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I DEMONI e il LAVORO SOVRANO

Tizio, Caio, Sempronio, …. i Social e “la Società Liquefatta” 

di Raffaele Panico

Tizio conosce Caio. Dove? In piazza, al bar, in pausa pranzo, su un mezzo pubblico? No, sui social. E cosa fanno in un contatto virtualmente emotivo? Si insultano, litigano tra battuta e risposta in un virtuale gioco a ping pong e nel mentre si inserisce Sempronio.

PENELOPE 

Si allunga il brodo, improperi, minacce ingiurie offese… e si va avanti con una nuova filosofia della scemenza, tesi antitesi e sintesi, mentre Tizio Caio e Sempronio si connettono tra loro.
Questa volta noi europei impropriamente definiti, sommariamente catalogati come Occidentali, abbiamo fallito con questa successiva alla prima, seconda, terza, quarta e attuale Rivoluzione che appare ogni 5 decenni circa a far data dalla metà del Settecento.
Europei e non occidentali dal momento che l’Occidente era la Grecia, e la Magna Grecia, che si difendeva dalla barbarie degli invasori e despoti asiatici Dario, Serse e Ciro casa reale dell’impero achemenide di vasta estensione, multietnico sui territori di Asia minore, Europa ed Africa. Per Occidente e uomo occidentale deve pertanto intendersi proprio il mito di Ulisse, incarnazione della libera intelligenza e dell’astuzia, l’eroe che col tranello del cavallo, animale totem delle popolazioni cosiddette indoeuropee che con l’addomesticamento della forza animale equina si diffusero in tutta l’Eurasia, 
Ulisse che dopo 10 anni di guerra prende Troia. È ancora l’Ulisse, ovvero la stessa categoria di cultura e società, civiltà che ha già conquistato la terra verde allora conosciuta con la forza del cavallo, che si dedica poi all’arte della navigazione per mare aperto, sfidando gli Dei ed addomesticando ancora le forze della natura, supera le frontiere mentali e le superstizioni solcando i mari e supera tutti i limiti: le Colonne d’Ercole.
È il tipo ulisside che torna e ritorna nella storia d’Europa, delle Europe. Solo con la scoperta dell’America con i navigatori esploratori Colombo, Giovanni Caboto, i fratelli Verrazzano e appunto Amerigo da cui il nome dei due nuovi mondi uno nell’emisfero boreale e l’altro australe, a settentrione e a meridione del nuovo Occidente divenuto estremo al vecchio mondo, le Americhe, questo nuovo mondo entra in gioco via via sempre di più. E sembra piegarsi su se stesso. Il nuovo Occidente, estremo in un certo senso, era una terra per coloni europei che fuggivano dalle guerre di religione e col lavoro di fondazione dei Padri pellegrini innalzano il mito della libertà di religione e, mescolando e rimescolando, sono approdati alla religione della libertà, invertendo i termini e da ri-esportare e diffondere al mondo intero. Diritti e Libertà ad ogni costo senza sé e ma a cui dare resa senza condizioni è l’itinerario a cui giunge l’estremo Occidente fino ad oscurare la luce che proiettava la fiaccola ardente della Statua della Libertà; fino a superare la curvatura del globo terracqueo quella luce illuminava il vecchio Occidente e l’estremo Occidente, luce della civiltà europea dell’800.
E si scopre oggi non alimentata dai paradigmi del pensiero occidentale divenuto sparuto invecchiato caleidoscopico. Ulisse è vacante, e l’Europa da sola, in se stessa sembra, per forza di cose tornare tripartita in continentale peninsulare e insulare, la vecchia Europa fondata sui Diritti, Doveri e Libertà, libertà di produrre secondo arte, scienza e coscienza. Ulisse infatti non ha troni, non ha poltrone indorate ma è energia, intelligenza, scienza e coscienza. 

                        Scuola dell’obbligo del contadino.
Coro scolastico nel decennale Vittorio Veneto 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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