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Roald Dahl, la sua Matilda ha compiuto 30 anni

 

Era il 1988 quando faceva il suo ingresso, nel mondo della letteratura per bambini, uno dei personaggi più rivoluzionari e amati di sempre. Con il suo stile inconfondibile, Roald Dahl, ci raccontava la storia di una bambina diversa da quelle a cui eravamo abituati. Ribelle nei confronti dei ruoli prestabiliti, delle ingiustizie e delle prevaricazioni, Matilde (Matilda, nella versione originale) ha dato al mondo una lezione di forza e cultura, mettendo nero su bianco che le bambine non vogliono solo pettinare le bambole.

Matilde nasce nella famiglia Dalverme, da una madre appassionata di bingo e da un padre che si è arricchito truffando gli altri. Due persone stupide, rozze, sprezzanti nei confronti di qualsiasi forma di cultura, disinteressate ai figli, e con un unico grande interesse: la televisione. Chiusi nella loro ottusità quotidiana i Dalverme non si accorgono di nulla, neanche di avere una figlia eccezionale. A un anno Matilde impara a scrivere, a due inizia a prendersi cura di se stessa (cucina, si lava da sola e si veste in modo elegante), a tre è perfettamente in grado di leggere qualsiasi cosa. Chiede ai genitori di poter avere un libro, ma loro, abituati come sono a non considerarla, invece di stupirsi che una richiesta del genere arrivi da una bambina di tre anni, la prendono a male parole.

Così Matilde decide di andare in biblioteca da sola, e all’età di cinque anni si è già divorata tutti i libri per bambini e buona parte di quelli per adulti. La sua è un’intelligenza fuori dal comune che si rivolge a interessi molto diversi tra loro: la matematica, la fisica, la storia, la letteratura, e così via, all’infinito. Ad eccezione della bibliotecaria che si rapporta a lei con gentilezza e curiosità, la società adulta che circonda Matilde è, come spesso accade nei racconti di Dahl, terribile. E le cose non migliorano quando finalmente, nonostante le ritrosie dei genitori, Matilde può accedere alla scuola elementare. Perfino la scuola, microcosmo del mondo esterno, è un ambiente marcio, rappresentato in ogni sua sfumatura dal personaggio della direttrice Spezzindue, una donna enorme, che ama esercitarsi al lancio del martello e detesta i bambini. Dahl fa a pezzi il ruolo educativo dei genitori e delle istituzioni, dimostrando quanto siano i bambini stessi, con il potere della loro immaginazione e curiosità, il vero motore di tutto ciò che riguarda la cultura. Non a caso l’unica adulta che si salva è la signorina Betta Dolcemiele, la maestra di Matilde, che ha molto più in comune con i bambini che con i suoi coetanei.

Quando arriva a scuola a Matilde non è rimasto praticamente nulla da imparare, e si annoia, si annoia così tanto che l’intelligenza comincia a uscirle dagli occhi. Tutto quello che ha letto ha plasmato il suo cervello rendendola in grado di individuare le ingiustizie e di fare qualsiasi cosa per provare a ostacolarle, salvando i suoi compagni dai soprusi della direttrice Spezzzindue e del suo “strizzatoio”.

Tutti noi abbiamo voluto bene a Matilde, abbiamo imparato da lei che i libri potevano essere più divertenti dei giochi che vedevamo in televisione. Abbiamo desiderato di essere speciali quanto lei, o di avere almeno un’amica che le assomigliasse. E poi, sempre grazie a lei, abbiamo capito che speciali lo siamo un po’ tutti e che ciò che conta davvero non è l’intelligenza fine a se stessa, ma la bontà d’animo, l’apertura nei confronti degli altri, la gentilezza. Matilde ci ha aiutato a diventare adulti migliori di quelli con cui lei si è ritrovata a vivere. Non smetteremo mai di ringraziarla per questo e, come spesso accade con quei cari amici che non vediamo da tanto tempo, non possiamo smettere di chiederci che fine abbia fatto lei, che tipo di donna sia mai diventata.

Nel 2018, per festeggiare i 30 anni di Matilde, Quentin Blake, storico illustratore dei libri di Dahl, ha deciso di rispondere a questo interrogativo, realizzando una serie di nuove illustrazioni che ritraggono Matilde in età adulta, destinate a occupare la copertina dell’edizione speciale, pensata da Penguin per  l’anniversario. Astrofisica, esploratrice o a capo della British Library: è questo il tipo di donna che sarebbe diventata Matilde, secondo Blake.

Una persona che ha divorato così tanti libri da piccola potrebbe sicuramente essere a capo di una biblioteca nazionale. Una bambina con una mente matematica come quella di Matilde sarebbe sicuramente potuta diventare una brillante astrofisica. E, dopo aver visitato tutti i luoghi del mondo attraverso i suoi amati libri, cosa avrebbe potuto essere se non un’esploratrice?

Qualunque cosa sia diventata Matilde sicuramente ci farebbe piacere rincontrarla da qualche parte. Mai dire mai.

 

 

BREXIT O.K. ! …..
ma cultura e classicità sono sempre vincenti !

IN ENGLISH SCHOOLS, LATIN IS BACK …   
IN  BRITANNICAS  SCHOLAS …LATINUS SERMO REDIT  

_________ a cura di LIDIA D’ANGELO 

Recentemente il Quotidiano “Libero” –  attualmente diretto da Alessandro Sallusti, affiancato da Pietro Senaldi – ha riportato una notizia che in questi tempi di diffusa ignoranza ha dell’incredibile. In Inghilterra, in un elevato numero di scuole, sarà presto varato un programma pilota per l’insegnamento del latino allo scopo di rendere la lingua disponibile a un numero sempre maggiore di studenti.
Questo è quanto si legge su un interessante intervento a firma del Redattore Capo Carlo Nicolato

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“Fuga di gas”: nella Roma delle periferie desolate,
gli “antieroi” di Marco Gemma

Più che un noir , “Fuga di Gas” (Unicopli ed., 2020) dello scrittore autodidatta di vasta esperienza (operaio edile, elettricista, cameriere, ora docente d’ italiano agli stranieri dopo una laurea in Filologia moderna), Marco Gemma, è un classico “Crime thriller”.

I personaggi, però, si muovono in universi mentali che definiremmo tra Pasolini e Verga. Quest’ultimo perchè la loro morale (se ne hanno una!) ricorda davvero la “morale dell’ostrica” dei Malavoglia: intesa come impossibilità d’ uscire da un contesto di quasi miseria decretato da un destino cinico (com’era per i pescatori verghiani).

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NO al Disegno di Legge Zan contro l’omofobia

UNA LEGGE OPINABILE E LIBERTICIDA !  

a cura di FRANCO D’EMILIO 

Sino ad oggi, scene simili sottocchio mi erano capitate a Roma e Milano, a Verona come a Napoli, ma, si sa, le grandi città amplificano sempre quanto nella piccola provincia resta più in sordina, ancora parzialmente nascosto per la consapevolezza che risulti censurabile, scandaloso, fuori dalle regole, dalle consuetudini, insomma da quella realtà che costituisce o, forse, dovrebbe costituire la normalità dei comportamenti umani.
Invece, mercoledì scorso, pure a Forlì, percorrendo in auto viale dell’Appennino verso porta Ravaldino, chiuso nel refrigerio dell’aria condizionata contro l’incombente afa della controra, ho preso atto che non vi sono più freni, non vi è più pudore: siamo, ormai, all’ostentazione, all’esibizionismo di quanto ritenuto dai più socialmente insano e trasgressivo, ma adesso, invece, quasi imposto provocatoriamente ad una maggioranza, da sempre in quel solco naturale e sociale, umano e morale, codificato da regole e norme, a partire dal riconoscimento costituzionale dell’art. 29 ovvero “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.”

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Rassegna Stampa – una selezione di interessanti letture

UNA SELEZIONE DI INTERESSANTI ARTICOLI, GIA’ PUBBLICATI SUI MEDIA.
ANCHE IN AGOSTO ED IN VACANZA
E
‘ NECESSARIO CONTINUARE A LEGGERE, MEDITARE E RIFLETTERE ! 

Alla vigilia della pausa estiva, coincidente con le FERIAE AUGUSTI,  questo è il mio saluto per un personale e temporaneo commiato, in attesa di risentirci in Settembre.   
Tale selezione è stata rielaborata da una più vasta piattaforma, da cui è possibile accedere direttamente ai singoli articoli ed interventi, firmati da importanti e prestigiosi nominativi. Buona lettura a Tutti

OM ENRICO PANICCIA

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“24 Ore Sguardi”: la silloge poetica della scrittrice Elena Rossi

Si terrà oggi 30 luglio alle ore 21.00, presso lo stabilimento balneare “Le Cannucce” di Castiglione della Pescaia la presentazione del libro “24 Ore Sguardi” (Ensemble ed,,2021), opera prima in poesia della scrittrice romana Elena Rossi, già vincitrice del Premio Franco Cuomo International Award al Senato col suo primo libro “Onda e altri racconti” (2018).

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