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Il caffè nel modo – 20 paesi dove berlo

Il caffè è una tra le bevande più popolari al mondo tanto da essersi guadagnato la candidatura tra i beni immateriali del Patrimonio Unesco. Il caffè ha anche la sua giornata dedicata l’International Coffee Day, istituita nel 2015 e celebrata per la prima volta nello stesso anno durante l’Expo svoltasi a Milano.

Si beve ovunque in forme e modi diversi, può essere lungo o corto, zuccherato o amaro, caldo o freddo. Questi sono i 20 paesi rappresentativi dove sperimentarlo.

In Marocco il caffè è speziato reso piccante e profumatissimo grazie ad una miscela di spezie come il cardamomo, pepe nero, cannella, chiodi di garofano e noce moscata. Spesso viene addolcito da panna e zucchero. L’Etiopia è conosciuta come la culla del caffè e vanta di un vero e proprio rituale dove i chicchi tostati sono messi in infusione in una caffettiera di argilla chiamata jebena. Si beve più volte al giorno durante delle cerimonie di circa tre ore. A Touba in Senegal il caffè è speziato e aromatizzato con pepe di Guinea o chiodi di garofano. In Filandia invece il caffè è “solido”. Il Kaffeost è una combinazione particolare in cui il caffè caldo viene versato sulla cagliata di formaggio, leipäjuusto o juustoleipä, che lo assorbe. Più che una bevanda diventa un quasi dolce!

Il caffè greco invece è un frappé fatto con caffè istantaneo, zucchero, acqua e latte, shakerato e versato sul ghiaccio. In Francia abbiamo il Café au lait, caffè e latte caldo, servito in tazza grande per inzuppare facilmente i croissant. Un cappuccino rinforzato è l’austriaco Wiener Mélange con schiuma di latte, latte caldo e spesso panna montata e cacao in polvere. In Germania invece il Pharisäer Kaffee è rinforzato veramente, caffè lungo corretto con rum, e guarnito con panna montata e cacao.

La Spagna ha ben due tipi di caffè: il Carajillo e il Café BombonIl primo è la versione spagnola del caffè corretto proposto con brandy, whisky, rum o cognac caldi e servito con chicchi di caffè e scorza di limone. Il secondo è un caffè molto dolce con latte condensato zuccherato e caramello. Il Mazagran portoghese è letteralmente una limonata al caffè ghiacciato. Nasce in Algeria e viene considerato il primo caffè freddo in assoluto. Famosissimo anche da noi è l’Irish coffee una sorta di cocktail composto da caffè caldo e zucchero, corretto con whisky irlandese e ricoperto da uno strato di panna.
In Turchia il caffè è il Türk Kahvesi. Si prepara scaldando l’acqua in pentole di ottone o rame, le cezves, e poi si mescola con lo zucchero appena prima del bollore. Ne deriva una bevanda dolce con una parte di schiuma e, prima di berlo, bisogna aspettare qualche minuto in modo da far depositare i sedimenti sul fondo della tazzina.
 
 Il Flat white australiano è un incrocio tra cappuccino e caffelatte, un espresso con sopra latte caldo e un sottile strato di schiuma.

Il cafecito, altro nome del café cubano, è un caffè già zuccherato perchè nel prepararlo al filtro della moka si aggiunge la polvere di caffè insieme allo zucchero di canna grezzo. Il caffè messicano, cafe de olla, contiene un mix chiodi di garofano, anice, cannella e zucchero di canna non raffinato chiamato piloncillo. Viene fatto bollire in una pentola di terracotta, la olla, e servito in tazze di argilla che per i locali ne esaltano il sapore. A Hong Kong bevono lo Yuanyang un mix tra caffè e tè al latte servito sia caldo che freddo.

Il Cà phê trứng, Vietman, è un caffè all’uovo che viene preparato sbattendo per 10 minuti un tuorlo con latte condensato, zucchero e caffè, una sorta del nostro zabaione.

Il Cafezinho o “piccolo caffè” è un caffè nero molto dolce che in Brasile viene offerto come un gesto di ospitalità e un invito a sedersi per godersi la bevanda insieme. 

Ultimi due caffè l’Americano, semplicissimo caffè espresso allungato con acqua calda (per noi italiani è un caffè annacquato!) ed infine l’italianissimo Espresso per il quale non serve alcuna descrizione!

 

 

 

 

 

 

fonte 2NIGHT.IT

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Cappuccino e cornetto, brioche e latte schiumato o caffè e croissant?

Croissant, brioche e cornetto non sono sinonimi e queste sono le  ecco tutte le differenzetra storia e ingredienti, curiosità, croccantezza e forma. 

 

articolo di Chiara Cajelli via Dissapore.com

 

In alcune zone d’Italia ordiniamo la brioche, in altre il cornetto; nelle pasticcerie ci si sente più eleganti e si chiede un croissant. Questi tre termini sono quindi scelti, nella maggior parte dei casi, in base a zona e contesto e non effettivamente perché si conoscono le loro caratteristiche. Ebbene, le differenze tra croissant, brioche e cornettosono parecchie e includono sia tecnica sia fatti storici molto affascinanti.

Vi spiegheremo tutto di queste tre prelibatezze, ben diverse l’una dall’altra: ingredienti, origini, caratteristiche organolettiche, curiosità… per non sbagliare più e poter selezionare meglio ciò che si vuole degustare. Insomma, se ordinate una brioche e vi aspettate che arrivi il croissant, allora dovreste davvero leggere questo articolo!

Le origini

Per quanto riguarda il croissant, sbaglieremmo sia ad affermarne le origini francesi sia ad affermarne le origini austriache. Le due cose sono una la conseguenza dell’altra. Nella seconda metà del 1600 ci fu la Battaglia di Vienna contro l’Impero Ottomano. I Turchi decisero di far crollare la città austriaca scavando di notte le fondamenta. In quelle ore del giorno, solamente i panettieri erano svegli e proprio loro diedero l’allarme ai viennesi. La storia dedicò la vittoria ai panettieri, che pensarono ad un dolce a forma di mezzaluna: il kipferl. Austria e Francia, come sappiamo, sono legate da un indissolubile filo rosso: il kipferl fu adottato in Francia, e diventò presto croissant… chiamato anche viennoiserie.

Per le brioche dobbiamo volare in Normandia, dove nel Medioevo esisteva già una pate a brioche. L’etimologia del nome riprenderebbe il normanno “brier”, che significa impastare tra due rulli di legno.

E il cornetto? Qui la diatriba è un po’ più accesa perché le origini certe al 100% non si sapranno mai. C’è di mezzo la Repubblica di Venezia, che nel Seicento aveva importanti scambi commerciali con Vienna. I pasticcieri italiani svilupparono questa nuova versione di croissant o viennoiserie, ed eccoci qui con il cornetto.

Questione italica del “cappuccio e cornetto”

In Italia si chiama brioche al Nord e cornetto al Centro-sud: retaggio culturale che ha poco a che fare con le caratteristiche di fatto di questi dolci. Soprattutto, l’Italia sembra essere la patria indiscussa del binomio “cappuccio e cornetto/brioche” ma nessuno sa che questa usanza non è merito italiano. Ricordate i panettieri austriaci che diedero l’allarme ai viennesi nel Seicento, e quindi gli ottomani scapparono a gambe levate non aspettandosi un attacco notturno? Ecco, nella zona degli scavi abbandonarono tutto… compreso il loro caffè.

L’ufficiale Jerzy Franciszek Kulczycki lo trovò, se ne innamorò e fu lui ad aprire ufficialmente la prima caffetteria viennese. Caffetteria viennese che andò avanti per anni ad offrire i kipferl insieme al caffè, e poi i croissant. Et voilà.

 

La forma

I kipferl nascono come detto a forma di mezzaluna per ricordare la vittoria sull’Impero Ottomano, di conseguenza è a mezzaluna anche il croissant.

La brioche è completamente diversa, sembra un pandorino rovesciato con una pallina di impasto in superficie. Il cornetto invece può avere diverse forme, tra cui ovviamente quella più classica di mezzaluna arrotolata.

 

 

 

 

Ingredienti e metodo

croissant

Veniamo al dunque, alla sostanza: se su origine, date e influenze possiamo discutere, sugli ingredienti ci sono criteri ben precisi. Il croissant contiene davvero una manciata di ingredienti: farina, acqua, pochissimo zucchero, pochissimo lievito, a volte il tuorlo d’uovo ma solamente per spennellare la superficie prima di infornare le porzioni.

Brioche e cornetto hanno più cose in comune da questo punto di vista: stessi ingredienti ma usati con metodi diversi, in quanto la brioche è lievitata e il cornetto è sfogliato con il burro stratificato. Contengono entrambi farina, molto burro, molto zucchero, lievito, uova e latte. Per la brioche si usa volentieri anche lo strutto al posto del burro.

 

Sapore e croccantezza

La tipica consistenza del croissant deriva dalle basse percentuali di zucchero nell’impasto, che dona appunto molta croccantezza ma anche un sapore piuttosto neutro, che ben si adatta sia al dolce sia al salato.

Brioche e cornetto sono decisamente più saporite del croissant. La brioche è molto soffice e regala tanto sapore di burro, mentre il cornetto è dolce, meno soffice della brioche ma nemmeno croccante quanto il croissant.

 

 

 

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GLI SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA NEI BORDELLI,
LA “PASTA ALLA NORMA” A CENA, DOPO IL TEATRO

________ breve excursus gastronomico a cura di Lidia D’Angelo 

La pasta non è un semplice piatto, la pasta è tradizione, cultura; è l’icona di un’intera nazione. 
Le origini della pasta sono molto antiche, si perdono addirittura nella notte dei tempi, era già conosciuta dalle popolazioni italiche della magna Grecia e dell’Etruria.
Non è assolutamente vero che sia stato Marco Polo a importare la pasta dalla Cina, dopo il suo rientro a Venezia, si tratta di una leggenda metropolitana messa in giro ad arte negli Stati Uniti allo scopo di nobilitare un prodotto affinché fosse considerato internazionale e non legato soltanto agli emigrati italiani.

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Serendipity 3 crea le patatine fritte più costose al mondo

Il nome di queste patatine fritte da record è “Crème de la Crème Pomme Frites”, e sono esentate a far parte del menù di Serendipity 3 al modico costo di 200 dollari, circa 170 euro.

Il costoso piatto è stato creato da Joe Calderone, Creative Chef e Fredrick Schoen-Kiewert, Corporate Executive Chef; sono partiti da ingredienti di lusso per poter offrire ai clienti un’esperienza unica sia per unto riguarda il lato del gusto che anche quello economico.

Il piatto non è costituito solo da semplici patate tagliate e poi fritte in olio bollente ma da una serie di particolarissimi ingredienti:

  • patate Chipperbeck Upstate

  • champagne Dom Perignon

  • aceto di champagne francese J. LeBlanc Ardenne

  • grasso d’oca di animali allevati in Francia 

  • sale di Guerande al tartufo

  • olio tartufato

  • pecorino Tartufello delle Crete Senesi

  • tartufo nero estivo a scaglie italiano

  • burro al tartufo

  • panna biologica A2 A2 100% prodotta da mucche Jersey nutrite con erba

  • formaggio Gruyère Truffled Swiss Raclette invecchiato di 3 mesi

  • polvere d’oro alimentare 23k

Le patatine fritte vengono poi servite su un piatto Arabesque di cristallo Baccarat, accompagnate da una salsa speciale chiamata Mornay Sauce.

patatine fritte

La preparazione consiste prima in una scottatura delle patatine nel Dom Perignon e nell’aceto francese J. LeBlanc, per dare  un tocco iniziale dolce e acidulo; poi vengono cotte tre volte nel grasso d’oca in modo da donare all’esterno una consistenza croccante. Nel frattempo viene preparata la salsa Mornay, sciogliendo in padella burro al tartufo, si aggiunge la farina per fare un roux e si monta poi la panna biologica per addensare la salsa.

Infine nell’impasto si aggiungono i cubetti di Gruyère Truffled Swiss Raclette, per dare una cremosità simile alla fonduta. Il piatto, poi, viene guarnito con scaglie di tartufo nero, scaglie di formaggio pecorino Tartufello delle Crete Senesi e la polvere d’oro alimentare 23k.

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Merenda per tutti i gusti: cosa preparare

Merenda per Tutti e ad Ognuno il suo Gusto 

FRANCESCO VALENTE*

Nell’ultimo anno e in questo periodo più che mai abbiamo molto tempo da dedicare alla cucina per sperimentare in casa numerose ricette che solitamente non abbiamo mai modo di realizzare e che rimangono chiuse nei libri o nei siti di cucina.
Oggi vediamo insieme cosa possiamo preparare con le nostre mani per la merenda, accontentando tutti i gusti della famiglia, dai bambini ai più grandi.

Dolci sfiziosi

Quante volte abbiamo voglia di un dolce che sia per noi o per la nostra famiglia.
Spesso però quando apriamo il frigo non abbiamo in casa gli ingredienti necessari per soddisfare la nostra idea. Ma per fortuna ora, grazie ad alcuni servizi di consegna a domicilio, possiamo ad esempio ordinare del latte a domicilio e altri ingredienti mancanti, per realizzare il nostro dolce preferito.
Dopo essere sicuri di avere tutti gli ingredienti perché non prepariamo una sfiziosa ciambella al cocco, alla menta o alla nutella?
Potete procedere montando tre uova con 100 grammi di zucchero; aggiungete 100 ml di latte e 130 ml di sciroppo di menta e mescolate bene. Unite 300 grammi di farina, una bustina di lievito e una di vanillina ed infine 50 grammi di farina di cocco. Versate il composto in uno stampo per ciambelle e infornate a 180 gradi per 30 minuti. Sarà una vera delizia!

Merenda salata  
Molte persone di ogni età amano la merenda salata e proprio per non sgranocchiare snack pesanti o patatine da un sacchetto, meglio optare per un’idea originale da preparare in casa.
Un’ottima merenda salata potrebbe essere un gustosissimo plumcake salato, ad esempio alle zucchine e mortadella, da servire tiepido o freddo tagliato a fette.
Per realizzarlo è molto semplice. Si inizia grattugiando alla julienne 350 grammi di zucchine e saltandole per breve tempo in padella con un filo d’olio e un pizzico di sale.  Nel frattempo, montate 80 gr di burro con la frusta elettrica, aggiungete tre uova, 60 gr di parmigiano, le zucchine e una fetta di mortadella tagliata a dadini.
Infine, incorporate 270 grammi di farina con una bustina di lievito e mezzo bicchiere di latte, amalgamate tutti gli ingredienti, versate l’impasto in uno stampo da plumcake fino a cuocerlo per 55 minuti a 170 gradi.

Merenda sana e leggera 
Preferite una merenda più sana e leggera? Se amate il dolce potete andare sul sicuro optando per delle fette biscottate integrali o diversi tipi di pane fresco, magari con un filo di marmellata oppure del miele.
Invece per una merenda light salata il consiglio è una fetta di pane integrale magari tostata e croccante passandola in forno qualche minuto, condita con tacchino affettato e pomodorini, rifinito con un filo d’olio extra vergine d’oliva, origano oppure qualche foglia di basilico fresco.

*****

Si tratta di tante ottime idee per fare merenda da soli o in compagnia, dal dolce al salato, dallo snack più sfizioso a quello più sano.
Adesso non ci sono più scuse, mettiamoci il grembiule e stupiamo tutti con una merenda gustosissima da preparare insieme nelle proprie case. 
Così coniughiamo come passare il tempo, prima piacevolmente per la preparazione, poi successivamente per la degustazione …. ancor meglio se in compagnia. 

 

*FRANCESCO VALENTE, writer freelance
con  specializzazione in
relazioni pubbliche, new media, …,