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La scrittura tra fisiologia, pedagogia e psicoanalisi

La scrittura è da sempre considerata uno degli atti più profondi e complessi che l’essere umano possa compiere. Non è semplicemente un mezzo per trasmettere idee o comunicare pensieri; essa coinvolge molteplici dimensioni della nostra esistenza: fisica, psicologica, emotiva e spirituale. Ogni volta che scriviamo, il nostro corpo e la nostra mente interagiscono in modi che spesso non sono immediatamente visibili o consapevoli. Le emozioni che proviamo, le immagini mentali che si affacciano alla nostra coscienza, le riflessioni più intime o le reazioni istintive sono tutte tradotte in segni grafici che raccontano una storia silenziosa ma rivelatrice. La scrittura diventa così il linguaggio che, pur rimanendo nascosto dietro l’azione del gesto motorio, può svelare aspetti profondi del nostro essere.

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La grafologia origini e principi

La grafologia si sviluppa a partire da un principio fondamentale della fisiologia: ogni pensiero, ogni immagine, ogni stimolo che giunge alla coscienza di un individuo provoca in modo sincrono una serie di reazioni corporee. Si osservano variazioni nella pressione sanguigna, nella frequenza del battito cardiaco, nella respirazione, nella secrezione delle ghiandole e nella circolazione periferica. Tali cambiamenti, anche se spesso impercettibili all’occhio esterno, sono reali e misurabili, e testimoniano come mente e corpo siano strettamente connessi. L’attività psichica non si limita dunque alla dimensione immateriale, ma si traduce costantemente in azioni fisiche, più o meno visibili, che rivelano lo stato interiore dell’essere umano.

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In mostra a Roma la “Rivoluzione Futurista”

nella foto d’apertura, a Roma la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, sede della mostra “Il Tempo del Futurismo”

Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell’umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro. …

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“Cane mangia Cane”: dal Romanzo di Edward Bunker al Film di Paul Schrader

Quando le Città diventano tutte uguali, purtroppo l’Umanità viene costretta a vivere in un’unica area territoriale “omologata” e sottoposta ad una forzata globalizzazione, trovandosi così esodata “da una città che era il mondo al mondo che è una città”, come acutamente esposto da Zygmunt Bauman.  

Un’Analisi di FRANCESCO RICCI

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Cina e Italia 700 Anni Dalle Vie della Seta a Oggi

La relazione tra Oriente e Occidente rappresenta uno dei temi più affascinanti e complessi della storia mondiale. Non si tratta solo di un incontro tra culture, filosofie, tradizioni e linguaggi, ma anche di un’interazione che ha dato vita a un continuo e fecondo scambio, talvolta contraddittorio, ma sempre ricco di significato. In particolare, la Cina e l’Italia hanno avuto una lunga e articolata storia di interazione che affonda le sue radici nei secoli medievali, quando i grandi esploratori e missionari europei iniziarono a tracciare le prime rotte verso l’Estremo Oriente. Due figure emblematiche di questo processo di interazione sono Marco Polo e Matteo Ricci, i cui impatti sulle relazioni tra Oriente e Occidente sono stati straordinariamente profondi e duraturi.

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