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Europe’s Immigration Crisis

Il Centro Studi Machiavelli organizza il convegno “Europe’s Immigration Crisis: Alternative Views From the Visegrad Group””, che si terrà il prossimo 8 novembre, dalle ore 17 alle ore 19 , presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, in Via del Seminario 76, Roma.

A discutere Sandor Gallai (Istituto di Ricerca sulla Migrazione di Budapest), Marcin Wrona (Ministero degli Interni della Repubblica di Polonia) e  Daniele Scalea per il Centro Studi Machiavelli. Modera l’On. Guglielmo Picchi.

La lingua di lavoro è l’inglese.

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Siamo dunque Nazione, ripensiamo a Caporetto

 

                               Il Centenario di Caporetto

 

Lo scrittore Gervaso ha detto chiaramente che una minoranza  sporca comanda la maggioranza pulita d’Italia, quella per chiarirci, silenziosa. E’ vero. Noi, gli Italiani, perchè gli altri che comandano sono uomini di fumo, ci ritroviamo nella nostra storia, quella senza bugie nè partigiani finti, e questa è una delle molteplici occasioni che abbiamo per guardarci negli occhi e sentirci veri, nè robot, nè progenitori che purtuttavia portiamo dentro. Caporetto fu una battaglia persa , una data che solo a citarla si sente dolore profondo, ma fu l’inizio eroico e straordinario della forza inestinguibile ed invincibile dei nostri padri dei quali noi, che non comandiamo, ma amiamo, siamo degni figli.

Marilù Giannone

Salotto Romano (a cura di Sandro Bari e Francesca Di Castro, Associazione culturale “Roma Tiberina”)

Giovedì 9 novembre 2017, Sala Capitolare del Chiostro della Minerva, ore 16,30

 

In allegato inviamo il programma del Salotto Romano di Giovedì 9 novembre p.v.

Il Centenario di Caporetto (ottobre-novembre 1917) sarà commemorato con una manifestazione organizzata nell’ambito del Programma ufficiale per le Celebrazioni del Centenario della I Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Generale di Brigata Rocco Viglietta e il Generale di Brigata Pierluigi Genta, rispettivamente Presidente e Vicepresidente Nazionale dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, presenteranno avvenimenti ed episodi bellici in una conferenza corredata da proiezioni di immagini d’epoca, dedicata in particolare a “Impiego e comportamento dell’Artiglieria nel corso della Prima Guerra Mondiale”.

La conferenza, introdotta dall’Art. Ten. Sandro Bari, Direttore della Rivista “Voce Romana”, sarà accompagnata dalle note della Prima Tromba Bers. Saverio Fabri e dalle letture dell’attore Angelo Blasetti, con l’intervento del Bers. Ten. Massimo Flumeri, Presidente della Sezione “Enrico Toti” dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

È prevista la presenza di alti rappresentanti delle FF.AA., delle Associazioni d’Arma e delle Pubbliche Istituzioni.

L’evento, patrocinato dal Municipio Roma I Centro, si svolgerà nella Sala Capitolare del Palazzo Domenicano, nel Chiostro di Santa Maria sopra Minerva (piazza della Minerva 42 – Pantheon), con inizio alla 16,30.

L’ingresso è libero.

Cordiali saluti,

Sandro Bari e Francesca Di Castro

 

 

 

 

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Taranto e l’Ilva: tanta “polvere” per nulla

Il “Mostro” continua a mietere vittime nel finto clamore di istituzioni, sindacati e gente comune. Il mostro in questione è l’Ilva di Taranto, una delle più grandi acciaierie d’Europa, e la più grande d’Italia. Fu costruita nel 1961 quando l’allora Italsider era un’azienda pubblica, situata a ridosso del quartiere Tamburi.

Nelle ultime ore fa notizia la decisione del Sindaco del capoluogo jonico che ha deciso di chiudere le scuole del quartiere Tamburi, nei giorni del cosiddetto “wind day” o giorno di vento di tramontana in cui le polveri del siderurgico soffiano più forti e l’aria diventa ancora più irrespirabile.

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Un singolare autore italiano

Le Opere e l’innovazione letteraria di Antonio Pizzuto

Martedì 7 Novembre, alle ore 18,00 uno dei più significativi autori della Letteratura italiana moderna, Antonio PIZZUTO, sarà presentato ed illustrato dal Dott. Pietro De Santis, suo colto estimatore e critico, alla Casa delle Letterature di Roma, a Piazza dell’Orologio.

Pizzuto è uno scrittore che usa termini, verbi, congiunzioni e tutto quanto fa bagaglio espressivo della lingua italiana come se componesse un affascinante e coloratissimo mosaico, dalla superficie del quale si staccano visibili situazioni, personaggi, luoghi, pensieri filosofici.

Un evento che vede anche la presenza di critici di vaglia come Alberto Colasanti, Walter Pedullà, Gualberto Albino, che aggiungeranno le loro opinioni alla interpretazione anche psicologica del curatore e presentatore di Antonio Pizzuto, Pietro de Santis. Pizzuto è uno scrittore che va assolutamente conosciuto e commentato, e pertanto questo evento vedrà una presenza notevole di pubblico. I volumi, come Signorina Rosina, Pagelle, Testamento, commentati da Antonio Pane che lo conobbe personalmente, sono editi da Pagliai/Polistampa di Firenze.

Marilù Giannone

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Summit Acqua e Clima: i grandi fiumi si incontrano

Dal 23 al 25 ottobre a Roma un meeting internazionale per disegnare una strategia condivisa sull’acqua, al fine di sviluppare un futuro sostenibile di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici.

Per la prima volta la città di Roma ospiterà un summit  di questo tipo il cui tema centrale è il salvaguardare l’acqua, risorsa sempre più minacciata da inquinamento e cambiamento climatico. Il summit “I grandi fiumi del mondo si incontrano”, organizzato dal Ministero dell’Ambiente, è stato presentato stamani a palazzo Chigi dal ministro Gian Luca Galletti, insieme al premier Paolo Gentiloni ed al sindaco di Roma; lo Stato Vaticano sarà presente invece nella persona di Pietro Parolin che leggerà un messaggio di Papa Francesco. 

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I Sindacati rappresentano ancora i Lavoratori?

La concertazione sindacale nasconde solo cogestione politica

Il governo Gentiloni ha appena presentato ai sindacati la legge di stabilità 2018 e subito CGIL, CISL e UIL, pur con qualche distinguo tra loro, protestano, addirittura con minacce di sciopero generale: chiedono più investimenti per il lavoro e l’occupazione, maggiore sostegno alle problematiche giovanili, una diversa politica pensionistica, meno penalizzante, soprattutto per la progressione dell’età pensionabile in rapporto all’aspettativa di vita.

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In fuga dal Bel Paese

Sembrano lontani i tempi in cui gli italiani nel dopoguerra partivano in cerca di fortuna. In realtà la situazione non è così diversa da allora. Nonostante i media parlino di una ripresa economica dove si registra un aumento del lavoro, alcuni studi sull’emigrazione ci dimostrano il contrario. 

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La Censura V/ i Generi dell’ Umanità

Quanti sono i generi dell’Umanità?

…….. Per evitare la CENSURA, rispondi QUATTRO ! 

La libertà, invocata di continuo, esaltata in ogni programma politico, richiesta a gran voce da tutte le correnti artistiche e culturali, si è rivelata, ancora una volta, una mera illusione, o, come in questo caso, una libertà unilaterale per offendere l’altrui libertà.

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All’ Università Lateranense: Convegno su “Industria 4.0 & Lavoro”

COMUNICATO STAMPA  A CURA DI

  PONTIFICIA UNIVERSITA’  LATERANENSE Istituto Redemptor Hominis”

Fondazione Etica ed Economia  #  Fondazione Tarantelli

Ufficio Pastorale Sociale Diocesi di Roma

 

Viene  promosso il CONVEGNO 

“INDUSTRIA 4.0 E  LAVORO”

industrie4.0

H. 15,30,   Saluto  S.E. Mons. ENRICO DAL COVOLO  – Rettore Magnifico PUL 

H. 15,45,  Introduzione Prof. ARNALDO ACQUARELLI – Presidente Fond. Etica ed Economia

H. 16,00,  Prof. LUCIANO PERO – School of Management Politecnico Milano “Lavoro, organizzazione e industria 4.0”

H. 16,30,  Prof. PASQUALE PASSALACQUA – PUL “Industria 4.0: prospettive e sfide per il diritto al lavoro”

H. 17,00,  Dott. CIRO CAFIERO –  Giuslavorista Founding Partner “Il crowd work e le sfide del legislatore e del sindacato sul piano delle tutele dei lavoratori della gig economy”   

Moderatore: Prof. GIUSEPPE GALLO – Presidente Fondazione Tarantelli

H. 17,30 TAVOLA ROTONDA “LE POLITICHE DEL LAVORO CHE VERRA”

On. GIULIANO POLETTIMinistro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Dott. GIANLUCA PETTINI – Segretario Confederale CISL

On. RICCARDO PEDRIZZI – Presidente UCID Lazio

 

 Conclusioni: Prof. GIANNI MANZONE PUL Dottrina Sociale della Chiesa

Moderatore: Ing. GIUSEPPE COLONA – Ufficio Pastorale Sociale – Diocesi di Roma

PER ADERIRE,  RSVP:

E-mail: unieticaroma@gmail.com

 

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A Predappio “amarcord partigiano” …. con tagliatella antifascista

Il prossimo 28 ottobre, presso il Circolo Arci di Predappio, si svolgerà la manifestazione “Tagliatella Antifascista” che negli auspici dell’ANPI di Forlì-Cesena, associazione promotrice dell’evento, deve costituire un momento di riflessione e incontro conviviale, a presidio popolare e democratico, in cui incontrarsi in maniera “dolce” e ferma per mantenere e incrementare la Memoria della Resistenza e dei Valori che i Partigiani ci consegnarono con la Costituzione.

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NO Ius Soli

In questi giorni è in fase di approvazione la legge sullo “IUS SOLI”. Se venisse approvata continueremo la raccolta delle firme per chiedere il Referendum Abrogativo.

L’approvazione di tale Legge permetterebbe l’acquisizione automatica della cittadinanza Italiana a tutti i nati sul territorio Italiano. Lo IUS SOLI indica il “Diritto del Suolo”, secondo il quale chi nasce in una nazione è cittadino della stessa, a prescindere dalla nazionalità dei genitori.

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Hiberia Felix

HIBERIA Felix

_________________ di Stelio W. Venceslai

Immaginiamo che Provenza o Baviera decidano, in un attimo di smarrimento mentale, di organizzare un referendum per ottenere l’indipendenza, rispettivamente, da Parigi o da Berlino, la prima invocando come tessuto connettivo la comune langue d’oc, la seconda la dinastia dei Wittelsbach. Tutte ragioni storico- linguistiche nobili, anzi nobilissime. Arruffa popolo, libertari, anarchici e finissimi intellettuali appoggerebbero la proposta. C’è sempre qualche ragione per essere scontenti del governo centrale. Che farebbero Parigi o Berlino? Inviti alla prudenza, negoziati palesi o segreti, mentre s’incrociano dichiarazioni roboanti sul diritto dei popoli e così via. Alle strette, finiscono le stupidaggini e si fa sul serio: si muovono gli eserciti.

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I Sindacati e la Costituzione

  La gaffe del pentastellato Luigi Di Maio

    SINDACATO FUORILEGGE contro la COSTITUZIONE

  Per privilegio antifascista sindacati sempre contrari ad un loro statuto giuridico

 

Se il paese vuole essere competitivo, le organizzazioni sindacali devono cambiare radicalmente. … O si autoriformano o quando saremo al governo ci penseremo noi.”  Queste solo alcune delle incaute affermazioni senza fondamento, pronunciate al recente Festival del Lavoro di Torino dal leader del M5S, Luigi Di Maio, già tanto compreso nella sua azzardata candidatura a prossimo capo del governo. Sì, proprio un azzardo, un’esaltazione fantapolitica che nasce dall’ignoranza, davvero grave per chi già ricopre la carica di vicepresidente della Camera ed ambisce alla prima poltrona di Palazzo Chigi: incredibilmente, l’on. Di Maio ignora che oggi i sindacati non sono organizzazioni statuali, ma libere associazioni, autonome nella loro organizzazione ed azione; non ne intende la dignità rappresentativa, quindi l’impegno di rappresentare, tutelare gli interessi dei lavoratori; infine, è dimentico del forte radicamento del sindacato nei luoghi di lavoro con migliaia di militanti e attivisti.

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Macron, come Luigi XIV

MACRON: “L’EUROPE C’EST MOI”

___________ di  CLAUDIO TEDESCHI * 

L’affermazione di AfD  ha solleticato populismi e destre di ogni ordine e grado. Poi a bocce ferme si sono resi conto che l’elettorato di AfD era in massima parte della ex DDR, che alla guida vi era una lesbica sposata con una immigrata dello Sri Lanka e “padre/madre” di due bambini. Neanche l’uscita dal partito dell’ex leader Frauke Petry, insieme al marito ed altri due deputati, ha suscitato clamore. Salvo gli annunci dei media italiani sulla estrema destra tedesca che già si spacca.

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Schola, vitiorum magistra

Vorrebbero molti, in merito alla decisione del Ministro Valeria Fedeli, come accenna il Corriere della Sera del venerdì 29 settembre, a firma di Giovanni Belardelli, fare due chiacchiere con lei, non per aggredirla, ma per darle una mano a districarsi nella foresta dell’Istruzione. Innanzitutto, prima di decidere sulla cultura, bisogna essere colti; e poi, per parlare di scuola, bisogna averla frequentata, a lungo, sennò non si sa affatto di cosa si parla e si rischia il futuro, non per i Ministri, in quanto essi arrivano al potere accordandosi, ma quello di una Nazione che è stata il faro della cultura, fatto con i propri talenti e questo deve continuare ad essere.

Se il Ministro suddetto clicca per fare le leggi, nessuna meraviglia che esse siano così strampalate: è colpa dello Smartphone, s’intende.

Mai stati seduti in cattedra? Bene: statale o no, e specialmente nei diplomifici alias Centri Studi, i ragazzi fanno un caos da emicrania a grappolo. Per convincerli ad un contegno decente, ci vogliono santi e diavoli: si truccano, cantano, accennano ad imitare il cantante o il calciatore preferito, s’ingozzano di panini o altro e, soprattutto, sono perfettamente ineducati, cafoni, apprendisti bestioni. Papino e Mammina li scusano sempre, tirando fuori articolati complessi con le lacrimucce, ma questo è niente: sono così incollati alla tettarella del Phone da reagire in modo schizofrenico se qualunque necessità o qualunque persona li chiama. Prima di fare una legge, quando si sa che è in gioco, per certi strumenti, la salute mentale, bisognerebbe informarsi da Psichiatri, Psicologi, eccetera, di quelli veri, non quelli dell’esame col voto di gruppo o il prosciutto al docente.

Non riescono, gli studenti, a prepararsi: ma l’uso dello Smartphone, settoriato, scarno come un’enciclopedia, gli argomenti nella quale sono indipendenti fra loro a contrasto di un qualsiasi tema da svolgere o tesi da sostenere, toglie loro il filo conduttore degli aspetti di qualunque materia: storia, e non sanno più analizzarla, letteratura, e non riescono a cogliere particolari e sfumature di un qualunque scrittore e di nessun libro (semmai leggono), lingue, e vanno a guardare Babel, con il risultato di errori astronomici e traslazioni pressappochistiche ed incomprensibili, non parliamo poi di materie scientifiche: si provi a chiedere ad uno studente a caso la tabellina, magari del cinque, che è la più semplice; ancora: nessun ragionamento sui rapporti matematici nella fisica, nessuna attenzione nelle reazioni chimiche, e si parla della base di queste discipline. Domani, che cosa saranno questi eserciti di ignoranti? Gli autori dei crolli, degli smottamenti, delle male sanità, dell’inedia psichica, perchè questa scuola, invece di e-ducere i ragazzi, e cioè educarli alla vita, rendendo il loro cervello autonomo portandolo fuori dalla nube dorata dell’in-fanzia (non fare, non sapere), dunque in grado di realizzarsi , li imbracano in un clic: i poveretti saranno schiavi del primo prepotente furbacchione, non sapranno niente di se stessi, saranno pazzi furiosi perchè phonedipendenti, pieni di vizi perchè la libertà assoluta, che Sinistra e Fedeli chiamano democrazia, non dà loro il minimo oggetto sul quale impegnarsi, alla faccia dell’evoluzione, e li consegna alla morte desertica e piatta nella quale consistono.

Marilù Giannone

 

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Dove va l’arte ?

E’ la domanda che ha guidato, all’Eliseo, Venerdì 28 settembre, un convegno che, più che l’apertura di un nuovo anno di spettacoli, sembra una promessa, e, dato il tenore delle opinioni, assolutamente positiva.

Ad organizzare l’evento è stata la EIDOS, a parteciparvi molti esponenti della cultura artistica dalla quale però era curiosamente esclusa quella letteraria ed alla quale invece si era preferita un’altra arte, quella del vino e della“vinosofia”.

Stefano Chiodi, professore universitario di Roma 3, ha espresso i suoi dubbi sul fatto che l’arte si possa definire in modo certo, tanto più che l’arte è opera scoperta come tale da un critico, spesso legato ad un canone; il pittore Enrico Dicò dà molta importanza alla forma espressiva che rende riconoscibili, anche per la commerciabilità, legandosi a Stefano Velotti, anche lui accademico, che segna il mutare dell’arte da Teknè alla perdita del concetto schlegeliano di bello. Il Prof. Sergio Lombardo, ex Docente dell’Università di Mosca, ha giustamente osservato che è la storia, che concentra ambiente, sentimenti, accadimenti, a definire un’espressione come fatto d’arte.

L’opinione degli astanti è che arte è prodotto che dà messaggio dell’unione di vari messaggi di una data civiltà e non d’altre, alle quali può solo fare sporadico riferimento, com’è avvenuto per le “cineserie” ottocentesche o per l’amore verso il Medioriente espresso da Delacroix sulla falsariga degli avvenimenti storici del suo tempo, ma perso nei contemporanei. L’arte poi, anche quando sembra confusione o disordine, ha sempre una sua costante, irriducibile armonia, espressa dal profondo dell’artista, il valore del quale fa o nega l’opera come vera arte. C’è solo un Caravaggio, c’è solo un Michelangelo, un solo Dante: che piacciano o no, essi sono artisti, è un fatto di spiritualità. Non lo sono spesso quelli che si definiscono come tali, ma che non esprimono, non sensibilizzano, non emozionano, imbrattano e basta.

Un’arte nuova, inventata da un enologo e viticultore, Franco D’Eusanio, che si definisce “vinosofo”, è quella del vino, coltivato con amore, prodotto con sfumature tali da influire e determinare l’umore di chi lo beve. Lo studio dell’effetto di queste particolari varietà di nettare divino è seguito a tutt’oggi dall’Università per lo studio delle reazioni cerebrali. Tutto è possibile. Non resta che encomiare, d’accordo con il coro dell’Antigone, la meraviglia sconfinata della creatività umana.

Marilù Giannone

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I Massoni, questi sconosciuti

 

 

 

Un breve acquarello su una Corporazione maltrattata

 

Spesso si parla di Massoneria in termini assolutamente entusiasti, così entusiasti da fuorviare chi legge e lasciargli la trista impressione che lo si prenda in giro, oppure la si descrive come una rediviva creatura malefica tornata da chissà quale orrenda cavità da inferno dantesco. In entrambi i casi, si è in forte errore.

Massoneria, in termini linguistici, è l’Associazione di Costruttori di Templi. Massa, nelle lingue arcaiche europee, era il materiale solido, da lavorare, per costruire un luogo riparato: si veda il termine inglese “mason”, il francese “maison”, passato nell’italiano “magione”, il tedesco “Mass” ,misura.

Perchè Associazione di Costruttori? Perchè fin dall’antichità, sono i lavoratori d’eccellenza, gli autori di costruzioni dove si ricoverava la vita umana o dove si poteva sentire la presenza delle divinità. E’ certo che l’antico Egitto già aveva le Corporazioni di Costruttori, agli ordini dei Faraoni, che facevano erigere, come svolgimento precipuo della loro qualità di Figli di Ra, templi e sepolcri per la vita, divina, oltre la morte. E’ certo che i paesi vicini, semprechè fossero civilizzati, avevano anche loro la Corporazione di Muratori, che talvolta si prestavano a lavorare per gli altri: David e Salomone chiamarono una Corporazione dalla Fenicia, per il Tempio nel quale si sarebbe dovuta ospitare l’Arca. Nella Corporazione si scambiavano conoscenze tecniche per costruire, e regole geometriche che si mantenevano segrete.

La consuetudine si approfondì nel Medioevo, comprendendo anche i decoratori lapicidi, quali i Cosmati: le più belle costruzioni sacre sono state composte da Maestri Costruttori, dietro la guida di un Architetto. Per chi vede solamente una ripartizione di attività di lavoro, si fa presente che erigere un edificio sacro voleva dire imitare Dio, che ha costruito l’Universo con tutti gli ordini gerarchici e con l’essere umano, che s’impegna a mantenerlo equilibrato.

Questo avvolge di una particolare aura i Maestri Costruttori, e questa è stata la base per trasmettere arte ed idee con lo scambio di varie Corporazioni e dei suoi componenti. Il famoso segreto dei Massoni, tanto assurdamente temuto, non è che la via personalissima di ognuno per raggiungere Dio.

Era Maestro anche San Giuseppe, falegname è cattiva traduzione, ed era benestante come tutti i Maestri Edificatori.

Dov’è il male che tante menti tremebonde esprimono a proposito della Massoneria? Dov’è la minacciata distruzione del mondo paventata da Paolo Gulisano in “Domus Europa” del 21 giugno scorso? Ricordiamo che se si parla di distruzioni di civiltà, di uomini , di nature, questo è da ascriversi al Cattolicesimo, non alla Massoneria: chiunque non segua le sue idee, viene brutalmente eliminato, dove il Massone è solo un artista e poi un guerriero che, a norma della Regola di San Bernardo, doveva difendersi senza accanirsi, anzi, evitando inutili stragi; doveva correre in aiuto ai deboli, come nella battaglia di Hattin, quando i Templari difesero i Crociati, morendo per loro.

La prosecuzione dei Maestri Edificatori nella storia sono infatti i Templari, con opportune differenze dovute ai diversi ambienti e secoli, sterminati quasi tutti da un debole Clemente Papa e da un protervo, sanguinario Filippo il Bello re, gelosi, invidiosi del favore del quale i Monaci Guerrieri erano oggetto e della ricchezza che essi, sempre per la Regola, amministravano saggiamente ed in nome della Carità . Le lettere di credito romane erano state ripristinate, create nuove forme economiche, favoriti i viaggi.

Cristo era il loro vessillo, quel Cristo Vero, diverso dall’edulcorato fumetto buonista che si propina a grandi e bambini al catechismo, e su Cristo si fonda, dove altri si fondano sulla falsità di patrimoni e lasciti, sulla ignoranza di interpretazioni di traduttori improvvisati, sulla manipolazione della Novella esitata dagli ottanta ai quattrocento anni dopo la Ascensione.

Accusati di avere rapporti con il diavolo, dove i cattolici hanno rapporti esecrabili e violenti con i bambini; accusati di avere con le donne un contegno paritario accettandole come Dame, dove i papalini le considerano tuttora poco meno che merce d’uso, basta aprire un giornale. E così fino ad ora, dove permane la diceria incivile della dedica all’esoterismo, che è tutta una favola per spaventare le genti volutamente lasciate nell’ignoranza: non esiste la magia nera, è cosa buona per i romanzi, per mascherare la distorsione mentale nel gusto della violenza e nei confronti del sesso, demonizzato, con tutto l’orrore che ne consegue, dai cattolici: bugie per sottomettere e fare schiavi, menzogne per sfruttare e portare a complessi, suicidi, dolori, cattive scelte di vita, rapporti umani ridicoli e folli .

Attualmente, la Massoneria resta nel suo nucleo formante, ciò che è stato secoli fa: ricerca del Sé e vicinanza del prossimo, risalita verso il Creatore attraverso la conoscenza: parola che i cattolici preferiscono sostituire con pensiero unico, occhiuto controllo del dato stabilito – come avveniva nelle scienze, si veda Galileo, Bruno, e nelle scienze umane con la Censura religiosa,- il dubbio o i limiti alle ricerche anche archeologiche: quale bene vuole il Cattolicesimo ? Bugie: santa Cristina copre Voltumna; santa Margherita, visto che è donna e Dea Madre di Cortona, è una prostituta ravveduta, a san Gennaro nessuno ha esaminato il sangue, se ne avrebbero delle belle. E tutto ciò detto senza malanimo: ci sono anche persone deliziose fra i Cattolici, e carogne fra i Massoni, ma per conoscerli davvero non sono utili le chiacchiere, o le voglie di voto che porta Rosy Bindi ad attaccarli: la Massoneria si conosce e si giudica dal suo interno. I migliori dei suoi iniziati hanno dentro una cosa che gli altri forse non hanno più o non hanno il coraggio di avere: il fuoco segreto, cioè la capacità di amare.

Marilù Giannone

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Orwell e la politica del Grande Fratello

La politica come “il grande fratello” ?

________________________Rossella DI PONZIO *

Da giorni ormai qualsiasi mezzo di informazione diffonde la notizia dell’elezione del candidato premier del Movimento 5-stelle, avvenuta tramite voto online. Sorge spontanea una domanda: perché affidarsi al voto elettronico che come in molti sanno può essere manomesso e quindi non veritiero e non continuare a votare alla vecchia maniera? Dobbiamo nasconderci dietro la parola democrazia o dobbiamo dare ragione a chi ben 70 anni fa aveva premeditato tutto ciò?

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