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Investimenti economici,dal Ministero per lo sviluppo economico

 Roma, 1 Aprile 2014 Comunicato Stampa

Altri 90 milioni dal Ministero per lo Sviluppo Economico per gli Investimenti Innovativi nei Siti di Interesse Nazionale.

Nel corso del seminario per le aziende promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico a Smart City Med NAPOLI (FORUM PA in collaborazione con Smart City Exhibition e ANEA), è stata presentata agli imprenditori locali l’opportunità offerta dai finanziamenti del bando Investimenti Innovativi Aree SIN (Siti Interesse Nazionale).

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La transazione fiscale: obbligatoria o facoltativa?

Crisi, debito… Debito, crisi.

Negli ultimi tempi la parola debito è costantemente utilizzata nel linguaggio comune sempre più spesso per indicare situazioni reali e non per rifarci ad ipotesi. Anche nell’ambito tributario il termine debito è diventato di uso frequente, per questo si sente parlare di debito tributario. Ma cos’è il debito tributario?

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MIGRANTI

L’immigrazione nell’area romano-laziale nel quinto anno di crisi

Presentazione dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni. Decimo Rapporto (2014) presso la Sala Conferenze dall’Ospedale S. Giovanni Addolorata di Roma

Il Decimo Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni presenta lo stato dell’immigrazione nel quinto anno di crisi (2012) e, senza limitarsi alla Capitale, dedica diversi capitoli ai comuni della provincia di Roma e alle altre province laziali, dove la presenza straniera, che costituisce un rimedio anche allo spopolamento, da diversi anni va diffondendosi con tassi di crescita molto elevati.

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Spending review…il piano

Spending review. Ecco il piano : tagli per 34 mld in 3 anni. Per la sanità si rimanda al Patto,  si dovrà tagliare anche qui. Renzi  parla da Bruxelles e frena Cottarelli“Un buon punto di partenza, ma non sono convinto su alcune cose”. Così il premier ha commentato il documento presentato dal commissario per la spenging review. Un piano che interviene anche sulla sanità. Un settore in cui la spesa, rispetto al Pil , si attesta al 7%. Carlo Cottarelli, ha individuato sprechi e inefficienze che potrebbero portare risparmi crescenti quantificati in 7 mld per il 2014, 18,1 mld per il 2015, fino ad arrivare a 33,9 mld nel 2016. Un piano che, almeno per il 2014 potrebbe essere rivisto al ribasso: “Penso che un numero ragionevole di risparmi per il 2014, visto che siamo già ad anno in corso, sarebbe 3 mld di euro”.

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ohhhh…ops caro Renzi

La Corte dei Conti, dopo la condanna in primo grado per danno erariale, si occupa di nuovo di Matteo Renzi e della sua gestione da ottimo amministratore locale. Con l’ordinanza della Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Toscana, n. 26/2014, la magistratura contabile ha rinviato a giudizio Matteo Renzi (udienza del prossimo 24 settembre 2014), per accertare una sua eventuale responsabilità per danno erariale, quando era Presidente della Provincia di Firenze.

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Pensioni & Banche

Pensioni gestite dalle banche: prove generali ?________di Ida LORUSSO

Il pensiero neoliberista imperante ha, tra i suoi dogmi fondamentali, l’assioma della privatizzazione più spinta: lo Stato si deve occupare del minimo “indispensabile”, dell’esercito, della riscossione delle tasse, dell’ordine pubblico (forse), ecc. Il resto deve essere lasciato all’attività dei privati che sono più “efficienti”.

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Renzi risponde all’Europa

Renzi replica alla commissione

Niente manovra correttiva dei conti pubblici e una difesa netta delle prossime scelte di politica economica del governo. All’indomani della brusca presa di posizione dell’Europa, che  per voce del commissario agli Affari economici Olli Rehn, aveva parlato di “squilibri macroeconomici eccessivi” dell’Italia, Matteo Renzi chiarisce la posizione del governo.

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Bot ai minimi storici

Il rendimento del BOT a 6 mesi scende a minimo storico  

L’Italia ha collocato oggi Buoni Ordinari del Tesoro a 6 mesi per €8,5 miliardi, il target massimo previsto.Il rendimento è sceso, rispetto all’asta di gennaio dallo 0,590% allo 0,455%. Si tratta del più basso livello dall’introduzione dell’ euro . Il bid-to-cover ratio è stato pari a 1,44 contro 1,52 della precedente asta.

In arrivo la nuova squadra “Governo Renzi”

Nasce il governo Renzi… “ i giornalisti possono correre casa a vedere San Remo”

Esecutivo giovane, composto per metà da donne. In tutto 16 ministri.

Poco prima delle 16,30 di sabato 21 febbraio Matteo Renzi è uscito dalla sede del Partito Democratico per recarsi al Quirinale dove è arrivato dopo pochi minuti per sciogliere la riserva e presentare al Capo dello Stato la lista dei ministri. Un colloquio durato oltre due ore e mezza nel corso del quale è continuato il totoministri.

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Pericolo per gli investitori italiani

Investitori italiani vulnerabili verso il basso

L’arcinota resistenza a 20585 punti, il vistoso ipercomprato, ma prima di tutto le prescrizioni del modello previsionale presentato a gennaio in sede di 2014 Yearly Outlook; stanno contenendo l’avanzata fino ad ora trionfale della borsa italiana. E lo fanno in un contesto di sentiment piuttosto esuberante: il Greed Index svetta a tripla cifra, mentre le paure degli investitori sono un sentimento del passato.

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Le fatiche di Napolitano e tiro alla fune Renzi-Letta

PD: Va di moda il tiro alla fune

Chi si rompe la schiena in questo gioco di forza, come al solito sono i cittadini di questo paese che si chiama: Italia.

Ricordi di storia; il 25 luglio 1943 era stata indetta una riunione del Gran Consiglio (organo costituente direttivo del partito nazionale fascista) i membri del Gran Consiglio erano i massimi esponenti del regime. Con un ordine del giorno, presentato da Dino Grandi, Mussolini fu sfiduciato. A distanza di 71 anni, la storia si ripete: il PD, con Matteo Renzi, butta giù dalla torre Enrico Letta.

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ARGENTINA…

 

Ambasciata Argentina in Italia

 

 COMUNICATO STAMPA

Abuelas de Plaza de Mayo

E’ stata ritrovata la nipote 110

 

Le Abuelas de Plaza de Mayo abbiamo la grande gioia di rendere noto che abbiamo trovato la figlia di Oscar Rómulo Gutiérrez e di Liliana Isabel Acuña, scomparsa il 26 agosto 1976. Liliana era al 5 mese di gravidanza.

Il 31 ottobre 2013 una giovane si è avvicinata alla Sede di Abuelas con il dubbio sulla propria identità ed è stata ricevuta dall’equipe di Presentazione Spontanea della nostra Istituzione.

Davanti ai forti indizi che poteva trattarsi di una figlia di desaparecidos, è stata immediatamente indirizzata alla Commissione Nazionale per il Diritto all’Identità –CONADI- affinché fosse effettuato l’esame del DNA.

Fortunatamente il risultato degli analisi svolte nella Banca Nazionale dei Dati Genetici, indicarono che la giovane è figlia di Liliana e Oscar.

 

I suoi genitori

Liliana Acuña è nata nella Città di Buenos Aires il 30 maggio del 1952. Oscar Rómulo Gutiérrez è nato il 17 aprile 1952 a La Tablada, Provincia di Buenos Aires. Entrambi erano militanti nell’organizzazione Montoneros.

Oscar era tifoso del Club di Calcio Independiente, sociologo, si era iscritto alla Facoltà di Scienze Economiche e lavorava come impiegato amministrativo in una impresa metallurgica.

Liliana ha frequentato per alcuni anni la Facoltà di Veterinaria, ma dopo è passata a Agronomia e dava lezioni private di matematica.

Il 26 agosto 1976, verso le 6.30 del mattino, la coppia è stata sequestrata nella loro casa a San Justo, nel Comune di La Matanza, Provincia di Buenos Aires.

L’operazione è stata realizzata da 12 uomini in borghese in possesso di armi da guerra che irruppero nella casa minacciandoli di morte. Quello stesso giorno in quella operazione sequestrarono anche la sorella di Liliana, Elba Eva Acuña y suo marito Hugo Alberto Saez.

Oscar e Liliana, incinta di 5 mesi, sono stati spinti con forza nell’automobile. In seguito un gruppo di uomini in borghese saccheggiò i beni della coppia. Furono trasferiti al Commissariato 4° del Municipio di San Isidro, denominato “Las Barrancas”, provenienti da un altro luogo con evidenti segni di tortura.

La coppia è stata detenuta insieme ad altre 12 persone nella cantina di questo Commissariato in un settore speciale riservato al personale di polizia

Dipendevano direttamente dall’Area 420 dell’Esercito Argentino, sotto la giurisdizione della Scuola di Comunicazione di Campo de Mayo.

Attraverso un agente del citato commissariato, i familiari di Liliana e Oscar vennero a conoscenza che i giovani erano vivi, anche se in pessime condizioni, e che la gravidanza procedeva. Lo stesso agente, dopo un pò di tempo , gli racconto che Liliana, nella localitá di San Martin, aveva dato alla luce una bambina. Nel dicembre del 1976 o gennaio del 1977.

Quando le autorità del Commissariato vennero a sapere dei contatti di questo agente con i familiari dei detenuti, Oscar, Liliana, Elba, Hugo e del resto dei compagni  di detenzione, furono trasferiti verso un luogo sconosciuto. Tutta la famiglia risulta scomparsa. Nonostante questo, grazie ai progressi della giustizia, il caso di Oscar e Liliana ha permesso che Santiago Omar Riveros fosse condannato nel 2013 durante il processo per i crimini di Campo di Mayo.

 

I loro nonni

La nonna Vilma Delinda Sesarego de Gutierrez è nata ad Arenas, un paese vicino a Lincoln, Provincia di Buenos Aires. Era maestra. Suo marito, Oscar Rómulo Gutiérrez, era un medico di origine boliviana, nato a Santa Cruz de la Sierra.

Davanti alla sparizione di suo figlio e di sua nuora incinta, Vilma uscì a cercarli.

Insieme ad altre undici donne è stata una delle fondatrici delle Abuelas de Plaza de Mayo.

Le sue compagne la ricordano una donna lucida e perspicace dicono che era difficile ingannarla con dati o denunce false. Quando le prime riunioni delle Abuelas si svolgevano nella Provincia di Buenos Aires, molte volte erano nella sua casa di San Justo.

Tra le innumerevoli iniziative realizzate per cercare di trovare i propri cari scomparsi, il nonno Oscar è arrivato ad incontrare il genocida Jorge Rafael Videla in Bolivia. La nonna Vilma è morta dopo due anni senza poter abbracciare sua nipote. Nonostante ciò, la nuova nipotina ha due zii che potranno raccontarle tutto sulla sua nonna lottatrice.

La nonna Rosa González era di Córdoba e suo marito Fredervindo Acuña, di Corrientes. Lei era parrucchiera e sarta, ed è diventata delegata sindacale in una fabbrica tessile. Suo marito era operaio nella Marina Mercantile. La famiglia è sempre vissuta nel Municipio di San Martín. Insieme a Vilma, Rosa è andata alla ricerca di sua nipote nata durante la detenzione, ma anche lei morì prima dell’incontro.

 

Il caso

Il 31 ottobre 2013, una giovane si è avvicinata alle Abuelas de Plaza de Mayo con dubbi sulla sua identità. Durante l’incontro con l’equipe Presentazione Spontanea, espose che chi figurava come sua madre nel certificato di nascita le aveva raccontato che il 31 dicembre del 1976 era stata consegnata da personale della Polizia di Buenos Aires a chi figurava come suo padre, anche lui era membro della Polizia citata.

La storia che le narravano diceva che era stata trovata abbandonata a Florencio Varela sulla Ruta 2, dalla Polizia che, come sapevano che la coppia aveva un altro figlio adottivo le offrirono questa bambina.

D’altronde, esisteva già dal 2011 una denuncia con sospetti che lei poteva essere figlia di desaparecidos.

Dopo il suo avvicinamento a Abuelas, la giovane fu indirizzata prontamente alla CONADI e l’8 novembre 2013 la Banca Nazionale dei Dati Genetici realizzò l’analisi del DNA.

Ieri, questo Organismo ha reso noto il risultato: è figlia di Liliana Acuña e Oscar Gutierrez.

Ancora una volta, nonostante il tempo trascorso e il passato che hanno cercato di cancellare, la verità trionfa sulla menzogna. Nonostante questo, ci addolora che le Abuelas Vilma e Rosa non abbiano potuto conoscere la loro nipote.

Il tempo corre, e noi familiari vogliamo avere la possibilità di abbracciare i nostri nipoti che da più di 36 anni stiamo cercando.

Sono già uomini e donne, molti hanno figli, lavoro, amici. Las Abuelas desideriamo, visto l’urgenza del tempo che passa, che trovino il coraggio di affrontare la propria storia.

Gli offriamo certezze, rispetto per i loro bisogni.

A loro diciamo ancora una volta che non sono soli, che li aspetta la libertà.

 

Tutti al voto

TUTTI AL VOTO  ?  IMMIGRATI ED EXTRA IMMIGRATI

Riteniamo che un immigrato comunitario, ovviamente munito di certificato elettorale può, a buon diritto votare: un diritto sancito e regolato da trattati dell Unione Europea.

Per quanto riguarda tutti gli altri immigrati extraconunitari, per l’ appunto,  è necessario, allo scopo di accedere alle liste elettorali, raggiungere il traguardo della cittadinanza. Chi può dichiarare che la popolazione extracominitaria , in toto, residente, autorizzata o meno, ha il diritto-dovere del voto? Un diritto riconosciuto al cittadino comunitario, per alcune elezioni, ma non è detto che questo diritto possa essere esteso anche ad altri. A questo proposito riportiamo integralmente un comunicato stampa di ANOLF “Associazione Nazionale Oltre Frontiere”

Sede legale e Presidenza:

Via Monte Velino n.63 67051 Avezzano (AQ)

Iscritta con il n° A/14/2000/RM al registro delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati (art. 54 D.P.R. n° 394/99)

DATECI IL DIRITTO DI ELETTORATO ATTIVO………..

La febbre delle elezioni comincia a sentirsi  dappertutto,  ma quelli che non si preoccupano più del dovuto  sono solo gli immigrati e, in modo particolare, gli extracomunitari i quali possono partecipare solo alle primarie.

In queste consultazioni non si va votare per i programmi che presentano i candidati ma  solo sulla base delle  conoscenze e l’amicizie che ognuno di noi stranieri  ha sul territorio.

Poi la “storia” finisce  e ce ne  torniamo ad essere degli invisibili.  Siamo quelli  che portano solo i problemi,  con il dovere di pagare le tasse e  nessun diritto  di partecipare alla vita pubblica,  essere scelto o scegliere.

Da un po’ di tempo, ci è stata data la possibilità di partecipare  ad alcuni concorsi ma  non possiamo farlo  in quelli dove viene esercitata la potestà  statale, ciò in Magistratura  e nelle forze dell’ordine.  Ma perché non possiamo votare? E’ giusto che un comunitario, che, magari, è presente nel territorio  italiano da soli tre mesi, può votare se è munito solo di una  tesserina elettorale e un immigrato, che ha cinque, otto e dieci anni di residenza in Italia,non può esercitare  questo sacrosanto  diritto?  Un comunitario che non conosce nessuno, che non sa la lingua, che non ha dato niente all’Italia  ha il diritto di votare  e un immigrato che vorrebbe tanto essere parte attiva nella scelta dell’Organismo Amministrativo  dello Stato, anche se vive da tanti anni, non può? Chi ci rappresenta?  Speriamo che qualcuno provvederà a sanare questa situazione proponendo,  magari, che  chi ha una carta di soggiorno potrà  essere cittadino con tutti  i Diritti Fondamentali  riconosciuti  dalla Nazione Italiana. Forse le problematiche si comincerebbero  a risolversi  e la discriminazione  sarebbe meno profonda…… ( Dott.ssa Nusha ZHUBA Mediatrice Culturale A.N.O.L.F.)

foto elvis

Va da se che tutto si puo modificare e adattare alle nuove esigenze demografiche e geografiche.

Lega Nord e Front National

A PADOVA LA LEGA CON SALVINI CANDIDA BITONCI A SINDACO

DISSENSI SULL’INTESA CON IL FRONT NATIONAL DI MARINE LE PEN

_______________________________________di  Riccardo ABBAMONTE

Prosegue l’iniziativa per le primarie del centrodestra lanciata nella città di Padova della LEGA NORD, tesa alla candidatura di MASSIMO BITONCI a Sindaco e a combattere le situazioni di degrado nella città. Sabato 18 gennaio, a fare vista ai militanti, presso il gazebo di piazza Garibaldi, è intervenuto il segretario federale MATTEO SALVINI

Al motto di “Prima Padova”, Bitonci – già ex sindaco di Cittadella e presidente dei senatori della Lega Nord – ha  illustrato il suo programma per Padova, incentrato su 5 importanti punti:

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La crisi nascosta è uscita da sotto il tappeto: la partita ce la giochiamo con Romania e Grecia


Crisi: peggio solo Romania e Grecia

Secondo Bruxelles, il Belpaese è il peggiore d’Europa per chi perde il lavoro: le possibilità di trovarne un altro entro un anno sono tra 14-15%, cioè le più basse di tutti i 28 Stati membri dell’Ue

L’Italia è il Paese che ha conosciuto dal 2008 il declino più elevato della situazione sociale di chi lavora: oltre il 12% degli occupati non riesce a vivere del suo stipendio. Solo Romania e Grecia fanno peggio (oltre il 14%) ma la loro situazione era grave già nel 2008: lo afferma lo studio Ue sull’occupazione. “Dal 2010 gli stipendi delle famiglie nell’Unione europea sono diminuiti, e i cali sono stati particolarmente profondi (oltre cinque punti percentuali in due anni) in Grecia, Spagna, Italia, Irlanda, Cipro e Portogallo”, si legge nel rapporto. In generale in Europa dal 2008 al 2012 il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è salito di 7,4 milioni, ovvero oggi è un quarto della popolazione europea (125 milioni) ad essere a rischio indigenza. Italia, Grecia e Irlanda sono i Paesi dove la situazione si è deteriorata maggiormente, il numero delle persone in difficoltà di oltre cinque punti percentuali in quattro anni. la Commissione conclude che “nonostante i primi segnali di ripresa economica, mercato del lavoro e situazione sociale restano una grande sfida e il carattere inclusivo della possibile ripresa è incerto”.

“In Italia non cresce solo la disoccupazione ma anche la povertà”: lo ha detto il commissario Ue al lavoro Lazlo Andor presentando il rapporto 2013 su occupazione e sviluppi sociali dove l’Italia spicca per

alta disoccupazione e povertà di chi lavora, con stipendi con cui non si riesce a vivere:
Con l’aumento della disoccupazione, aumenta in Europa il rischio di povertà; secondo Bruxelles, testimoniano i dati commentati da Andor, un quarto dei cittadini Ue è a rischio di povertà ed esclusione sociale: si tratta di una percentuale più alta rispetto a quella dei disoccupati, perchè il rischio deriva anche dai bassi livelli di reddito. Il fenomeno è presente anche in Italia, ha confermato Andor

Fotografia di una povertà che in molti vogliono ignorare

Guadagnano meno del 60% del reddito che porta a casa la metà delle famiglie del loro Paese. Non possono allo stesso tempo permettersi l’acquisto in un anno di una lavatrice, di un televisore, di un telefono e pure affrontare una spesa imprevista. Oppure faticano a pagare l’affitto, riscaldare l’abitazione, mettere in tavola sufficienti proteine e andare in vacanza per una settimana. Ancora, vivono in una famiglia dove si lavora due mesi su dieci, mentre per il resto del tempo non si ha un’occupazione degna di tal nome. Sono questi i tratti della povertà in Italia ed Europa, che si celano dietro la definizione di “persone a rischio povertà o esclusione sociale”. Il potere semplificante della statistica ci dice che vi rientrano 18,2 milioni di persone in Italia, il 29,9% della popolazione contro una media Ue del 24,8%.

Scivolare sotto la soglia del rischio:

Secondo la definizione di Eurostat, le persone “a rischio di povertà o esclusione sociale” sono quelle che ricadono in almeno una delle tre seguenti categorie: sono “a rischio povertà”, sono in stato di “severa deprivazione materiale” o vivono in famiglie con una “bassa intensità di lavoro”. Queste definizioni svelano una foto in bianco e nero della povertà. s famiglia) che magari garantiscono ai nuclei possibilità di spesa superiori a quelle che deriverebbero solo dalle entrate. Motivo per cui l’Istat calcola le soglie di povertà (tanto relativa quanto assoluta) sulla base della spesa. Accorgimento che anche Eurostat fa proprio aggiungendo gli altri due parametri.

Per “a rischio povertà” si intende infatti la fetta di popolazione che ha un reddito disponibile che si colloca al 60% del reddito medio disponibile nel Paese di riferimento(quel livello che divide in due gruppi uguali i redditi del Paese). In Italia, secondo i dati Istat del 2010, quest’ultimo corrisponde a 2037 euro mensili e pone la soglia a 1.200 euro circa. Questo parametro – ponderato per i componenti della famiglia – serve a indicare il basso livello di reddito in rapporto a quanto avviene nel Paese in cui si vive, non necessariamente una situazione di povertà o ricchezza in termini assoluti.

Diverso il procedimento che porta gli statistici a definire le persone che sono materialmente indigenti, che non si misurano in base al reddito ma alla possibilità di spesa e con un ragionamento qualitativo. Nella “severa deprivazione materiale” vi ricade, infatti, chi non riesce a garantirsi quattro delle nove seguenti incombenze: pagare l’affitto, il mutuo o le bollette; mantenere la casa sufficientemente riscaldata; affrontare spese impreviste; mangiare carne, pesce o proteine equivalenti ogni due giorni; andare in vacanza via di casa per una settimana; mantenere un’auto; una lavatrice; un televisore; un telefono o un cellulare. Si tratta quindi di una situazione di ristrettezza economica durevole, che porta all’incapacità forzata (non frutto di una libera scelta di consumo) di soddisfare alcune di quelle esigenze.

Da ultimo, si guarda al lavoro svolto in famiglia. L’allarme scatta quando i membri del nucleo familiare hanno un coefficiente di “intensità del lavoro” inferiore alla soglia di 0,2. In pratica, si tratta dei nuclei dove le persone in età lavorativa (18-59 anni ad esclusione degli studenti fino a 24 anni) hanno lavorato in un anno meno del 20% dei mesi durante i quali potevano teoricamente essere occupati. 

Questi tre parametri, , rendono l’idea di come la recessione economica abbia modificato i tratti della povertà in Italia. Nei sei anni di crisi, tra il 2007 e il 2012, la fetta di popolazione con bassa intensità di lavoro è rimasta in linea con la media europea intorno al 10%. Nel povero Belpaese la quota delle persone a rischio di povertà ha oscillato intorno al 19% / 19,4% lo scorso anno). Ma a peggiorare è stata la qualità della vita, rappresentata dall’indigenza e dalla deprivazione materiale. Nel 2007, mentre il 19,9% degli italiani era “a rischio povertà”, quindi con reddito di gran lunga inferiore alla media, solo il 6,8% aveva problemi sul versante della spesa. Significa che il sistema era iniquo in quanto a distribuzione del reddito, ma tutto sommato la qualità della vita era un problema limitato a pochissimi casi; lo squilibrio opposto, come quello dell’Ungheria, rappresenta invece una società meno iniqua ma nella quale chi ha un reddito basso soffre veramente. Oggi, in Italia, le persone indigenti sono balzate al 14,5%: la rete di protezioni – come quella familiare – non basta più e anche nelle statistiche si certifica che la qualità della vita è pessima per una parte importante della popolazione .

Nel frattempo agli italiani rimane in bocca solo un pò di belpaese: il formaggio, perchè morbido e, poterlo masticare anche senza denti , fa rimanere vivi, in attesa di morire di fame , di freddo , senza luce, impossibilitati a fare la spesa, pagare gli specialisti per curarsi e, pagare le bollette.

Adelfia Franchi

Il Porcellum è incostituzionale:la Consulta schiaffeggia i partiti

foto parlamento

Il porcellum è incostituzionale

La Corte Costituzionale ha depositato le motivazioni della sentenza sulla bocciatura della legge elettorale: “Le Camere non cessano di operare, la sentenza avrà effetti solo sul nuovo voto”

ROMA-Sono servite quattro ore di camera di consiglio ai giudici della Corte costituzionale per depositare le motivazioni della sentenza con cui, il 4 dicembre scorso, hanno bocciato il Porcellum, dopo otto anni di “illegittimità”.

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Usura Bancaria e Anatocismo

Banche, tassi usurai alle aziende ______Massimliano Carbonaro/FpS Media*

*Articolo  segnalato da SDL–Centrostudi*, già pubblicato su “L’ESPRESSO”

Una società di consulenza bresciana ha analizzato i conti delle piccole aziende del Nord. E ha scoperto che negli ultimi tempi i tassi applicati sui prestiti si sono alzati, al limite dello strozzinaggio. Ma pochi imprenditori denunciano e l’ABI e la Banca d’Italia non controllano. Cronaca di una nuova, pericolosa deriva.

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Comunicato del Centro Studi CESI

COMUNICATO STAMPA

Si comunica che il sito del “CESI – Centro Nazionale di Studi Politici e Iniziative Culturali” https://centrostudicesi.it è diventato un blog interattivo, a cui si può accedere regolarmente, sia per informazioni e sia ( cliccando su “Commenti”) per esprimere giudizi, osservazione o formulare eventuali quesiti. Tale iniziativa si propone altresì di implementare anche la

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