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Concita De Gregorio, …. “La Repubblica, L’Unità,
Il Secolo d’Italia” ….. e non solo

“PENNA ECCELSA”, QUELLA DI CONCITA DE GREGORIO !
 
ANNOTAZIONI di ADALBERTO BALDONI, postate su “fb” di Lunedì 4 Luglio

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Oggi sul quotidiano La Repubblica, che ormai sembra ricalcare le orme della vecchia Unità, organo del PCI, è apparso uno spumeggiante articolo di Concita De Gregorio.
Un pezzo che denota la bravura di questa illustre giornalista che vanta una carriera lusinghiera. L’ha scritto in punta di penna, come raccomandava il Direttore Cesare Mantovani a Mauro Mazza quando quest’ultimo doveva redigere un editoriale del “Secolo d ‘Italia”.

 

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Vale a dire: polemizzare con forza ma senza toni rancorosi. In tale maniera – secondo Mantovani – il pezzo avrebbe acquistato più credibilità e non si sarebbe esposto a possibili querele. Si uccide anche con il fioretto, diceva il direttore. Non c’è bisogno di un’ascia per eliminare un avversario.
Ebbene leggendo il pezzo della Concita il pensiero è ricorso a quegli anni in cui ricoprivo l’incarico di redattore capo. Ed erano i cosiddetti Anni di Piombo…. (*1)
L’ articolo è ricolmo di elogi per Giorgia Meloni, intelligente, autentica leader, preparata, grintosa, ecc. ecc.
Da tempo non leggevo un pezzo così obbiettivo, senza cattiverie, insinuazioni ecc. Detto ciò l’abile Concita dispensa una serie di raccomandazioni a Giorgia: meno fascisti vecchi e giovani nel suo partito (ma dove li ha visti ?), netta condanna del “passato”, via il simbolo della Fiamma perché ricorda il Movimento Sociale Italiano….
Tre rapide considerazioni. 1) Il fascismo è un fenomeno politico, culturale, sciale che appartiene al passato. Saranno gli storici a giudicare, a valutare, ecc ; 2) È proprio una ossessione vedere ad ogni angolo di strada un “fascista” ? 3) Rinunciare al simbolo significa abdicare alla propria identità, alle proprie radici, alle proprie tradizioni, ai principi e ai valori della Patria.
Non credo che Giorgia Meloni cada nella trappola tesa dalle sinistre a Gianfranco Fini che lo adularono per distruggere la Destra. (*2) 

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NOTE A MARGINE 
(*1) –
Io ho iniziato a collaborare al Secolo” nel 1965 su input di Massimo Uffreduzzi, al tempo Direttore della Teleghraph Press Agency, passando poi alla “Terza Pagina”, il cui responsabile era Ugo Franzolin, Grande Giornalista e vero “GentilUomo”.
Successivamente, quando in prosecuzione ad “Urbe ’70” – una “Testata Romana”, da me avviata unitamente ad Alessandro Benini ed Alessandro Ricci, diretta poi da Adalberto Baldoni, (con sede a Via Barletta 29 in un vecchio palazzo, molto ben frequentato) – decisi nel 1996 di fondare la “Consul Press”, proprio Massimo Uffreduzzi fu il nostro Primo Direttore Responsabile. 
(*2) – Per quanto riguarda Gianfranco Fini, a mio giudizio, la sua maggior colpa non è stata quella di aver distrutto la “Destra“, in quanto succube delle adulazioni della Sinistra, ma quella di aver distrutto una “Comunità Umana (quella del M.S.I.) facendola confluire nel “Popolo (?) della Libertà”, per un suo narcisistico sogno di “Scalata al Potere” e definendo il Fascismo come il “Male Assoluto”.
…E per Pietà di Patria evitiamo di parlare nuovamente della “Vicenda Montecarlo” ! …..E, invece, no ! forse è opportuno ritornare su determinati argomenti .……. > Clicca qui !
Ma, Grazie a Dio (ed anche agli Dei !), Giorgia Meloni sembra essere decisamente migliore di tale innominabile personaggio e nei prossimi giorni cercherò di rintracciare e pubblicare una “antica” missiva da me indirizzatale, quando era “Ministro della Gioventù”, nonché la sua successiva molto gradita risposta
_____________ Giuliano Marchetti 
 

 

 

 
 
 

“Due Ruote” per viaggiare in estate,
percorrendo i migliori itinerari

ESTATE  A  “DUE RUOTE 

______________ a cura di FRANCESCO VALENTE*

Cosa portare in un viaggio in moto e come scegliere i migliori itinerari

In estate sono tantissimi gli italiani che non vedono l’ora di regalarsi una vacanza e ci sono diversi modi per godersela. Uno dei più efficaci è viaggiare in moto, in quanto le due ruote assicurano la possibilità di una vacanza in piena indipendenza, accarezzati dal vento, e dalla sensazione di vivere un’autentica avventura.
Oggi scopriremo insieme cosa portare in viaggio e quali sono i migliori itinerari da scoprire.

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Così parlò Zarathustra, ritornato in Italia ?
…… no, è Marco Rizzo – Segretario del P.C. !

UN COMMENTO DI MARCO RIZZO, riapparso su FB del 22/6/2022,
GIA’ PUBBLICATO SU ” LA VERITA’ ” DEL 20 MAGGIO 2021 
“Se vogliamo dirla tutta, la mutazione genetica della sinistra italiana inizia negli anni 70, con l’avvento del femminismo e dell’ecologismo da salotto. Nel nome dei diritti civili hanno buttato a mare i diritti sociali: il lavoro, la casa, la salute, la scuola.
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Fedez poteva dire che abbiamo perso 1 milione e mezzo di posti di lavoro: non l’ha detto. Poteva dire che ogni giorno ci sono tre infortuni mortali sul lavoro: non l’ha detto. Poteva dire che le multinazionali non pagano le tasse: non l’ha detto, forse perché è testimonial di Amazon. Fedez è il nulla.
Se Fedez è di sinistra, allora io non sarò mai più di sinistra. Chiamatemi comunista e basta. Con questa gente neanche un caffè.

Io mi sono sempre impegnato a combattere l’utero in affitto: una pratica nazista, degna del Dottor Mengele. La voglia di avere un figlio è un desiderio: e i desideri non sono diritti. Specialmente quando consistono nello strappare i figli alle madri povere del terzo mondo, per essere venduti su un catalogo, come fossero una merce.

Nel disegno di legge Zan ci sono altre follie come la definizione del sesso.
Mi sveglio una mattina e decido che sono una donna, e posso usufruire delle quote rosa? È il mondo al contrario, è un mondo in cui sul palco della festa dei lavoratori ci sono rapper miliardari che vendono lo smalto per unghie agli uomini. Basta, io di questo andazzo non ne posso più” _________________________MARCO RIZZO

NOTE A MARGINE 
Marco Rizzo Compagno Comunista, essendo anche un vero Gentiluomo, ha criticato solo il Signor Fedez (Federico Lucia) e non la Signora Ferragnez (Chiara Ferragni) ! .….. chapeau !
Al riguardo, desideriamo invitare i nostri lettori a visionare cortesemente un precedente intervento pubblicato su Consul Press a firma di Edoardo Maria Franza riguardante proprio la famosa Coppia Ferragnez.

Dal 2035 addio alle auto a motore termico, con la Fift55 l’Europa punta a un balzo in avanti nella lotta al cambiamento climatico

In questi giorni l’Europa è stata chiamata a votare un pacchetto che prevede delle misure che segnano il futuro per quanto riguarda l’ecosostenibilità e la lotta all’inquinamento: la Fitfor55

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Democrazia imperiale

        Per fare la guerra bisogna essere in due. Se uno fa la guerra da solo, è un invasore. L’invaso ha il diritto di opporsi oppure cedere all’invasore? La risposta unanime è che deve opporsi.

          L’invasore combatte in un territorio non suo di cui cerca di appropriarsi. L’invaso può reagire bombardando il territorio dell’invasore? Se può farlo, sarebbe logico. In Ucraina no. Non può farlo, perché sennò la Russia si dispiace e potrebbe reagire malissimo. Come? Intensificando le distruzioni che sta facendo in Ucraina da più di tre mesi.

          La Russia lancia missili su Kiev da aerei a 1.500 km di distanza. Gli Ucraini non devono rispondere con l’artiglieria se non a ottanta km. Se avessero i mezzi necessari, potrebbero abbattere quegli aerei che sparano missili dal mar Caspio? Pare di no. Guai a toccare il territorio russo. È sacro, quello ucraino no. Sono stupidaggini, ma tutti sembrano d’accordo.

          I Russi hanno il dominio del cielo perché l’aeronautica ucraina è stata distrutta. In compenso, gli elicotteri russi cadono come le mosche abbattuti dagli javel sparati da un singolo uomo e la stessa cosa succede agli aerei russi con la contraerea ucraina. Allora, si può volare sul Baltico o sul mar Caspio e bombardare tranquillamente l’Ucraina. A mille o duemila km di distanza gli Ucraini non possono arrivare.

          Come può resistere l’Ucraina all’invasore? Combattendo. Per combattere necessita di armi, magari migliori e più efficienti di quelle russe. Se non le ha, forse gliele può fornire chi ha un’irresistibile simpatia per l’Ucraina. Ai Russi non sta bene. Se si forniscono le armi all’Ucraina, si è cobelligeranti contro la Russia e si prolunga il conflitto.

          Nella guerra di Spagna, Tedeschi e Italiani aiutarono Franco che si era ribellato al legittimo governo di Madrid e la Russia, invece, aiutò il governo repubblicano.  Nessuno si lamentò del fatto che la fornitura di armi e la presenza di soldati (legionari) stranieri in Spagna potevano allungare il conflitto.

            Nella 1° e poi nella 2° guerra mondiale, gli Stati Uniti, prima di parteciparvi anche lori, rifornirono di armi l’Inghilterra e la Russia. Nessuno pensò che così si prolungava il conflitto contro Hitler.

            Nell’Europa occupata dai nazisti ci furono movimenti di resistenza contro i Tedeschi. Gli aerei alleati rifornirono di armi e di consiglieri i partigiani antifascisti. Allungavano la guerra o acceleravano la sconfitta di Hitler?

          Fornire le armi a una parte belligerante è solo una scelta di campo. Non si entra in guerra con una partita commerciale di carri armati. Putin minaccia sfracelli se continuano le forniture di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente. Dal suo punto di vista ha ragione. Gli impediscono di procedere velocemente all’occupazione di un territorio non suo.

          La stragrande maggioranza dei Paesi membri delle Nazioni Unite ha condannato la Federazione russa per aver violato il diritto internazionale. Anche la Corte di Giustizia internazionale dice la stessa cosa, ma a Putin tutto ciò non interessa. Primo: la Russia non è in guerra con nessuno ed è amante della pace, secondo: il suo esercito ha la benedizione di Dio, secondo il Patriarca di Mosca, terzo, e definitivo, ha l’atomica in tasca, e tutti tremano.

          Può usare i missili a testata nucleare contro l’Ucraina? Certamente sì, anche se dopo governerebbe su un regno di morti. Può usare le armi nucleari contro l’Occidente? Forse, ma incenerirebbe anche la Russia. Il deterrente nucleare ha due facce: la morte loro e la morte nostra. Ne vale la pena per poche miglia quadrate di Donbass?

          Dicono i pacifisti nostrani e no: la pace ad ogni costo. Anche sulla pelle dell’Ucraina? Qui, nessuno risponde. Tradotto dal pacifico al concreto, significa: l’Ucraina si deve arrendere. Ovviamente, questo va bene ai Russi che, invece, sono più seri, intensificano i bombardamenti e l’offensiva. Dopo più di tre mesi hanno fretta di concludere. L’Ucraina è costosa (pare 700 milioni di dollari il giorno).

          Per fare la pace occorre essere almeno in due: l’invasore e l’invaso. L’invasore non ci pensa per niente. Infatti, non è in guerra, ma sta solo facendo un’operazione speciale in un territorio che appartiene a un altro Stato, in nome della democrazia e dell’antifascismo, cosa di cui il mondo libero dovrebbe essere grato alla Russia. Per l’intanto, quattro o cinque milioni di nazifascisti e razzisti ucraini sono emigrati in Europa. Non c’è che dire, la prossima Ucraina sarà una democrazia antifascista, anti razzista, anti NATO, ma partecipata (dai Russi).

          La Costituzione italiana ripudia la guerra, ma non proibisce la fabbricazione, la vendita o la fornitura di armi a chicchessia. Non si preoccupa neppure di distinguere fra armi di offesa e armi di difesa, anche perché la distinzione è troppo sottile e, giuridicamente, non ha senso.

          È voce comune che Putin abbia perso la guerra. Non è vero, la sta vincendo, minacciando l’impiego di armi terribili sull’Occidente se continua a supportare la difesa ucraina. Intanto, avanza. Forse impiegherà qualche mese o qualche anno in più dei tre o quattro giorni preventivati per fare dell’Ucraina la Bielorussia n. 2, ma certamente non sta perdendo.

          Abbattuta la difesa ucraina, nell’impotenza dell’Occidente, toccherà alla Moldavia, con la sua Trasnistria filorussa. E poi? Si accettano scommesse. Alle frontiere della NATO il gioco si farà durissimo. Prolungare la guerra significa stremare la Russia (e l’Ucraina). Questo può convenire all’Occidente e a tutti quelli che non amano la Russia imperial-democratica di Putin (anche ai Cinesi), ma non conviene all’Europa.

          La Russia è un Paese povero, da terzo mondo, con un esercito grande e minaccioso, un’economia in dissesto e una grande povertà diffusa. Ha il PIL della Bulgaria con 7 milioni di abitanti contro i 157 della Federazione russa. Uno statista avveduto e scaltro come Putin potrebbe spendere meglio i suoi soldi per la popolazione piuttosto che per un esercito che non ha dato brillanti prove di efficienza. Ma lui vuole il Donbass, a tutti costi.

          Noi, l’Italia, l’Unione europea, gli Stati Uniti, l’Occidente tutto, che vogliamo? Non si sa, ma intanto ne paghiamo i costi.  Medvedev oggi sostiene che siamo tutti bastardi, ci odia e vorrebbe eliminarci dalla faccia della terra. Come programma politico non è male.

(di Stelio W. Venceslai)