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Concerti a Santi Apostoli a cura della Camera Musicale Romana

IX Stagione Concertistica di Musica ai Ss. Apostoli a cura della Camera Musicale Romana e sotto la Direzione artistica del Soprano Elvira Maria Iannuzzi.

“Nel segno di Brahms”, musiche di A. Dvořák, R. Fuchs, J. Brahms. 

 Esegue:

 Michelangelo Carbonara, pianoforte

 Un programma che verte sull‘amicizia, l’amicizia di Antonin Dvorak e Robert Fuchs con Johannes Brahms; compositore, quest’ultimo, che aveva idee molto chiare sul percorso che avrebbe dovuto prendere la musica europea nella seconda metà dell’Ottocento. Secondo la sua visione era necessario mantenere e rinnovare le grandi scuole di Bach e di Beethoven associando ad esse i nuovi ritmi e le armonie della musica popolare degli stati dell’est e del nord Europa. Dvorak e Fuchs non erano solamente due amici di Brahms, bensì due “seguaci” del suo pensiero e musicisti stimati e promossi dallo stesso Brahms.

Di Dvorak verranno proposti tre brani di rara esecuzione ma che contengono tutta la cifra stilistica del compositore, il suo lirismo, l’energia dei ritmi boemi e la sapienza della scrittura di stampo tedesco.
L’austriaco Robert Fuchs è un personaggio poco noto ma fondamentale per la storia della musica, in quanto fu insegnante di armonia e composizione di famosi autori come Mahler, Korngold, Wolf, Sibelius e molti altri. La sua carriera non decollò principalmente per via della sua timidezza e riservatezza, nonostante le incoraggianti parole proferite dai critici contemporanei. La sua produzione pianistica è copiosa e le tre Sonate occupano all’interno di essa un posto di riguardo. La prima, proposta in programma, è un brano fresco e di ispirazione schubertiana, oltre che brahmsiana.
Per quanto riguarda appunto Brahms, verranno presentati due cicli, uno composto in gioventù, le Ballate op. 10 del 1854, e l’altro del periodo maturo, l’op.116 del 1892, che mettono in risalto tutti i caratteri salienti della sua arte: la costruzione perfetta, l’ispirazione nobile e malinconica, l’amore per la citazione popolaresca.

Il concerto che avrà luogo domenica 24 marzo 18.30, si svolgerà come di consueto presso la Sala dell’Immacolata del Convento dei SS. XII Apostoli.

Accreditarsi subito scrivendo a alessandro.decadi@gmail.com,.

Onorevole in rosa, Debora Serracchiani si racconta: “il Partito Democratico diventi un’alternativa”

È Debora Serracchiani, deputata del Partito democratico e capogruppo PD in Commissione Lavoro della Camera dei deputati, l’ospite del primo appuntamento primaverile del ciclo “Ego: le personalità si raccontano”, che si è svolto ieri presso la sede nazionale di Confcoperative a Roma. Primo appuntamento primaverile, ma anche quarto incontro di un ciclo che prevede di approfondire nel tempo la conoscenza di personalità che caratterizzano la vita democratica del nostro Paese.

La Rassegna è nata da un’idea della Dott.ssa Jasna Geric – interprete e traduttrice – con il patrocinio della Ad Maiora – Editore, casa editrice di spicco nei settori economico e giuridico: il primo incontro si è tenuto il 7 dicembre 2018 con il senatore e giornalista, Gianluigi Paragone, che ha presentato il suo libro “Noi no!”; il secondo ha avuto luogo il 14 dicembre 2018 con l’onorevole Alessandra Moretti, ospite dell’incontro sul tema “Una madre ai vertici della politica”; il terzo si è svolto, infine, il 15 gennaio 2019, con Piercamillo Davigo del Consiglio Superiore della Magistratura sul tema “Io e la giustizia”.

Diverse le tematiche affrontate dalla deputata Serracchiani durante l’incontro di ieri pomeriggio: dal lavoro all’Europa, dai timori derivanti dall’incertezza della Brexit alla gestione dei flussi migratori. Un personalità politica divisa tra Roma – dove avviene la sua prima formazione scolastica ed universitaria – e il Friuli Venezia Giulia, dove intraprende i primi passi nel mondo del lavoro come avvocato esperto in diritto dei lavoratori per poi approcciarsi più tardi alla politica “per un impegno più civico e civile, che politico in senso proprio”. Così si descrive l’onorevole Serracchiani in apertura ai lavori dell’incontro, ripercorrendo anche gli anni trascorsi come deputata al Parlamento europeo per il Partito democratico (dal 2009 al 2013), in cui si dedicava principalmente al tema delle infrastrutture.

Proprio sull’Unione europea, Serracchiani ha precisato che il Parlamento europeo viene percepito il più delle volte come qualcosa di estremamente distante dai cittadini dei singoli stati membri e per questo è interpretato sempre in chiave negativa, ma che in realtà “ svolge un ruolo molto interessante” e determinante ai fini di una mediazione tra i diversi contesti culturali e sociali dei paesi europei. L’onorevole si è detta anche preoccupata per le conseguenze che rischiano di travolgere tutto il contesto europeo – e, dunque, non soltanto quello italiano – derivante da un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione (la Brexit) senza la stipulazione di un previo accordo tra le parti, di cui si discute ferventemente in questi giorni. Ci saranno certamente impatti notevoli anche sul mondo del lavoro: “a rischio 600 mila posti di lavoro in tutto il contesto europeo”, dice Serracchiani, soprattutto perché non è noto come si svolgeranno le trattative.

“Insistere per cambiare le cose che non vanno” è questa poi la sua idea di sinistra “il che significa anche prendersi le proprie responsabilità”. Quella descritta dall’onorevole “è una sinistra che si impegna anche su alcuni temi legati alla modernizzazione del Paese o del lavoro; una sinistra che fa scelte politiche importanti”. Preparazione, competenza e capacità di leggere i cambiamenti prima che questi arrivino: sono queste le premesse per una buona politica.

Sui flussi migratori, “non si governano facendo finta che queste persone non ci siano, ma si governano facendo scelte importanti e significative che non riguardano solo il tema dell’accoglienza o dell’emergenza ma anche dell’integrazione (dove, per “integrazione” intendiamo conoscenza reciproca, ma anche accettazione delle regole del paese che accoglie) e processi legislativi che devono essere modificati, come la legge Bossi-Fini o trattati bilaterali per il ricollocamento che devono essere necessariamente aggiornati”, ha spiegato Serracchiani. Quanto al tema della violenza sulle donne – in un clima di costante escalation – “è un tema molto attuale su cui occorre sicuramente fare una valutazione sia psicologica che sociale. Ma non basta una norma per pensare che il problema possa essere esaurito solo attraverso una legislazione, che ad ogni modo deve essere rivista ed aggiornata. Il tema è certamente di natura culturale e riguarda tutto il paese”.

Rispondendo a una domanda della Consul Press posta a margine dell’evento sulla nuova leadership di Nicola Zingaretti nel Partito Democratico, l’onorevole Serracchiani ha risposto di voler aspettare per vedere i risultati del cambiamento che il nuovo segretario ha promesso, “anche per capire cosa fare per aiutarlo in questa fase di transizione. Dal Congresso è emersa una gran voglia di unità e quindi cercheremo di fare del nostro meglio per diventare un’alternativa concreta“.

Intervista a Paolo Ambrosini, Presidente dell’ A.L.I.

La LEGA lancia una legge a sostegno delle librerie:
ne parliamo con il Presidente dell’Associazione Librai Italiani

Le difficoltà del mercato editoriale e il calo dei consumi, la concorrenza con la vendita online e la necessità di investimenti pubblici per la promozione della cultura e della lettura. Sono questi alcuni dei temi più caldi che attualmente riguardano il sistema editoriale e librario italiano;  problematiche che recentemente sono tornate a far capolino anche nelle aule parlamentari. Diverse sono infatti le iniziative messe in campo, mirate a risollevare e promuovere il settore, che fanno pensare ad un approccio finalmente organico alle difficoltà del sistema librario, editoriale e culturale del paese.

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Ad HoraFelix una “conversazione forte e chiara” su Economia e Finanza

QUANDO LA CULTURA SI INTERSECA  CON TEMATICHE ECONOMICHE E FINANZIARIE 

L’incontro presso la libreria Horafelix sabato 9 marzo, organizzato dall‘Associazione Giampiero Arci – Società Civile, presieduta dalla Prof. Enrichetta Arci, per “Comprendere Economia e Finanza”  ha registrato una notevole partecipazione, come previsto per l’interesse del tema, essendo l’Economia alla base della politica, almeno quando a “fare politica” sono uomini e donne con esperienza e competenza e non “avventizi-apprendisti”. L’attenzione è stata polarizzata dagli interventi di illustri relatori e, precisamente, da Massimiliano Lapi, Enea Franza  e Stefano Bellu.

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Roma, è crisi Ama

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L’azienda non riesce più a coprire le spese inerenti il gasolio che fa andare avanti i camion, i pezzi di ricambio, il trasporto dei rifiuti al nord e così l’immondizia rimarrà per strada mentre i dipendenti rischiano di non percepire puntualmente lo stipendio. L’agonia per Ama potrebbe finire il 19 aprile, quando le banche, valuteranno la possibilità di riattivare il credito di 200 milioni se soddisfatte le  tre condizioni poste in precedenza.

I tre vincoli riguardano: approvazione del bilancio, nuovo contratto di servizio e lettera di pegno di Roma Capitale. Mauro Lonardo, presidente del collegio sindacale di Ama, alla domanda “poteva essere evitata la paralisi?” ha risposto: “secondo me sì, hanno avuto tanti mesi davanti. Si poteva evitare di arrivare fino a oggi”. 

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Senza percepire il credito l’attività dell’Ama va incontro alla paralisi, con un aggravamento della crisi della raccolta rifiuti. Lonardo sui tre punti si è espresso così: “bisogna fare presto nel rispettare le tre condizioni poste dalle banche. Ne abbiamo parlato l’altro giorno in Ama con il dg di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, e con l’amministratore unico Massimo Bagatti. Non abbiamo discusso della macrostruttura e del cambio dei dirigenti”.  il Consigliere M5S Roma Capitale, Pietro Calabrese, in un post pubblicato su Facebook ha scritto: “Zero fatture sui 18 milioni/2011 Ama? La risposta è semplice: Roma Capitale non paga. Benvenuto al nuovo Amministratore Bagatti, e alla prima mossa sul cambio della vecchia dirigenza”.

Ricapitolando, siamo stati eletti per approvare bilanci estremamente limpidi, e legali, specie se in presenza di scheletri mantenuti in vita dai predecessori, per decenni. Anzi, quando apriamo i cassetti dei bilanci delle nostre partecipate con dentro i cadaveri non si fa finta di nulla, si prendono e si rispediscono al mittente.

A dicembre 2017, a chiusura del bilancio consolidato su debiti/crediti fra Roma Capitale e le sue partecipate, emergono due cadaveri, uno per Atac e uno per Ama. All’azienda dei trasporti non vengono riconosciuti ben 100 milioni perchè derivanti da fatture forfettarie. Ripeto, forfettarie. Significa che in passato i conti li facevano ‘alla carlona’, “quanto te devo dà? Tiè, tanto che ce frega, mica so soldi nostri”.

Il segnale era chiaro. Il tempo degli occhi bendati è finito. Non si fanno sconti a nessuno, nemmeno agli amministratori nominati da noi.

Invece Ama che fa? Nello stesso bilancio consolidato non gli vengono riconosciuti proprio quei 18 milioni, e le fatture non erano neanche forfettarie, non c’erano proprio. Ma niente, Ama li infila lo stesso nel bilancio che approva a marzo 2018. Incredibile. Il resto lo sapete tutti. La nostra amministrazione ha concesso il tempo necessario a chiarire, ma quei milioni sono rimasti nel bilancio, senza nessuna fattura.

Il colmo è che l’ex AD di Ama ora va in giro a dire che 18 milioni su un bilancio di 800 sono irrilevanti. No, ma proprio NO. Forse per alcuni non è ancora chiaro, per noi anche 1 euro fuori posto non è per niente irrilevante. A maggior ragione, visti anche i risultati al di sotto degli impegni: si accomodi, quella è la porta.

Ora quella porta, finalmente, si aprirà anche per la vecchia dirigenza. A tutti gli altri lavoratori dell’azienda ancora un grazie infinito, nessun passo indietro, rimettiamo a posto anche Ama”.

È importante che Bagatti approvi il bilancio, alla data prevista, durante la sua provvisoria gestione. Ama deve far fronte a 18 milioni di spese cimiteriali non riconosciute dal Campidoglio e 42 milioni per manufatti cimiteriali.

Roma, le buche incrementano gli incidenti del 20%

Carlo Verdone, nei panni di Furio in Bianco Rosso e Verone esclama: “Anteriore destra, come volevasi dimostrare!”. Il numero degli incidenti causati dalle buche è salito del 20% in più rispetto due anni fa, secondo il centro di servizi Assartigiani il 2018 ha registrato un record di pneumatici bucati. Questi dati, ovviamente, vanno a vantaggio di gommisti, i quali hanno visto i propri guadagni in notevole crescita.

Di seguito le vie che hanno registrato il maggior numero di incidenti legati alle buche: Casilina, Cassia, Tiburtina, Flaminia, Cassia, Salaria, Colombo, Prati Fiscali, Casal del Marmo e Tuscolana, a tal punto che in quest’ultima un automobilista, per evitare una buca, era finito per ribaltarsi.

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Francesco Mea, presidente del Car, il Consorzio degli Auto Riparatori ha dichiarato che: “negli ultimi due anni sono aumentate le sostituzioni di diversi pezzi: sospensioni, ammortizzatori, cerchioni, bracci oscillanti, quelli che collegano la ruota al telaio. La verità è che l’aumento degli incidenti va di pari passo col peggiorare delle condizioni del manto stradale. E più una buca è profonda, più crea danni. Non solo agli pneumatici, ma anche a tutti gli altri componenti dell’auto intorno alla ruota”. Cosa si può fare in caso di incidenti causati dalle buche? Il consiglio è quello di fotografare il manto stradale e chiedere il verbale alle autorità competenti per ottenere il risarcimento dal Campidoglio e la denuncia deve essere sempre corredate con le immagini. È necessario recarsi personalmente in un commissariato, in caso di impossibilità, da parte degli agenti, di recarsi nel luogo indicato. Una volta fatta la denuncia, è possibile inviare il materiale per la richiesta di risarcimento a Adir (Assicurazioni di Roma) che rimborserà una percentuale dell’importo richiesto, nel caso in cui la pratica venisse accettata.