Martedì 25 Marzo presso la PONTIFICIA ACADEMIA MARIANA INTERNATIONALIS a Roma in via Merulana 124/b, con inizio ore 15,30, avrà luogo una Giornata di Studi sulla REGINA ELENA di SAVOIA – Seconda Sovrana d’ITALIA
La scrittura è da sempre considerata uno degli atti più profondi e complessi che l’essere umano possa compiere. Non è semplicemente un mezzo per trasmettere idee o comunicare pensieri; essa coinvolge molteplici dimensioni della nostra esistenza: fisica, psicologica, emotiva e spirituale. Ogni volta che scriviamo, il nostro corpo e la nostra mente interagiscono in modi che spesso non sono immediatamente visibili o consapevoli. Le emozioni che proviamo, le immagini mentali che si affacciano alla nostra coscienza, le riflessioni più intime o le reazioni istintive sono tutte tradotte in segni grafici che raccontano una storia silenziosa ma rivelatrice. La scrittura diventa così il linguaggio che, pur rimanendo nascosto dietro l’azione del gesto motorio, può svelare aspetti profondi del nostro essere.
La grafologia si sviluppa a partire da un principio fondamentale della fisiologia: ogni pensiero, ogni immagine, ogni stimolo che giunge alla coscienza di un individuo provoca in modo sincrono una serie di reazioni corporee. Si osservano variazioni nella pressione sanguigna, nella frequenza del battito cardiaco, nella respirazione, nella secrezione delle ghiandole e nella circolazione periferica. Tali cambiamenti, anche se spesso impercettibili all’occhio esterno, sono reali e misurabili, e testimoniano come mente e corpo siano strettamente connessi. L’attività psichica non si limita dunque alla dimensione immateriale, ma si traduce costantemente in azioni fisiche, più o meno visibili, che rivelano lo stato interiore dell’essere umano.
nella foto d’apertura, a Roma la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, sede della mostra “Il Tempo del Futurismo”
“Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell’umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro. …”
Quando le Città diventano tutte uguali, purtroppo l’Umanità viene costretta a vivere in un’unica area territoriale “omologata” e sottoposta ad una forzata globalizzazione, trovandosi così esodata “da una città che era il mondo al mondo che è una città”, come acutamente esposto da Zygmunt Bauman.