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L’universo di Tolkien, uno specchio per comprendere il presente

J.R.R. Tolkien, uno dei più grandi autori del genere fantasy, scrisse in una delle sue lettere che  Ci vuole un grande amore per la realtà per usare la fantasia”. Scrittore, filologo, glottoteta, accademico e linguista inglese fu tra i fondatori di un gruppo di scrittori, The Inklings. Questi erano professori dell’Università di Oxford, che promuovevano la narrativa Fantasy; tra di loro anche C.S. Lewis, autore de Le Cronache di Narnia. Il suo capolavoro è senza dubbio “Il Signore degli Anelli“, preceduto da “Lo Hobbit“. Ma non possiamo tralasciare “Il Silmarillion“, pubblicato postumo dal figlio, in cui descrive la mitologia del mondo da lui creato, “La terra di Mezzo”.

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Steve Jobs – il fondatore della Mela più famosa del mondo

 
L’incredibile storia del Signore delle mele: Steve Job, un californiano geniale e irascibile che ha messo la tecnologia nelle mani di tutti.

Computer e smartphone sono diventati i migliori amici dell’uomo, e se è cambiato il modo in cui ascoltiamo la musica o guardiamo l’orologio, ed il cellulare è diventato un apparecchio tuttofare, molta parte del merito (o no?) è sua.

Alcuni aspetti della vita di Steve Jobs sono stati avvolti dal mistero, a partire dalla nascita che avvenne il 24 febbraio 1955, ma dove? C’è chi dice che sia nato a San Francisco e chi sostiene che il piccolo Steven Paul sia nato in Wisconsin. Apple si è sempre rifiutata di fornire questa informazione, finchè la biografia ufficiale svelò l’arcano confermando la nascita di Jobs a San Francisco. I genitori erano entrambi due studenti universitari; il padre, Abdulfattah “John” Jandali, di origine siriana, sarebbe poi diventato un professore di scienze politiche, la madre invece era americana. Entrambi temendo di non poter garantire un futuro dignitoso al proprio figlio, decisero di darlo in adozione. «Voleva che fossi affidato a una coppia di laureati» raccontò Jobs in un discorso. «Quando scoprì che la mia madre adottiva non aveva finito il college, e il marito neppure il liceo, si rifiutò di firmare le carte. Finché non le garantirono che sarei andato all’università».

Come stabilito nel “patto di adozione” nel 1972 Steve Jobs si iscrisse al Reed College, in Oregon; ma ben presto capì che quei corsi non erano interessanti e che la vita del college era troppo costosa per le casse di famiglia. Così decise di lasciare i corsi ufficiali e di seguire solo quelli che gli interessavano tra cui quello di calligrafia, dove imparò tutto su scrittura, lettere e caratteri. Queste conoscenze sarebbero state alla base, molti anni dopo, delle capacità tipografiche e soprattutto stilistiche del Macintosh.

Per risparmiare lasciò la camera del dormitorio facendosi ospitare da amici, iniziò a raccogliere bottiglie di Coca-Cola vuote per restituirle ai venditori e avere in cambio cinque centesimi, arrivò a fare 10 km a piedi per raggiungere il tempio Hare Krishna dove, la domenica, si mangiava gratis. Secondo Leander Kahney (autore della biografia non autorizzata Nella testa di Steve Jobs, Sperling & Kupfer) provò anche una dieta a base di sole mele, nella speranza che ciò, e chissà perché, gli permettesse di non lavarsi.

Stay hungry stay foolish, il più famoso discorso e testamento spirituale di Jobs, sottotitolato in italiano

Tornato in California, Steve rispolverò la passione per l’elettronica iniziando a lavorare per Atari, uno dei primi produttori di videogame. In seguito con il suo amico e collega Steve Wozniak, decise di mettersi in proprio e nel 1976 fondò la Apple Computer. Sede della società era il garage di casa, il logo una mela morsicata, capitale sociale poco, molto poco. Per finanziarsi Jobs fu costretto a vendere il suo furgone Volkswagen, mentre Wozniak la sua calcolatrice scientifica.

Sulla scia di questo primo successo arrivò l’Apple II, il primo computer fatto e finito, in modo che una volta tirato fuori dalla scatola, poteva essere pronto da usare, senza nessuna parte da montare. Successivamente arrivò Apple III che risultò un flop a causa dei problemi di surriscaldamento. Nel progetto non era stata prevista la ventola di raffreddamento perché a Jobs non piaceva, ritenendola poco elegante.

Nel dicembre 1979 visitò il centro ricerche della Xerox, dove stavano studiando un sistema che avrebbe permesso di comandare i computer attraverso semplici menu a icone. Fu la svolta, e proprio grazie a questa idea Jobs e il suo team riuscirono a trasformare il computer in un elettrodomestico alla portata di tutti. Nel 1984 venne lanciato il Macintosh, il primo computer controllato da due nuovi accessori: la tastiera e un nuovo apparecchio battezzato mouse. Le quotazioni della Apple schizzarono alle stelle, ed iniziò l’eterna disputa tra i fan della Mela e quelli che utilizzavano computer di altre aziende. Alla Apple nacque anche la particolare figura del “Mac evangelista”, un tecnico “mistico” con la missione di convincere amici e parenti della superiorità del Macintosh rispetto al resto.

Riguardo alla vita privata e sentimentale sembra che a vent’anni fosse fidanzato con Joan Baez, icona della musica folk americana e già compagna di Bob Dylan, uno dei suoi miti. Secondo Alan Deutschman, autore di un’altra biografia non autorizzata (I su e giù di Steve Jobs), la storia sarebbe finita perché la Baez sarebbe stata troppo vecchia per avere un bambino. Un rapporto complicato, quello con la paternità; quando nel 1978 la sua prima ragazza Chris Ann gli comunicò di essere incinta, lui non fece una piega e reagì come se la cosa non lo riguardasse. La figlia Lisa nacque così in una comune. Nel 1991, durante un rito buddhista, Jobs sposò Laurene Powell con cui avrebbe poi messo al mondo tre figli.

Nel frattempo il rapporto con Apple iniziò ad incrinarsi; dopo continui contrasti con l’amministratore dell’epoca, nel 1985, Jobs fu costretto a dimettersi. Proprio lui che quella realtà l’aveva creata in garage e resa una compagnia da 2 miliardi di dollari e 4 mila dipendenti, veniva messo alla porta, perché ritenuto improduttivo e fuori controllo. «Essere licenziato da Apple» raccontò in seguito, «fu la cosa migliore che potesse capitarmi. […] Mi liberò dagli impedimenti permettendomi di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita». Di sicuro non se ne rese conto subito.

Nuovamente nei panni del debuttante, Jobs fondò la NeXT con l’idea di produrre computer all’avanguardia; per 10 milioni di dollari ne rilevò poi un’altra, da George Lucas, il regista di Star Wars. La NeXT non decollò, vendendo appena 50 mila computer in 8 anni, mentre la Pixar (così fu ribattezzata l’altra società) si manteneva a galla a fatica. Ma proprio quando Jobs stava per affondare ed anche la stessa Apple, a causa di scelte sbagliate, a metà degli anni ’90 i loro destini si incrociarono. Jobs convinse i “rivali” di Apple a scegliere un rivoluzionario programma sviluppato da NeXT come base per i nuovi computer, gli iMac. Così Apple acquistò la NeXT stessa e nel 1996 Steve Jobs tornò a casa da numero uno.

Anche la Pixar si rimise in sesto con il debutto, nel 1995, nelle sale cinematografiche americane di Toy Story, primo film realizzato completamente con sistemi di animazione digitale. Fu un successo. Il primo di quello che sarebbe diventato ben presto il più importante studio di animazione di Hollywood.

Tornato al timone della Apple, Jobs si trovò ad affrontare una profonda crisi finanziaria e lo fece ricorrendo ai licenziamenti di massa. Sempre secondo una delle biografie non allineate, sembra che bloccasse i dipendenti negli ascensori, interrogandoli sul loro ruolo in azienda. Se a Jobs la risposta non piaceva, potevano essere licenziati anche su due piedi. Una pratica che divenne famosa con l’espressione “essere stevizzati”. Jobs era sì famoso per le sue intuizioni folgoranti, ma al tempo stesso aveva un carattere difficile, pignolo ed egocentrico.

Proprio queste caratteristiche del suo carattere, secondo i suoi fan, sono il segreto delle sue vittorie. Dal rientro in azienda non ha più sbagliato un colpo. Nell’ottobre del 2001 ha presentato l’oggetto che ha cambiato il nostro modo di ascoltare la musica: l’iPod. Qualche anno dopo nacque iTunes, il negozio virtuale dove si possono scaricare dischi e canzoni si legalmente, quindi a pagamento, dal web con il computer er poi esser copiate nel proprio iPod ed essere ascoltate ovunque. Un fenomeno mondialeche Apple ha celebrato nel 2010 dopo aver tagliato il traguardo dei 10 miliardi di canzoni scaricate.

Nel 2004 gli venne diagnosticato un rarissimo tumore al pancreas. «I dottori mi dissero di mettere ordine nei miei affari» raccontò a una classe di studenti, «e questo significa prepararsi a dire ai figli in pochi mesi ciò che pensavi di poter dire loro in dieci anni. Significa dire addio». Dopo l’operazione si rituffò negli affari decidendo di lanciare, o meglio di inventare, un iPod capace anche di telefonare.

Nel 2007, svelò al pubblico l’iPhone, un cellulare dal design minimalista senza tastiera, con schermo sensibile al tocco, con capacità musicali e in grado di navigare nel Web come un computer di casa. Le sue presentazioni erano dei veri e propri eventi. Il suo linguaggio e la sua mimica, il suo abbigliamento sempre uguale (jeans e maglionicino a collo alto nero) ma tutto studiato a tavolino.

L’iPhone divenne un oggetto di culto da subito, il giorno in cui venne lanciato ne furono venduti 500 mila e con l’iPad, venne creato addirittura un nuovo mercato.

La malattia tornò di nuovo quando Jobs aveva iniziato a condurre una vita più “tranquilla”  abbracciando completamente il buddismo. Si era dato uno stipendio di appena un dollaro l’anno, anche continuando a possedere molte azioni Apple e godere di vari benefit. Il 17 gennaio 2011 Apple annunciò che Steve Jobs aveva chiesto un nuovo congedo medico, precisando però che sarebbe rimasto CEO e, continuando a occuparsi delle principali questioni strategiche ma sostituito per le questioni di tutti i giorni da Tim Cook. Il 24 agosto si dimise da amministratore delegato di Apple annunciando di voler chiedere al Consiglio di Amministrazione la conferma di Tim Cook come suo successore. Morì il 5 ottobre 2011, a 56 anni, e fu sepolto nell’Alta Mesa Memorial Park di Palo Alto, insieme ad altri imprenditori dell’alta tecnologia informatica, come il co-fondatore di HP, David Packard e l’ingegnere Frederick Emmons Terman, con i quali Jobs lavorò per alcuni mesi estivi come dipendente all’età di 13 anni.

Isole ponziane, al largo del promontorio del Circeo nel Basso Lazio, dove l’Europa non è utopia

L’incontro domani con gli operatori economici per il progetto “Ventotene-Santo Stefano”

Isole ponziane, al largo del golfo di Gaeta nel Basso Lazio. Oggi, 18 febbraio, a Ventotene è stato presentato alla stampa il progetto “Ventotene-Santo Stefano” alla comunità isolana come importante opportunità da implementare. È in programma domani, venerdì 18 febbraio, a partire delle 15.00, l’incontro online per fare il punto sul progetto integrato di recupero del complesso di Santo Stefano. Con questa iniziativa viene restituito ai cittadini di Ventotene il progetto strategico degli esperti, che nasce da una progettazione partecipata fortemente voluta dalla Commissaria Silvia Costa, momento finale di ascolto della cittadinanza avviato nei mesi precedenti. All’incontro parteciperanno le figure chiave della comunità: dal Sindaco, Gerardo Santomauro, alle associazioni, agli imprenditori e ai cittadini tutti. In parallelo al progetto strategico, si parlerà di sviluppo futuro insieme a Paolo Orneli, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio.

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Il rosso oggi non è una zona, è un colore che ci piace tanto!

“Luna Rossa” e il suo doppio tra sport e camorra.

Il dominio assoluto italiano sui britannici nella vela – 2021, e quel
riferimento alla guerra di camorra nel film di un Ventennio fa – 2001

Raffaele Panico

Oggi è una giornata densa di miti e simboli. Nell’altro emisfero, l’australe dove la disposizione geografica della Nuova Zelanda riprende lo Stivale al rovescio. La volontà dei nostri Migliori italiani si è manifestata dopo aver imposto un dominio assoluto sui britannici, in mare, dove conducono per 4-0 la Finale della Prada Cup contro l’Ineos-Uk del Regno Unito. Sulla terraferma intanto l’America’s Cup Events (ACE) aveva proposto il rinvio di una settimana dell’atto conclusivo, per la solita emergenza legata al lockdown ovvero tradotto in italiano confinamento. Un rinvio per l’allerta portata a livello 2, in vigore nella capitale neozelandese fino a lunedì prossimo. C’è stata una Conferenza preceduta da un comunicato durissimo da parte di Tina Symmans, CEO di ACE (America’s Cup Events, gli organizzatori della Coppa) contro Noi che, a casa in questi mesi di confinamento o lockdown – che dir si voglia – ci immedesimiamo nei nostri Migliori campioni all’Estero.

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Ricordiamo Bernando Schiavuzzi che come Arturo Bianchini studiava la malaria

Almanacco del 10 febbraio. Studiosi illustri dell’epidemie e delle emergenze sanitarie

Raffaele Panico

Arturo Bianchini, nato a Terracina, è conosciuto come studioso della malaria nell’Agro pontino; a lui sono state dedicate molte scuole ed istituti scolastici in provincia di Latina. Sul Bianchini si può trovare molto nell’Archivio di Stato di Latina, nelle Biblioteche pontine, e anche in “La Storia della pianura pontina…” dove si riportano i suoi studi sulla malaria e spopolamento del territorio pontino.  Nell’attuale temperie e ricerca sulle epidemie nella storia, non ci si può non imbattere negli studi sul campo dei ricercatori del passato a noi prossimo. Ed è avvenuto per accostamento su voci e questi argomenti e temi ritrovare nella penisola istriana, geograficamente penisola della stessa penisola italiana, Bernardo Schiavuzzi, che era nato a Pirano, in Istria, l’11 Marzo 1849. Nato da una antica famiglia d’origine dalmata di Sebenico poi stabilitasi a Pirano nel sec. XIII.

Interessante la biografia di Schiavuzzi. Compie le scuole elementari a Pirano, frequenta il Ginnasio a Capodistria e infine si laurea in Medicina a Graz nel 1874. Dopo aver lì esercitato medicina da Graz torna in patria come medico di base a Pirano fino al 1883, poi a Monfalcone fino al 1885 e infine a Pola fino al 1887. Nel 1878 è medico riservista durante la campagna militare in Bosnia-Erzegovina.

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La Thailandia è tra i migliori 5 paesi al mondo per la capacità di contenimento del COVID-19

Buone notizie dall’Asia e dall’emisfero Australe. Il centro studi accademico australiano
“Lowy Institute” 
ha classificato la Thailandia al quarto posto su 98 paesi in tutto il mondo

Il TAT – acronimo – di Tourism Authority of Thailand con grande soddisfazione ci segnala la posiziona della Thailandia la quale, in una ricerca condotta da un importante Accademia australiana, è stata classificata al quarto posto, su 98 paesi del mondo, per la qualità della sua risposta all’emergenza e alla crisi della Pandemia COVID-19. Interessante seguire l’analisi, l’iter, le valutazioni e l’aggregazione dei dati, i criteri e i fondamenti della ricerca. Il Lowy Institute è giunto ai risultati finali che hanno visto dare il massimo dei voti alla Nuova Zelanda, con il Vietnam al secondo posto, seguito da Taiwan, Thailandia e Cipro che completano la classifica dei cinque virtuosi migliori Paesi nel Mondo intero. L’Italia, siamo andati a verificare, è stata posizionata al 59.mo posto sul totale dei 98 Paesi, quindi posizione appena sufficiente. Segnaliamo nella stessa nota e si veda il link dello studio che, “la Cina non è stata inclusa in questa classifica a causa della mancanza di dati pubblicamente disponibili sui test”. Mentre continua la nota “I dati per Taiwan sono forniti separatamente da quelli della Cina”.

a cura di Raffaele Panico

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Hermès – truffa milionaria con finti show room

Un vero colpo da maestri. Eva Kant e Diabolik si congratulerebbero con la banda di truffatori che è stata appena arrestata dalle autorità parigine. The Times ha riportato la notizia che una gang di lestofanti ha assoldato per circa 4 anni alcune collaboratrici online e studenti delle scuole di recitazione per impersonare clienti altolocati e acquistare beni di lusso presso alcuni store europei di Hermès, con focus sulle famose borse dal valore di circa 8mila euro l’una.

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Lo Sputnik V dei russi

Cosa lega le malattie infettive, i virus e i batteri, l’apparire di terapie e dei vaccini dopo le guerre di
Napoleone Bonaparte, gli studi Pasteur e
Gamaleya con l’attualità? Spunti riflessioni e memoria storica

Raffaele Panico

I Virus e i batteri sono sempre esistiti, ed esisteranno, ma diventano preoccupanti o “importanti” dal punto di vista medico in condizioni igienico-sanitarie precarie. Grande è stata la diffusione di agenti patogeni nella Grande Armata di Napoleone Bonaparte nella sventurata Campagna di Russia. Altrettanto importanti gli studi di Pasteur in Francia durante la Restaurazione, e del russo Nikolai Gamaleya che si porta a studiare proprio presso il laboratorio del biologo, francese, Louis Pasteur, a Parigi nel 1886. Tornato in Patria seguirà il modello Pasteur. Gamaleya è stato un pioniere degli studi di microbiologia in Russia. Si è formato col biologo francese Pasteur e di ritorno da Parigi ha aperto la seconda stazione di vaccinazione contro la rabbia in Russia nel 1886. Nel XX secolo, Gamaleya a capo di importanti Centri di Studio ha combattuto epidemie come il colera, la difterite ed il tifo, ed ha organizzato campagne di vaccinazione di massa nell’Unione Sovietica. L’Unione Sovietica che, dopo la Grande Guerra Patriottica 1941-45, per Noi in Occidente seconda guerra mondiale 1939-45, come l’omologa superpotenza gli Stati Uniti, e i vari alleati dell’Una o Altra parte dei blocchi Est-Ovest avevano strutture militari che si occupavano di guerra batteriologica, sezioni diciamo iper specialistiche unitamente alla guerra chimica e nucleare.

È di alcuni giorni fa l’aggiornamento anche sui fatti interni della Federazione russa. L’aggiornamento maggiore però è stato in assoluto seguire il discorso del Presidente Putin all’annuale Forum di Davos che si è tenuto dal 25 al 29 gennaio 2021.

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#WomanPower – il primo volo tutto in rosa dell’Air India

Il più lungo dei voli non-stop di Air India è decollato da San Francisco per atterrare a Bengaluru con a bordo un equipaggio di sole donne.
Ad attendere l’AI-176 all’aeroporto di Kempegowda una folla festante che ha applaudito per l’impresa: il comandante Zoya Aggarwal assieme a Papagiri Thanmai, Akansha Sonaware e Shivani Manhas sono arrivate al gate dopo 17 ore di volo e hanno alzato il pollice, come mostra una foto su Twitter con hashtag #womanpower, per festeggiare il record, prima di prendersi una meritata pausa.
 
Più di un record, in realtà, visto che oltre ad essere il primo volo commerciale e il più lungo in assoluto, pilotato da donne, è stata anche l’occasione per la compagnia di bandiera indiana di aggiungere un gol green. Il Boeing 777 ha infatti ha percorso 8.600 miglia sorvolando il Polo Nord per risparmiare 10 tonnellate di carburante. Una rotta eccezionale, che ha richiesto più di un anno di preparazione perché il comandante Zoya Aggarwal si abituasse a durata del viaggio, radiazioni solari e conoscenza delle piste di atterraggio.
 
via larepubblica.it

Infermieri di Latina: eletti i nuovi organi direttivi. Annunziata Piccaro alla Presidenza

A cura di Raffaele Panico

LATINA – A seguito delle elezioni, tenute nello scorso mese di dicembre, per rinnovare gli organi direttivi dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Latina (acronimo OPI), gli eletti nel nuovo Consiglio Direttivo si sono riuniti per procedere all’attribuzione delle cariche. Per il quadriennio 2021-2024 è stata confermata alla presidenza Annunziata Piccaro, mentre Guido Panno sarà il vice presidente.

La Presidente dell’OPI di Latina, ha ringraziato i colleghi “per la fiducia riposta nella nuova squadra composta in parte da colleghi del consiglio direttivo uscente ed in parte da nuovi colleghi che si sono resi disponibili a lavorare per l’OPI, per la crescita professionale, sociale e culturale di tutta la categoria professionale.

L’OPI di Latina – ha proseguito la presidente Piccaro – si impegnerà a realizzare il programma presentato, consolidando gli obiettivi raggiunti e costruendo nuovi percorsi di sviluppo della professione.

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Studia in Russia! Borse di studio statali
per l’anno accademico 2021/2022 assegnate all’Italia

Opportunità di studio nelle principali Università per i cittadini italiani nella Federazione Russa.
Come usufruire della quota statale di borse assegnate all’Italia con molteplici discipline universitarie

 Il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma annuncia l’avvio della registrazione dei candidati per l’ottenimento di borse di studio statali per l’anno accademico 2021/2022, che offrono l’opportunità di un periodo di studio gratuito nelle principali università russe per una vasta gamma di discipline.

La registrazione dei candidati si effettua sul link

https://education-in-russia.com/https://education-in-russia.com/

Lе borse di studio possono essere assegnate alle persone in possesso della cittadinanza italiana. I candidati – cittadini della Federazione Russa – in possesso della residenza permanente nel territorio della Federazione Russa non sono ammessi al concorso. In caso in cui il richiedente ha la residenza permanente nella Federazione Russa NON può usufruire della quota statale di borse assegnate all’Italia.

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D.A.D. = Didattica A Distanza …..
ovvero Apprendimento a Disagio

Dal  DADAISMO  alla D.A.D.
E’ solo un’assonanza o forse una simbiosi ?

osservazioni sul tema a cura di LIDIA D’ANGELO *  

La scuola italiana è nel caos dal 5 marzo del 2020 quando iniziò la DAD, acronimo di “Didattica  a Distanza”, con una decisione presa dal Governo e comunicata alle Famiglie 24 ore prima della attuazione; con i numerosi cambiamenti, le contraddizioni, gli ordini e i contrordini la confusione totale regna sovrana e il 2021 appena iniziato non promette niente di buono.

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Rider: l’algoritmo di Deliveroo dichiarato discriminatorio

Si chiama Frank, l’algoritmo di Deliveroo che valuta i rider e assegna loro le consegne da effettuare. Il tribunale di Bologna con una sentenza che può essere definita storica per il mondo del delivery lo ha valutato discriminatorio.

La sentenza arriva dopo il ricorso promosso congiuntamente da NIdiL Cgil, Filcams Cgil e Filt Cgil a dicembre 2019, la cui denuncia sosteneva proprio che questo algoritmo si basasse su parametri discriminatori.

Parliamo di un sistema nel quale se non fai un turno di lavoro, perché magari stai sciopererando o perche semplicemente stai male, si “vendica” facendoti avere meno opportunità di lavoro nelle settimane successive”, scrive su Facebook Yiftalem Parigi, Rappresentante per la sicurezza RLS dei riders per NIdiL CGIL Firenze, commentando la sentenza. “Questo vale per Deliveroo, ma in realtà anche per tutte le altre società di delivery che fondano il loro modello di organizzazione del lavoro su un sistema che assegna turni e consegne sulla base di un algoritmo”.

In sostanza più si lavora e più si è bravi, quindi l’algoritmo ti premia, facendoti lavorare sempre di più, senza però tenere conto  conto delle singole situazioni o del contesto. Così poterebbe accadere, anzi accade, che magari venga penalizzato chi si è incolpevolmente ammalato, o si premi chi lavora senza sosta.

 

Il ranking reputazionale – spiega anche la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti – declassa alla stesso modo, senza alcuna distinzione, sia chi si assenta per futili motivi, sia chi si astiene dalla consegna per malattia o per esercitare il diritto di sciopero”.

Il tribunale ha stabilito questo modello di valutazione “miope”  frutto di una precisa scelta dell’azienda nel privilegiare e premiare la disponibilità dei rider, a prescindere dalle singole casistiche. Anche perché, spiega Scacchetti in una nota, “quando vuole, la piattaforma puo’ togliersi la benda che la rende ‘cieca’ o ‘incosciente’ rispetto ai motivi della mancata prestazione lavorativa da parte del rider e, se non lo fa, è perché lo ha deliberatamente scelto”.

Una decisione importante che segna anche un maggior riconoscimento del lavoro dei rider, che quest’anno hanno finalmente visto la concretizzazione di un contratto di lavoro secondo un inquadramento nazionale (altra importante sentenza quella del Tribunale di Palermo che ha imposto a Glovo di assumere un rider fino ad allora pagato a consegna).

Con quest’ultima sentenza è stato aggiunto un altro tassello ai diritti di lavoratori che iniziano a far sentire con sempre maggiore forza la loro voce, complice anche il ruolo fondamentale che le consegne a domicilio hanno assunto quest’anno per la salvaguardia del settore della ristorazione. “Per la prima volta in Europa – spiega Tania Scacchetti soottolineando l’importanza della sentenza – un giudice stabilisce che ‘Frank’ è cieco e pertanto indifferente alle esigenze dei rider che non sono macchine, ma lavoratrici e lavoratori con diritti”.

 

“La buona Amministrazione fiduciaria” e le manifestazioni antitaliane

“La strage dimenticata” a Mogadiscio dell’ 11 gennaio 1948

L’eccidio avvenne a Mogadiscio. Nei primi giorni del mese di gennaio 1948 doveva giungere una Commissione dell’ONU, la “Commissione Quadripartita” composta dai membri delle potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale. La Delegazione aveva mandato di verificare che l’ex colonia italiana potesse essere posta sotto l’Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia, e giungere all’indipendenza nel giro di alcuni anni.
Cosa che avvenne con ottimi risultati e la Repubblica italiana con 6 mesi di anticipo terminò ai primi del 1960 tale mandato lasciando un Paese in ordine.
La Somalia italiana veniva, occorre sottolineare, ben Amministrata e i somali ne erano riconoscenti, molti erano arruolati nel corpo PAI Polizia Africa Italiana e prestavano servizio nella stessa Roma anche negli anni Quaranta durante la guerra.

Raffaele Panico 

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Città italiane: dove si vive meglio?
l’indagine annuale di “Italia Oggi – La Sapienza”

UNA “GUIDA RAGIONATA PER DECIDERE, se possibile,
OVE  LAVORARE,  RISIEDERE E VIVERE  “MEGLIO 

Il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università La Sapienza di Roma con il contributo di Cattolica Assicurazioni, ogni anno da 22 anni e su richiesta del Quotidano “Italia Oggi”, ha elaborato uno studio statistico completo sulla qualità del ella vita nelle città italiane (*1). L’indagine è stata coordinata dal Prof. Alessandro Polli, Ricercatore di Statistica Economica e Professore aggregato di Teoria Statistica presso la Sapienza. 

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