino all’abilità di presentatore, giornalista, coordinatore, Sandro come sempre non si è tirato indietro per deliziare il buon centinaio di astanti con esecuzioni alla chitarra in compagnia dell’amico Harold e degli altri musicisti Marcello Rosa, Gianni Foccia, Dario Toccaceli, Francis Kuipers, che hanno collaborato con voce, chitarre, trombe, una serata magica, un incontro fra amici che ha abbracciato con fresche onde sonore ogni cosa, ogni soggetto, spingendolo a cantare, battere le mani, agitarsi al ritmo che faceva vibrare il sangue.

Ad essi si è unito un gruppo di ricerca di musica popolare romana con due soliste che hanno interpretato note canzoni romane arricchendole di contrasti e variazioni. Ci si augura di vedere ancora il gruppo e riascoltare quelle esecuzioni sapienti della musica romana popolare, che, se può essere talvolta non compresa, attraverso questo gruppo non può non essere ascoltata con attenzione: così come ” Joshua at the battle of Jericho” di Bradley, le “Cento Campane ” delle “Vocalist” e del gruppo di Dario lasciano una lunga traccia incantata nell’anima.

Un sentito ringraziamento va alla Casa Editrice Edilazio nella persona del suo Direttore, Mariarita Pocino, ed un costante applauso a Pippo Franco, mattatore della serata, a Luisa De Santis, ad Anna Casalino, a tutti gli astri di questa Pleiade di musica vera.

Marilù Giannone

Sergio Marchionne… 25 luglio 2018 a Zurigo

INTORNO ALLE ORE 12, I MEDIA HANNO DIFFUSO LA NOTIZIA 

” EI  FU ….. ” 

RIPRENDENDO UN VERSO MANZONIANO, in questo momento ci limitiamo a riportare alcuni comunicati che hanno fatto seguito alla dipartita di Sergio Marchionne. Ciò per solo dovere di cronaca e con un personale sentimento di umana pietas, condiviso da tutta la nostra Redazione, a prescindere da alcune necessarie successive puntualizzazioni. Desideriamo comunque rinviare ai prossimi giorni una approfondita analisi e discussone sulla Personalità  dello scomparso ed, in particolare. sia sul “Caso Fiat”, sia sulla “Casata Agnelli”, di cui più volte ci siamo occupati su questa “Testata”, sia forse un nostro “commento” ai comunicati qui di seguito riportati e a quelli che seguiranno a pioggia nelle prossime ore. In ogni caso, ci permettiamo invitare cortesemente sin da ora i nostri lettori  – e chiunque riterrà opportuno – alla lettura di un intervento ieri pubblicato, essendo il 24 luglio,  sulla Consul Press con il titolo: “La FCA – ex Fiat” …. e Marchionne” a firma di Stelio W. Venceslai,

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La FCA – ex Fiat …. e Marchionne

Il connubio fra politica e grande industria o, se vogliamo, fra Roma e la Fiat, si sta definitivamente sciogliendo a Zurigo, in una camera da ospedale, dove Marchionne giace vittima, probabilmente, di un coma irreversibile.

Nessuno sa niente. Ufficialmente Marchionne non è mai arrivato in Svizzera, all’ospedale universitario di Zurigo non c’è alcun paziente registrato a nome Marchionne. Il paziente non c’è, è solo virtuale. Tutti tacciono su cosa sia accaduto e stia accadendo, ma è certo che Marchionne non tornerà più sulla scena, Altri protagonisti, già comprimari. Il connubio, nella sostanza, è finito.

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Ben Gurion Epilogue: un documentario del 2016 con un’intervista-verità del 1968

IL PREMIER ISRAELIANO E LA SUA INTERVISTA LUNGA BEN SEI ORE A CLINTON BAILEY

Quarantacinque anni fa, il 1 dicembre 1973, nel kibbutz di Sde Boker, nel deserto del Negev, moriva David Ben Gurion (nome originario, David Grun), massimo “Founding father” dello Stato d’Israele: l’uomo che, nato in Polonia nel 1886, già a vent’anni, nel 1906, aveva fatto la sua prima “Aliyah”, il ritorno nella madrepatria ebraica, all’epoca ancora sotto il dominio della Sublime Porta. E che  dopo la Prima guerra mondiale (che egli, dopo iniziali simpatie per l’Impero ottomano, aveva combattuto tra le milizie ebraiche arruolate nell’esercito britannico), aveva pazientemente raggiunto posizioni di rilievo nel sindacato ebraico Histadruth, nel movimento sionista (esattamente nel partito Mapai, forza egemone della sinistra sionista, antenato dei laburisti) e, soprattutto, nell’Agenzia Ebraica, organizzatrice della colonizzazione della Palestina, allora sotto mandato britannico.

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