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140 anni fa nasceva Perusini, l’italiano che scoprì l’Alzheimer

Centoquaranta anni fa,  il 24 febbraio 1879, nasceva a Udine il dr. Gaetano Perusini il medico italiano che scoprì assieme con Alois Alzheimer la malattia neurodegenerativa che all’inizio prese il nome di patologia di Alzheimer-Perusini.

Il medico italiano, oggi ingiustamente dimenticato,  e il suo collega tedesco fecero i primi studi sulla malattia nei manicomi dove venivano rinchiusi i pazienti affetti da questa patologia allora non compresa.

I due dottori avevano capito che non si trattava di pazzi e dalle osservazioni fatte, prima durante la vita dei pazienti e successivamente anche con le autopsie del cervello nei cimiteri dei manicomi, individuarono le prime caratteristiche della patologia, evidenti nel cervello.

Perusini individuò, con 80 anni di anticipo, prima che venisse documentata scientificamente, la sostanza responsabile della malattia, costituente le placche, oggi nota come proteina amiloide.

Perusini la descriveva come “un prodotto metabolico patologico di origine sconosciuta” che si comportava come “una specie di cemento che incolla le fibrille  insieme”.

L’intuito scientifico di Perusini ha anticipato le moderne considerazioni sulle cause  patogenetiche della malattia.

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Nomina “Special Envoy on Health” a Massimo Barra

Nell’ anno ONU sull’ Universal Health Coverage, Massimo Barra nominato “Special Envoy on Health”

della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa

Il Presidente della FICR Francesco Rocca ha nominato il medico italiano Massimo Barra “Special Envoy on Health” della Federazione Internazionale CR MR, per rinforzare il ruolo capillare della Federazione, nel trattare i problemi della salute nel mondo, proprio in questo anno dedicato all’accesso universale alle cure con la risoluzione ONU (A/RES/72/139). Secondo i dati del WHO almeno 400 milioni di persone nel mondo non ricevono nemmeno uno dei 7 servizi sanitari essenziali.

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Al Tennis Club Parioli la Riabilitazione dal Coma di A.R.C.O. Onlus

Al TennisClub Parioli sabato 9 febbraio si è avuto un evento per sensibilizzare i convenuti e stimolare ad un sostegno economico a favore di una Associazione Onlus per la riabilitazione psicologica e motoria dei risvegliati dal coma per svariati motivi, dall’incidente al coma patologico.

Il Grande Coro di Roma l’ha fatta da padrone , invitato e atteso con gioia da numerosissime persone: per chi è stato presente alle prove l’esperienza della preparazione alla parte esecutiva ha reso conto di quanto sia complesso e preciso coordinare e collegare musicisti di varia provenienza, dalla RAI alla FAO, dall’INAIL per i Cori, alle Polifonie dei dipendenti INPS e Tim. Fabrizio Adriano Neri, il Direttore, ha avuto come collaboratori Andrea Calvani al piano e Georgia Tessarolo alla conduzione .

Le musiche scelte spaziavano da brani classici alla musica da film e teatro: non poteva mancare “Roma nun fà la stupida stasera” e la novità, invece, è consistita nella “Marcia di Radewsky” di Strauss. A coronare il meeting la cantante statunitense Amalia Dustin, con una voce elastica dalla morbidezza senza scalfitture per il canto romantico al ritmo variato e chiaroscurale della scrittura di “America, America”,veramente splendida.

Da tenere presente l’importanza di questo evento che esplica l’attività del ritorno alla vita per quegli infelici che hanno subito un trauma, che illusoriamente gli sceneggiati televisivi dipingono facile, mentre si tratta di veri e propri duri ostacoli da superare per il recupero che spesso non può essere totale. Il cervello di questi esseri colpiti recede, durante il coma, in zone differenti, ed è un miracolo di amore se si frena loro l’aggressività improvvisa che li affligge al ritorno, o la perdita di ogni freno psicologico, o si attenua la disabilità che può averli offesi, o la mancanza di coordinamento con la vita presente.

L’Associazione ARCO si sostiene da sola, ed è la migliore organizzazione per questa delicatissima opera, spesso sostenuta dalla volontà degli stessi operatori.

Se può esservi una Onlus, veramente, da aiutare, invece di lacrimare per i commercianti di uomini, ebbene, è questa. E, per estensione del terribile colpo subito che ha annientato momentaneamente un essere umano, considerare che un trauma psicologico come un lutto, o anche come una o più ferite inferte dalla cattiveria di alcuni guarisce solo, pur lasciando tracce, sempre e proprio dall’amore che è segno dell’Inconoscibile Uno, il Creatore. 

Marilù Giannone

La Prevenzione per una “Sana Longevità”: la situazione in un convegno al Parco dei Principi

UN DIBATTITO COGNITIVO su DEMENZE e ALZHEIMER

Una conferenza, con Piero Angela e Lamberto Maffei, si è tenuta all’Hotel Parco dei Principi il 6 febbraio alle ore 18,30, con amplissima partecipazione di pubblico attento ed interessato. Si è trattato degli itera compiuti e da compiersi per prevenire la subdola demenza, non solo senile, visto che l’età si è abbassata a 35 nei casi di concorrenza di altre patologie o di uso di droghe (tutte, leggere e no).

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Sana Longevità: incontro con Piero Angela e Lamberto Maffei

“Tavola Rotonda” della Fondazione IGEA  con Piero Angela e Lamberto Maffei sulla SANA LONGEVITA

SANA LONGEVITA’ è i tema della conferenza che terrà Il Dr. Piero Angela con Il Prof. Lamberto Maffei mercoledì 6 febbraio a Roma presso l’Hotel Parco dei Principi, via Frescobaldi,5 ore 18.30. Nel corso della conferenza sarà illustrato il protocollo Train the Brain realizzato dal Neurofisiologo Prof. Lamberto Maffei per la prevenzione contro l’invecchiamento del cervello, la perdita di memoria  e le patologie collegate come Demenze e Alzheimer.

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