Si è svolta questa mattina a Jesolo, presso la Sala Tiepolo 1 del Kursaal Congress Center e in diretta sui canali social della città, la conferenza stampa in cui è stato presentato il lavoro svolto in questi mesi per il rilancio della comunicazione e della promozione turistica di Jesolo.
GELLIFY è una piattaforma di innovazione che connette le startup B2B ad alto contenuto tecnologico con le aziende tradizionali per innovare i loro processi, prodotti e modelli di business. Annuncia oggi con piacere che è diventata partner tecnico-scientifico di #RestartLombardia, un’iniziativa lanciata dalla startup VGen LAB,in collaborazione con Open Innovation Lombardia, per promuovere il rilancio del territorio lombardo attraverso idee e soluzioni innovative provenienti dall’ecosistema startup e dal grande pubblico.
La regione Lombardia è stata la più colpita dal punto di vista sanitario, economico e sociale dall’emergenza COVID-19, con migliaia di aziende rimaste chiuse per quasi due mesi. Oggi la sfida è ripartire in modo veloce ed efficace per far rifiorire il tessuto imprenditoriale lombardo.
In qualità di partner tecnico-scientifico della call, GELLIFY supporterà i processi di trasferimento tecnologico tra i proponenti delle soluzioni e le PMI lombarde ed avrà un ruolo chiave nei processi di implementazione dei progetti.
Roma, 26 maggio 2020 – Operazione “PACIFIC FREESTYLE”
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal locale Tribunale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina nei confronti di 7 persone al vertice di un’organizzazione di narcotrafficanti, dedita all’importazione di ingenti partite di cocainadal Perù tramite il Cile.
Sonia Ceriola, televisivamente conosciuta come Sonia di Super3, è stata, per le generazioni nate tra gli anni ’80 e ’90, un pò come una seconda mamma. Con l’indimenticabile sigla della buonanotte ha messo a nanna tantissimi bambini, me compreso. Conduceva un programma su Super3, emittente privata del Lazio.
Comunicato stampa Direttivo Nazionale ULS-Unione Lavoratori Sanità
Il nuovo testo del Ddl Aggressioni approvato oggi alla Camera non rispecchia il mondo reale di chi tutti i giorni lavora nella Sanità di questo paese –dichiarano dal Direttivo Nazionale ULS-Unione Lavoratori Sanità-. Oltre alla non concessione dello status di pubblico ufficiale e alla non procedibilità d’ufficio, grazie all’ennesimo emendamento, si è rimosso l’obbligo per le aziende sanitarie, per le pubbliche amministrazioni e per le strutture e servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici, privati o del privato sociale, di costituirsi parte civile nei processi di aggressione nei confronti dei propri esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.
Le misure del provvedimento rispecchiano tragicamente quanto la politica sia lontana dal mondo reale. La crisi del SSN è stata evidenziata durante la pandemia da Covid-19 e si sta correndo ai ripari con assunzioni a tempo determinato e aumento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva. Malgrado ciò la politica non ha intuito il reale problema che attanaglia gli ospedali italiani, la carenza di posti letto e di personale che, soprattutto nel sistema emergenza-urgenza e nelle corsie di degenza, fa esacerbare gli animi di parenti e pazienti contro coloro i quali dello sfacelo del sistema sanitario sono le prime vittime.
Gli operatori sanitari non hanno scorte né tanto meno le vogliono. Basterebbe che fossero messi dalla politica nella condizione di non doversi giustificare per le note carenze strutturali che creano ritardi e insofferenze nei pazienti e nei loro accompagnatori, e che sfociano in aggressioni verbali e fisiche. L’inasprimento delle pene–concludono i sindacalisti ULS- non ridurrà la casistica delle aggressioni che sono pericolosamente ricominciate dopo la pausa dovuta al lock down. Immaginiamo che nemmeno le sanzioni amministrative per chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive, moleste potranno essere un deterrente, visto che, come per quelle penali, sarà compito dell’operatore sanitario denunciare in prima persona con le responsabilità e gli oneri del caso.