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Che cos’è la personalità

Il concetto di personalità è facile da intuire ma difficile da circoscrivere. Lo psicologo americano Geoge Kelly disse che è un modo stabile di interagire con se stessi, con gli altri e con il mondo.

Essa ha tre manifestazioni fondamentali: emozioni, pensieri e comportamenti; gli eventi suscitano emozioni che diventano coscienti fino a creare pensieri e dal pensiero nasce un comportamento.

La personalità ha una struttura dinamica ossia si adatta quando gli eventi chiedono nuove energie; è questa adattabilità il miglior indice valutativo della maturità e della salute mentale.

La personalità è in qualche modo prevedibile nel senso che l’impulso iniziale rientra in schemi individuativi; e si evolve nel corso della vita. Fanno parte di essa il temperamento e il carattere.

Il temperamento è un insieme di caratteristiche di origine biologica, ereditaria, genetica: introversione o estroversione, reattività, ansia…È questa la sua parte meno modellabile. Il temperamento si sviluppa fino all’età di 2 anni quando questi fattori della persona si assestano dopo aver interagito con l’ambiente.

Il carattere comprende invece le caratteristiche acquisite in famiglia (educazione, valori, cultura, relazioni interpersonali…); esso è più suscettibile al cambiamento. Si può dire che la personalità è la somma delle due dimensioni, del temperamento e del carattere.

Per analizzare la personalità se ne possono individuare i tratti ossia le disposizioni relativamente stabili che portano a reagire in un determinato modo. Però la personalità non è una semplice aggregazione di tratti quanto piuttosto una loro ordinata interazione.

Alcuni tratti sono nucleari altri invece derivati: si può studiare la personalità partendo dagli strati più superficiali fino ad arrivare a quelli nucleari per comprendere il soggetto nei suoi aspetti più profondi.

I tratti della personalità possono essere raggruppati in cinque gruppi: sono i Big five, conosciuti con l’acronimo OCEAN che sta per Openness (apertura al cambiamento), Conscientiousness (coscienziosità), Extraversion(estroversione), Agreeableness (amicalità), Neuroticism (instabilità emotiva).

Per ognuno di essi c’è il suo estremo opposto: per esempio relativamente alla coscienziosità si ha da un lato la persona coscienziosa, caratterizzata da un alto senso del dovere quindi perseverante, responsabile, scrupolosa, volonterosa e determinata. Al suo estremo posto c’è la persona spensierata che è flessibile, spontanea, informale.

Normalmente la persona si pone è in modo più o meno vicino agli estremi nel senso che chi è completamente all’estremo ha notevoli difficoltà ad adattarsi alla vita e probabilmente presenta un disturbo della personalità.

È chiaro che ogni tratto ha vantaggi e svantaggi nelle relazioni con se stessi, con il mondo, e con gli altri. Ritornando all’esempio della coscienziosità, il vantaggio della persona coscienziosa è la capacità di ordine, di autocontrollo, di disciplina quindi l’attenzione alla pianificazione e all’esecuzione di compiti e obiettivi. Se quindi risulta efficace nel risolvere i problemi ed è apprezzata come persona intelligente e affidabile il rischio però è quello di cadere nel perfezionismo, nella dipendenza dal successo e dal lavoro e nella sindrome del burnout.

Al lato opposto la persona spensierata tende a trascurare i suoi compiti o a procrastinarli: se il vantaggio è che non si stressa e che gestisce la sua vita non tanto secondo gli obblighi imposti dall’esterno ma più secondo quello che vuole e non avendo tutto regolato sviluppa di più la capacità di improvvisazione, d’altro canto è considerata piuttosto inaffidabile e il suo carattere autonomo può indurre comportamenti a rischio.

Per presentare rapidamente i big five della personalità si può così schematizzare: per l’apertura al cambiamento abbiamo l’inventivo da un lato e al suo estremo il cauto. Per la coscienziosità abbiamo già parlato della persona coscienziosa e di quella spensierata. Per quel che riguarda l’estroversione si ha da un lato l’estroverso, caratterizzato da un alto grado di socievolezza e dall’altro l’introverso che è riservato, introspettivo, tranquillo. L’amicalità comporta da un lato la persona affabile, empatica, conciliante, altruista e dall’altro il distaccato, un po’ più brusco e scettico. Infine per l’instabilità emotiva ad un estremo vi è il suggestionabile, caratterizzato da alti livelli di ansia che lo fanno vivere con intensità i sentimenti e dall’altro l’equanime che tende ad essere calmo ed emotivamente stabile.

Un ultimo elemento per analizzare la personalità è quello del locus del controllo che può essere interno o di esterno. Il locus del controllo è quello che la persona percepisce essere all’origine del proprio comportamento, delle proprie emozioni, del comportamento degli altri.

Per spiegarsi meglio: la persona che ha un locus di controllo interno considera gli eventi che accadono principalmente come effetto delle proprie azioni; sente quindi di essere lui a controllare la propria vita e dà molto valore alla responsabilità personale e al proprio sforzo.

Chi invece ha un locus di controllo esterno considera gli eventi come risultato di decisioni altrui, del caso, del destino quindi è facile che  attribuisca ad altri la responsabilità di ciò che accade e il suo rapporto con il mondo sarà caratterizzato da una buona dose di sospetto.

Anche qui come per le caratteristiche dei Big five il locus di controllo è posizionato su una linea di continuità tra esterno ed interno per cui una persona non sarà mai completamente interna o esterna ma in un punto prossimo a uno dei due, pena un disturbo della personalità.

Ciascuno di noi possiede tutti questi tratti più o meno accentuati ed è la loro interazione che dà origine a una personalità ricca. Più i tratti personali saranno sviluppati e la persona ne avrà coscienza e meglio sarà in grado di adattarsi alle diverse situazioni della vita.

La personalità migliora e senza cercare cambiamenti radicali, senza perdere i vantaggi del proprio modo di essere se ne possono però evitare gli svantaggi, diventando più flessibili, più adattabili alle diverse persone e circostanze che si incontreranno nella vita.

Veronica Tulli

Foto ©  Marta Erba

big five, comportamenti, emozioni, focus di controllo, pensieri