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La scuola che diploma e laurea pure l’ignoranza

Tre giorni fa Israele è stata colpita da un attacco terroristico su vasta scala, mosso contro suoi inermi cittadini dalla scellerata Hamas, formazione palestinese, politica e paramilitare, dell’Islam fondamentalista ed estremista: sino ad oggi si contano 1200 vittime e 200 prigionieri, quest’ultimi tenuti in ostaggio sotto la minaccia di morte per contrastare l’inevitabile repressione israeliana.

Certo, a questo attacco terroristico, vigliaccamente fuori da ogni logica e tattica tra combattenti militari, occorre replicare in modo energico perché l’attacco proditorio ad Israele mette davvero a rischio la libertà e la democrazia dell’Occidente sotto le mura di Gerusalemme. Eppure, questa terribile tragedia ha visto assurdi episodi di antisemitismo e ostilità verso Israele da parte di studenti della scuola italiana, in questo caso madre di imbecille ignoranza.

Tre i casi che particolarmente mi hanno colpito: inizierò dal primo, del quale sono stato addirittura testimone ieri, martedì 10 ottobre.
In fila all’ufficio postale, preceduto da una giovane coppia, lei una biondina slavata, ma griffata e sfrontata che biascicava, anzi ruminava un chewing-gum; lui un bellimbusto zazzeruto che, stufo di stare in coda, ogni tanto si consolava, limonando baci e carezzine con l’amica ruminante. Dalle loro parole ho capito entrambi prossimi ad una laurea magistrale: per lei solo “la fine di cinque anni di rottura di palle”, per lui, finalmente, in regalo quella “scheggia” dello spiderino 4C Alfa Romeo.

Poi, lui ha aperto un giornale sui titoli della strage in Israele, lei che, allungando il collo per leggiucchiare, commentava “di questi ebrei non ne posso più e, sai che ti dico, qualche colpa devono pur averla se, ancora oggi, tutti ce l’hanno con loro”: saggezza femminile che lui infiocchettava con la sua colta considerazione che “alla fine della II^ Guerra Mondiale è stato un errore non realizzare il progetto nazista di confinare tutti gli ebrei nell’isola di Madagascar ……per carità, il nazismo è stata una boiata e una porcata, però Hitler vedeva giusto: tutti nella grande isola africana al mare e al sole e, oggi, non avremmo avuto questa rogna tra ebrei e palestinesi.”
Davvero braccia sottratte all’agricoltura! 

A Milano il sinistro, perché sciagurato, permanente “collettivo politico” di estrema sinistra, degli studenti del Ginnasio-Liceo Classico “A. Manzoni” ha inneggiato all’attacco terroristico di Hamas, quindi pure allo sgozzamento di bambini e alla decapitazione di civili israeliani, con l’idiozia di frasi “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv”, “W la resistenza palestinese” e, persino “Uccidere un ebreo non è reato”, recuperando, così, e aggiornando un vecchio, becero slogan del nostro extra parlamentarismo di sinistra sulla legittimità di far fuori i fascisti negli anni di piombo.
E’ soltanto intollerabile che in una scuola, luogo di educazione e conoscenza, si tolleri la presenza e l’attività di un collettivo studentesco fuori dai valori umani: Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ha disposto un’ispezione perché siano colpiti i responsabili di tanta stupidità e ignoranza sulla storia della questione mediorientale.

                                                   

Ultimo episodio il ricorso di numerosi studenti, freschi freschi di maturità, contro la loro esclusione da taluni corsi di laurea a numero chiuso per non aver superato le prove d’ammissione: protesta ritenuta legittima perché, udite udite, tra le domande s’era osato chiedere cosa fossero l’olocausto o la tragedia delle foibe nella storia del ‘900 italiano, trincerandosi diversi di questi imbecilli ricorrenti dietro la patetica giustificazione “a scuola non ce l’hanno insegnato, il programma di storia è grasso che cola se arriva allo scoppio della seconda guerra mondiale”.
Ma come, neppure mai sentito parlare di Giornata della Memoria o Giorno del Ricordo, nonostante le tante iniziative della scuola sul tema?
Mai letti, ma neppure a conoscenza di Primo Levi o Claudio Magris, testimoni di queste tragedie italiane?
Però, quanta volgare sicumera, invece, nel voler parlare a vanvera, pure sparando cazzate, sulla questione palestinese, tema ancora di più fuori dai programmi di storia!
Ciliegina sulla torta dell’ignoranza mi chiedo, a questo punto, cosa mai l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, abbia insegnato sul tema della Costituzione e della storia contemporanea, salendo in cattedra nelle nostre scuole, in virtù di una convenzione col Ministero dell’Istruzione, finalmente revocata dall’attuale ministro Valditara: mistero partigiano.

Nella scuola italiana si torni ad insegnare e a studiare seriamente: solo l’insegnamento obiettivo e completo, solo l’impegno nello studio possono garantire la consapevolezza della conoscenza storica, quindi la credibilità di proprie posizioni o critiche. Diversamente si alimenta la superficialità, il pressapochismo di una scuola che rischia di diplomare e laureare anche emeriti imbecilli, campioni di asinina, beata ignoranza.

______________FRANCO D’EMILIO


Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali