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Autore: Alessandro P. Benini

Esperto di Finanza e di Storia dell'Economia.

Jungla Capitale

Anche il giardinetto sottocasa, quei pochi metri quadri ricavati a stento tra un palazzo e l’altro, un tempo adibito a parco giochi dei bambini, appare un incolto territorio dove, tra quel che rimane di altalene e scivoli, spettrali resti arrugginiti, campeggia l’immancabile immondizia in un cumulo maleodorante alzato in giorni e settimane.

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Reddito di Cittadinanza o “Micro Credito” a tasso/zero?

MICRO CREDITO: UNA SOLUZIONE

PER  AGEVOLARE UN’ATTIVITA’ O UN LAVORO SICURO

di Alessandro P.Benini

Per anni, quando il Movimento Cinque Stelle era ancora in fasce e le forze politiche presenti in Parlamento divise in due coalizioni si alternavano al governo, chi rimaneva all’opposizione criticava aspramente le misure adottate, più o meno ragionate, per risolvere, più o meno, le problematiche del momento.

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L’Africa neoliberista, specchio d’Europa in un libro-inchiesta di Ilaria Bifarini

L’Europa, così come l’abbiamo conosciuta, nei prossimi decenni, diverrà più simile all’Africa, mentre quest’ultima parlerà cinese?

E’ una delle molteplici possibilità che il futuro ci riserva: a queste conclusioni si è arrivati, fra le altre, dopo un ampia discussione con Ilaria Bifarini, economista ed esperta di organizzazioni internazionali, autrice di un nuovo volume “I coloni dell’Austerity – Africa, neoliberismo e migrazioni di massa.
Un saggio socioeconomico che entra, con la determinazione della scienza, nelle cause reali di una migrazione epocale destinata, qualora non si giunga ad una auspicabile inversione di rotta, ad aumentare, con l’esponenziale crescita demografica dei Paesi africani.

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Il Denaro non governa

Il denaro governa se stesso, non certo il mondo: questo è, in sintesi, il concetto espresso dagli autori e dai relatori nel corso della presentazione, presso il Senato della Repubblica, del volume IL DENARO NON GOVERNA, di Andrea Tornielli e Pier Paolo Saleri (*)

IL DENARO NON GOVERNA
IL DENARO NON GOVERNA

Un compendio dell’analisi economica e politica di Papa Francesco, in un tempo di grandi difficoltà per tanta parte delle popolazioni del mondo. Gli interventi dell’On. Giancarlo Giorgetti e dell’On. Stefano Fassina, uno deputato della Lega, l’altro parlamentare di Liberi e Uguali, sono stati contrassegnati da un’identica visione dei discorsi del Pontefice e delle varie interviste che, Francesco, in modo estemporaneo, ha concesso durante i numerosi voli intercontinentali. È anzitutto la conferma, in toto, di quella dottrina sociale della Chiesa più volte richiamata nelle encicliche di Leone XIII e Pio XI, fino alle più recenti di Paolo VI, che, nelle circostanze dei nostri tempi, assumono particolare rilevanza.

La globalizzazione, figlia di un capitalismo senza confini, che si nutre di un potere del denaro sempre più opprimente, ha scavato profondi baratri fra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri: insomma, consumismo e finanza prepotentemente lontani dall’essenza dell’umanità sono oggi un indiscutibile oltraggio alla dignità dell’uomo.

L’iniziativa dell’UCID del Lazio, dell’Associazione Federproprietà e con la collaborazione della Associazione ex Parlamentari Repubblica ed anche per merito del Sen. Riccardo Pedrizzi, che ha aperto il convegno, ha il significato profondo di ricordare come la dottrina sociale della Chiesa, abbia, nella rinnovata attenzione del Pontefice, la capacità di unificare le più diverse opinioni politiche nella difesa della giustizia, intesa come equità e rispetto dell’individuo.

Alessandro P. Benini


(*) Andrea Tornielli è un giornalista cattolico, già collaboratore con IL FOGLIO e LA STAMPA come vaticanista. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui una circostanziata difesa di Pio XII. Pier Paolo Saleri è analista politico e coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Europa Popolare, collabora con L’AVVENIRE. Insieme hanno lavorato alla stesura di questo libro, raccogliendo il pensiero sociale di Papa FRANCESCO, riguardante la politica, l’economia e l’ambiente. Il testo è stato pubblicato dalla Casa Editrice PIEMME che, attualmente, fa parte del Gruppo Mondadori.

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La “buona scuola”

Timidi insegnanti contro teppisti di classe 

Un venti percento della popolazione scolastica subisce, nella fascia tra gli undici ed i diciassette anni, secondo un’indagine ISTAT, episodi di bullismo: una significativa percentuale a comprova dell’involuzione negativa di tanti ragazzi, senza alcuna distinzione sociale. Un fenomeno trasversale, che, soltanto in occasione di fatti clamorosi, finisce sotto i riflettori della cronaca e rapidamente torna nel cassetto dei problemi dimenticati, fino al successivo episodio di sopraffazione.

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4 Marzo 2018: “La Vittoria dei Dimenticati”

NON DELUDIAMOLI!

di Alessandro P. Benini *

«Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?», recitava con arroganza la regina Crimilde nella favola di Biancaneve. È più o meno, quello che accade di questi tempi post elettorali, dove , al posto della malvagia regina, i leaders politici si palleggiano l’onere e l’onore di formare un governo. Vedremo poi se al confronto del muro contro muro subentreranno le alchimie della spartizione o il salto nel buio di una nuova tornata elettorale. Quello, invece, che, ad un semplice sguardo, salta agli occhi è l’attuale composizione geografica del voto del 4 marzo: se mettiamo a confronto le due cartine dello stivale, così come risultano con i confini ben delineati dalla volontà popolare, si evidenzia ancora una volta la marcata differenziazione tra Nord e Sud.

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Non più Dio, ma l’uomo

La “SECOLARIZZAZIONE” della CHIESA

Dio è Amore…. un concetto ancora ripetuto nella Chiesa, pur in questi tempi di dialogo e di confronto. Ma fino a quando verrà sostenuta l’Infinita Misericordia del Signore in questa chiesa in cammino, senza conoscere la meta ultima, e dove si è preferito scegliere una strada lontana dalla tradizione, e dove si è voluto, con ogni mezzo, offuscare l’autorevolezza di un sicuro riferimento nel timore di apparire, in qualche modo, fautori di un fondamentalismo opposto all’attuale, capillare secolarizzazione della società moderna, dove lo spazio di Dio appare sempre più esiguo.

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Una “Polizza Vita” per Umberto I°

UNO SCONOSCIUTO BUSINESS “FINANZIARIO ASSICURATIVO” di CASA SAVOIA

Un tesoretto poi non proprio “etto”, visto che l’ammontare sfiorava la bella somma di qualche milione di sterline oro, era il frutto della polizza vita sottoscritta da Umberto I° e lasciato per decenni dall’erede Vittorio Emanuele III° in custodia alla londinese Hambro Bank.

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Boldrini docet: “Integrazione forzata per gli Italiani”

IN  ITALIA …

La DENATALIZZAZIONE degli “AUTOCTONI”  imposta dalla democrazia e dal globalismo

Mentre volano le ultime, poco credibili promesse che hanno contraddistinto tutto lo scontro preelettorale, un fatto rimane al centro del dibattito: senza alcuna proposta concreta ed attuabile, un sola formazione “populista” sembra avviarsi ad una grande vittoria, l’astensione.     Si è parlato tanto e di tutto fuorché della realtà: abbiamo ascoltato gli inutili discorsi del potere, un potere in sella da tempo e sempre più avulso dalle vere necessità popolari; non è con la sfilza di piccole mance buttate lì a pioggia battente che si tranquillizzano gli animi quando appare ormai chiaro il temibile sfilacciamento della società italiana, a cominciare dalla quasi scomparsa natalità (nel 2017 il saldo nascite/decessi è negativo di 200.000 unità) e l’età media della popolazione supera i 45 anni, con una percentuale di bambini( 0-14 anni) di appena il 12%.

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Bitcoin in altalena – Investitori in pena

C’è dell’altro nel grande calderone del mercato monetario, ed è un qualcosa, che, al confronto, derivati, obbligazioni strutturate e subordinate, note per aver messo in pericolo e peggio ancora, i portafogli di banche e finanziarie, per non parlare di quella moltitudine di risparmiatori un tempo definite “parco buoi”, ed è una bomba ad orologeria piazzata nel bel mezzo di un mercato dove l’incertezza domina sovrana: la valuta virtuale, più nota tra gli addetti ai lavori come Bitcoin.

Quando sia nata, questa moneta che vola nell’etere, non è molto chiaro; l’inventore, secondo alcune fonti asiatiche, sarebbe stato Satoshi Nakamoto, un giapponese estraneo ai grandi mercati borsistici che nel 2008 ha lanciato l’idea di una criptovaluta capace, senza spostamenti di capitali reali, di polarizzare l’attenzione degli investitori. All’inizio dell’anno, un Bitcoin, nell’Impero del Sol Levante, valeva duemilionitrecentomila yen, pari a circa ventimila euro, che, nel giro di due settimane, ha subito un dimagrimento del 50%.

Insomma, se è vero che una valuta digitale non è poi così concreta, è altresì vero che la sua eterea sostanza è estremamente volatile. A determinare la pesante erosione sono state le misure decise da Cina e Corea del Sud, tendenti a regolarizzare in modo restrittivo il mercato delle criptovalute finora fiorente nelle Borse del Sud Est asiatico e non solo.

Ma la temerarietà degli investitori ha varcato i confini, facendo affluire una massiccia domanda di criptovalute sui mercati nipponici, con la conseguenza di un rafforzamento dello yen sulla valuta cinese. A sostenere, dopo il tracollo di gennaio, indirettamente la speculazione sul virtuale circolante, l’immissione nel sistema di forte liquidità da parte dell’Istituto di emissione giapponese, allo scopo precipuo di alimentare, in primis, il comparto immobiliare, poi, finito in secondo piano a fronte della preponderante speculazione sulle valute virtuali.

Un mercato, questo, che, pur nell’attuale volatilità, ha creato, in Estremo Oriente ed ora anche negli Stati Uniti, una nuova, brillante categoria di milionari. Tra questa immaginifica valuta, rappresentata con diversi appellativi – ripple, ether, e nem – tanto per citarne alcuni, si muovono i grandi gruppi finanziari con l’apporto discutibile dei piccoli risparmiatori, il tutto in assoluta libertà.

Eppure, il rischio globale è sempre più evidente, se il postulato liberista prevede la più grande indipendenza dei mercati, non si può comunque lasciare i risparmiatori, più scommettitori che investitori, al loro incauto destino: qui le regole occorrono e sono urgenti. Per quanto ci riguarda il nostro Ministero dell’Economia e Finanze sta approntando un decreto normativo teso al controllo del nuovo fenomeno finanziario, che, da quanto è dato sapere, è più formale che sostanziale: si tratterebbe, in breve, d’istituire un registro anagrafico delle persone fisiche e giuridiche, che, pena una serie di sanzioni, dovrebbero, in qualità di prestatori di servizi inerenti l’utilizzo di valuta virtuale, comunicare al Ministero, non oltre la data dell’entrata in vigore del decreto, la loro attività.

Alla luce di quanto negli ultimi dieci anni è accaduto nei mercati mobiliari, questa normativa appare, sempre se entrerà in vigore, poco attenta alla sorte di coloro che sceglieranno l’irrealtà di una valuta inesistente.

Alessandro P. Benini

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Le elezioni di marzo ed il problema degli immigrati

                                                                       Basta buonismi e falsità

                                     Vogliamo  casa nostra!

_______________di ALESSANDRO PUBLIO BENINI *

Con le elezioni finalmente alle porte e con l’anno nuovo appena iniziato, è giunto il tempo dei programmi e dei propositi, ed, anche, il momento delle considerazioni sullo sfascio italiano, non visibile solo da chi non vuole vedere.  Si canta vittoria per quei pochi decimali in positivo registrati dall’ISTAT, ma, a ben guardare, soffermandosi su quanto rileviamo attorno a noi, questi infinitesimali progressi ci spingono, per quanto riguarda le ultime statistiche, a riconsiderare il famoso pollo di Trilussa, consumato a metà tra due persone o, in modo più veritiero, una digiuna e l’altra fa la parte del leone.

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A Macerata sibilano proiettili / 1

Intervento N.1 / a cura della Redazione della CONSUL PRESS

Chi difende i cittadini?

Molti campanelli d’allarme avevano, negli ultimi tempi, suonato invano: aggressioni in periferia ad extracomunitari, roghi d’incerta natura, interi quartieri all’assalto di centri per rifugiati, mentre, quotidianamente, ad opera di immigrati illegali e no, si moltiplicavano una serie di fatti criminosi sulla pelle dei cittadini italiani, dalla Sicilia alla Lombardia. Oggi, invece del trillo di un allarme sono risuonati, nel pieno centro di Macerata, numerosi colpi d’arma da fuoco, che, come obbiettivo avevano persone di varia nazionalità, tutti accolti nella tranquilla città marchigiana.

Numerosi feriti, alcuni seriamente, è il bilancio della sparatoria, un bilancio provvisorio dal momento che qualcuno tra le vittime ha scelto di fuggire evitando una possibile identificazione. In poche parole, nell’ultima settimana, Macerata, da sempre lontana dalla violenza, ha dovuto assistere ad un orrendo femminicidio con smembramento del corpo di una povera, indifesa ragazza, ed, a distanza di poche ore, ad una sparatoria che avrebbe potuto, oltre ai previsti bersagli, riempire di piombo ignari passanti.

L’assassinio di Pamela, come già è stato definito, è un “Omicidio di Stato”: il presunto responsabile è un giovane nigeriano, con precedenti per spaccio e senza permesso di soggiorno, che, alla faccia della giustizia, ha vissuto tranquillamente, si fa per dire, nella città marchigiana, e, com’è ovvio, ci chiediamo come mai, in un centro di cinquantamila abitanti, dove gli stranieri non passano certo inosservati, un giovane pregiudicato abbia potuto soggiornare senza la benché minima attenzione delle Istituzioni.

Nel nostro Paese entra di tutto e succede di tutto nell’assoluta indifferenza di chi deve proteggere la gente, sola e disarmata davanti all’arroganza ed alla violenza. Di questo passo escono dall’anonimato soltanto i “giustizieri”.

Alessandro P. Benini

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Programmi Kulturali del “M-5 Stelle”

Evviva l’ignoranza: ABOLIAMO IL CONGIUNTIVO!

È vero, i volti che ci propongono per la guida d’Italia non sono proprio il massimo della competenza ed, in alcuni casi, sono addirittura gli artefici dell’attuale disastro nazionale. L’onestà proclamata non è stata una priorità per quel sottobosco politico che ha prosperato all’ombra di un potere, comunque debole, che ha permesso più volente che nolente il dilagare di una corruzione, che, in cifre vale di più di due-tre finanziarie messe insieme, ma il dilettantismo che contraddistingue il Movimento 5-Stelle, che, nei sondaggi, ha raggiunto il traguardo di primo partito.

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L’Italia, tra invasioni ed esodi

Gli Immigrati vanno via… ma anche gli Italiani

Anche Israele, dopo decenni di favorevole accoglienza dell’immigrazione da numerose regioni del mondo, si è visto costretto, per il sensibile aumento della criminalità, a trovare un accordo con Uganda e Ruanda, trasferendo nei due paesi africani, almeno quarantamila immigrati dei tanti che affollano il territorio israeliano. Una decisione, questa di Netanhiau, che ha saputo risolvere quelle problematiche dell’immigrazione, magari solo in parte, accantonando le polemiche, le ipocrisie, nonché i trattati internazionali che dovrebbero imporre l’aiuto umanitario, peraltro disatteso, a differenza di quanto avviene nel nostro Paese.

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Un Ponte Europa-Russia per superare inutili sanzioni

Un Convegno con il Patrocinio della Consulpress

Le sanzioni occidentali inflitte alla Federazione Russa, come tutte le iniziative sanzionatorie non producono alcun effetto diretto o indiretto sulla soluzione che s’intende raggiungere. Una verità, questa, che il Vice presidente della Commissione Affari Interni della Duma di Stato Mikhail Startshinov ed il politologo Oleg Bordarenko, hanno sostenuto nel corso del convegno svoltosi presso la sede romana del Parlamento Europeo

La soluzione, infatti, della crisi ucraina non passa per le politiche di “embargo”, ma trova l’unica opportunità in una convinta azione delle diplomazie europee che dovrebbe essere incentrata sulla volontà di disinnescare quell’ordigno rappresentato dalla situazione ucraina. L’Italia ha tutto l’interesse a farsi promotrice, in seno all’Unione ed al Consiglio d’Europa, di un progetto pilota, basato su quel realismo in politica internazionale oggi ineludibile, per giungere alla sospensione di sanzioni, che, al nostro Paese costano circa quattordici miliardi di euro di perdite annue sull’export, come ha voluto sottolineare, nel suo intervento, l’On. Deborah Bergamini, Vicepresidente PPE al Consiglio d’Europa.

Lo scopo del convegno, nel corso del quale sono intervenuti il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, Lucio Malan, membro della Commissione Esteri del Senato, è proprio quello di edificare un ponte fra i Paesi dell’Unione e la Federazione Russa, mettendo in risalto la comune identità di vedute come l’europarlamentare Fabrizio Bertot, ha più volte, anche attraverso la Fondazione Ki-An, posto al centro dei comuni interessi.

Infatti non si può sottacere come, nell’attuale contingenza economica, è proprio l’Italia a subire il contraccolpo di sanzioni che vanno ad incidere su quel mercato agroalimentare, principale vettore di tutto il nostro export verso la Russia.

Alessandro P. Benini

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L’Oppressione del “Neo-Liberismo”

La  SOLITUDINE della “Lunga GIOVINEZZA”

Non esistono più scuola, parrocchie, sezioni di partito: la famiglia, quella tradizionale, già minata da tante problematiche, è rimasta sola. Una solitudine che circonda, pur nell’eccessiva protezione per i figli adolescenti, tutti i membri del primo nucleo sociale, forse il più importante; non si trovano appoggi formativi nelle storiche organizzazioni di comunità, come gli oratori, gli istituti d’istruzione, e, nel loro insieme, nelle stesse formazioni politiche giovanili. Per queste ultime va sottolineato come solo il 14% dei giovani, anche quelli prossimi all’età adulta, nutre qualche interesse per la politica, quando, guardando indietro negli anni, la dialettica e anche la contrapposizione ideologica, erano il pane quotidiano per la quasi totalità di una generazione protesa, tra mille contraddizioni, a guardare al futuro: ma esistono ancora le ideologie o sono scomparse con l’inizio del nuovo millennio? In realtà a finire nel ripostiglio delle cose vecchie, nelle cassapanche degli oggetti in disuso sono proprio le ideologie dogmatiche, una per tutte quella marxista.

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Unione Europea e Federazione Russa

Una dichiarazione dell’On. Fabrizio Bertot

L’eurodeputato Fabrizio Bertot ha riaffermato, alla vigilia dell’incontro con gli alti esponenti della Duma russa, in un colloquio con i redattori della Consulpress, l’importanza del rapporto tra Federazione Russa ed Unione Europea, che, pur con diverse, positive sfumature, ha subito una battuta d’arresto: l’applicazione di numerose misure restrittive alle esportazioni ha, a sua volta, prodotto delle contro-sanzioni, che, alla luce delle attuali difficoltà economiche europee, ed in particolare dell’Italia, rappresentano non solo un danno di notevole entità, ma vanno ad incidere negativamente sullo storico legame fra Europa e Russia.

L’On. Bertot ha voluto sottolineare, oltre all’importanza commerciale del rapporto, anche la comune cultura che lega l’Italia alla Federazione Russa, legame nato da un millenario scambio artistico, scientifico ed etico, che non può essere interrotto da mere posizioni ideologiche.

Con le prossime elezioni politiche, che si svolgeranno nei due Paesi in primavera, Fabrizio Bertot auspica una piena ripresa di tutte le relazioni, foriere di un diffuso benessere del comune continente d’appartenenza.

Alessandro P. Benini

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La Strage degli Innocenti

Una nuova legge per fermare la Fabbrica degli Angeli

Occorre fare una più approfondita riflessione sulle tante ferite inferte dal movimento del ’68, un anno divenuto, nella memoria dei più, pietra miliare per quel cambiamento avvenuto nel mondo universitario e del lavoro, ma, in particolare nella concezione della società italiana, che da quel momento, è andata velocemente nella direzione di un radicale capovolgimento di valori, progetti ed obiettivi, a detta degli innovatori, divenuti obsoleti.

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Difesa Comune Europea

SPENDERE PER LA SICUREZZA

Un mondo in subbuglio, dove i riferimenti, ai quali eravamo abituati da settant’anni, sono venuti meno e dove i confini nazionali risultano evanescenti, così come dimostrato dalla guerra lunga e complessa che ha stravolto il Vicino Oriente.

In questo clima di confusione l’Europa, da una posizione di subalterna sicurezza, ha visto scorrere eventi premonitori, confrontandosi fra stati membri dell’unione, su una politica monetaria miope e divisiva, tralasciando tutto ciò che, nel frattempo, avveniva nel mondo. Si è proceduto, per oltre vent’anni a stabilire, con meticolosa precisione, limiti di flessibilità finanziaria, ad invocare austerità sanzionando, di fatto, le debolezze del Mezzogiorno europeo, concedendo all’Italia quella invocata possibilità di sforamento, che, alla luce dei fatti, nulla ha prodotto di positivo.

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