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E’ scomparsa Gina Lollobrigida,
la Fata più bella del mondo.

Luigia Lollobrigida (Subiaco 4 luglio 1927, Roma 16 Gennaio 2023), detta Gina, é stata una delle più belle e brave attrici italiane.

Intensa e profonda la sua carriera nel cinema nostrano, é stata diretta dai grandi registi del panorama nazionale come Alberto Lattauda, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi, Alessandro Blasetti e Mario Soldati. Sul versante americano é stata diretta da Vincent Sherman, John Huston, Carol Reed, King Vidor affiancando divi di fama mondiale come Rock Hudson, Tony Curtis, Yul Brynner , Anthony Quinn, Sean Connery, Burt Lancaster, Errol Flynn, Humphrey Bogart e David Niven.
Con il rallentamento della sua carriera cinematografica intraprese anche una carriera come scultrice e una carriera di fotoreporter che la portò negli anni 70 a intervistare Fidel Castro. «Ha le forme più perfette tra tutte le attrici che ho conosciuto» diceva di lei Philippe Halsman (noto fotografo)

Note dalla Biografia 
Nel 1944, ancor prima dell’arrivo degli alleati, la famiglia si trasferì a Roma iscrivendo Gina all’Istituto di Belle Arti. Essendo la famiglia non benestante, pertanto per mantenersi agli studi lei vendeva delle caricature disegnate col carboncino e posava per i primi fotoromanzi con lo pseudonimo di Diana Loris.
Nella primavera del 1947 partecipò al concorso di Miss Roma e si classificò seconda, ottenendo un tale successo di pubblico che venne invitata a Stresa per le finali di Miss Italia, dove arrivò al terzo posto dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale, future stelle del cinema come lei.
In quello stesso anno parteciparono alla manifestazione anche Eleonora Rossi Drago, esclusa perché priva dei requisiti (in quanto già sposata), e Silvana Mangano, anche loro in seguito divenute celebri attrici. Carriera di attrice: inizio e primi successi Giovanissima aveva lavorato a teatro con Eduardo Scarpetta nella commedia Santarellina e in un fotoromanzo che a quel tempo ottenne discreto successo, In fondo al cuore. Dopo i primi successi fu continuamente chiamata a lavorare ad Hollywood fin dal 1950.

Tra i suoi primi successi in Europa e in Italia con “Campane a martello” di Luigi Zampa e “Achtung! Banditi!” Di Carlo Lizzani, e soprattutto “Fanfan la Tulipe”, che la consacrò star in Francia; nello stesso anno in Italia conquistò una vasta popolarità con “Altri tempi” di Alessandro Blasetti, e fu qui nell’episodio “Il processo di Frinecon Vittorio De Sica, che coniò per lei il neologismo maggiorata fisica (e chi avrebbe potuto smentirlo?).

In seguito recitò in “Pane, amore e fantasia” di Luigi Comencini (1953) entrando definitivamente nell’immaginario collettivo con l’immagine della bella popolana dal cuore d’oro, di cui girò il sequel ma non il terzo capitolo in cui fu sostituita da Sofia Loren, sua storica rivale (disse al riguardo: “Le continuazioni sono sempre fatte per esclusive ragioni commerciali, cioè per permettere un maggiore guadagno ai produttori. Esse però sono oltre modo dannose alla carriera di un’artista.”).

Negli anni successivi toccò vette più riuscite di approfondimento drammatico con i film “La provinciale” di Mario Soldati e “La romana” di Luigi Zampa, e nel decennio successivo toccò gli stessi livelli di drammaticità con “Mare Matto” di Renato Castellani e “Un bellissimo novembre” di Mauro Bolognini.

Tra Hollywood e Cinecittà

Dai primi anni 50 La Lollo, così soprannominata dalla stampa, diventò protagonista di produzioni internazionali hollywoodiane come “Il tesoro dell’Africa” (1953) di John Huston , con Humphrey Bogart e “Il Maestro di Don Giovanni (1954) con Errol Flynn, recitò poi con Vittorio Gassman nel film “La donna più bella del mondo” (1955), film in un certo senso biografico che romanza la vita del soprano Lina Cavalier, film in cui dimostrò anche le sue qualità di cantante.

In questa occasione ricevette il primo Premio David di Donatello, che proprio allora era stato istituito. Nel 1956 recitò nel film drammatico “Trapezio” di Carol Reed, con Burt Lancaster e Tony Curtis, ottenendo un grande successo e cui segui “Il gobbo di Notredame” (1956) di Jean Delannoy dove interpretò una splendida Esmeralda accanto ad Anthony Quinn come Quasimodo. Nel 1961 fu l’anno di “Va in giro nuda per il mondo” e di “Torna a settembre” in cui fu protagonista insieme a Rock Hudson.

Gli anni come fotoreporter e scultrice
Con l’occasione di lavorare di nuovo con Luigi Comencini nel suo “Pinocchio” e poche altre eccezioni al culmine della popolarità, iniziò a diradare le apparizioni sugli schermi per dedicarsi alla fotografia, e, considerando la sua notorietà di allora, fotografò numerose altre celebrità di quei tempi come Paul Newman, Salvator Dalì, Henry Kissinger, David Cassidy, Audrey Hepburn e Ella Fitzgerald.
In seguito come fotoreporter ebbe anche una certa notorietà avendo fatto un libro-reportage su Fidel Castro (1973). Come disse in un’intervista del 2017 a Gianfranco Gramola: “Non avevo la passione per il cinema. L’ho fatto per aiutare la mia famiglia. Eravamo sfollati a Roma e bisognava mangiare. Erano gli anni in cui si prendevano gli attori dalla strada. Delle persone mi hanno fermata all’uscita dalla scuola chiedendomi se volevo fare del cinema e io ho risposto di no, che non mi interessava. Poi mi hanno offerto mille lire al giorno e quello mi ha convinto a fare l’attrice.”
Riportò inoltre molti successi come scultrice, particolarmente in Cina, Francia, Stati Uniti, Russia. Nel 1996 fu premiata con il David di Donatello alla carriera e nel 2006 ebbe un riconoscimento speciale in occasione del cinquantenario del trofeo di cui era stata la prima vincitrice nel 1956.

foto Wikipedia ecodelcinema mubi tgcom24  ©Alessandro P. Benini


Alessandro P. Benini

Esperto di Finanza e di Storia dell'Economia.