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Roberto Allegrini, nuovo Presidente della NIAF

Washington, D.C. – 3 maggio 2021

La National Italian American Foundation 
è onorata di annunciare e dare il benvenuto
al suo nuovo Presidente Roberto Allegrini

Roberto Allegrini, dirigente ed esperto nelle pubbliche relazioni ed ospitalità, autore, leader civico e diplomatico, con una vasta esperienza in ambito Italia – Usa, con la nomina a Presidente della NIAF, ha assunto un suo nuovo ruolo nella National Italian American Foundation
Più recentemente, il Dr. Allegrini è stato per più di un decennio vicepresidente di Communications-the Americas per Hilton. In quel ruolo, ha gestito il team di pubbliche relazioni che serve tutti i servizi completi e le proprietà di lusso gestite dalla società di Hilton Worldwide in tutto l’emisfero occidentale. Allo stesso tempo, ha anche supervisionato le pubbliche relazioni del marchio per Conrad Hotels & Resorts e Waldorf Astoria Hotels & Resorts in tutto il mondo. Nel 2016, è stato nominato una delle 25 menti straordinarie nel marketing dell’ospitalità dall’Hospitality Sales and Marketing Association International.

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C’era una volta Fifth Avenue: ora è una guerra di affitti stellari

Non molto tempo fa, i principali marchi di moda erano disposti a pagare affitti vertiginosi solo per avere un negozio sulla Fifth Avenue di Manhattan. Ora la famosa via dello shopping si è trasformata in un campo di battaglia tra proprietari di spazi e inquilini in cerca di una via d’uscita da contratti di locazione che non riescono più a sostenere. La conferma arriva da Bloomberg che ricorda come il cuore della Grande Mela stia scontando, come altre destinazioni di shopping internazionali, l’impatto negativo della pandemia Covid-19 e la quasi totale assenza di turisti, mentre a moltiplicarsi sono i cartelli “For rent” su vetrine e ingressi.

I pochi commercianti che cercano di firmare nuovi contratti di locazione chiedono sconti elevati. Alcune insegne che sono state lì da sempre, come gli store dell’Nba o di Marc Fisher, sono coinvolti in battaglie legali con i loro landlords per l’affitto non pagato”, si legge su Bloomberg. Dallo scorso marzo, i retailer in difficoltà negli Stati Uniti hanno bloccato il pagamento di affitti per miliardi di dollari, appellandosi al crollo delle vendite. Mentre molte aziende hanno riaperto i loro store o hanno raggiunto compromessi con i proprietari degli spazi, alcuni deal sono oggi incrinati e rallentano il cammino di ripresa della Fifth Avenue, erodendone l’appeal in vista di un ritorno dei big spender da tutto il mondo.

A giugno 2020, la maison italiana Valentino aveva fatto notizia per la scelta di chiudere il negozio di punta a Manhattan, proprio sulla Quinta strada, avviando una battaglia legale con Savitt Partners, il proprietario dell’immobile dello store. Nello specifico, come spiegato da Reuters , il brand si era detto pronto ad annullare il contratto di locazione poiché il negozio, a causa degli effetti della pandemia di Covid-19, non poteva operare “in linea con la reputazione di alta qualità, lusso e prestigio” del quartiere, come previsto dal contratto d’affitto.

Nel 2020, in altre aree di New York, anche Victoria’s Secret era andata in tribunale per chiedere l’annullamento del proprio contratto di locazione per lo store di Herald Square, mentre Gap ed H&Msono stati entrambi denunciati per non aver pagato l’affitto dei loro negozi.

Meno complessa la situazione della Upper Fifth Avenue, che si estende fino alla 60esima strada, dove gli affitti sono scesi del 3,7 per cento.

Sulla Fifth Avenue – conclude Bloomberg – potrebbero apparire altre vetrine vuote, con almeno tre contratti di locazione che scadranno presto. L’accordo di Giorgio Armani per la sua boutique (e ristorante) vicino alla 56esima strada scade tra due anni e non è chiaro se il marchio di moda italiano lo rinnoverà, secondo persone a conoscenza della trattativa. Dall’altra parte dell’incrocio, la proroga a breve termine di Abercrombie & Fitch terminerà all’inizio del prossimo anno e i dirigenti affermano di non aver ancora deciso il futuro. Tiffany prevede infine di lasciare il suo temporary store di 6.900 metri quadrati entro la metà del 2022″. Contattati da Bloomberg, rappresentanti di Tiffany, Abercrombie e Armani hanno preferito non commentare.

 

Caffè espresso il prossimo candidato Unesco

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Unregular Pizza – un baratto tra cibi artigianali e la pizza

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I Gondolieri a Venezia, “Guardie d’Onore”
alla Laguna che deve nuovamente rinascere

 

I GONDOLIERI A VENEZIA, …..DA UN ANNO SENZA LAVORO

“Mesi terribili, anche se la città è splendida nella sua solitudine” 
…..così dichiara Maurizio Galli, coordinatore dei Gondolieri

____________a cura di Sandra Biasutti

Venezia come non si era mai vista nei tempi moderni: splendida nella sua solitudine, “in mano” solo ai residenti. Ma c’è il rovescio della medaglia e,  tra le categorie più colpite dallo stop al turismo causato dalla pandemia da Covid-19, ci sono i gondolieri. 
«Ormai è da più di un anno che il reddito è pari a zero», conferma Maurizio Galli, il coordinatore dei gondolieri della stazione gondole Santa Maria del Giglio.

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Addio a Giovanni Gastel, con i suoi scatti ha esaltato la moda made in italy

 
Il fotografo Giovanni Gastel, che con i suoi scatti ha esaltato la moda made in Italy, grazie a campagne pubblicitarie per i marchi più prestigiosi che hanno fatto il giro del mondo, è morto il 13 marzo a Milano per le complicazioni da Covid. Aveva 65 anni. Era stato ricoverato all’ospedale in Fiera a causa dell’aggravarsi dello stato di salute dopo essere stato colpito dal virus.

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L’Amerigo Vespucci, una nave “Signora dei Mari”

L’ Amerigo Vespucci è la più anziana  nave della Marina Militare ancora in servizio.
La più bella nave del mondo, una Elegante Signora  che solca i mari dal 22 febbraio 1931, giorno in cui iniziò il suo servizio con il motto “Per la Patria e per il Re”: 90 meravigliosi anni di servizio!

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l’ A.N.I.M. a difesa del “Made in Italy”

L’ A.N.I.M  –  ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANI NEL MONDO
________________________________ DALLA NOSTRA PARTE 

L”Appello” di ANTONIO PERAGINE *

Molto importante per la definizione del Made in Italy è il noto Accordo di Madrid firmato il giorno 14 aprile del 1891 che l’Italia ha integrato nel suo ordinamento dopo averlo ratificato con la nota legge n. 676 del 1967, in cui viene specificato come l’apposizione del “made in…” aveva lo scopo di definire quale fosse il vero e proprio luogo in cui veniva fabbricato uno specifico prodotto, avendo dunque l’obiettivo di accertare l’origine stessa di questo.

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Chiacchiere, frappe, bugie, crostoli – il dolce di carnevale d’eccellenza

 
  • bugie (Piemonte, Liguria);
  • cenci o crogetti (Valdarno);
  • chiacchiere (Umbria, basso Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia, ma anche a Milano, in Lunigiana, in Emilia settentrionale e in alcune zone della Sardegna);
  • cioffe (Abruzzo, Molise);
  • cresciole (Pesaro);
  • cróstoli o gróstoli (Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, alcune zone della Liguria);
  • cunchielli (in alcune aree del Molise); fiocchetti (Montefeltro, Romagna);
  • frappe (Lazio, Aquilano, Umbria, alcune zone delle Marche e dell’Emilia);
  • frappole-sfrappole-sfrappe (alcune zone della Toscana, Marche, Bologna e Bassa Romagna);
  • galàni (zona tra Venezia, Padova e, in parte, Verona);
  • galarane o saltasù (Bergamo, Sondrio);
  • gale (Vercelli, Novara);
  • gasse (Montefeltro);
  • guanti (Alife, zona del Matese);
  • intrigoni (Reggio Emilia);
  • lattughe (Mantova, Brescia);
  • maraviglias (Sardegna)
  • merveilles (Valle d’Aosta);
  • sprelle (provincia di Piacenza);
  • stracci (alcune zone della Toscana);
  • melatelli (se con miele, Maremma toscana);
  • risòle (Cuneo e sud del Piemonte);
  • rosoni (Modena, Romagna);
  • stracci, lasagne, pampuglie, manzole, garrulitas (in sardo).

I nomi sono infinite ed anche le varianti locali sono infinite, ma il principio alla base della ricetta è pressoché lo stesso: un impasto di farina, zucchero, uova cui viene aggiunta una componente alcolica (acquavite, grappa, vin santo, marsala), fatta poi una sfoglia sottile e tagliata a strisce smerlettate, viene fritto e spolverato di zucchero.

La prima traccia risale ai tempi degli antichi romani, dove il Crustularius, il pasticciere che preparava il crustulum, friggeva questa crosta croccante che veniva poi passata nel miele. Il crustulum è, a sua volta, un’evoluzione della lagana, discendente del lasanon dei Greci. Si preparava impastando farina di farro o frumento con acqua, tagliata a strisce, al forno o fritta, e condita con sale. Veniva poi consumata con ceci e porri, così come scrive Orazio nelle Satire: inde domum me ad porris et ciceri refero laganique catinum.

Per quanto sia un dolce tipico, tradizionale e popolare, ci sono pochissimi ricettari che ne trattano in modo preciso. Nei grostoli di Bartolomeo Scappi (Opera, 1570), al posto delle uova, per colorare l’impasto, troviamo lo zafferano. Dal Basso Medioevo sappiamo che non sono più addolciti col miele ma con lo zucchero, ma riuscire a trovare le dosi e le proporzioni precise è ancora difficile. Le varianti regionali, provinciali e pure comunali delle “croste” sono decine, ognuna con differenze legate, allo spessore della pasta, alla forma ma soprattutto alle dentellature del bordo.

In Veneto ci sono sia i crostoli che i galani, più sottili e allungati e chiamati così dallo spagnolo gala, cioè fiocco sfarzoso e grazioso da indossare in occasioni mondane e frivole, al collo. In Toscana c’è il cencio (già attestato nel XIII sec.), quindi la frappa o sfrappa (1427, dal francese antico: frangia, lembo frastagliato di vestiti, ma anche da frappare “ingannare, ciarlare, millantare”), le chiacchiere (propriamente: chiacchiere delle monache), le bugie, gli intrigoni, a rifarsi al significato figurato di “inganno”, bugia”.

Qualunque sia il nome, e le varianti, restano sempre strisce di pasta, più o meno spessa, rese croccanti dall’olio bollente che fanno del Carnevale il dolce d’eccellenza. 

Uffizi da mangiare – il nuovo format della Galleria d’arte di Firenze

Arte sul piatto e cucina da incorniciare – i capolavori della storia dell’arte diventano piatti da gustare.

Arte e cibo rappresentano un connubio perfetto e per questo la Galleria degli Uffizi si mette in gioco con un nuovo format video.

Uffizi da mangiare, ogni settimana su Facebook a partire dal 17 gennaio, vedrà come protagonisti non solo le opere d’arte ma anche chef e personaggi del mondo enogastronomico che daranno vita ad un vero e proprio spettacolo artistico. Saranno infatti realizzati piatti particolari che interpreteranno le famose opere e i dipinti delle collezioni degli Uffizi.

Il nostro intento è quello di creare un legame ancora più stretto con le opere del museo, inserendole in un contesto attuale e vitale – spiega il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt– “Il cibo dipinto e quello cucinato si incontrano così su un piano di verità che stimola l’attenzione dell’osservatore e porta alla ribalta i significati profondi e inaspettati nascosti nelle scene e nelle nature morte create dai pittori“.

In ogni puntata ci sarà un noto cuoco che sceglierà un’opera dalle collezioni e, ispirandosi agli ingredienti raffigurati nel dipinto, proporrà una sua ricetta, sviluppandola durante il video.

Tra gli artisti protagonisti ci saranno Fabio Picchi del Cibrèo di Firenze che si confronterà con il Ragazzo con pescedi Giacomo Ceruti; Dario Cecchini, macellaio e ristoratore di Panzano in Chianti, che “servirà” la sua versione della Dispensa con botte, selvaggina, carni e vasellame di Jacopo Chimenti detto L’Empoli; la chef stellata Valeria Piccini, del ristorante Da Caino a Montemerano (Grosseto) che proporrà una sua ricetta da una ‘Natura morta’ sempre dell’Empoli, e il suo collega, sempre stellato, Marco Stabile, de L’ora d’Aria a Firenze, che “sfiderà” i ‘Peperoni e uva’ di Giorgio De Chirico.

Tra le altre opere, fonte di ispirazioni culinarie, non mancherannoCaravaggio, Felice Casorati e Giovanna Garzoni.

 

 

 

Made in Italy – per i Medici Veterinari un ruolo cruciale nella catena di controllo degli alimenti

A CURA DEI MEDICI VETERINARI – FNOVI –
IL CONTROLLO DEL CIBO
CHE GIUNGE SULLE NOSTRE TAVOLE,
PER LA TUTELA DELLA NOSTRA SALUTE E DEL MADE IN ITALY     

Alla Redazione di Consul Press è pervenuto da parte della FNOVI il seguente comunicato stampa, qui pubblicato e pienamente condiviso dalla nostra Testata, sempre tesa ad evidenziare tutte le eccellenze  del “Sistema Italia”…. e, in questo specifico caso, la scienza e la conoscenza dei Medici Veterinari e la filiera dell’enoagroalimentare targata Made in Italy. 

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Una riflessione sul tema della
“Crisi del Comparto Alberghiero”

Alcune normative sui crediti deteriorati costituiscono ulteriori criticità
per distruggere il settore turistico, già il più colpito dalla crisi Covid-19

un intervento di ROBERTO NECCI* 

Il settore turistico alberghiero fra i vari comparti dell’economia è oggettivamente il più colpito; del resto nelle principali “Città d’Arte” italiane l’incidenza dei flussi turistici internazionali sul fatturato supera abbondantemente il 70 %,  con picchi del 90% in alcuni mesi dell’anno ….flussi totalmente azzerati dal marzo del 2020.  Dalle rilevazioni dell’Ebtl, riprese dalla Banca d’Italia, si sono riscontrate diminuzioni sugli arrivi di turisti internazionali superiori al 90 %, diminuzioni che hanno riguardato i bacini a più alta capacità di spesa americani, giapponesi, tedeschi, inglesi.

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Le Soste – la guida enogastronomica
delle eccellenze italiane

Per alcune  “SOSTE tra AMICI e RISTORATORI”

__________ SVEVA MARCHETTI   

Cosa c’è dietro Le Soste, una tra le guide enogastronomiche più prestigiose di Italia? Innanzitutto Le Soste è un’associazione di ristoratori, ma soprattutto di amici, che fanno parte dell’eccellenza italiana. Il gruppo nacque un po’ per caso, quando nel 1982  alcuni ristoratori si incontrarono a cena nel ristorante di Gualtiero Marchesi, con l’idea di creare un sistema che permettesse un periodico scambio di idee ed iniziative sull’enogastronomia italiana. Si ispirarono alle associazioni francesi quali Traditions et Qualité e Relais Gourmands e, dopo, quasi dieci anni, il sogno si concretizzò nel 1994, anno nel quale diventò ufficialmente associazione.

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Mangiare gli insetti

Insetti commestibili

Potrebbero essere una variante ecologica al riscaldamento globale, con  benefici contro osteoporosi e contrazioni muscolari per omega3 e la ricercata Vitamina D. Anche l’Europa, nonostante i numerosi tabù sull’alimentazioni di insetti, sta definendo decreti per il mercato e le industrie alimentari europee risultano nel mondo le più affascinanti. Esiste già un Made in Italy di prodotti a base di insetti da esportazione.

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L’Embargo della U.E. vs/ la Federazione Russa…. il Governo d’Italia “allo sbando”

STORIA DI UN EMBARGO: mentre l’Italia perde miliardi, la Russia impara a fare la mozzarella

_________________di  FRANCESCO LECCESE 

L’embargo deciso dalla Russia come ritorsione per le sanzioni europee ha toccato direttamente le esportazioni agroalimentari italiane. Ma la Russia, che fino al 2014 era l’ottavo Paese per destinazione dell’export italiano, non si è fatta trovare impreparata.

L’Unione Europea, a partire dal 17 marzo 2014, ha introdotto una serie di sanzioni e di restrizioni nei confronti di enti e privati russi e ucraini, a causa delle interferenze di Mosca in occasione della crisi ucraina.  La Russia è ritenuta responsabile di aver supportato e finanziato le azioni militari dei separatisti in Crimea e nel Donbass. (*1)
Dopo oltre sei anni, con proroghe semestrali, persistono le restrizioni adottate dalla U.E. (*2) 
La risposta della Russia è stata una limitazione all’import/export con i Paesi di Ue, Usa, Canada, Norvegia e Australia. Un settore particolarmente colpito è quello della filiera agroalimentare, e l’Italia, leader nella produzione lattiero-casearia, ha subìto ingenti perdite.

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“Maestro d’Arte e Mestiere” – il premio ricevuto da Dolce e Gabbana

Riesce ancora a far parlare di sé l’Alta Moda di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Il motivo è il meritatissimo premio MAM ovvero Maestro d’Arte e Mestiere donato questa settimana al duo creativo nella categoria Sostenitori dei Mestieri d’Arte nella sezione “Imprese per i Mestieri d’Arte”.

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VIRKILL – il tessuto con nanoparticelle di rame che uccidono il covid-19

L’ Italtex S.p.A., azienda tessile del Comasco ha lanciato sul mercato un rivoluzionario tessuto tutto made in Italy che abbatte il virus. Il presidente del CdA, Alessandro Pedretti: “Pensiamo ad utilizzi non solo nel fashion, ma soprattutto nel medicale, nell’horeca e nel travel”

Il colore è tra il giallo e l’arancio ed a prima vista sembra un normalissimo tessuto. Ciò che rende questo tessuto rivoluzionario sono le nano-particelle di rame “fuse” nel filo. Elementi invisibili all’occhio umano, ma che hanno la capacità di uccidere il Sars-CoV-2. VIRKILL  è il nome di questo tessuto prodigioso, creato ed ideato tutto in Italia da Italtex S.p.A., azienda familiare della provincia di Como.
Il nostro VIRKILL contiene nano-particelle di rame”, spiega il presidente del CdA Alessandro Pedretti. “Un materiale naturale molto efficace contro batteri e virus. Siamo i primi a livello nazionale e apripista a livello europeo ad utilizzarlo nei tessuti. Le applicazioni possono essere vastissime, ma in questa prima fase pensiamo in particolare agli ambienti medici e a quelli di hotellerie e ristorazione, dove i tessuti (dalle lenzuola alle tovaglie, passando per le divise e i camici) sono spesso veicoli di trasmissione del virus.
E’ interessante che il nostro alleato contro il Coronavirus sia un elemento che esiste in natura, il rame che abbiamo trovato il modo di “inserire” dentro l’anima dei nostri prodotti grazie alla collaborazione con il nostro partner per la ricerca sui materiali, l’azienda Ambrofibre”.
La proprietà antivirale di VIRKILL è duratura e non si deteriora con i lavaggi. In questi mesi il tessuto è stato certificato (secondo la norma ISO 18184:2019) specificatamente nei confronti del Covid-19 (virus Sars-CoV-2) con ottimi risultati: il test ha riscontrato un indice Mv (attività antivirale) pari a 3.25, che corrisponde ad un’inattivazione del virus Sars-CoV-2 superiore al 99,9% già al primo controllo.
Ma i test non sono finiti – precisa Pedretti – perché stiamo verificando l’attività antibatterica, anti fungina e altri parametri di specifico interesse per i segmenti obiettivo, senza dimenticare i test per verificare la possibilità di colorare il tessuto senza intaccare le proprietà intrinseche del materiale”.
Nell’attesa di conoscere la reazione del mercato a questo innovativo prodotto, va ricordato che l’ossido di rame è noto da secoli come un composto inorganico ad attività batteriostatica, attività recentemente registrata dall’agenzia di Protezione dell’ambiente degli Stati Uniti come la prima derivante da materiale solido. Le nano-particelle di rame mostrano un’attività antibatterica di lunga durata e una migliore stabilità rispetto alle particelle di rame macro-dimensionate. Recentemente, le nano-particelle di rame si sono dimostrate efficaci anche contro funghi e virus. L’effetto anti-virale si realizzerebbe distruggendo o modificando la struttura virale grazie all’estrazione di atomi di idrogeno dalle proteine del virus per azione di radicali liberi dell’ossigeno prodotti dopo il contatto.

Italtex nasce nel 1946 come azienda produttrice di tessuti in seta per abbigliamento femminile. Negli anni, sotto la guida del fondatore Sandro Pedretti e successivamente del figlio Adriano, si espande e si rinnova nella struttura e nell’offerta per seguire le evoluzioni della tecnica e del mercato. Dal 2003 vi è stato l’ingresso in azienda della nuova generazione. La produzione viene realizzata interamente in Italia nei diecimila metri quadri dello stabilimento di Cabiate, in provincia di Como, dotato di un’ampia e versatile capacità produttiva, con telai di ultima generazione a pinze negative e positive, sia a licci che jacquard. Oggi Italtex occupa cinquanta persone, produce circa tre milioni di metri di tessuto all’anno e fattura nove milioni di euro (rispetto a tre anni fa, la crescita è del 30%). Italtex è leader nel segmento dei tessuti tecnici per la moda ed è attiva nella produzione ecosostenibile con la realizzazione di tessuti da nylon riciclati provenienti dalle reti da pesca oceaniche.

Contatti e informazioni: www.italtex.it e www.virkill.it.  

Green Carpet Fashion Awards: artigiani italiani vincono il GCFA Art of Craftmanship Award il ringraziamento di Giuseppe Conte

Green Carpet Fashion Awards quest’anno, alla loro quarta edizione, sono stati svolti in formato digitale e tutto l’evento, trasmesso durante la Shanghai Fashion Week il 10 ottobre 2020, è stato girato presso il Teatro alla Scala trasformato per l’occasione in una sorta di foresta incantata.

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“INVESTHOTEL CAPITAL PARTNERS”
una risposta alla crisi del comparto Alberghiero

 COMUNICATO STAMPA  di INVESTHOTEL CAPITAL PARTNERS
per una RISPOSTA ALLA CRISI DEL COMPARTO ALBERGHIERO

In un momento particolarmente delicato per tutto il comparto alberghiero italiano, Investhotel Capital Partners iniziativa nata dallo spin off della romana Necci Hotels si pone come realtà in grado di assistere investitori ed aziende alberghiere nelle varie fasi della loro vita aziendale assistendoli in operazioni di riorganizzazione societaria, ristrutturazione aziendale e debitoria ed in tutte quelle operazioni straordinarie necessarie per la continuità aziendale. 

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L’azienda trevigiana che insegna ai francesi come piantare le vigne

Sika di Casier produce 400 mila pali per vigna all’anno, molti di questi finiscono in Francia tra la zona dello Champagne e Bordeaux. “Ci scelgono perché siamo capaci di lavorare il Corten, l’acciaio che somiglia al legno”

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