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FORMAZIONE E SCUOLA OGGI, prendendo spunto da Galli della Loggia

I Ministri della Pubblica Istruzione:
dai Giganti ai Nani, ovvero dalle Stelle alle Stalle

un sintetico ma esaustivo “excursus”
a cura del Sen. RICCARDO PEDRIZZI

Nei giorni scorsi Galli della Loggia ha commentato su “Il Corriere della Sera” la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina di far svolgere gli esami di maturità solo con un colloquio orale.  Proposte del genere rappresentano vere e proprie sanatorie e sono il frutto, oltre che dell’ignoranza del singolo, della “bassa caratura che ha contraddistinto gli ultimi ministri ed in particolare quello attuale, di cui non voglio fare commenti”.
A leggere l’editorialista del “Corriere” ed ascoltandolo in Tv mi è sembrato subito che avesse ragione, ma mi sono voluto documentare, per dare un giudizio fondato e non politico, andando a vedere il curriculum di questa (gradevole nell’aspetto, naturalmente, tanto da aver ricevuto tanti apprezzamenti nei social) signora. 
Ed inoltre, per poter effettuare un parallelo tra questo ministro ed i suoi predecessori e per sostenere (così asserito da Galli della Loggia) di “come siamo caduti in basso”,  ho voluto ripercorrere la storia del ministero dell’istruzione, o della cultura nazionale come si chiamava un tempo. Vediamo cosa ne è venuto fuori.

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Il Governo Britannico si dissocia dalla GIDS *

* The Gender Identity Development Service (GIDS)

E’ notizia di qualche settimana fa che il ministro delle donne e delle pari opportunità del Regno Unito, Liz Truss, ha annunciato che il governo intende apportare modifiche alla legge per impedire a coloro che soffrono di disforia di genere di sottoporsi a terapie irreversibili prima che raggiungano i 18 anni.

Si tratta di una storia che parte da lontano, che si svolge tra le mura della Clinica Tavistock & Portman di Londra, dove negli ultimi tre anni 18 medici si sarebbero licenziati per ragioni “di coscienza”. Secondo quanto raccontano i medici dimissionari, il trattamento sperimentale è riservato non solo sui bambini, bensì su bambini molto vulnerabili, che hanno avuto problemi di salute mentale, abusi, traumi familiari.

Premesso che la scelta dell’identità sessuale è un diritto e una libera scelta di ogni essere umano, come può un bambino o un minorenne avere le idee chiare su chi vuole essere per tutta la vita tanto da deciderlo alla sua tenera età?

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Il Cinque Maggio nella Storia d’Italia

QUANDO IL MITO INCONTRA LA REALTA’
NAPOLEONE GARIBALDI D’ANNUNZIO MUSSOLINI

Il 5 Maggio ricorrono una serie di eventi, che hanno cambiato profondamente la Storia d’Italia, e non solo. Dalla morte di Napoleone all’Impresa dei Mille di Garibaldi, dal Discorso del Vate d’Annunzio, preannuncio dell’Impresa Fiumana, alla  fondazione dell’Impero con Mussolini, il Duce del Fascismo.

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LA CASA STA STRETTA AD AUTISTICI E AD ALTRI DISABILI GRAVI

IL MONDO DELLA DISABILITÀ NELL’ERA DEL CORONAVIRUS: TRA FRAGRANZA DI VITA ED EMPITI DI EMOZIONI

La casa sta stretta agli autistici. Si sapeva anche prima che scoppiasse una guerra inopinata e memorabile, come ogni conflitto, con l’atroce nemico che gira nell’aria, come mai è accaduto prima, mietendo vittime con un’empietà capace di ridurre al silenzio, almeno lì per lì, gli eserciti implacabili, irregolari di ridicoli “saputoni”. Lo ignorano ancor oggi solo ed esclusivamente le persone che badano – sotto sotto – al proprio orticello e basta, fingendo – male – interesse per le tribolazioni altrui. Chi, tradendo lo spirito dell’arguto Enzo Jannaci, sostiene che preferisce vivere sano e morire malato anziché vivere malato e morire sano.
Chi, pur ostentando quarti di nobiltà e una vasta conoscenza delle cose, offende, oltre alla propria intelligenza, ammesso che ce ne sia una davvero fulgida e prodiga di ragionamenti proficui, soprattutto l’ordine naturale delle cose. A cosa serve disquisire di arte ed economia, di politica e filosofia, dei massimi sistemi, dietro cui si cela la paura di conseguire i minimi risultati, se viene prosciugata l’umanità insieme al valore dell’umorismo? Oltre agli autistici, ci sono altri disabili gravi nelle stesse condizioni. L’avvenire di queste meravigliose creature, in quanto tali esse sono tutte, belle e brutte, lontano anni luce dalle azzardate ed empie banalità scintillanti della propaganda, è, a dir poco, molto incerto.

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Fabrizio Giaconella regala “Visiere anti Covid” realizzate direttamente in 3D

Fabrizio Giaconella, studente universitario di Roma e maker dell’associazione Visionari, ha realizzato con una stampante 3D le visiere che isolano il volto, permettendo di vedere e farsi vedere.

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Striscia la Notizia e Giovanna Botteri

Striscia la Notizia, programma di Antonio Ricci, oramai è arrivato alla frutta. Non sapendo più cosa mandare in onda, si limita a proporre servizi del tutto scadenti, salvo rari casi, limitandosi ad insultare persone, soprattutto sull’aspetto fisico. Il servizio andato del 28 aprile, ha preso di mira la corrispondente da Pechino, Giovanna Botteri, che ha dedicato la vita al servizio pubblico e alla sana e chiara informazione.

Facciamo un passo indietro. La giornalista era stata presa di mira sui social a causa della sua scarsa fantasia nello scegliere l’outfit. Ad ogni servizio, in giorni diversi, ha sfoggiato la stessa maglia nera e una capigliatura poco curata.
Sulla scia, Striscia la Notizia ha voluto dedicarle un servizio di cattivo gusto, mostrando Giovanna Botteri, con video montaggio di pessima qualità, in una vasca. Il servizio inizia sulle note della canzone Shampoo di Giorgio Gaber e l’ironia spicciola di Michelle Hunziker: “Si è presentata agli spettatori del TG1 più bella e più superba che prìa. Ecco ad un tratto la sua chioma curata e vaporosa, in risposta a tante frecciate velenose, di cui evidentemente ne aveva fin sopra i capelli.”

Decisamente alla Hunziker sta a cuore l’aspetto fisico ed apparire al meglio in televisione. Ricordiamo che nel lontano ’95, ancora minorenne, esordì come testimonial dell’intimo femminile Roberta. In quegli anni, in ogni città imperava la foto del suo di dietro, ma il volto era ignoto.
Rita Levi Montalcini in un’intervisrta disse: “il corpo faccia quello che vuole, io sono la mente”.

Giovanna Botteri, nel mondo dell’informazione contemporanea, è una delle firme più importanti. Dire che è una giornalista è riduttivo, è colei che scardina il rapporto tra la televisione e la bella presenza, intesa non nell’aspetto fisico, ma nel modo di apparire davanti alla telecamera e in mondo TV.
Tornando al servizio di Striscia la Notizia, Gerry Scotti, sempre con ironia conclude dicendo: “Brava Giovanna vai avanti così nel tuo importante lavoro e non badar a chi sta a guardare il capello.”

Giovanna Botteri in un comunicato risponde così: “Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettetemi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere secondo non si sa bene chi. Qui a Pechino sono sintonizzata sulla BBC, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono”.

Striscia la Notizia, in risposta, ha diramato un comunicato stampa per difendere il proprio servizio: “Dopo il servizio andato in onda nella puntata di Striscia il 28 aprile scorso, dove si dava conto della fresca messa in piega dell’ottima Giovanna Botteri, siamo stati accusati di aver fatto volgare ironia sul suo aspetto fisico. In realtà è da tempo che su alcuni media e nei social Giovanna Botteri viene presa di mira per il suo look, a detta di molti non particolarmente curato. E il servizio di Striscia, partiva proprio da questo per mostrare come Giovanna nell’ultimo collegamento da Pechino avesse sfoggiato una nuova pettinatura, quasi a smentire le critiche malevole piovutele addosso. Insomma, parliamo di cose serie e certamente il bodyshaming lo è e va combattuto con ogni mezzo, ma non confondiamolo con una messa in piega”.

Il programma di Antonio Ricci, anzichè fare un passo indietro e chiedere scusa alla giornalista, ha continuato a difendere il proprio servizio. Se i social hanno preso duramente di mira l’inviata della RAI, Striscia la Notizia non fa altro che continuare a girare il coltello nella piaga.
Infine Michelle Hunziker, in una delle sue stories instagram, ha invitato direttamente Giovanni Botteri a fare swipe-up per vedere il servizio di Striscia.