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Socialhenge

Socialhenge, la video-arte di Enrico Dedin sullo Stonehenge è un’indagine antropologica virtuale

“Socialhenge” è il titolo del nuovo pezzo di video arte dell’artista emergente veneto Enrico Dedin che trasforma virtualmente l’iconico complesso megalitico di Stonehenge in un cerchio di schermi sociali. Dedin ci conduce attraverso un’indagine antropologica che mescola epoche, dalla Preistoria alla Post-Storia, dall’Età del Bronzo all’Età del Silicio.
Il sito archeologico di Stonehenge nel sud dell’Inghilterra attira ogni anno migliaia di persone per celebrare il solstizio d’estate: il giorno più lungo dell’anno. Il mistero della sua origine e il modo in cui il sorgere del sole si adatta alle costruzioni hanno reso Stonehenge un luogo di pellegrinaggio mondiale. Migliaia di persone di diverse nazionalità affollano il monumento megalitico per assistere al tramonto del 20 giugno e all’alba del giorno successivo, in un evento unico che mescola festa e spiritualità.

Questo avvenimento ha ispirato il giovane video artista italiano Enrico Dedin che ha recentemente ultimato un’opera audiovisiva dedicata. Il video intitolato “Socialhenge” è capace di raccontare il celebre monumento megalitico in modo inedito.

Trasformandolo in un luogo emblematico sullo “stato dell’arte” dell’umanità. Stories e Reels estrapolati dai social network durante il solstizio a Stonehenge ricontestualizzati nella timeline mostrano un grande rito collettivo onlife capace di abitare anche la dimensione social. Seguaci del celtismo, della wicca e di altre religioni neopagane, di filosofie new age o del druidismo, insieme a semplici turisti animano questo avvenimento dall’atmosfera senza tempo. I partecipanti, vestiti con abiti tradizionali, intonano canti, balli, cerimonie pagane, erigono altari, meditano sulle pietre; e filmano questi momenti speciali condividendo tutto con le proprie community social. Un evento contemporaneo a cui non manca nulla: dai gadget mistici alle zone picnic sino ai food truck e al live streaming ufficiale di English Heritage.

Enrico Dedin-Socialhenge:
Enrico Dedin

Un evento emblematico secondo l’artista che trasforma «Stonehenge, da osservatorio astronomico del Neolitico, diventa oggi Socialhenge, un iperluogo meta del turismo di massa dell’Antropocene, in un singolare mix tra archeoastronomia e tecnocrazia». Dagli ancestrali riti legati al passare delle stagioni al postmoderno rito della condivisione social il passo sembra breve. Dalla Preistoria alla Post-Storia, dall’Età del Bronzo all’Età del Silicio: il complesso megalitico sembra seguire ora un altro sole, un altro ritmo. “Socialhenge” lascia spazio a interpretazioni e riflessioni, ponendo domande sul futuro dell’umanità.

Dedin riflette sull’evoluzione dell’antico bisogno antropologico, sociale e spirituale di radunarsi, che, sebbene cambi forma nei millenni, mantiene la sua essenza immutata. «L’atavico bisogno antropologico, sociale e spirituale di radunarsi qui cambia forma ma resta lo stesso nei millenni. L’opera non da risposte ma genera dubbi e domande, non è chiaro se questo evento apre uno spiraglio di redenzione per l’umanità o se ne aggrava la diagnosi» spiega l’artista.

L’opera ancora inedita e svelata qui in anteprima arriva dopo la recente selezione di Dedin tra i 18 artisti nazionali della XVI edizione di Videoart Yearbook, l’annuario della videoarte italiana.  Nata nel 2006, la rassegna Videoart Yearbook è uno dei più importanti, longevi e storici eventi dedicati alle immagini in movimento nel panorama nazionale, guidato da un comitato di ricerca estremamente conosciuto nel mondo accademico e artistico, composto da: Renato Barilli, Piero Deggiovanni, Pasquale Fameli e Silvia Grandi.
“Socialhenge” promette dunque di essere un nuovo contributo nell’evoluzione della videoarte contemporanea, unendo passato e presente in un’affascinante esplorazione visiva.

L’artista

Enrico Dedin, classe ’96 veneto di San Donà di Piave (VE), media artist e project manager nel settore comunicazione è riuscito ad entrare nel catalogo ufficiale di Heure Exquise!, l’organizzazione depositaria delle collezioni audiovisive del Museo del Louvre e del Museo d’Orsay.  Lo storico centro francese Heure Exquise!, attivo dal 1975, è tra i principali distributori di video arte e film d’artista al mondo.
Sono due le opere video, del creativo veneto, intitolate “The Photo Hunters” e “Digital Tribalism”, ad essere conservate in questo archivio internazionale che ripercorre la storia delle arti elettroniche con ben 4000 documenti, oltre 2500 opere di artisti, tra cui spiccano anche grandi nomi che hanno rivoluzionato il mondo dell’arte e delle industrie creative.

Dedin ha al suo attivo numerose partecipazioni a mostre, concorsi e festival in tutto il mondo, eventi culturali promossi da enti internazionali quali: FAO, NYC Parks, New York City Mayor’s Office of Media and Entertainment, Ministero della Cultura italiano, SIAE.

Le sue opere fanno parte di collezioni d’arte internazionali e ha esposto in diversi musei e spazi espositivi tra cui la Galleria di Piazza San Marco (Venezia), Los Angeles Center for Digital Art (Los Angeles), Interpark Blue Square (Seoul), MACZUL (Maracaibo), MAMU (Bogotà), MACA (Alicante), Centro Cultural Las Cigarreras (Alicante), Zverev Center of Contemporary Art (Mosca), A3 Gallery (Mosca), Teatro India (Roma) e molti altri.

____________ANNALINA GRASSO *

Il presente articolo è stato già pubblicato anche sulla Testata online 900 LETTERARIO