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Maurizio Bergonzini …. “è andato Oltre”
nella notte tra il 1° e il 2 agosto

NELLA SERA DEL SUO COMPLEANNO 

Roma, Venerdi 2 agosto, h.9,00 ….. sto imboccando l’accesso alla Metropolitana direzione EUR (per partecipare come Presidente di Collegio Sindacale ad un C.d.A. di un’importante Società) quando mi raggiunge una telefonata di Lamberto – mio Amico e Collega,  nonché Presidente LAPET per la Provincia di Roma – che mi lascia pietrificato….. “Giuliano, una brutta notizia… Maurizio è improvvisamente morto, …. mi ha telefonato poco fa suo figlio!“……. “Come è successo ? “…. chiedo io e risponde Lamberto:  “Non lo so ….. l’ho incontrato alcuni giorni fa nel mio studio, prima della sua partenza per le vacanze in Val Aurina e stava bene” …..  rispondo io: “Sto salendo sulla metro, ti richiamo dopo !”   

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A Nettuno la vista del Principe Borghese

Domenica 21 Luglio 2019, Valerio Borghese – nipote del leggendario Comandante della Decima MAS – ha fatto visita alla città di Nettuno. Accompagnato dal Dott. Pietro Cappellari, Presidente territoriale dell’Accademia Delia, Borghese ha ammirato le antiche proprietà di famiglia presenti nel borgo, prima dell’incontro riservato allo studio di iniziative culturali sul territorio di Anzio e Nettuno. Oggetto dell’incontro è stata l’organizzazione dei prossimi eventi per il LXVI Anniversario dello Sbarco Alleato (22 Gennaio 2020).

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A sostegno di Matteo, Leader di una “Lega Nazionale”

PERCHE’ DIFENDO E SOSTENGO MATTEO SALVINI

Disputationem de fide, …. quod __________di Franco d’ Emilio

Non sono leghista, solo simpatizzante quando la spada tratta di Alberto da Giussano sa davvero difendere, interpretare, porre a soluzione i problemi concreti del nostro travagliato paese. La mia visione politica, infatti, è all’insegna della moderazione ovvero di tre condizioni per me imprescindibili: priorità, opportunità e senso della misura, tre fattori non sempre presenti nella vivacità propositiva della Lega.

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23 Luglio 2019, nel XVIII Anniversario,
in ricordo di GIAMPIERO ARCI

MARTEDI’ 23 luglio 2019 alle ore 19.30 nella Basilica di San Marco Evangelista a Piazza Venezia, verrà celebrata una Santa Messa in ricordo di  Giampiero Arci, nel XVIII Anniversario della sua dipartita.
La Cerimonia viene promossa, come ogni anno in tale data, dall’ Associazione Giampiero Arci presieduta dalla sorella Enrichetta per ricordare  il suo  esempio e per perseguire un impegno mai accantonato in ambito politico, culturale e sociale.
L’ Associazione infatti promuove annualmente l’assegnazione di alcune Borse di Studio – con il contributo e il patrocinio della Regione Lazio –  destinate a laureati con Tesi di Laurea su un tema di Diritto dell’Unione Europea.

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Il Buono e il Cattivo governo in Italia e in Europa

Dallo Stato politico-sociale al mercato globale i bisogni reali dei popoli e delle persone

 

 

Raffaele Panico

 L’arena nel corso degli anni Novanta del secolo scorso si è allargata. Arena in quanto la tanto magnificata globalizzazione ha fatto riemergere logiche più simili alla decadenza dell’impero romano d’Occidente: tratta di essere umani, salari da poche manciate di euro, insicurezza, il ritorno di malattie infezioni già debellate, massiccia immissione di sostanze stupefacenti. Problemi igienico-sanitari, le scuole fatiscenti… Basta anche vedere i marciapiedi di Roma, i rifiuti sotto il sole d’estate, anche in strade di riferimento turistico e nelle periferie, la prostituzione di ogni genere. Durante il regno d’Italia si citava per la saggezza quotidiana, la pratica della casalinga di Voghera “la pratica rompe la grammatica” si diceva, per sostenere il buon senso e di riflesso il Buon Governo. Troviamo nella storia degli italiani i famosi dipinti medioevali l‘Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo, sono affreschi di Ambrogio Lorenzetti, conservati nel Palazzo Pubblico di Siena, databile tra il 1337-1340.

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LA PACE PERPETUA E’ ANCORA UTOPIA

UN PENSIERO POLITICO SOSTENIBILE E FUTURIBILE

Raffaele Panico

Un futuro conosciuto in anticipo è un controsenso” scrisse Jacopo Burckhardt. Il problema però si fa esplicito nel corso del Novecento. Il mito delle “magnifiche sorti e progressive” dell’Ottocento conduce a sperimentazioni continue applicate con procedure su scala industriale, e globale, sulla vita di intere popolazioni e generazioni di uomini attraverso gli Stati nazione del tempo. Promesse di maggior benessere e rappresentanza politica, di partecipazione sociale, e si manteneva l’equilibrio del potere con la “pace armata”. È il tempo definito da Karl Polany de “La grande trasformazione” (Einaudi Torino, 1974), temperie che vede un’attenzione per il mantenimento della pace dopo il Congresso di Vienna del 1815 attraverso varie fasi. Sono stati tre i periodi dell’esercizio e del controllo dell’equilibrio del potere. Primo: è con la diplomazia che si localizzano i conflitti in regioni limitrofe e in periodi temporali ristretti, senza devastazioni totali e perdite ingenti. Polany la chiama La pace dei cento anni 1815-1914 perché, nonostante tutto, malgrado tutte le prove di forza militari, il meccanismo generale delle relazioni internazionali funzionava in modo da localizzarle, le guerre, e in generale esse erano brevi, e in un certo modo, umanizzate, nel senso che non colpivano i civili e la fibra, ossia le strutture industriali economiche delle nazioni.

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