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In Romagna “ho rimasto” solo il fango

USCIRE DAL FANGO E RIPRENDERE LA MARCIA

_____________FRANCO D’EMILIO

Ieri su Facebook (sabato 20 maggio) il noto tenore forlivese Maurizio Tassani ha scritto:
Mai come oggi “ho rimasto” è la frase più bella del mondo –

Una battuta lapidaria, immediato ed efficace richiamo alla romagnolità, al sangue romagnolo, anche di memoria deamicisiana, insomma la sferzata di una nota alta, pari a quelle nelle corde vocali e nel cuore del nostro amico Maurizio, soprattutto un incitamento a tutti in questo dramma dell’alluvione.

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A Sinistra signore da copertina,
a Destra la prima donna al governo

Maria Elena Boschi, Elly Schlein e Giorgia Meloni

Maria Elena Boschi, Elly Schlein e Giorgia Meloni, tre donne della recente storia politica del nostro paese, due di sinistra, una di destra, solo quest’ultima con l’onore dell’onere e della responsabilità di essere la prima italiana a capo del governo.
Tre donne di diversa estrazione sociale: le prime due, nate nella bambagia da famiglie agiate con ampia disponibilità del meglio e del superfluo; la terza, solo “romana de Roma”, quartiere Garbatella, modeste origini familiari, tanti problemi e appena la disponibilità del minimo, per questo nessun grillo per la testa.
Tre donne di differente formazione politica: le due “compagne”, ormai si fa per dire, ottime in tutto e subito sul palmo della mano altrui, quindi presto ammesse ai piani alti della politica; l’altra, soltanto se stessa e testarda, controcorrente a salire la scala della politica, a partire da una sezione con muri scrostati del Movimento Sociale, appena due stanze, un piccolo cesso, meglio non poteva chiamarsi, e un corridoio, dove però si respirava l’aria, l’affetto di una vera famiglia politica.

Elly Schlein, Giorgia Meloni, Maria Elena Boschi

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L’antifascismo non digerisce la sua sconfitta

VAE  VICTIS

________________di FRANCO D’EMILIO 

Davvero testarda la sinistra a non riconoscere come l’antifascismo, aspro, ideologicamente fazioso e incline all’odio, sia stato pesantemente sconfitto alle ultime elezioni politiche dalla destra di Fratelli d’Italia, partito sicuramente, anche se solo in parte, in continuità ideale e storica con il neofascismo del Movimento Sociale e, più alla lontana, con il fascismo del Ventennio.
Perché negare tutto questo? Un’ampia maggioranza di elettori andati al voto ha detto no all’antifascismo; dunque, ha estirpato con la propria scelta la pregiudiziale vincolante che il voto dovesse innanzitutto risultare antifascista ovvero barriera contro la destra, dura e pura.

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Il gioco a bocce della bufala antifascista
a Fiumana di Predappio

L’APOLOGIA DELLE BOCCE ROSSE 

Sabato scorso, a Fiumana di Predappio si è svolta la rievocazione della partita a “bocce rosse”.
IL 15 aprile 1923 l’allora Sindaco del comune fiumanese, il repubblicano Giuseppe Valpiani, preferì all’impegno istituzionale di recarsi nella vicina Predappio per un omaggio a Benito Mussolini, per la prima volta nel suo paese natale, quale capo del governo dopo la Marcia su Roma.
Dunque, Valpiani chiuse a chiave il municipio e andò a giocare a bocce tra un bicchiere di sangiovese ed una piadina.

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La Resistenza prigioniera di se stessa
nel segno di “Faccetta Nera”

……..FACCETTA NERA, BELLA ABISSINA !

………. sulle rime delle note musicali,
un intervento di FRANCO D’EMILIO

Certo, comprendo lo scorno, l’amarezza di tanti partigiani nostalgici che mai avrebbero immaginato di ritrovarsi, oggi, punto e a capo. Una bella beffa che davvero li umilia: nella ricorrenza del 78° anniversario costretti a festeggiare la Festa della Liberazione dal Fascismo mentre al governo c’è davvero la destra, quella veramente doc e a tutto tondo, sopravvissuta, ma pure progredita dal 25 Aprile 1945 in poi, nonostante il lungo deserto politico dell’emarginazione e dell’odio, impostole dal vincitore partigiano.

25, Faccetta Nera, il 25 Aprile, la Liberazione

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Si torna a parlare di banche: facciamo un po’ di chiarezza

di Loredana Ferrara

Nei giorni scorsi le vicende relative ad alcuni istituti bancari hanno rievocato importanti avvenimenti di un passato non troppo lontano, facendo risuonare nell’aria parole come Lehman, crisi finanziaria, 2008. Fortunatamente i dati che differiscono tra le due epoche e le due situazioni sono tanti. Vediamoli.

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Regolamento di conti del PCI a via Rasella
23 Marzo 1944

XXIII MARZO MCMXCIV 

una analisi storica e documentata di FRANCO D’EMILIO 

Smettiamo, una volta per tutte, di girare attorno ad una verità scomoda, scandalosa, sempre più testimoniata e pure attestata da fonti archivistiche, circa l’attentato del 23 marzo 1944 a Roma in via Rasella, ad opera di un Gruppo di Azione Patriottica del Partito Comunista Italiano contro un reparto delle forze d’occupazione naziste. Giudico incaute, perché storicamente insensate, le parole del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che la strage di via Rasella sia stata “pagina non nobile della Resistenza, gli uccisi erano una banda musicale di semi-pensionati”: la dignità di un atto terroristico, ammesso che esista, non può certamente dedursi dall’età, giovane o tarda, delle vittime.

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Italia e Serbia firmano gli accordi: nuove rotte
per i rapporti tra il Mediterraneo e i Balcani.

Tra gli accordi siglati dal Presidente Serbo Aleksandar Vucic ed il Ministro della Farnesina Antonio Tajani anche quello sulla coproduzione e cooperazione in ambito cinematografico, fortemente sostenuto da Gabriella Carlucci.

____________________di Cristiano Arni

Sono molti gli organi di stampa e comunicazione che si sono occupati del Forum per i rapporti bilaterali tra Italia e Serbia, conclusosi con la firma degli accordi tra il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani e il Presidente Serbo, Aleksandar Vucic. Tra questi accordi cui plaudono in molti, anche uno speciale in ambito cinematografico e che allarga i confini a coproduzioni internazionali nel settore dell’audiovisivo con leggi speciali, commissioni e sostegno reciproco in ambito produttivo; strada spianata da Gabriella Carlucci, recentemente premiata dal Presidente servo, come riporteremo più avanti, grazie al suo Festival del Cinema Italo Serbo di Belgrado, presentato anche nella passata edizione del Festival del Cinema di Venezia. Accordi siglati sotto il segno della pace e della cooperazione che prosegue quel processo di adesione ed apertura verso l’Unione Europea.

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” GLI AGNELLI ” – Tragedie e Misteri della
Famiglia che ha dominato il Novecento italiano

IN LIBRERIA, IL TESTO DELLA NUOVA EDIZIONE SU
“LA FAMIGLIA AGNELLI”, NARRATA DA ANTONIO PARISI

COMUNICATO STAMPA DELLA  CASEDITRICE   DIARKOS
E, A SEGUIRE, UN APPROFONDIMENTO A FIRMA DI  GIULIANO  MARCHETTI

Il 24 gennaio 2003, nella villa di Frescòt a Torino, l’Avvocato Giovanni Agnelli si spegneva a ottantuno anni di età. Dalla Fiat agli scandali della Vecchia Signora: tutti i segreti della più importante dinastia imprenditoriale italiana.

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Il “Ritorno della Balena Bianca”,
con la celebrazione del suo XIX Congresso

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A sorpresa ELLY SCHLEIN
segretari* del Partito Democratico

DAI CIRCOLI AI GAZEBO, UN’ ESULTANZA DI “NITRITI” 

Alla fine, dalle primarie per il suo nuovo segretario e su tutta l’arena politica del Partito Democratico è risuonato inaspettato un nitrito, quello di Elly Schlein, forte e chiaro sul ronfare sornione di Stefano Bonaccini, certo della vittoria, invece sonoramente trombato, beffeggiato da un pernacchio alla Eduardo che ha definitivamente sepolto la sua aulica immagine di “compagno che sa il fatto suo”.
Dunque, ha vinto il nitrito della scalpitante Elly, solo da due mesi iscritta al PD, ma decisa perché il suo zoccolo, battente sulla terra secca e polverosa dell’anemico elettorato piddino, rinvigorisca quello fiacco da ronzino, da troppo tempo smidollato erede di ben altre durezze, ormai solo antichi ricordi di veterani compagni e compagnucci.

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CO.NE.PRO aderisce al “Comitato per candidare
Roma a Sede della Autorità Europea Antiriciclaggio”

“Comitato Promotore della Candidatura di Roma
quale Sede della Autorità Europea Antiriciclaggio”

Nel 2023 sarà decisa questa importante assegnazione da parte di Bruxelles e l’Italia, con Roma-Capitale, è “in pista” tra i Paesi candidati per accogliere ed ospitare efficientemente questa fondamentale e strategica struttura.
Alle iniziative che verranno organizzate a sostegno della Candidatura di Roma quale Sede Europea dell’Autorità Antiriciclaggio (AMLA) ha aderito l’ASSOCIAZIONE CO.NE.PRO. Commercialisti Network Professionale che, al riguardo, già il 21 luglio 2022 aveva espresso il proprio sostegno con una specifica delibera.

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DAVOS 2023 – 16 / 20 Gennaio ….
Great Reset in failure or default ?

Il Grande Reset è fallito? Riflessioni su Davos 2023

Alla Redazione di Consul Press, nell’ultima decade di gennaio, sono pervenute queste riflessioni da parte di ILARIA BIFARINI, già pubblicate sul suo Blog,  ben lieti di poterle riportare sulla nostra Testata, come già avvenuto per altre interessanti tematiche in precedenti occasioni.
Nel corso di questa analisi, la “nostra” brillante economista si pone personalmente e pone ai suoi lettori un interrogativo a cui Ella stessa dà una risposta “dubitativa” che ci siamo permessi corredare con una massima di Mao Tse Tung.
Con l’occasione segnaliamo che proprio oggi è stata pubblicata, sempre su Consul Press, a firma di Alessandro Benini una breve recensione del suo ultimo libro “Blackout, la deriva dell’occidente”  presentato direttamente dalla Autrice sabato 28 gennaio, presso il Caffé Letterario Hora-Felix.
A tutti ….buona lettura! 

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Un Forum di Davos decisamente sottotono quello che si è da poco concluso nell’innevata cittadina svizzera. A pesare sono state più le assenze che le presenze: mancava il presidente americano Biden, probabilmente occupato dagli scandali dei documenti riservati, ma non c’era neanche la sua vice Kamala Harris; hanno disertato tra gli  altri Macron e il nuovo premier britannico Sunak, mentre l’Italia è stata rappresentata dal Ministro dell’istruzione. Dei capi di Stato del G7 era presente soltanto il cancelliere tedesco Scholz.

Tanti i miliardari, ben 116 per l’esattezza, ma non sono stati avvistati i volti più iconici della plutocrazia globalista, come Soros e Bill Gates. Il magnate di Tesla nonché nuovo patron di Twitter, l’anticonformista ed eccentrico Elon Musk invece, oltre ad aver dichiarato di aver declinato l’invito al consesso svizzero perché noioso, proprio nei giorni del summit ha lanciato delle accuse sferzanti, definendo il Forum di  Davos come un governo mondiale non eletto che il popolo non ha chiesto e non vuole.

Ad attaccare senza mezzi termini questo famigerato organismo, che solo due anni fa, in piena (psico)pandemia, annunciava fermamente e trionfalmente un Great reset della nostra civiltà, è stato anche il giovane e promettente governatore della Florida Ron Desantis: “vogliono gestire tutto e trattano i cittadini come servi e contadini. Stanno indebolendo la nostra società”. Ma le loro politiche, ha specificato, quando arrivano in Florida sono destinate a perire.

Il WEF, emblema della narrazione turbo capitalista, sembra un gigante con i piedi di argilla che si sta sgretolando.  Sintomatico di tale declino è la presenza dell’ex ministro degli esteri Di Maio, personaggio dalla caratura e reputazione quantomeno deboli.

Possiamo dunque esultare e affermare perentoriamente che il distopico e transumanista progetto del Grande Reset è fallito? .……. Ni.  / (*1)

Senz’altro l’encomiabile lavoro di denuncia da parte della libera informazione di questo disegno tanto disumano quanto sfacciatamente proclamato ha sortito i propri effetti. Molte persone hanno potuto appurare con il proprio giudizio, consultando e analizzando documenti ufficiali e inopinabili, che il modello di Davos segue un’agenda distruttiva del nostro tessuto economico, sociale e in definitiva della nostra civiltà occidentale. Dall’altra però un’informazione pubblica del tutto prona ai diktat delle politiche globaliste, catastrofiste ed eco-misantropiche continua a fare da cassa di risonanza a una narrazione altrimenti minoritaria, così come i vari capi di Stato in Occidente, anche quelli appartenenti all’area conservatrice, se ne fanno solerti esecutori.

Pieno e incondizionato sostegno all’Ucraina, secondo un surreale pacifismo guerrafondaio, e attuazione di assurde politiche “Green”, dalle quote di emissione di CO2 che gravano sulle aziende nazionale all’introduzione di alimenti a base di insetti e cibo artificiale nella nostra alimentazione: sono questi i cavalli di battaglia dall’agenda globalista, ribaditi a Davos. La stampa ha riportato con entusiasmo le dichiarazioni della premier finlandese  Sanna Marin per la quale occorre supportare l’Ucraina “per cinque, dieci, quindici anni”, fino a quando non vincerà la guerra.
Atterrati coi loro jet privati super-inquinanti, Ceo di banche e grandi multinazionali hanno discusso su come decarbonizzare l’economia mondiale per ridurre il tanto discusso riscaldamento climatico di presunta origine antropica, caldeggiando l’acquisto da parte di governi di cibo sintetico da somministrare in mense aziendali e ospedaliere.
La guerra alla nostra cucina tradizionale e alla connessa filiera enogastronomica è una delle nuove frontiere dell’ecologismo misantropico e malthusiano.

Nessun moto di indignazione è stato sollevato né da parte dell’informazione ufficiale né tantomeno dal mondo politico per l’inquietante ammissione del vice-cancelliere tedesco Habeck durante il consesso: “Ad agosto abbiamo distrutto il mercato (del gas) facendo impennare i prezzi per fare scorte”.
Una dichiarazione di una gravità inaudita, che avrebbe dovuto portare all’istituzione immediata di una nuova Norimberga. Famiglie e aziende terrorizzate e messe sul lastrico da un’esplosione dei prezzi energetici (e conseguente inflazione generale) studiata a tavolino per portar avanti le politiche bellicistiche della Nato e il piano di razionamenti in linea con le politiche neocologiste e decresciste. E invece tutto tace.

Più che del Grande Reset, la cui piena realizzazione sembra oggi scontrarsi con un multipolarismo antiglobalista e un’opposizione di nuovi personaggi carismatici, dobbiamo temere il blackout cognitivo e mentale in cui è sprofondata la politica e l’informazione pubblica, con effetto contagio sull’opinione pubblica.

  24/01/2023

                                                                        ________________Ilaria Bifarini

(*1)  si potrebbe pertanto aggiungere: “Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente” !

 

 

 

 

 

 

Matteo Messina Denaro arrestato dopo 30 anni di latitanza

Matteo Messina Denaro, il super boss di mafia latitante da 30 anni, è stato arrestato senza opporre resistenza dai carabinieri del Ros fuori dalla clinica privata “La Maddalena” di Palermo, dove si trovava sotto falso nome (Andrea Bonafede è il nome sul documento che aveva presentato nella struttura) per sottoporsi a cure, in quanto malato di tumore. Messina Denaro era stato infatti operato un anno fa e doveva seguire una terapia.

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